Quando, quasi 40 anni fa, iniziai a occuparmi di perizie, stampavo le foto dal fotografo, redigevo la perizia con la macchina da scrivere e consultavo i listini prezzi ed i tempari utilizzando libroni inviati mensilmente da ANIA. Poi nell’86, a Genova, il primo computer, un dispositivo allora sconosciuto alle carrozzerie e alle compagnie; qualcuno mi disse: “per fare una perizia il PC mi sembra esagerato, se tutti useranno il computer a cosa servirà il perito”.
Non penso che il PC abbia sminuito il ruolo del perito, a differenza di quanto lo abbiano fatto nel corso degli anni Leggi ed Accordi.
Oggi il PC, grazie a tecniche avanzate di computer vision, è in grado di fare una perizia in autonomia utilizzando esclusivamente le immagini dei danni visibili sul veicolo. A partire dalla targa si sceglie l’autovettura corretta per marca, modello, versione, allestimento ed optional e, sulla base delle identificate alterazioni presenti (ammaccature, graffi, incisioni,…), il software effettua una valutazione puntuale dei danni, dettagliando la metodologia di riparazione necessaria in relazione alla gravità della deformazione rilevata.
Dopo 40 anni di attività, nel redigere una perizia, non seleziono più il veicolo, né descrivo le voci di danno e la gravità delle riparazioni; invio le foto all’impiegata che abbozza la perizia inoltrandomela successivamente per le correzioni. La medesima procedura viene effettuata con il software FastTrackAI che, lunedì 19 luglio, è stato testato con il dott. Franco Grieco, responsabile commerciale di DAT Italia e l’ing. Mario Peri per conto di APAID. È verosimile ritenere che, mentre la perizia stilata dall’impiegata è forse più accurata e completa in termini di dati del sinistro e del proprietario, il software FastTrackAI, che impiega al massimo tre minuti per l’elaborazione della stessa, risulta estremamente affidabile nella definizione del modello e della versione del veicolo, in virtù del collegamento incrociato con le banche dati del costruttore e della motorizzazione, e conseguentemente ne deriva una compilazione più precisa per ciò che attiene alla tipologia di ricambi da utilizzare per la riparazione. La differenza sostanziale non sarà quindi la qualità finale della perizia, che coinciderà in entrambi i casi dopo una attenta revisione del professionista, ma la differenza dei costi di processo atteso che il prezzo del software DAT non è ancora stato reso noto.
Come anticipato negli articoli dei giorni scorsi, che abbiamo condiviso sul sito web peritiauto.it, eravamo molto scettici circa la digitalizzazione della gestione dei sinistri, e pertanto abbiamo contattato DAT Italia e reclamato una presentazione del software al fine di valutare la validità del reclamizzato prodotto. Dopo una sintetica ma esauriente introduzione delle funzionalità del software, il Dott. Grieco, ha fatto elaborare alcuni fotogrammi relativi a una autovettura SEAT e l’applicativo ha restituito, in meno di un minuto la perizia completa. Successivamente lo scrivente ha fatto analizzare la documentazione fotografica relativa a una autovettura Mazda e, anche in questo caso, è stata restituita una valutazione da 5.000 euro in 2 minuti; l’elaborato è stato revisionato dal sottoscritto in cinque minuti eliminando qualche ora e qualche componente (il software valuta anche alcuni lievi segni non visibili) e la perizia, dopo l’aggiunta dei dati del sinistro e del proprietario, era completa.
Nonostante il software della DAT restituisca una valutazione puntuale dei danni unitamente al dettaglio completo delle riparazioni necessarie, l’apporto del professionista si rende indispensabile atteso che nelle immagini analizzate dall’applicazione, nonostante non sia richiesta una elevata risoluzione degli scatti, le singolarità presenti sul veicolo potrebbero non essere correttamente valutate qualora venissero effettuate istantanee di dettaglio, nelle quali non sia distinguibile il settore di appartenenza dell’elemento danneggiato. Il medesimo problema, a parere dello scrivente, potrebbe sorgere nel caso di deformazioni di tipo elastico, per le quali le alterazioni a ridosso del componente interessato dall’interazione dinamica sono percepibili esclusivamente da un occhio (umano) esperto.
Il mio giudizio è nettamente positivo, ma personalmente sono sempre stato un precursore della tecnologia ed un innovatore per quanto riguarda modi e sistemi di lavoro. Penso che ci vorrà qualche anno e qualche “facciata” di qualche compagnia che penserà di usare questo strumento a prescindere dalla consulenza del perito. Tutti gli strumenti, da quelli manuali a quelli tecnici, vanno usati da esperti altrimenti c’è il rischio di farsi male.
VIDEO ISTITUZIONALE https://www.youtube.com/watch?v=pZjSMKbSZII