Annuario dell’Associazione Carrozzieri della Provincia di Genova

Come ogni anno, l’Associazione Carrozzieri della Provincia di Genova pubblica l’Annuario. Un prezioso aiuto per tutti coloro che si occupano della gestione dei sinistri. Tutti i recapiti degli operatori, uffici sinistri, periti, carrozzerie, fornitori di ricambi, costi manodopera, materiali, anno delle targhe, ed altre notizie utili a chi, ogni giorno, deve occuparsi di “mandare avanti” le pratiche di risarcimento.

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Invitiamo le altre organizzazioni ad inviarci analoghe pubblicazioni delle altre zone d’Italia alla email info@apaid.it

per la pubblicazione

Alt ai furbetti-residenti con auto targata all’estero

    Vietato circolare con targa estera, se si risiede in Italia. A sorpresa, il maxiemendamento al decreto sicurezza votato al Senato mette un freno atteso da anni all’esterovestizione, cioè l’utilizzo di targhe estere per risparmiare su bollo e assicurazione, sottrarsi di fatto alle multe e rendersi invisibili al fisco italiano. Ma resta un enorme varco: se il mezzo è in leasing o a noleggio, basta avere a bordo una dichiarazione della società intestataria del mezzo per essere in regola. Ciò rischia di mettere fuori mercato gli operatori italiani, salvo che chiudano e si trasferiscano all’estero.

Il fenomeno ha una tripla faccia: quella degli italiani che comprano soprattutto auto nuove di lusso o esportano fittiziamente quella che già hanno per non pagare più il superbollo, quella degli stranieri con permesso di soggiorno che acquistano e usano in Italia ma immatricolano nel loro Paese e quella degli stranieri irregolari che sfruttano la targa estera per rendersi meno identificabili. In concreto, si va dagli italiani residenti in zone di confine ricche come il Trentino-Alto Adige che circolano con targhe austriache e tedesche a caporali e sfruttati che si spostano nelle campagne del Foggiano con catorci locali ritargati in Bulgaria.

Vengono modificati gli articoli 93 e 132 del Codice della strada.
Nell’articolo 93 sono inseriti cinque nuovi commi. Il primo vieta di circolare in Italia con un veicolo immatricolato all’estero, a chi abbia la residenza nel Paese da oltre 60 giorni. Il secondo stabilisce le eccezioni, valide solo se a bordo c’è un documento di data certa firmato dall’intestatario del mezzo, da cui «risulti il titolo e la durata della disponibilità del veicolo»: utilizzo di veicolo in leasing o in locazione senza conducente (noleggio), se lo si prende da un operatore costituito in un altro Stato Ue o See (Spazio economico europeo) e senza sede secondaria o effettiva in Italia; veicolo dato in comodato da un’impresa Ue o See (che non ha in Italia sedi secondarie o effettive) a suo lavoratore o collaboratore.

Chi viola il divieto, oltre a pagare una sanzione amministrativa di almeno 712 euro, dovrà tenere il mezzo in deposito e immatricolarlo in Italia entro 180 giorni, scaduti i quali scatterà la confisca. In alternativa, pagata la sanzione, vanno consegnate targhe e documenti alla Motorizzazione chiedendo il foglio di via e la targa provvisoria per portare il veicolo fuori Italia.
Chi ha un mezzo in comodato ma non ha a bordo il documento che ne attesta la disponibilità dovrà pagare 250 euro ed esibirlo entro 30 giorni; nel frattempo scatterà un fermo amministrativo.

Nell’articolo 132 sono aggiunti l’obbligo di rimpatriare consegnando targhe e documenti esteri dopo un anno dall’importazione se non c’è stata la reimmatricolazione in Italia.

FONTE ilsole24ore.com

LE TARGHE NEL TEMPO

Le targhe nel tempo1 (Archivio ACI )

Nel corso degli anni le targhe auto italiane hanno cambiato più volte faccia.

Sono sparite le targhe per provincia e la numerazione unica è arrivata nel 1994. Da allora con il numero di targa italiano si riesce a capire l’età del veicolo. Ovviamente è indicativo, non tiene conto dei cambi targa, non è uguale per ogni Motorizzazione Provinciale perché non tiene conto delle giacenze e delle scorte, ma è pur sempre un modo per capire quanto è vecchia una macchina.

Le targhe nel tempo3Dalla pubblicazione annuale dell’Associazione Carrozzieri della Provincia di Genova del 2012. Per le più recenti consulta l’ultimo Annuario  https://peritiauto.wordpress.com/2021/05/13/annuario-dellassociazione-carrozzieri-della-provincia-di-genova-2/

In arrivo la APP di Periti Auto

 mockup_2 Sono in fase avanzate le operazioni per diffondere la APP dei Periti Assicurativi. Conterrà la posizione sul territorio dei Periti Auto registrati che possono intervenire nell’immediatezza del sinistro per “cristallizzare” la situazione e la chiamata automatica di soccorso con l’invio del carro attrezzi o dell’ambulanza nel punto preciso in cui ce n’è bisogno rilevato in automatico dallo smartphone.

Ma vediamo nel dettaglio le funzionalità di questa nuova APP Android / Iphone.

In avvio l’app provvede subito a localizzare la persona, mostrando il livello di qualità di ricezione del segnale (Gps piu’ alto, Wifi medio, 3G meno preciso), anche con la precisione in metri con la quale si segnalerà la posizione dell’utente. Ci sono poi due pulsanti della stessa dimensione:

RICHIESTA INTERVENTO
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e  CHI SIAMO

premendo il pulsante “CHI SIAMO” si apre una pagina di spiegazioni sul servizio, chi ne e’ titolare, ed un disclaimer sulla privacy ed altre informazioni.

Premendo il pulsante dell’ intervento, viene richiesto all’utente se si tratta di sinistro o guasto. In caso di sinistro è data la possibilità, dopo la richiesta di soccorso se necessario, di aggiungere 4 foto georeferenziate ed inserire altre informazioni come ad esempio feriti, eventuali testimoni ecc ecc. e di chiedere se si desidera l’invio di un Perito Auto per “cristallizzare” il sinistro o semplicemente per un aiuto nella compilazione della CAI.

In caso di guasto si va direttamente all’invio di richiesta di soccorso.

La schermata della richiesta di soccorso richiederà :

nome e cognome della persona
targa del mezzo (pre-impostabili)

eventuali note descrittive (che vengono inviate al server per “apertura pratica”) ed un pulsante “invia segnalazione” alla pressione del quale è precompilato un sms da inviare ad un numero verde predefinito, con testo anch’esso predefinito, contenente i dati di localizzazione, nome cognome dell’utente e modello e targa del veicolo. Viene aggiunto anche il dato dell’ IMEI che identifica univocamente il telefonino.

In caso di sinistro, oltre all’ sms è previsto un invio al server delle foto, più i dati dell’utente, targa e tutti i dati inseriti dall’utente. In caso di mancanza di connettività, l’app sospende l’invio fino a che non sarà nuovamente disponibile una connessione ad internet.

E’ previsto, per semplificare la richiesta di soccorso in caso di emergenza,  il censimento della persona  che può inserire nome, cognome, targa del mezzo, da riproporre poi direttamente nella schermata di richiesta di soccorso.

mockup_1 Cari Colleghi Periti Auto, Investigatori, Accertatori, Ricostruttori, Avvocati, Periti R.E., Agenti di Assicurazione, Broker, Patrocinatori, Carrozzieri o di altre categorie legate al mondo dell’Infortunistica Stradale, se siete disponibili ad intervenire nell’immediatezza del sinistro per fare una rilevazione “light” (solo per sinistri senza feriti) con la compilazione della CAI, affrettatevi a registrarvi con gli orari e le zone di reperibilità e l’email, oltre al n° di telefonino ovviamente.

Scarica la App per Android https://play.google.com/store/apps/details?id=it.peritiauto.app

registrazione periti periti auto

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Accesso pubblico ai dati sulle copertura assicurative dei veicoli

controllo di polizia                         E’ disponibile sul sito istituzionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (www.mit.gov.it) e sul portale dell’automobilista (www.ilportaledellautomobilista.it) l’applicazione per l’accesso alle informazioni sulla copertura assicurativa RCA dei veicoli.
La predetta applicazione consente di consultare i numeri di targa degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei ciclomotori immatricolati in Italia che non risultano in regola con gli obblighi assicurativi RCA.  Le informazioni sono aggiornate dalle compagnie assicuratrici con cadenza giornaliera. Coloro i quali, sapendo di avere in corso un regolare contratto di assicurazione RCA, verifichino che il proprio veicolo non risulta assicurato, sono pregati di contattare subito la propria Compagnia di assicurazione. I cittadini che, volendo utilizzare il proprio veicolo, non sono in regola con gli obblighi assicurativi, sono invitati a provvedere tempestivamente.

Si ricorda che, a norma dell’articolo 193 del codice della strada, è vietato circolare su strada senza copertura assicurativa RCA e che è prevista la sanzione del pagamento di una somma da € 841 a € 3.366, oltre al sequestro del veicolo. Si rende noto inoltre che, a norma dell’art. 31, comma2, della legge 24 marzo 2012 n.27, i cittadini inadempienti sono tenuti a regolarizzare la propria posizione assicurativa entro 15 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e sul Portale dell’Automobilista, scaduti inutilmente i quali si procederà alla trasmissione delle informazioni sui casi di inadempienza al competente Ministero dell’Interno affinché ne vengano informate tutte le forze di polizia e le Prefetture competenti.

PER ANDARE SUBITO AL LINK DOVE INSERIRE LA TARGA DA CONTROLLARE  CLICKA QUI O SULLA FOTO

Auto italiane immatricolate in Ticino: Un “trucchetto” che può danneggiare gli assicurati svizzeri

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Recentemente, nel nord Italia vi è stato un aumento di incidenti che hanno coinvolto automobilisti residenti nella Penisola, ma i cui veicoli erano stati comperati ed immatricolati in Ticino. I conducenti avevano contratto un’assicurazione RC e kasko presso compagnie svizzere. Questa pratica, illegale in Italia, potrebbe a termine danneggiare gli assicurati indigeni.

«In Svizzera chiunque può comperare e targare un veicolo senza essere necessariamente in possesso di una patente di guida», spiega Jeanine Hoppe, responsabile della comunicazione presso la Basilese Assicurazioni. «Nei casi che ci riguardano e che toccano il Ticino, la sezione della circolazione non è quindi in grado di verificare se il proprietario di un veicolo da immatricolare possiede o meno una patente svizzera».

«Chiunque è in grado di fornire un indirizzo valido in Ticino, ad esempio tramite un prestanome o una società a garanzia limitata, e che desidera acquistare una vettura in Svizzera, può ottenere un permesso di circolazione. Basta presentare un attestato assicurativo», aggiunge Jeanine Hoppe. «Una volta immatricolata in Ticino, l’automobile può facilmente essere utilizzata anche da una persona residente in Italia».

Premi più elevati d’Europa

Stando a Jeanine Hoppe, il fenomeno è ancora marginale, anche se non deve essere sottovalutato. «L’automobilista italiano ha un doppio vantaggio a comperare e targare un’auto in Ticino: un risparmio finanziario all’acquisto – l’IVA in Svizzera è dell’8% contro il 20% in Italia – e uno sui premi assicurativi di responsabilità civile (RC) e kasko, soprattutto sulla garanzia furto del veicolo».

Stando ai dati pubblicati dall’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici (ANIA), i premi RC applicati in Italia sono i più alti d’Europa. La media è di 491 euro contro 278 negli altri paesi dell’Unione europea. In Svizzera, un premio annuo RC per una macchina di media cilindrata varia tra i 290 e i 470 franchi, tra 240 e 396 euro, senza tener conto di eventuali bonus.

Questa differenza, spiega l’ANIA, è legata a un numero maggiore di incidenti e a un carico fiscale più alto. Inoltre, il gran numero di furti registrati oltreconfine fa lievitare i premi dell’assicurazione kasko. Detto ciò, in Italia gli indennizzi in caso di morte sono quattro volte superiori rispetto ad altri paesi europei (in media 649mila euro contro 138mila euro).

Tenuto conto di queste differenze e delle riduzioni praticate dalle compagnie svizzere in caso di assenza di sinistri (fino a 70% del premio di base), un automobilista italiano ha un buon margine di risparmio se compra e targa il suo veicolo in Ticino. Una pratica che però, se si dovesse estendere, potrebbe ripercuotersi sugli assicurati svizzeri.

Non solo il numero di sinistri è più alto in Italia, ma anche le fatture ad essi correlati, sottolinea Jeanine Hoppe. «Va quindi da sé che se queste spese devono essere coperte da una compagnia svizzera, a lungo andare possono danneggiare i nostri assicurati».

Pratiche illegali che possono costare caro

Di recente, alcuni avvisi di sinistri hanno fatto nascere qualche sospetto negli uffici della Basilese. «È importante ricordare che questa pratica è illegale in Italia. Un automobilista può essere accusato di frode fiscale e rischia sanzioni che possono andare fino al sequestro del veicolo» precisa Hoppe. «Da parte nostra, se scopriamo casi simili ci riserviamo il diritto di rifiutare la copertura casco e di studiare la possibilità di ricorrere per quanto riguarda l’RC».

Dal canto suo, il vice responsabile della sezione della circolazione del canton Ticino, Aldo Barboni, sottolinea che le autorità non sono in grado di controllare dove risiede effettivamente il proprietario di un’automobile. «Rilasciamo il numero di immatricolazione a condizione che i documenti presentati, ovvero l’effettivo indirizzo in Svizzera, siano validi».

«Le compagnie assicuratrici con sede in Ticino dovrebbero avvisarci in caso di dubbio, affinché il nostro ufficio possa fare delle verifiche più approfondite. La nostra regola è quella di rifiutare una richiesta di immatricolazione se non ci sembra chiara», aggiunge Aldo Barboni.

Le altre compagnie sanno

Cosa ne è delle altre assicurazioni? Swissinfo.ch ha tastato il terreno presso le principali compagnie attive in Ticino.

Luigi Colletti, responsabile del servizio interno della Nationale Suisse, ammette di averne sentito parlare: «La nostra compagnia non è ancora stata confrontata con casi di questo tipo. Ma non escludo che ciò possa avvenire, in caso di verifiche più approfondite. Ad ogni modo ci riserviamo il diritto di rifiutare un contratto assicurativo se sospettiamo che dietro ci sia qualcosa di losco».

Anche la Zurich e la Vaudoise per ora non hanno registrato problemi di questo tipo. L’addetto stampa di quest’ultima, Marc Bachmann, sottolinea inoltre che tali pratiche sono sconosciute in Svizzera romanda perché i premi in vigore in Francia sono molto più bassi di quelli italiani (324 euro annui contro 492).

Dal canto suo, l’Axa Winterthur dichiara di intervenire unicamente quando i clienti sono in grado di provare che risiedono davvero in Svizzera: «Se scopriamo che qualcuno ci ha fornito dati fasulli, abbiamo la possibilità di annullare il contratto», precisa Marc Hauser, portavoce del gruppo.

«Sappiamo che esistono raggiri di questo tipo, ma per ora il nostro ufficio sinistri esteri non ci ha ancora segnalato nulla di sospetto. In futuro potremmo però intensificare i controlli», afferma Franco Albisetti, della Generali Assicurazioni. «Ci è capitato di indagare su incidenti occorsi in Italia con auto professionali immatricolate in Ticino e guidate da conducenti residenti oltrefrontiera. Tuttavia, in questi casi si trattava davvero di macchine di servizio messe a disposizione degli impiegati dalle singole ditte».

Autore: Gemma d’Urso – Swissinfo.ch (Articolo originale)

Giro di vite sul «leasing tedesco»

IN ALTO ADIGE

Giro di vite sul «leasing tedesco»
Maxi sequestro di supercar con targa straniera

Blitz della Guardia di Finanza contro le società che offrono servizi per sfuggire al redditometro e al Superbollo

Una delle vetture sequestrate dalla GDF    Una delle vetture sequestrate dalla GDF

MILANO- Auto di grossa cilindrata con targa straniera per eludere redditometro e superbollo. La Guardia di Finanza sferra un duro colpo contro il «leasing tedesco»:scoperta un’evasione di Iva pari a 6,7 milioni e sequestrati automobili e beni per un valore di 4 milioni di euro. Sono 120 le vetture coinvolte, fra le quali tre Ferrari, altrettante Porsche e numerose Audi, Bmw e Mercedes.

 VIDEO

UN’INDAGINE COMPLESSA-L’indagine del Comando provinciale di Bolzano è partita «dal numero di autovetture di grossa cilindrata con targa tedesca circolanti sulle strade dell’Alto Adige, utilizzate da cittadini residenti in base a contratti di noleggio a lungo termine stipulati con aziende estere». Che si promuovono sul web facendo leva sulla riservatezza e sulla difficile rintracciabilità del proprietario: in poche parole significa non fornire informazioni finanziarie a enti o registri italiani, come quello dell’Agenzia dell’Entrate. Dopo un’articolata indagine con controlli su strada, la Guardia di Finanza è arrivata a una società con sede in Germania, i cui servizi sono risultati assai diffusi in Alto Adige. Dai controlli fiscali è emerso che attraverso la stipula di contratti di noleggio, venivano simulate vere e proprie cessioni di autovetture. «A seguito della verifica la residenza fiscale della società tedesca è stata ricondotta in Italia: di qui le contestazioni in materia di IVA per 6,7 milioni di euro e la ricostruzione di un giro d’affari non dichiarato per 34 milioni di euro». Il Gip del tribunale di Bolzano accogliendo la proposta del Pubblico Ministero ha emesso il provvedimento cautelare eseguito in questi giorni dalle fiamme gialle, attraverso il sequestro, oltre che dei beni immobili e delle disponibilità bancarie dell’indagato, anche di molte delle auto con targa tedesca in circolazione sul territorio italiano oggetto dei noleggi.

D.S.

leggi lìarticolo originale del corriere.it ed i commenti dei lettori

leggi il seguito: il ricorso della società coinvolta