COMUNICATO STAMPA: ROMA 23 giugno 2022

DDL Disegno di Legge di Modifica del capo VI del titolo X del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 (codice delle assicurazioni private) per l’istituzione dell’albo professionale degli esperti danni e valutazioni.

I 115 Emendamenti al DDL sui Periti Assicurativi recepiti dalla 10° Commissione del Senato alla data del 17/6/2022

Nelle ultime  riunioni della 10° Commissione del Senato, dove è in preparazione il testo della nuova legge che riguarda i Periti Assicurativi e l’attività di valutazione dei danni relativi alla circolazione stradale, sono stati recepiti i 115 emendamenti che sono stati presentati dalle varie associazioni dei periti, dell’ANIA, della CONSAP e dalle Associazioni dei consumatori.

Il Testo del DDL 1217

Il documento condiviso dalle varie associazioni peritali degli emendamenti da noi presentati

Qui trovi l’elenco completo degli emendamenti presentati da tutti gli enti interessati

Per prendere in esame i vari emendamenti e discuterne con alcuni dei senatori della commissione redigente, le associazioni dei Periti Assicurativi hanno organizzato un congresso a Roma il 23 giugno 2022, dalle ore 10:00 presso l’Hotel Nazionale di Via Monte Citorio in ROMA.

Per partecipare e possibile contattare le segreterie delle varie sigle. I posti in sala sono limitati ma sarà possibile assistere collegandosi al link YouTube:  https://www.youtube.com/watch?v=8U7amrdhuug&ab_channel=SNAPISSEGRETERIA

Napoli – Esercizio abusivo della professione, protestano i periti assicurativi

A seguito della sentenza di assoluzione di un CT querelato per abuso della professione come abbiamo riportato la settimana scorsa ( https://peritiauto.wordpress.com/2022/01/25/assolto-consulente-assicurativo-di-giugliano-era-accusato-di-esercizio-abusivo-della-professione/ ) i Periti Assicurativi di Napoli hanno dato vita ad un sit in davanti al Tribunale. Qui il servizio. (https://www.youtube.com/watch?app=desktop&feature=youtu.be&v=lKs7bCHc1Zk&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DlKs7bCHc1Zk%26feature%3Dyoutu.be&ab_channel=ZeligOfficial)

http://www.pupia.tv – Napoli – Scendono in piazza, malgrado la pioggia, i periti assicurativi. Con un tavolini in via Foria, a Napoli, un gruppo aderente al sindacato Sipa Ugl, in segno di protesta contro le nomine dei Consulenti Tecnici d’Ufficio, non iscritti al ruolo dei Periti Assicurativi, ha manifestato con presidi e volantinaggio davanti alle sedi dei Tribunali e dei Giudici di Pace della Campania. Ecco le loro richieste, dalla viva voce del segretario nazionale del sindacato italiano periti assicurativi UGL Salvatore Miceli.

Genova, truffa alle assicurazioni: arrestato Cataldo Casciaro ed altri 39 indagati

 © ANSA

Tra gli indagati la moglie dell’uomo e altre 38 persone.

Cataldo Casciaro, l’uomo arrestato dai carabinieri per la maxi truffa alle assicurazioni, stipulava una polizza il venerdì, versando un assegno scoperto, e il giorno dopo simulava un incidente. In questo modo truffava due volte la stessa agenzia. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri che sono partiti dalla denuncia, lo scorso ottobre, di un perito insospettito proprio dalla “velocità” con cui si era verificato l’incidente. Ad aiutare l’uomo, ex venditore ambulante, erano la moglie e quattro carrozzieri complici (tra Rivarolo e Sampierdarena) che indicavano a Casciaro i clienti dell’officina da coinvolgere nei finti incidenti. Una volta ottenuto il premio assicurativo, per cifre che andavano dai mille ai cinque mila euro, veniva diviso tra le tre parti. Gli investigatori, guidati dal capitano Michele Zitiello, hanno scoperto che Casciaro cambiava spesso assicurazioni e falsificava anche le carte di circolazione dei suoi mezzi per poter ottenere quanti più soldi possibili. I militari hanno ricostruito che il gruppo aveva frodato per almeno 27 volte le assicurazioni dal 2017 fino al 2019 racimolando circa 100 mila euro. Per gli inquirenti, però, i colpi potrebbero essere stati molti di più. (ANSA).

 

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Palermo, ecco il libro mastro dei falsi incidenti: i nomi degli arrestati nel blitz della polizia

Un momento della conferenza stampa tra polizia e guardia di finanza

Un libro mastro con diversi episodi di rotture di ossa provocati ad arte, nomi di vittime e località dell’incidente: è stato trovato durante le perquisizioni nell’ambito dell’indagine che ha permesso di sgominare due gruppi criminali che organizzavano truffe alle assicurazioni. Oltre 50 le vittime che, con i loro racconti, hanno consentito di avvalorare il quadro accusatorio nei confronti degli arrestati.

Le operazioni “Tantalo bis” della Polizia, e la “Fides” della Guardia di Finanza e della Polizia penitenziaria, hanno portato all’arresto di 42 persone, ma gli indagati sono 250.

I vertici della consorteria colpita dal provvedimento di oggi sono Carlo e Gaetano Alicata, padre e figlio, Filippo Anceschi e Salvatore Arena, l’avvocato Graziano D’Agostino, il perito assicurativo Mario Fenech, (ndr: non risulta iscritto al Ruolo Consap) Gioacchino Campora, Salvatore Di Liberto, Vittorio Filippone, i fratelli Alessandro e Natale Santoro, Alfredo Santoro, Piero Orlando, Vincenzo Peduzzo, Salvatore Di Gregorio, Domenico Schillaci detto Emanuele e Giovanna Lentini. Si occupavano di finanziare le frodi per le quali anticipavano le spese e della suddivisione tra i complici delle quote che derivavano dai risarcimenti assicurativi.

Eccoo i nomi degli arrestati dalla polizia:
1. Carlo Alicata;
2. Gaetano Alicata;
3. Filippo Anceschi detto “Il nano”;
4. Salvatore Arena, detto “Mandalà”;
5. Gioacchino Campora detto Ivan;
6. Graziano D’Agostino, incensurato
7. Rita Mazzanares;
8. Salvatore Di Ggregorio detto “Salvino”;
9. Salvatore Di Liberto;
10. Giuseppe Di Maio detto “Fasulina” ;
11. Piero Orlando, detto “Piero SH” , incensurato
12. Mario Fenech, incensurato
13. Vittorio Filippone, incensurato
14. Antonino Giglio detto “Tony ‘U Pacchiune”;
15. Gesué Giglio, incensurato
16. Vincenzo Peduzzo;
17. Alessandro Santoro;
18. Alfredo Santoro detto “Lello” ;
19. Natale Santoro;
20. Antonino Saviano;
21. Letizia Silvestri;
22. Monia Camarda;
23. Vincenzo Cataldo;
24. Orazio Falliti;
25. Gaetano Girgenti;
26. Alfonso Macaluso;
27. Benedetto Mattina;
28. Giuseppe Mazzanares;
29. Maria Mazzanares detta “Mary”;
30. Salvatore Mazzanares;
31. Mario Modica;
32. Cristian Pasca;
33. Giuseppa Rosciglione;
34. Maria Silvestri

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“Mi stanno ammazzando”: i boia spaccavano le ossa nella stanza degli orrori di via Imera

I particolari agghiaccianti che emergono dall’operazione che ha portato a 42 arresti. Finti incidenti per intascare i soldi delle assicurazioni. Le vittime, reclutate nella zona della Stazione, venivano messe su un tavolo, immobilizzate con dei mattoni e poi colpite con dischi di ghisa

Mutilavano gambe e braccia per truffare assicurazioni

Nei minimi particolari gli inquirenti hanno ricostruito 76 episodi ma, sottolinea il capo della Squadra Mobile di Palermo Rodolfo Ruperti, “i casi sono molti di più e l’inchiesta è molto più complessa”. Le vittime hanno raccontato che in alcuni casi gli ‘spaccaossa’ fratturavano gli arti anche a sette persone a sera. Gli inquirenti hanno posto sotto sequestro il Betaland Cafe, un’agenzia scommesse all’Albergheria dove venivano praticate alcune delle fratture.

Sono 42 le persone arrestate per avere organizzato una truffa alle assicurazioni con vittime compiacenti che si facevano fratturare gli arti in cambio di poche centinaia di euro. I boia non si fermavano davanti a nulla: “Mi state ammazzando… ammazzando… la gamba… ahi, ahi…”, gridava una delle vittime, Antonino B., in uno dei numerosi episodi di cruda violenza. Questa la risposta di Monia Camarda, arrestata oggi: “Non gridare…”. La mutilazione avveniva in via Imera, in una delle ‘stanze degli orrori’ usate dagli spaccaossa per fratturare gli arti alle vittime designate.

Un sedicenne tra le vittime

Neanche l’età delle vittime costituiva un deterrente per la banda. L’ultima, in ordine di tempo, un giovane di sedici anni, reclutato da un amico e pronto a farsi rompere gli arti in cambio della promessa di soldi che, molto probabilmente, non avrebbe mai visto.

“Solo qualche giorno fa abbiamo evitato che a un ragazzino di 16 anni gli venissero fratturate le ossa – spiega il capo della Squadra Mobile di Palermo Rodelfo Ruperti -. La bravura dei nostri operatori che hanno percepito le intenzioni di due dei soggetti fermati oggi, ci ha permesso di evitare un’altra vittima”. Le vittime venivano reclutate soprattutto fra le persone in difficoltà, era questo il criterio principale. “Molti sono stati reclutati alla stazione centrale di Palermo – aggiunge – dove c’erano proprio dei reclutatori che li avvicinavano raccontandogli di conoscere delle persone, gli spaccaossa, che potevano aiutarli e che sarebbero stati in grado di farli svoltare nella loro vita”.

I numeri dell’operazione

Questi i numeri dell’operazione di oggi: 250 indagati, 159 capi di imputazione, 34 fermati dalla polizia e otto dalla guardia di finanza. “Le indagini – ha aggiunto Ruperti – hanno portato a scoprire non alcuni delitti ma una vera e propria fenomenologia che si era sviluppata sul territorio di Palermo. Determinante è stata la collaborazione di tre persone arrestate ad agosto che hanno aperto uno squarcio su un sistema diffuso con un meccanismo di reclutamento di poveri malcapitati e di arricchimento per questa associazione senza scrupoli”.

I boia parlavano così: “Ho trovato 2 fidanzati…” | Video

Cinquanta le vittime compiacenti che alla fine hanno deciso di collaborare con le forze dell’ordine. “Arrivavano alla Squadra mobile con il braccio o la gamba rotti, in alcuni casi anche entrambi – racconta Ruperti -. Storie tristi di persone che si sentivano anche in colpa per avere, in un primo momento, accettato di farsi fratturare le ossa con la promessa di soldi e rimborsi che, nella maggior parte dei casi, non hanno mai ricevuto”.

Il libro mastro con i nomi

Nulla era lasciato al caso nell’organizzazione degli ‘spaccaossa’. C’era perfino un libro ‘mastro’ in cui appuntare i nomi delle vittime, le fratture e i rimborsi da riconoscere. “Ci siamo occupati di alcuni soggetti che ricoprivano il ruolo di capo e promotori dell’attività anche per quanto riguarda il reclutamento delle vittime – ha spiegato in conferenza stampa il colonnello Cosmo Virgilio, comandante del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo. Le indagini della guardia di finanza si sono concentrate anche sui patrimoni accumulati dai capi dell’organizzazione. In particolare “uno di loro, Domenico Schillaci, aveva un bar molto noto ‘Dolce Vita’ in via Brunelleschi, una Porsche e un gommone fuoribordo. Tutti beni che sono stati sequestrati d’urgenza”. Ad altri indagati, in particolare infermieri in servizio in alcuni ospedali di Palermo, sono stati sequestrati farmaci che dovevano essere utilizzati per le fratture.

Il finto incidente finito in tragedia

Emerge anche un tragico risvolto. Quello della morte di un tunisino, una delle vittime reclutate dal clan criminale. Dovevano ‘solo’ fratturargli le ossa, ma la tortura si è trasformata in un omicidio. “A quest’uomo gli erano state procurate delle fratture molto gravi – ha spiegato Ruperti -. Sembra che a un certo punto il tunisino volesse fermarsi per il troppo dolore, ma per continuare gli avrebbero somministrato del crack che gli avrebbe procurato un arresto cardiocircolatorio”. La morte dell’uomo non ha fatto desistere la banda ‘spaccaossa’. “Lo hanno comunque portato al bordo di una strada – sottolinea Ruperti – tentando di fingere un incidente stradale e istruire la falsa pratica assicurativa”.

Quei medici compiacenti

Le indagini, dicono gli investigatori, “hanno messo in luce uno spaccato criminale variegato, fatto di “reclutatori” che agganciavano le vittime tra le fasce più deboli della società; di “ideatori” che individuavano luoghi non vigilati da telecamere, veicoli per inscenare gli eventi e falsi testimoni; di “boia-spaccaossa” che procedevano alle materiali lesioni fisiche degli arti superiori ed inferiori (ai quali gli indagati si riferivano convenzionalmente come “primo piano e piano terra”); di “medici compiacenti” che vergavano perizie mediche di parte; di “centri fisioterapici” che attestavano cure alle vittime ma mai effettivamente somministrate; di strutture criminali più organizzate che acquistavano le “pratiche” mettendo al lavoro avvocati o sedicenti tali e studi di infortunistica stradale che gestivano poi il conseguente iter finalizzato al risarcimento”.

Nel danaroso business illecito, i vertici dei vari gruppi criminali “mantenevano rapporti di mutua assistenza e solidarietà, prestandosi – vicendevolmente – i propri “boia-spaccaossa” a seconda della impellenza del momento: le strutture delinquenziali individuate – seppur autonomamente costituite, promosse ed organizzate – operano nello stesso “settore”, senza interferire nei rispettivi affari ma dividendosi i proventi illeciti derivanti dai falsi sinistri stradali distintamente organizzati”. Altri gruppi criminali hanno invece mostrato una visione più strategica ed una vocazione marcatamente “imprenditoriale”, preferendo acquistare il “pacchetto” delle menomazioni per poi gestire la pratica sino alla liquidazione del rimborso assicurativo.

Le “vittime”, in preda a lancinanti dolori, venivano trasportati presso gli ospedali cittadini, all’interno dei quali la gestione della frode passava nelle mani di altre persone compiacenti che si facevano carico di vigilare sui ricoverati per provvedere alle loro necessità, ma ancor più per evitare che qualcuno potesse recedere dall’originario intento, magari denunciando i fatti alle forze dell’ordine. Dopo il ricovero dei fratturati, si apriva la fase amministrativa e burocratica dell’istruzione della pratica assicurativa entrando in scena i vertici dell’associazione, che curavano la presentazione delle richieste di risarcimento presso le compagnie assicurative e la successiva suddivisione delle “quote” del premio da liquidare. In questa fase peraltro poteva trovare spazio talvolta la cessione della pratica assicurativa, completa degli atti peritali e dei referti medici, ad altri soggetti ritenuti membri di vertice dell’associazione criminale, che acquistavano la pratica liquidando al “venditore” una quota, così da assumere in prima persona la gestione della fase risarcitoria.

I nomi degli spaccaossa

I vertici del clan sono stati individuati Carlo e Gaetano Alicata, padre e figlio, Filippo Anceschi, Salvatore Arena detto “Mandalà”, l’avvocato Graziano D’Agostino, il perito assicurativo Mario Fenech, Gioacchino Campora detto “Ivan”, Salvatore Di Liberto, Vittorio Filippone, i fratelli Alessandro e Natale Santoro, Alfredo Santoro detto “Lello”, Piero Orlando detto “SH”, Vincenzo Peduzzo, Salvatore Di Gregorio, Domenico Schillaci detto Emanuele e Giovanna Lentini. A ciascuno di loro viene riconosciuto un ruolo fondamentale: si occupavano di finanziare le frodi per le quali anticipavano le spese occorrenti e della suddivisione tra i complici delle quote derivanti dai risarcimenti assicurativi. Alla rottura delle ossa erano deputati altri complici, “specializzati” nell’infliggere le fratture alle “vittime”. Tra questi figurano Giuseppe Di Maio detto “fasulina”, Antonino Giglio detto “Tony u’ pacchiune”, Gesuè Giglio, Alfredo Santoro detto “Lello”, Cristian Pasca.

Il gruppo criminale poteva avvalersi pure dell’opera di altri complici incaricati di predisporre con cura la scena dei falsi sinistri, trovando i veicoli da utilizzare, reclutandone i conducenti, e assoldando gli eventuali testimoni. Una volta realizzata la scena del finto incidente questi si occupavano anche dell’assistenza medica delle “vittime” fratturate controllando che non si sottraessero agli impegni presi con l’associazione. Questi i loro nomi: Vincenzo Cataldo, Monia Camarda, Orazio Falliti, Gaetano Girgenti, Alfonso Macaluso, Benedetto Mattina, Giuseppe Mazzanares, Maria Mazzanares, Rita Mazzanares, Salvatore Mazzanares, Giuseppa Rosciglione, Mario Modica, Antonino Saviano, e infine le sorelle Maria e Letizia Silvestri.

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FONTE

 

Le compagnie ci hanno in mano

Intervista a Claudio Demozzi Sindacato Agenti di Assicurazioni, ad un perito anonimo e a due Carrozzieri: Tullio Terssadri e Davide Galli di Federcarrozzieri sul malcostume delle compagnie di assicurazioni

Pesaro, truffa alle assicurazioni: in 7 pagano, altri 5 vanno a giudizio. Primo caso di indennizzo per evitare la denuncia.

   PESARO – Tre incidenti stradali sospetti, 12 persone coinvolte e altrettante finite davanti al giudice per con l’accusa di truffa alle assicurazioni. Cinque i rinvii a giudizio mentre in 7 hanno scelto di optare per il risarcimento del danno che consente di estinguere il reato in base alla nuovissima norma che per la prima volta è stata applicata a Pesaro.
Tutto è partito da un’indagine dell’assicurazione Hdi che ha assoldato un’agenzia investigativa privata per vigilare su alcuni risarcimenti richiesti dai clienti. Secondo l’accusa gli indagati avrebbero aggiustato le dinamiche degli incidenti per ottenere dei risarcimenti.
Somme peraltro tenute in stand by e mai ricevute in attesa delle conclusioni delle indagini. Tutti risultano incensurati e di età compresa fra i 25 anni e i 60. Alcuni di loro erano alla guida, altri erano semplicemente dei passeggeri. Che avrebbero, dopo l’incidente, trovato un accordo tra loro. Alla base delle indagini tre episodi distinti, non collegati fra loro. L’unico indagato con precedenti per truffa alle assicurazioni è un carrozziere di Montecalvo in Foglia. Lui stesso ha preferito arrivare a una transazione con l’assicurazione, riparando il danno, per estinguere il reato anziché essere rinviato a giudizio.

DDL CONCORRENZA E RC AUTO : IL DANNEGGIATO HA DIRITTO ALL’INTEGRALE RISARCIMENTO

BOLOGNA, 2 AGOSTO 2017 – Il ddl Concorrenza è legge, a due anni e mezzo dalla sua nascita: il provvedimento interessa diversi settori, inclusa la Rc auto.

“Nel complesso, il giudizio è positivo”, commentano gli esponenti della Carta di Bologna, gruppo che riunisce diverse associazioni in difesa dei danneggiati, degli automobilisti e del libero mercato.

“Per iniziare, la legge Concorrenza ribadisce con forza la libertà dell’assicurato danneggiato che abbia subito un incidente di rivolgersi al carrozziere indipendente”. Resta ferma, dice la normativa approvata definitivamente oggi, la facoltà di ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato, avvalendosi di imprese di autoriparazione di propria fiducia.

“Una vittoria – evidenzia Federcarrozzieri che della Carta di Bologna fa parte – per i consumatori e gli automobilisti e una sconfitta per chi da anni spinge verso logiche di convenzionamento al risparmio senza riguardo per sicurezza e qualità”. Inoltre, una eventuale norma che obbliga il danneggiato a far riparare il mezzo dall’artigiano imposto dall’assicuratore “sarebbe anticoncorrenziale e illiberale, e avrebbe dato il totale controllo del mercato della riparazione ai gruppi assicurativi”.

Le nuove regole, sottolineano le associazioni della Carta di Bologna, “rappresentano un propellente straordinario per i carrozzieri indipendenti: per loro, la legge Concorrenza è un’opportunità da cogliere, un seme prezioso da coltivare e far crescere, a tutela degli interessi del consumatore e del libero mercato”. Infatti, prosegue la Carta di Bologna, “l’articolo che tutela la libera scelta è una pietra tombale sulle aspirazioni delle lobby che volevano monopolizzare il mercato”.
Con la legge Concorrenza, “viene inoltre garantito il sacrosanto diritto a un pieno ed equo risarcimento delle vittime della strada e dei loro familiari: il danno biologico va rimborsato in pieno, seguendo i corretti parametri imposti dalle tabelle del Tribunale di Milano, e fallisce il tentativo di eliminare il danno morale. Una seconda sconfitta delle lobby, che volevano (e vogliono) dimezzare i risarcimenti solo per incrementare i loro già giganteschi profitti”, spiega la Carta di Bologna.

Non mancano “punti i oscuri nella legge Concorrenza: riguardano i testimoni, la possibilità di fare causa, i presunti sconti per chi ha la scatola nera e per i guidatori virtuosi del Sud Italia – fa notare la Carta di Bologna -. Ma ci sarà tempo e modo per parlare con la buona politica per arrivare a soluzioni favorevoli per il consumatore”.

Carta di Bologna

Le parole chiave dell’automotive

  Quando ci facciamo fare un sito da un professionista ci chiede qualche centinaio di parole chiave con cui indicizzarlo. Ma quali sono le parole chiave o Tagkeyword che di si voglia di un sito che parla di auto?

Noi abbiamo selezionato queste. Se ne avete altre inseritele tra i commenti, le metteremo nel “lago di parole” qui sotto

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Perizie Assicurative. Tira aria di Intelligenza Artificiale.

Questo articolo lo dedico a tutti gli addetti ai lavori, a quelli che come me hanno un passato o vivono ad oggi il mondo delle perizie assicurative, sia come periti, che come liquidatori o addetti a qualunque ruolo lungo la filiera del sinistro assicurativo.

E’ noto che i tempi sono sempre più stringenti a proposito di chiusura dei sinistri, le compagnie chiedono di essere sempre più rapidi nella definizione del sinistro, ma il tempo a disposizione di un perito è sempre lo stesso, anzi se vogliamo dirla tutta la competizione è sempre più agguerrita quindi nel tempo è normale che anche l’onorario del perito subisce delle flessioni in negativo.

Per non parlare del fatto che noi esseri umani siamo costretti a mangiare e dormire, una scocciatura quando si parla di rapida definizione.

Il perito che non mangia né dorme

Eccola qui, notizia di pochi giorni fa, una società del gruppo Alibaba, la quale come ho già scritto qualche articolo fa sta entrando nel business delle assicurazioni, presenta attraverso una dimostrazione pratica, un  modulo di un’intelligenza artificiale che prenderà il posto dei periti RCA.

Nel gruppo Alibaba, si saranno chiesti: “perché quando c’è un sinistro alla carrozzeria di un’auto bisogna avvalersi di un perito umano, che poverino ha bisogno di dormire e mangiare , ma soprattutto ha una capacità di calcolo ridotta ?!?”

Una domanda che si erano fatti, fino ad oggi, in molti nel mondo Insurance, ma alla quale ci voleva la risposta di una tech company. Ecco appunto che quelli di Alibaba hanno implementato questo modulo che riesce a stimare in automatico i danni auto con precisione, attraverso la lettura di immagini fotografiche del sinistro.

I Vantaggi

Infiniti. Spaziano dal fatto che vi è un risparmio di risorse e di tempo fino ad arrivare al problema legato al giudizio, cioè che gli esseri umani potrebbero essere influenzati dalle parti in gioco mentre le macchine no.

Ma soprattutto a livello economico si avrebbe un abbattimento dei costi fissi su ogni pratica di sinistro. Avete idea di quanti milioni stiamo parlando?

Il Costo

Si vabbé, ma avrà un costo esorbitante direte voi…

Hanno dichiarato che lo forniranno gratuitamente a tutte le Compagnie partner e tra un anno anche agli assicurati. Capito? Gratis… certo è ovvio, tanto tra un po’ le compagnie partner saranno loro stessi .

Impossibile

“Non ci credo, è impossibile che una macchina sostituisca l’uomo. In alcuni casi c’è bisogno di un’indagine più accurata e non si può fare tutto con una semplice foto.

La cosa curiosa è che hanno fatto anche una gara su questo, alla quale partecipavano 6 periti contro una macchina su 12 casi da analizzare (12 auto danneggiate in maniera differente).

Il tempo di analisi del danno è risultato per la macchina leggermente inferiore, ma solo di 60 volte e ci stanno ancora lavorando… Si parla di una media di 6 secondi per la macchina contro i 6 minuti e più per un umanoide.

Un perito a un certo punto, un po’ scocciato si è alzato e ha detto: “Eh no.. qui ci vuole un’indagine più approfondita ! ”. Peccato che anche la macchina lo aveva evidenziato…

Conclusioni

Aspettiamoci una penetrazione sempre maggiore di queste tecnologie nel settore assicurativo. Il ramo sinistri è solo la punta dell’iceberg che ci è dato vedere ad oggi, ma vi sono altri cento casi del genere.. che però magari tratterò in altri articoli 🙂

A presto! Ciao!

 

ARTICOLO ORIGINALE: http://www.alizila.com/china-auto-insurance-claims-adjusters-get-ai-boost-ant/

#insurtech #insurance #ai #artificialintelligence #intelligenzaartificiale #assicurazioni #assicurazione #tecnologia

  Segnaliamo la prossima programmazione del seminario “I droni al servizio delle assicurazioni” che si terrà presso la sede di Generali Innovation Center for Automobile Repairs sita a Pero (MI) in via Carlo Pisacane, 48 :

I droni al servizio delle assicurazioni – (durata 1 giorno 09:30 – 17:30) – quota di partecipazione €. 90,00 (IVA esclusa)

  • Il Regolamento ENAC “Mezzi aerei a pilotaggio remoto”
  • La classificazione dei droni
  • Il pilotaggio e la circolazione dei droni
  • Utilizzo dei droni nel mercato assicurativo

Ogni partecipante, al termine del seminario, riceverà il materiale didattico e l’attestato di frequenza.

La quota di partecipazione, comprensiva di light lunch a buffet, è da versarsi interamente al momento dell’iscrizione secondo le modalità che verranno in seguito comunicate.

Al fine di una ottimale organizzazione vi preghiamo segnalare il vostro interesse a info@generalicar.com .

“Generalicar: tecnica, didattica e consulenza al servizio del mercato assicurativo.”

A disposizione per ulteriori eventuali chiarimenti inviamo cordiali saluti.

Carlo Trimboli

carlo.trimboli@generali.com

Head of Technical Consulting & Automotive Training

Generali Innovation Center for Automobile Repairs

Via C. Pisacane, 48

20016 Pero (MI)

  1. +39 02 38100356
  2. +39 02 33915645
  3. +39 041 2598323

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Come si determina la responsabilitá di un sinistro stradale?

screenshot_2016-12-08-08-08-26  Secondo il codice civile, la responsabilità é concorsuale se non ci sono prove contrarie. Le varie dinamiche sono poi valutate in base al codice della strada e alla norma che si é violata che ha causato il sinistro. Ad esempio in caso di tamponamento, chi tampona non ha tenuto la debita distanza di sicurezza, chi causa l’urto ad un incrocio ha omesso la precedenza, chi invade la corsia dell’altro è il responsabile perché ha violato la norma che lo vieta. Se il danneggiato non ha violato nessuna norma avrà ragione al 100%. Se anche lui ha commesso qualche infrazione la responsabilità sarà concorsuale.
Esiste un prontuario che fu distribuito dall’ ANIA in occasione dell’approvazione della legge sull’indennizzo diretto (CID) che ancora oggi é il riferimento dei liquidatori 8delle Compagnie di assicurazione. Lo trovi qui: barem_responsscreenshot_2016-12-08-08-35-46-1

Assicurazioni, Ivass: limiti per calcolo incentivi sistema Card

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L’Ivass fissa i limiti per il calcolo degli incentivi e delle penalizzazioni nel sistema Card (convenzione risarcimento diretto). Con l’approvazione di un provvedimento il 28 dicembre, afferma l’authority, “si completa l’attuazione della revisione regolamentare avviata nel 2014 per rendere più efficiente il funzionamento del sistema di compensazioni previsto dalla Card”.

È stato quindi introdotto, sottolinea l’istituto di vigilanza, “un sistema di incentivi o penalizzazioni che va a integrare il vigente sistema di rimborsi in base a forfait, con l’obiettivo di scoraggiare comportamenti opportunistici e rischi di scarso interesse a contrastare le richieste di risarcimento esorbitanti o fraudolente”. Il nuovo sistema, a partire dal 2016, e già con riferimento ai risarcimenti erogati nel 2015, creerà le condizioni per premiare le imprese più efficienti e, di converso, penalizzare quelle meno efficienti.

Le variabili, spiega l’Ivass, su cui si basa il sistema di incentivi e penalizzazioni, ritenute rappresentative della capacità e dell’efficienza gestionale di ogni compagnia, sono: il livello del costo medio dei risarcimenti (capacità dell’impresa di contenere i propri costi rispetto alle altre compagnie); la dinamica temporale del costo medio tra un anno e l’altro (capacità dell’azienda di ridurre progressivamente nel tempo i propri costi); la velocità di liquidazione dei sinistri (capacità dell’azienda di risarcire in modo veloce ed efficiente il proprio assicurato).

Nel calcolo della velocità di liquidazione si tiene anche conto dell’attività antifrode svolta dalle imprese nel senso che ritardi o mancati pagamenti causati da forti sospetti di frode non incidono negativamente sull’indicatore di efficienza. Il
sistema di incentivi e penalizzazioni si applica anche nei confronti delle imprese comunitarie operanti in Italia nel settore Rc auto e aderenti alla convenzione Card. Per tutte le imprese aderenti, conclude l’istituto di vigilanza, un apposito sistema di controlli consente all’Ivass la verifica della rispondenza tra valori di bilancio e valori comunicati alla Stanza di compensazione.

Fonte: Milano Finanza 30/12/2015 17:30

AIA, nasce l’Archivio informatico Integrato Antifrode per l’Rc Auto

L’AIA elabora, come spiegato dall’IVASS, per ciascun sinistro Rc Auto, un indicatore di potenziale rischio di frode. In una fase avanzata, servirà per monitorare l’attività antifrode svolta dalle imprese di assicurazione
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AIA – L’IVASS annuncia l’entrata in vigore dal 30 luglio di AIA, Archivio informatico Integrato Antifrode, in ambito rc-auto. Si tratta di uno strumento funzionale alla prevenzione e al contrasto delle frodi assicurative nel settore della responsabilità civile autoveicoli.

In sostanza, in base alle informazioni ricevute, l’AIA elabora, per ciascun sinistro Rc Auto, un indicatore di potenziale rischio di frode. Per ora queste informazioni riguarderanno banca dati sinistri, anagrafe testimoni e anagrafe danneggiati, banca dati dei contrassegni assicurativi, archivio nazionale dei veicoli, anagrafe nazionale degli abilitati alla guida, pubblico Registro Automobilistico e Ruolo dei periti assicurativi. In una seconda fase, invece, confluiranno nell’AIA altre basi dati che renderanno disponibili infomarzioni riferite prevalentemente ai soggetti coinvolti direttamente o indirettamente nei sinistri, così ampliando la base informativa su cui elaborare l’indicatore di potenziale rischio di frode.

Ciò che è certo è che verranno sviluppate apposite funzionalità per il monitoraggio dell’attività antifrode svolta dalle imprese di assicurazione.

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