CONVEGNO: I nuovi percorsi di sviluppo dell’Rc auto

oznorTO

Milano 9/11/2022, Palazzo delle Stelline.

Il tradizionale evento organizzato da Insurance Connect, e condotto dal direttore Maria Rosa Alaggio, ha analizzato tutti i risvolti del mercato motor, grazie alla presenza degli stakeholder del settore: dalle compagnie al regolatore, dalle banche alle piattaforme tecnologiche, dagli abilitatori di servizi agli intermediari

La mobilità è una componente essenziale di una società in costante evoluzione. I grandi cambiamenti del nostro tessuto sociale e produttivo, a cominciare dalla digitalizzazione e dalla sempre più elevata attenzione alla sostenibilità, si riflettono inevitabilmente anche sui tradizionali modelli di trasporto di merci e persone. E arrivano a toccare pure il settore dell’Rc auto, chiamato oggi a un cambio di passo per l’individuazione di nuovi modelli di sviluppo e di un quadro regolamentare in linea con l’evoluzione della nostra società. Tutti temi che sono stati al centro del convegno L’Rc auto verso nuovi percorsi di sviluppo, il tradizionale appuntamento di Insurance Connect con il mondo della mobilità.
Interamente moderato e condotto dal direttore di Insurance Daily, Maria Rosa Alaggio, l’evento si è svolto ieri al Palazzo delle Stelline di Milano. E come ogni anno, di fronte a una platea di circa 200 spettatori, ha messo a confronto esperti del settore, compagnie, intermediari e fornitori di servizi per analizzare insieme la dinamica di mercato e approfondire le possibili linee di sviluppo del comparto delle quattro ruote.
CHE COS’È, DAVVERO, LA MOBILITÀ?
La giornata si è aperta con un interessante di dibattito fra Sergio Savaresi, professore di automazione del Politecnico di Milano, e Lorenzo Tavazzi, partner di The European House – Ambrosetti, sull’evoluzione del paradigma della mobilità. Il confronto si è subito concentrato su opportunità e criticità di dinamiche come la digitalizzazione delle vetture, l’elettrificazione dei sistemi di alimentazione e la prospettiva dell’auto a guida autonoma. È difficile prevedere come potrà evolvere il paradigma della mobilità dei prossimi anni. Certo è che qualche cambiamento ci sarà. E toccherà anche il settore delle polizze auto. I temi trattati nell’intervento di apertura sono stati ripresi da Giuseppe Barbati, direttore generale di Double S Insurance Broker, che ha sottolineato il ruolo che possono avere i broker nella definizione di un nuovo sistema di tariffazione e di costruzione delle polizze. Essi infatti, analizzando le esigenze dei propri clienti, riscontrano già oggi una svolta nei comportamenti che rispecchia il nuovo concetto di mobilità; la via suggerita da Barbati è di costruire il premio conoscendo le scelte negli spostamenti e la rischiosità della singola tipologia di veicolo.
LA SFIDA DELL’ADOPTION
Nella prima tavola rotonda della mattinata, si sono confrontati Matteo Bevilacqua, ceo di Wefox Italia; Roberto Lecciso, ceo del Gruppo Helvetia Italia; e Alberto Tosti, direttore generale di Sara Assicurazioni. Nel dibattito moderato dal direttore Maria Rosa Alaggio sulle strategie, le tecnologie e le iniziative per lo sviluppo in campo Rc auto, i relatori hanno portato punti di vista diversi di realtà con caratteristiche peculiari: da un lato una compagnia tradizionale italiana con una vocazione storica per il mercato auto, dall’altro un’impresa internazionale e generalista con una rete plurimandataria, e in mezzo un’insurtech che mette la tecnologia al servizio dell’assicurazione, da poco entrata nel mercato italiano e che si definisce abilitatrice di business sia per le compagnie sia per gli intermediari. I tre top manager hanno comunque concordato sul fatto che dopo la trasformazione digitale, la sfida è l’adoption, per fare ricavi e non solo aumentare l’efficienza.
Accanto al concetto di personalizzazione basata sulla mobilità reale, le compagnie possono utilizzare dei parametri per mi surare il rischio legato alla singola polizza. In questo senso, Crif propone l’uso di quattro score in fase di assunzione: come ha spiegato Giuseppe Dosi, head of insurance market della società, l’utilizzo degli advanced analytics permette di ricavare dettagli relativamente al rischio traffico, ai comportamenti o ai profili affini a tentativi di frode (utile anche l’analisi del testo delle email del cliente) e all’esposizione agli eventi naturali.
DUE DIVERSI APPROCCI AGLI ECOSISTEMI
La discussione si è poi spostata sugli ecosistemi della mobilità, e in particolare su come è possibile declinare questa strategia a seconda dei proprio obiettivi. Il confronto ha visto protagonisti da un lato Alberto Busetto, amministratore delegato e general manager di Generali Jeniot, e dall’altro Giacomo Lovati, chief beyond insurance officer di UnipolSai.
Se il modello seguito dal gruppo Generali è quello di stringere partnership con operatori esterni al mondo assicurativo (l’esempio più citato da Busetto è stato l’alleanza con Telepass per il prodotto Next), diverso è l’approccio del gruppo Unipol, che gestisce internamente tutte le attività dell’ecosistema attraverso diverse società del gruppo (dai ricambi auto al noleggio a lungo termine, fino al nuovo UnipolMove nel telepedaggio) che, come ha spiegato Lovati, sono in grado di generare marginalità.
RCA A CACCIA DI UNA RIFORMA
A chiusura della mattinata, l’attesa tavola rotonda animata da Ania, Ivass, Consap e Confconsumatori. Al centro del dibattito, soprattutto da parte di Umberto Guidoni, co-dg di Ania, è emersa la richiesta di discontinuità, di interventi strutturali da parte del legislatore. La revisione del sistema Card, le criticità del bonus/malus, ma anche le nuove opportunità per l’antifrode e la gestione sinistri: tutte innovazioni di cui, accanto a quelle tecnologiche e digitali, il Paese ha bisogno.
Su questi temi il confronto si è animato, soprattutto tra Guidoni e Antonio De Pascalis, capo del servizio studi e gestione dati di Ivass, anche grazie agli interessanti spunti di Fabiola Cipolloni, titolare del servizio stanza di compensazione e ruolo periti assicurativi di Consap, che ha alimentato il dibattito con il punto di vista dell’istituzione che gestisce la camera di compensazione e che regola l’indennizzo diretto. Proprio quest’ultimo strumento è stato aspramente contestato da Marco Festelli, vice presidente nazionale di Confconsumatori, che ha auspicato una sua prossima abolizione.
SERVIZI INTEGRATI E ASSISTENZA MIRATA
Dopo la pausa pranzo, a Giovanni Campus, ceo di Msa Mizar è stato affidato il compito di riprendere i lavori del convegno. Il suo intervento si è concentrato sul valore per la gestione dei sinistri auto rappresentato da un’offerta di servizi integrati e diversificati. In questa direzione va l’evoluzione del gruppo Msa Mizar, che attraverso il coordinamento dell’attività delle proprie società e reti di assistenza copre l’intera gamma di servizi nella gestione sinistri utili alle diverse tipologie di player del settore assicurativo; un progetto strutturato per raccogliere l’interesse anche dei mercati di altri paesi europei a cui il gruppo sta guardando.
Secondo l’analisi fornita da Marco Morello, sales manager Italia di Glassdrive (gruppo Saint-Gobain), l’evoluzione del parco auto italiano verso le auto ibride o elettriche richiederà molto tempo, a causa della mancanza di infrastrutture a supporto e per le difficoltà economiche delle famiglie, ragione questa che ha portato a una forte crescita dell’età media dei veicoli circolanti. Tale dicotomia richiede da un lato un’assistenza di tipo tradizionale e capillare, dall’altro una elevata professionalità nella calibrazione dei parabrezza nei mezzi dotati di Adas.
DISTRIBUZIONE AGENZIALE VS BANCA
Il confronto tra due modelli distributivi diametralmente opposti, quello degli agenti tradizionali da un lato, e quello della banca dall’altro, è stato il protagonista del dialogo tra Nicola Bellome, direttore commerciale rete agenti di Axa Assicurazioni, e Mauro Palonta, responsabile commerciale di Intesa Sanpaolo Assicura. In Axa, compagnia che può contare non solo sulla rete agenti, ma anche su quella bancaria con Mps e sulla vendita diretta tramite Quixa, la differenza principale tra i canali, ha detto Bellome, consiste in una diversa capacità di personalizzazione del prodotto, che con gli agenti trova la sua massima possibilità di venire incontro a esigenze specifiche. In Intesa Sanpaolo, invece, l’accento viene messo sulla consulenza al momento della sottoscrizione, mentre per quanto riguarda la gestione della polizza l’obiettivo è quello di rendere più fluida possibile la gestione in autonomia da parte del cliente, attraverso il proprio home-banking.
Trait d’union tra questi mondi è la tecnologia, laddove assistiamo a un crescente proliferare di soluzioni insurtech che stanno guidando l’evoluzione del segmento Rca. Mario Carnevale, director di Deloitte Consulting, ha tracciato un quadro di come sta evolvendo l’offerta, seguendo il cambiamento degli stili di vita e delle abitudini, spiegando in che modo le soluzioni tecnologiche di open e embedded insurance potranno accelerare in futuro l’evoluzione del mercato Rc auto.
QUALE FUTURO PER IL RISARCIMENTO
Il risarcimento in forma di rendita e in forma specifica sono stati i due strumenti legislativi di cui ha parlato Maurizio Hazan, managing partner dello studio legale Thmr e storico collaboratore di Insurance Connect. Un intervento estremamente stimolante, in cui il giurista, attraverso il commento di alcune importanti e recenti sentenze ha condotto un ragionamento sulla natura e sulle pratiche risarcitorie sia sotto il profilo patrimoniale sia nella parte del danno alla persona.
Anche attraverso confronti internazionali, Hazan ha mostrato come la giurisprudenza stia sempre più indicando il risarcimento in forma di rendita e in forma specifica (servizi di assistenza alla persona) quali migliori pratiche risarcitorie, preferibili al conferimento immediato del capitale.
GESTIONE SINISTRI AI TEMPI DELL’INFLAZIONE
L’ultima tavola rotonda della giornata è stata introdotta dal keynote speech di Massimiliano Caradonna, head of sales & marketing, Region Central East Europe & Middle East senior vice president di Dekra Group, che ha introdotto la riflessione sulla sfida alla protezione assicurativa in una prospettiva di mobilità intermodale, che già si concretizza nella pianificazione della Città in 15 minuti che si sta iniziando ad applicare a Parigi. La chiave è nella gestione del sinistro in un contesto che vede coinvolti molti player, aspetto su cui Dekra sta portando avanti il progetto di una piattaforma informatica trasversale.
Il convegno si è chiuso con l’ormai tradizionale tavola rotonda sulla gestione sinistri, che ha visto protagonisti, oltre al già citato Caradonna, anche Luigi Baccaro, direttore sinistri di Sara Assicurazioni, Nicola Bajona, head express & direct claims di Zurich Italia, Luigi Barone, direttore sinistri di Reale Mutua, Norberto Odorico, chief claims officer di UnipolSai, e Maurizio Rainò, direttore claims & customer operation di Axa Italia. I relatori sono partiti dalla stretta attualità, e in particolare dall’impennata dell’inflazione, per illustrare le strategie adottate dalle compagnie per ridurre il costo del sinistro. Un percorso, quest’ultimo, che si intreccia inevitabilmente con l’adozione di sempre nuovi strumenti tecnologici e con il proposito di garantire la miglior customer experience possibile al cliente. Il tutto senza dimenticare la fondamentale attività antifrode per limitare i costi per le compagnie e, allo stessotempo, assicurare un servizio adeguato alle aspettative del cliente.
UN RINGRAZIAMENTO DA INSURANCE CONNECT
L’organizzazione del convegno, come sempre, è stata possibile grazie al contributo degli sponsor, alcuni dei quali hanno avuto la possibilità di presentare le proprie case history durante l’evento. Un sentito ringraziamento va quindi a Crif, Dekra, Double S Insurance Broker, Glassdrive, Msa Mizar, Ania Safe, HiT – Internet Technologies, Sogesa e Solera.
Tutti i video del convegno, gli interventi dei relatori e le tavole rotonde saranno disponibili nei prossimi giorni su www.insuranceconnect.tv. Un ampio resoconto dell’evento sarà inoltre pubblicato sul numero di dicembre del nostro mensile cartaceo, Insurance Review.

Fabrizio Aurilia, Giacomo Corvi, Maria Moro, Beniamino Musto

SORGENTE: https://peritiauto.files.wordpress.com/2022/11/2257_giovedi10novembre.pdf

Ndr: Segnaliamo l’intervento dell’avv. Fabiola Cipolloni di Consap che ha parlato dell’importanza del ruolo dei Periti Assicurativi a favore del corretto flusso della filiera della liquidazione del danno in contraddittorio del dott. Tosti di Sara Assicurazioni che ha espresso la sua idea di “inutilità delle persone” nel 5% dei casi di sinistro, con la presunzione di lasciare campo libero a insurtech e intelligenza artificiale.

RC auto: Ania e Ivass propongono la revisione del sistema “bonus-malus” 

Nel corso della più recente assemblea dell’Ania, L’associazione nazionale fra le imprese assicurativi, la presidente Maria Bianca Farina ha confermato che i premi RC auto sono calati, negli ultimi 10 anni, di circa il 35%, colmando il gap rispetto agli altri Paesi europei per quasi l’80% e, tra nord e sud, del 40%. Inoltre, si è registrato un calo complessivo dei sinistri pari al 20% nel 2020.

Secondo Ania, in forza di tali dati il bilancio per le compagnie relativo al ramo RC auto nel 2021 è destinato a vedere un netto peggioramento perché i premi continuano a scendere, mentre il numero di sinistri stradali rilevati nell’ultimo semestre è già sensibilmente più alto rispetto all’anno scorso, anche se ciò appare del tutto evidente, visto il lungo periodo di lockdown al quale sono stati sottoposti tutti i cittadini lo scorso anno.

La presidente Farina auspica, quindi, una corposa riforma nel sistema RC auto, in particolare del sistema “bonus/malus”, necessaria anche in considerazione dei sempre più rapidi cambiamenti nel settore della mobilità, soprattutto per il diffondersi di veicoli elettrici e a guida autonoma.

Dello stesso parere anche il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, il quale ha affermato che le attuali regole di funzionamento del sistema bonus/malus sono ormai obsolescenti e non più adatte a misurare in modo attendibile il rischio della guida riferito al singolo assicurato.

Sia Ania che Ivass, dunque, propongono lo studio di una riforma del settore, con riguardo anche alle procedure di risarcimento diretto nonché alle regole in materia di risarcimento dei danni conseguenti a lesioni fisiche di grave entità.

Sul punto è decisamente critico Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, il quale sottolinea come il sistema bonus-malus sia stato introdotto per “premiare” i guidatori più virtuosi, riservando loro il premio più basso qualora non causassero incidenti. Ora che la sinistrosità è calata in linea generale, con conseguente diminuzione dei premi per un numero sempre maggiore di automobilisti proprio in virtù di tale meccanismo (si stima che circa l’84% degli assicurati sia in prima classe di merito), le compagnie sostengono che il bonus-malus è superato e, quindi, da rivedere.

Anche il Codacons è critico sui progetti di revisione proposti da Ania e Ivass, ritenendo che i premi assicurativi siano ancora troppo alti, soprattutto in considerazione dei considerevoli risparmi sul pagamento dei sinistri che le compagnie hanno registrato durante i lunghi periodi di lockdown del 2020 e alla limitata mobilità degli italiani negli ultimi mesi.

Ebbene, siamo curiosi di sapere quale sarà la proposta di riforma che Ania e Ivass hanno in mente.

Date le premesse, sembra prospettarsi una lotta ancora un confronto delicatissimo tra gli interessi della lobby assicurativa e degli assicurati (in particolare dei danneggiati), nella quale auspichiamo che, oltre alle associazioni dei consumatori, possano avere un ruolo anche altre strutture e realtà associative di categoria per contribuire ad instaurare un contraddittorio utile e costruttivo. Non va dimenticato, infatti, che sono protagonisti nel sistema risarcitorio e nella gestione dei sinistri anche avvocati, patrocinatori stragiudiziali, periti, medici legali, carrozzieri e intermediari assicurativi, figure professionali che non possono rimanere estranee ad un confronto paritario.

Sorgente: RC auto: Ania e Ivass propongono la revisione del sistema “bonus-malus” | LeggiOggi

Intelligenza Artificiale vs Esperienza Professionale – IL TEST

  ( SEGUITO DELL’ARTICOLO     IA vs EP: Intelligenza Artificiale vs Esperienza Professionale https://peritiauto.wordpress.com/2021/07/08/ia-vs-ep-intelligenza-artificiale-vs-esperienza-professionale/ del 8/7/2021)

Quando, quasi 40 anni fa, iniziai a occuparmi di perizie, stampavo le foto dal fotografo, redigevo la perizia con la macchina da scrivere e consultavo i listini prezzi ed i tempari utilizzando libroni inviati mensilmente da ANIA. Poi nell’86, a Genova, il primo computer, un dispositivo allora sconosciuto alle carrozzerie e alle compagnie; qualcuno mi disse: “per fare una perizia il PC mi sembra esagerato, se tutti useranno il computer a cosa servirà il perito”.

Non penso che il PC abbia sminuito il ruolo del perito, a differenza di quanto lo abbiano fatto nel corso degli anni Leggi ed Accordi.

Oggi il PC, grazie a tecniche avanzate di computer vision, è in grado di fare una perizia in autonomia utilizzando esclusivamente le immagini dei danni visibili sul veicolo. A partire dalla targa si sceglie l’autovettura corretta per marca, modello, versione, allestimento ed optional e, sulla base delle identificate alterazioni presenti (ammaccature, graffi, incisioni,…), il software effettua una valutazione puntuale dei danni, dettagliando la metodologia di riparazione necessaria in relazione alla gravità della deformazione rilevata.

Dopo 40 anni di attività, nel redigere una perizia, non seleziono più il veicolo, né descrivo le voci di danno e la gravità delle riparazioni; invio le foto all’impiegata che abbozza la perizia inoltrandomela successivamente per le correzioni. La medesima procedura viene effettuata con il software FastTrackAI che, lunedì 19 luglio, è stato testato con il dott. Franco Grieco, responsabile commerciale di DAT Italia e l’ing. Mario Peri per conto di APAID. È verosimile ritenere che, mentre la perizia stilata dall’impiegata è forse più accurata e completa in termini di dati del sinistro e del proprietario, il software FastTrackAI, che impiega al massimo tre minuti per l’elaborazione della stessa, risulta estremamente affidabile nella definizione del modello e della versione del veicolo, in virtù del collegamento incrociato con le banche dati del costruttore e della motorizzazione, e conseguentemente ne deriva una compilazione più precisa per ciò che attiene alla tipologia di ricambi da utilizzare per la riparazione. La differenza sostanziale non sarà quindi la qualità finale della perizia, che coinciderà in entrambi i casi dopo una attenta revisione del professionista, ma la differenza dei costi di processo atteso che il prezzo del software DAT non è ancora stato reso noto.

Come anticipato negli articoli dei giorni scorsi, che abbiamo condiviso sul sito web peritiauto.it, eravamo molto scettici circa la digitalizzazione della gestione dei sinistri, e pertanto abbiamo contattato DAT Italia e reclamato una presentazione del software al fine di valutare la validità del reclamizzato prodotto. Dopo una sintetica ma esauriente introduzione delle funzionalità del software, il Dott. Grieco, ha fatto elaborare alcuni fotogrammi relativi a una autovettura SEAT e l’applicativo ha restituito, in meno di un minuto la perizia completa. Successivamente lo scrivente ha fatto analizzare la documentazione fotografica relativa a una autovettura Mazda e, anche in questo caso, è stata restituita una valutazione da 5.000 euro in 2 minuti; l’elaborato è stato revisionato dal sottoscritto in cinque minuti eliminando qualche ora e qualche componente (il software valuta anche alcuni lievi segni non visibili) e la perizia, dopo l’aggiunta dei dati del sinistro e del proprietario, era completa.

Nonostante il software della DAT restituisca una valutazione puntuale dei danni unitamente al dettaglio completo delle riparazioni necessarie, l’apporto del professionista si rende indispensabile atteso che nelle immagini analizzate dall’applicazione, nonostante non sia richiesta una elevata risoluzione degli scatti, le singolarità presenti sul veicolo potrebbero non essere correttamente valutate qualora venissero effettuate istantanee di dettaglio, nelle quali non sia distinguibile il settore di appartenenza dell’elemento danneggiato. Il medesimo problema, a parere dello scrivente, potrebbe sorgere nel caso di deformazioni di tipo elastico, per le quali le alterazioni a ridosso del componente interessato dall’interazione dinamica sono percepibili esclusivamente da un occhio (umano) esperto.

Il mio giudizio è nettamente positivo, ma personalmente sono sempre stato un precursore della tecnologia ed un innovatore per quanto riguarda modi e sistemi di lavoro. Penso che ci vorrà qualche anno e qualche “facciata” di qualche compagnia che penserà di usare questo strumento a prescindere dalla consulenza del perito. Tutti gli strumenti, da quelli manuali a quelli tecnici, vanno usati da esperti altrimenti c’è il rischio di farsi male.

VIDEO ISTITUZIONALE https://www.youtube.com/watch?v=pZjSMKbSZII

Aiped propone periti assicurativi indipendenti con disegno legge

“Periti assicurativi, una storia da riscrivere”. Così racconta a ClubAlfa Luigi Mercurio, presidente  dell’Associazione italiana periti estimatori danni (Aiped). Che propone periti assicurativi indipendenti con disegno legge. Una normativa snella, chiara, uniforme può, per certi versi, risultare maggiormente auspicabile proprio per non dar luogo a confusioni ed errori interpretativi.

La disciplina dell’area professionale dei periti assicurativi è invece ancora ricca di lacune, dice Mercurio. Vuoti che prestano il fianco a sgradevoli deformazioni alle quali occorre porre pronto rimedio.

Norma sui periti assicurativi indipendenti: obiettivi

Target numero uno: l’imparzialità del professionista quando fa la stima dei danni all’auto. Un’indipendenza totale.

Invece, nel 2004, l’allora Isvap (Ivass, il vigilante sulle assicurazioni) invia al Garante della concorrenza, l’accordo, datato 2003, tra Ania (Assicurazioni) e alcune associazioni di periti. Oggetto: le tariffe dei periti assicurativi stessi.

Cosa diceva la normativa in merito? Che le tariffe in questione fossero determinate con decreto del ministro dell’Industria, del commercio e dell’artigianato, sentite la commissione nazionale e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, nonché l’associazione rappresentativa delle imprese di assicurazione. Ma il decreto (di cui poi doveva occuparsi l’Ivass) non è mai arrivato.

L’accordo in esame si configura quale intesa realizzata dalle imprese di assicurazione aderenti all’Ania e dai periti aderenti alla maggioranza delle organizzazioni peritali. Target: determinare non solo le tariffe dei servizi rese dai periti alle imprese di assicurazione, ma anche ulteriori aspetti di rilievo dell’attività di perizia.

Ecco i risultati delle regole sui periti di oggi, denuncia Mercurio

  • Le imprese di assicurazione attive nei rami auto, attraverso l’Ania, hanno concordato di remunerare in maniera analoga i servizi resi dai periti assicurativi. Omogeneizzando un’importante voce dei costi di liquidazione delle imprese di assicurazione.
  • I periti, attraverso la maggioranza delle organizzazioni peritali, hanno concordato di ricevere i medesimi corrispettivi dalle imprese di assicurazione a fronte dei servizi a esse resi.
  • Occhio. L’accordo regolamenta le modalità e l’entità degli accertamenti del danno, richiamando allo scopo i tempari, i costi di manodopera ed i prezzari delle parti di ricambio.
  • Così, si va a incidere sul mercato delle perizie, e sulle condizioni di concorrenza nel settore dell’assicurazione auto.
  • Alla fine, ecco un’intesa volta alla definizione delle tariffe delle prestazioni peritali. Con uniformi parametri di costo per la determinazione dell’entità dei risarcimenti per danni a cose. Con violazione, secondo Mercurio, dei princìpi della libera concorrenza. Ecco perché l’Aiped mira a un disegno legge affinché ci siano periti assicurativi indipendenti. La palla passa alla politica.

Sorgente: Aiped propone periti assicurativi indipendenti con disegno legge – ClubAlfa.it

Il Covid fa calare la raccolta del mercato italiano a 151 miliardi di euro

Secondo i dati Ania, nel 2020 i premi complessivi (danni e vita) delle imprese nazionali ed estere sono diminuiti del 5% rispetto al 2019

Il Covid fa calare la raccolta del mercato italiano a 151 miliardi di euro hp_wide_img
 
Nel 2020 il settore assicurativo nel nostro Paese nella sua totalità, considerando cioè tutte le sedi delle imprese (nazionali ed estere) ed entrambi i comparti (vita e danni), ha raccolto nel 2020 premi per oltre 150 miliardi (più precisamente: 151,3 miliardi),  in calo del 5% rispetto al 2019 (113 miliardi nel vita in riduzione del 5,8% e 38 miliardi nel danni, in diminuzione del 2,3%). A renderlo noto è l’Ania, che sottolinea come questi dati siano fortemente condizionati dalle conseguenze della crisi economica innescata dal Covid-19. “È proprio a causa di questo stato emergenziale – scrive l’associazione in un comunicato – che nel 2020 la raccolta premi si è ridotta fortemente durante i mesi di lockdown (da marzo a maggio) per poi recuperare gradualmente nella seconda metà dell’anno”.

Le sole imprese assicurative nazionali, hanno raccolto complessivamente un volume dei premi contabilizzati (vita e danni) di quasi 135 miliardi, chiudendo l’anno con un calo del 4% rispetto al 2019. Anche le rappresentanze di imprese europee che operano in Italia in regime di stabilimento hanno visto nel 2020 i premi ridursi significativamente e in modo più marcato (-13,9%) delle imprese nazionali; il volume premi raccolto da queste imprese ammonta a circa 7,5 miliardi. Le imprese che operano in libera prestazione di servizi (Lps), che fanno parte di gruppi assicurativi Ivass e che hanno aderito alla rilevazione (la quasi totalità in termini di volume premi), hanno contabilizzato premi per circa 9 miliardi (esclusivamente nel business vita e relativi a solo polizze linked), registrando una contrazione appena inferiore a quella delle rappresentanze europee (-12,3% rispetto al 2019).

Le famiglie italiane hanno destinato oltre 100 miliardi dei loro risparmi per l’acquisto di assicurazioni vita (-4,4% rispetto al 2019), mentre i premi corrisposti da individui e imprese per proteggere i propri beni e i propri patrimoni attraverso l’acquisto di coperture danni contro eventi avversi sono stati pari a 33,5 miliardi (-2,3% rispetto all’anno precedente).
“Si è trattata – afferma Ania – di una riduzione meno allarmante di quella che si era delineata nei primi mesi della pandemia. Nel ramo vita si è avuta un’ulteriore conferma di come le famiglie italiane continuino ad affidarsi alla solidità del comparto assicurativo per investimenti a lungo termine, in un anno caratterizzato da una fortissima crescita della propensione al risparmio delle famiglie”.

L’andamento dei rami danni
 
Nel comparto motor si è registrata una contrazione dei premi per l’Rc auto del 5,7%, una delle più elevate di tutti i rami danni, con un volume di 12,5 miliardi e una crescita dell’1% nel ramo Corpi veicoli terrestri (per un ammontare di 3,1 miliardi).

“Sulla base della rilevazione trimestrale dei premi medi effettuata dall’Ivass per le autovetture a uso privato – evidenzia l’Ania – si può stimare che, per il totale dei veicoli, la riduzione del premio medio della copertura Rc auto nel 2020 sia nell’ordine del -5% / -6%”. Si tratta, per questo ramo, dell’ottava variazione negativa consecutiva del premio medio praticato: dal 2012 al 2020 i premi medi Rc auto sono diminuiti di quasi il 32% Anche nel 2021 i primi dati dell’Istat evidenziano ulteriori riduzioni nel prezzo della copertura. “Le iniziative a favore dei propri assicurati – osserva Ania – non si sono, quindi, esaurite nell’anno più acuto della crisi economica-finanziaria dovuta dal Covid-19 e gli effetti complessivi continueranno a manifestarsi anche nel corso dell’anno corrente”.
 
Nel complesso, il comparto degli altri rami danni non auto è riuscito gradualmente a recuperare i forti cali dei mesi di lockdown raggiungendo a fine anno lo stesso volume premi del 2019. I rami che nonostante le eccezionali difficoltà del periodo dovute alla pandemia, hanno registrato una variazione positiva sono stati i seguenti: Altri danni ai beni (+1,8%), Assistenza e Incendio (+2,0%), Rc generale (+2,3%), Cauzione (+2,4%), Tutela legale (+6,4%), Credito (+6,7%), Corpi veicoli marittimi (+8,8%), Rc aeromobili (+10,5%) e Corpi veicoli aerei (+13,1%). Hanno mostrato, invece, tassi di variazione negativi i rami: Infortuni (-2,2%), Malattia (-2,3%), Corpi veicoli ferroviari (-2,9%), Merci trasportate (-5,7%) e Perdite pecuniarie (-23,9%).
 
L’andamento dei rami vita
 
Un’analisi del business vita per ramo di attività dimostra come l’impatto negativo della crisi pandemica si sia concentrato prevalentemente nelle polizze di tipo tradizionale, a vantaggio delle polizze linked, “favorite da tassi di interesse particolarmente bassi e ancora in una fase discendente”, spiega l’Ania. 
 
Nel 2020 hanno registrato una lieve crescita i prodotti multiramo. Da altre statistiche associative, precisa Ania, “risulta infatti che i premi raccolti per questi prodotti (pari a 37,4 miliardi, il 37% del totale dei premi) sono aumentati nel 2020 dell’1,1%”. Oltre il 90% dei prodotti multiramo complessivi è costituito dai cosiddetti prodotti multiramo puri  (esclusi quelli previdenziali e Pir) che hanno registrato nel 2020 un volume premi pari a 34,2 miliardi: prevale ancora la quota (64%) di premi afferenti al ramo I (21,7 miliardi, il 33% del totale premi di ramo I), mentre la restante quota del 36% è costituita da premi di ramo III (12,5 miliardi, il 42% del totale premi di ramo III).
 
Nel 2020, l’incidenza della raccolta danni sul Prodotto interno lordo italiano è stata pari al 2,0%, in linea con l’anno precedente, mentre quella della raccolta vita è stata pari al 6,2%.
 
👤Autore: B.M.

Fonte: https://www.insurancetrade.it/insurance/contenuti/mercato/11369/il-covid-fa-calare-la-raccolta-del-mercato-italiano-a-151-miliardi-di-euro?https://www.insurancereview.it/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=2021-04-01

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Puoi consultare EUROTAX giallo e blu gratis in internet

LISTINO USATO

Grazie a       alVolante.it       è possibile trovare in rete una “ampia” selezione di modelli di cui ci sono le quotazioni Eurotax di Sanguineti Editore (quasi tutti direi). 

al Volante: Fra tutti i modelli che si sono affacciati sul mercato italiano negli ultimi 9 anni abbiamo selezionato i più importanti in questo listino auto usate: le quotazioni Eurotax delle auto di seconda mano sono espresse in migliaia di euro e riferite a veicoli in regola con la revisione periodica, con percorrenze nella norma (da 10.000 a 25.000 km l’anno secondo la cilindrata e il tipo di alimentazione) e che non richiedano particolari spese di ripristino per parti meccaniche o di carrozzeria. I prezzi nel listino auto usate non considerano la presenza di eventuali optional presenti nell’auto, che possono far salire la quotazione in rapporto all’incidenza che avevano sul costo dell’auto nuova.

eurotax disco

http://www.alvolante.it/listino_auto/usato#accessori

Giallo per i privati (vendita), blu per i commercianti (acquisto)

Con il link di questa pagina si accede ad una selezione. Per avere la quotazione di tutte le auto è necessario essere iscritti.

Eurotax come Quattroruote pubblica le quotazioni delle auto con meno di 10 anni di età. Per quotazioni di auto più anziane bisogna usare i siti on line come autoscout, automobili.it, indicata o altri riservati ai professionisti

ANIA – Indicazioni operative per periti indipendenti CARD

Linee Guida Vers.12 e precedenti – Vertenze NE-NA perizie “de visu”

Vista la situazione emergenziale…….verranno ritenute convenzionalmente valide le video perizie e/o le perizie effettuate su base documentale fotografica.circolare ania 20 marzo coronavirus periti

RIPARAZIONE A REGOLA D’ARTE

LINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DI STANDARD MINIMI PER LA RIPARAZIONE A REGOLA D’ARTE E RACCOMANDAZIONI PER UN SERVIZIO DI QUALITA’ (RIF. LEGGE N. 124/2017, ARTICOLO 1, COMMA 10).

Il giorno 16 Maggio, presso la sede del CNEL, la CONFARTIGIANATO, CNA e Casartigiani, ANIA e le Associazioni dei CONSUMATORI, ha sottoscritto le linee guida per la definizione di standard minimi per la riparazione a regola d’arte e raccomandazioni per un servizio di qualità, in attuazione alla Legge n. 124/2017, articolo 1, comma 10, arrivando finalmente alla conclusione di un impegnativo percorso. 
Consideriamo l’Accordo raggiunto un risultato positivo e soddisfacente, frutto di una lunga e difficile trattativa con le controparti in cui siamo riusciti a difendere la nostra posizione e ad affermare le istanze fondamentali a tutela delle imprese rappresentate e che siamo convinti possa determinare una svolta positiva sul mercato in quanto coinvolge e corresponsabilizza tutte le parti della filiera interessate.

Pino Pace

Presidente Nazionale Carrozzieri Confartigianato

Riparazione a regola d’arte: c’è l’accordo per le linee guida, ma è polemica

   Varate le linee guida per le riparazioni a regola d’arte tra ANIA, Confartigianato, CNA e alcune organizzazioni dei consumatori. Le Associazioni dei Consumatori e degli Utenti del CNCU, tra cui Assoutenti, non ci stanno. Vediamo cosa è successo e il punto di vista dei protagonisti di questa vicenda.

In un incontro al Cnel ieri è stato formalizzato un accordo per varare le linee guida per le riparazioni a regola d’arte tra l’ANIA, Confartigianato, CNA, Casartigiani e altre organizzazioni dei consumatori. Una notizia che ha creato del clamore e altrettante polemiche. Ma andiamo con ordine.

La posizione di Confartigianato e CNA

Raggiunto da noi telefonicamente, Franco Mingozzi, presidente nazionale di CNA, ci ha poi raccontato che questo “accordo” vuole mettere uno “stop ai reclami e alle perdite di tempo”. Gli autoriparatori, i consumatori e le assicurazioni devono avere un obiettivo: collaborare per garantire riparazioni a regola d’arte, effettuate in tempi certi e con costi chiari. Il tutto operando sempre in conformità alle specifiche dei costruttori auto”.

Mingozzi ha poi dichiarato: “Al giorno d’oggi ci vuole buon senso: queste linee guida a mio giudizio sono di buon senso. Tutti noi abbiamo il diritto di poter riparare il veicolo dove vogliamo (anche io sono un automobilista), non vogliamo imporre niente a nessuno. Chiediamo però che tutti facciano la loro parte e che agiscano con buon senso, appunto, e con trasparenza”. Il presidente di CNA ha poi sottolineato che al tavolo non è potuta esserci Maria Bianca Farina di ANIA, ma un altro rappresentante dell’Associazione insieme a compagnie di assicurazione e una decina di sigle di consumatori.

Confartigianato, invece, fa sapere che le linee guida “puntano a offrire a chi ha subìto un sinistro auto servizi di riparazione qualificati e trasparenti, eseguiti sulla base di precise procedure di intervento in officina e fondati su chiare regole di rendicontazione e di liquidazione del danno”.

Le imprese di autoriparazione che aderiscono all’accordo si impegnano ad effettuare la riparazione del veicolo incidentato seguendo una serie di regole codificate, in relazione alla qualificazione e all’aggiornamento dell’autoriparatore, alla qualità e alla sicurezza del ripristino del mezzo, ai materiali e ai ricambi, in conformità alle specifiche tecniche delle case costruttrici, al preventivo, al contratto, alla fatturazione, alla riconsegna del veicolo fino alla tracciabilità dell’intervento di riparazione. Tutto questo è finalizzato ad avere in circolazione veicoli sicuri e, quindi, ad accrescere il livello di sicurezza stradale.

Le linee guida – continua la nota –  prevedono anche una semplificazione delle modalità per ottenere il risarcimento. “Il danneggiato potrà, infatti, far riparare il veicolo dal proprio autoriparatore di fiducia, senza anticipare la spesa. La compagnia assicuratrice, se accertata la responsabilità del sinistro, procederà al pagamento diretto all’autoriparatore entro 15 giorni dalla ricezione della cessione del credito e della documentazione fiscale che attesta l’intervento di riparazione. Le linee guida saranno comunicate al Ministero dello Sviluppo economico e le carrozzerie che aderiscono all’intesa saranno consultabili attraverso un’App”, conclude il documento ufficiale.

Assoutenti non ci sta

Dopo la nota ufficiale che abbiamo pubblicato lo scorso marzo, che recitava “basta con gli inciuci tra ANIA e la triplice artigiana” in merito alla riparazione dei veicoli a regola d’arteAssoutenti rilancia e fa sentire ancora la sua voce.

L’Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici, che è nata per tutelare e promuovere i diritti fondamentali dei consumatori, fa sapere di aver fatto recapitare una lettera ai Vicepremier Di Maio e Salvini e al Viceministro dello Sviluppo Economico Galli, al Ministro dell’Ambiente Lorenzo Costa e al Presidente del CNEL Tiziano Treu.

Ma perché? L’Associazione, che si è espressa già da tempo sul tema RC Auto e che non ha nessuna intenzione di firmare un accordo contro assicurati, carrozzieri indipendenti, vittime della strada e autoriparatori, non ci sta che le compagnie assicurative “provano ancora a risparmiare sui danni alla luce dell’accordo con CNA, Confartigianato e altre per realizzare una sorta di convenzionamento di massa degli autoriparatori”.

Come riporta anche il sito di Confartigianato, infatti, ieri sono state varate le linee guida per le riparazioni a regola d’arte dall’ANIA, dalle Associazioni degli Autoriparatori di Confartigianato, di Cna, di Casartigiani e dalle seguenti Organizzazioni dei Consumatori: Adiconsum, Adoc, Associazione Utenti Servizi Radio Televisivi, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, U.di.con.

Tramite la lettera inviata ieri 16 maggio, dunque, Assoutenti insieme alle Associazioni dei Consumatori e degli utenti del CNCU, scrivono che “il documento nulla ha a che vedere con le riparazioni a regola d’arte, non contiene alcun elemento oggettivo e riscontrabile e adotta formulazioni che saranno senza indugi sottoposte, nel caso lo stesso sia firmato, alla attenzione della Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”.

Rivolgendosi poi al Ministero dello Sviluppo Economico, la lettera riporta quanto segue: “Chiediamo pertanto al Ministero dello Sviluppo Economico di intervenire con urgenza per avvisare le parti che tale disegno è al di fuori dal campo di applicazione della norma, convocarle presso il MISE per un chiarimento e invitare i soggetti ad annullare il loro consesso autoreferenziale presso il CNEL. In ogni caso chiediamo che il CNCU, da Ella presieduta, certificato il frutto fallimentare dei lavori delle associazioni che hanno preferito travestire da “linee guida” un accordo commerciale fortemente limitativo della concorrenza sul mercato, riprenda con urgenza i lavori così come erano stati iniziati e che, in ogni caso, non recepisca il documento delle Confederazioni Artigiane e dell’ANIA”.

Assoutenti, inoltre, fa sapere che “il 12 maggio alla riunione presso il CNEL convocata dalle associazioni degli autoriparatori di Confartigianato e CNA insieme all’ANIA (l’associazione delle imprese assicuratrici), dove erano alla firma i presunti accordi sulle riparazioni a regola d’arte dei carrozzieri, la maggioranza delle associazioni del CNCU non ha firmato. Non firmatarie sono state infatti 13 associazioni su 20, tra cui Assoutenti, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Assoconsum, ACU, Casa – chi presente personalmente chi con delega – le quali hanno tentato di far verbalizzare il loro aperto dissenso, ma in un clima puramente antidemocratico non è stata permessa loro alcuna verbalizzazione né scandalosamente è stato concesso il diritto di parola da parte degli artigiani”.

Secondo Assoutenti, di conseguenza, il testo proposto “è totalmente vuoto di contenuti e senza allegati tecnici sui materiali e le modalità delle riparazioni, non contiene nulla su: procedure della riparazione, qualità dei ricambi, attrezzature, tecnologie e nuovi strumenti di riparazione”.

Per leggere il testo della lettera clicca qui.

 

FONTE

Chi giudica le riparazioni a regola d’arte?

Il 22 ottobre c’è stato il primo incontro tra i Carrozzieri di Confartigianato, Ania e Consumatori sulle linee guida delle riparazioni a regola d’arte.

Nell’ambito dell’incontro si è deciso di proseguire il confronto sempre e strettamente trilaterale approfondendo alcuni temi necessari per mettere a punto le regole condivise dai tre schieramenti senza periti, finalizzate a migliorare i servizi di riparazione, tutelare gli utenti e garantire la sicurezza stradale, rimuovere le attuali distorsioni del mercato che penalizzano gli autoriparatori, assicurare la corretta e trasparente informazione dei consumatori su diritti e tutele in materia di qualità del servizio di riparazione dei veicoli. Fregandosene di quanto possano dire i periti, del contributo che dovranno per legge dare su tutto quanto discusso e sulle regole non condivise ancorché condivisibili.

Gli aspetti che saranno oggetto della prossima riunione alla quale ad oggi non mi risulta siano state invitate associazioni di periti è fissata per il 20 novembre.

Si legge nel comunicato di Confartigianato che il prossimo incontro riguarderà le riparazioni a regola d’arte secondo gli standard delle case automobilistiche eseguite solo da aziende abilitate in base alla legge n. 122 del 1992 e successive modifiche, per continuare con gli aspetti dell’innovazione tecnologica dei sistemi e degli strumenti riparativi e con la formazione continua per l’aggiornamento costante delle competenze, in linea con l’evoluzione in campo automobilistico. Di questo ai periti non deve interessare nulla, sono solo dei addetti alle operazioni ausiliarie del traffico che compilano un moduletto di perizia e poi quel che capita non deve interessare loro.

Altri temi che saranno esaminati nel prossimo incontro del 20 novembre riguardano la tracciabilità dell’intervento ripartivo e la carta d’identità dell’automobile e l’uso di componenti, materiali di consumo e ricambi conformi alle normative vigenti.

Chiedo a Confartigianato, Ania ed Associazioni dei Consumatori che partecipano agli incontri di invitare anche le associazioni dei Periti Assicurativi, non per dar loro un contentino, ma per attingere dalla loro professionalità e competenza e per coinvolgerli sin da subito un un’evoluzione che comunque li vedrà coinvolti.

 

 

RCA: stabile la sinistrosità nel 2017, cresce il costo medio dei sinistri

L’ANIA ha fornito i risultati dei principali indicatori tecnici del ramo R.C. Auto (e della relativa gestione della convenzione per il risarcimento diretto – cosiddetta CARD) per l’anno 2017, relativi  a 37,5 milioni di assicurati e a oltre 2 milioni di sinistri accaduti.

La frequenza dei sinistri accaduti (escludendo i sinistri che vengono denunciati tardivamente) per il totale dei veicoli risulta nel 2017 sostanzialmente stabile, attestandosi a un valore pari a 5,57% (5,58% nel 2016). Se nel 2015 e nel 2016 si era assistito a una ripresa della sinistrosità, questa sembra essersi arrestata nel 2017.

Dopo un quadriennio (2013-2016), infatti, in cui il prezzo al consumo del carburante era costantemente diminuito (-20% per la benzina, -25% per il gasolio per auto e -31% per il GPL), nel 2017 si è assistito ad un significativo aumento (+5,9% la benzina, +8,0% il gasolio per auto e +12,4% il GPL – fonte MISE). Tale andamento potrebbe aver spinto ad un minore utilizzo dei veicoli e, quindi, aver influito sull’incidentalità stradale. Il trend della frequenza sinistri osservato nell’ultimo anno sarebbe anche giustificato da quello dei consumi di carburante, che nel 2017 (dati ancora provvisori – fonte MISE) sono in lieve riduzione (-1,8%).

Anche nel 2017, per il terzo anno consecutivo, il settore dei motoveicoli registra un incremento della frequenza sinistri (+2,8%); in particolare hanno contribuito a tale andamento sia i ciclomotori (+2,3% rispetto al 2016) sia i motocicli ad uso privato (+2,4%). Seppur lieve, si registra invece una diminuzione per la frequenza sinistri delle autovetture, che nel 2017 si attesta al 6,06% (era 6,08% nel 2016). In aumento dell’1,5% nel 2017 la frequenza per il settore degli autocarri; tuttavia per quelli con peso inferiore ai 35 quintali la sinistrosità risulta invariata, mentre per gli autocarri con peso superiore ai 35 quintali la frequenza è in aumento del 5,6%.

Il costo medio dei sinistri accaduti e liquidati nel 2017 (cosiddetti “sinistri gestiti di generazione corrente”) è stato pari a € 1.766, in lieve aumento (+0,9%) rispetto al 2016 quando era pari a € 1.751. Ha contribuito a tale andamento sia l’incremento del 3,9% registrato dalle partite di danno a favore dei terzi trasportati (partite CTT), sia quello più contenuto registrato dalle partite di danno CID (+0,8% rispetto al 2016); risulta invece quasi invariato l’importo liquidato dei sinistri che non sono rientrati nel sistema di risarcimento diretto (sinistri NO CARD), per i quali si è risarcito nel 2017 mediamente € 3.018 (€ 3.014 nel 2016).

Se si escludono i motoveicoli, per i quali l’importo medio liquidato dei sinistri gestiti di generazione corrente è rimasto invariato rispetto al 2016, per tutti gli altri nel 2017 tale indicatore si è incrementato, anche se in modo contenuto. In particolare il settore degli autocarri mostra un aumento dell’importo medio liquidato di poco superiore all’1%, mentre per le autovetture tale incremento si ferma allo 0,8%.

Avendo a disposizione i dati per l’intero anno 2017 distintamente per ciascun trimestre è possibile anche valutare i trend di crescita dell’importo medio liquidato dei sinistri per effetto del normale processo di valutazione e liquidazione dei danni. In particolare, per il totale dei settori, si può osservare che l’indicatore si incrementa, a ogni trimestre mediamente del 6,9% (l’incremento medio era pari al 7,4% nel 2016, 7,2% nel 2015, 7,5% nel 2014, 7,9% nel 2013 e all’8,5% nel 2012) e di circa il 22% nell’anno (da € 1.446 del primo trimestre 2017 raggiunge € 1.766 al quarto trimestre). Per il settore dei motoveicoli la crescita dell’importo medio liquidato dei sinistri di generazione corrente risulta però particolarmente più accentuata, con dei tassi trimestrali di variazione di oltre il 20%, con un incremento nell’anno di oltre il 73%. Questo effetto è di fatto correlato con la più alta incidenza dei sinistri con danni fisici che si riscontra in questo settore.

Importo medio liquidato delle singole partite gestite CARD. I dati della Tavola 4 mettono in evidenza che nel 2017, per quanto riguarda le singole partite CID dei sinistri di generazione corrente di accadimento, si è registrato per la totalità dei settori un incremento dell’importo medio liquidato di poco inferiore all’1%, determinato principalmente dalle autovetture. È rimasto invece nel complesso invariato l’importo liquidato per gli autocarri, mentre è lievemente diminuito quello dei motoveicoli (-0,6%). L’importo medio liquidato delle partite CTT, sempre di generazione corrente, risulta per il totale dei settori in aumento del 3,6% rispetto al 2016 (€ 1.735). Occorre segnalare che le elevate variazioni registrate per questa tipologia di partite per i settori degli autocarri e dei motoveicoli sono dovute al fatto che il numero effettivo di liquidazioni a titolo definitivo risarcite nell’anno di accadimento è molto limitato e quindi è influenzato da liquidazioni di danni di importo eccezionalmente elevati. Per quanto riguarda invece i sinistri di generazioni di accadimento precedenti, occorre segnalare che, a livello totale, il costo medio delle le partite CID mostra una diminuzione del 2,4%, determinato in particolare dall’analoga diminuzione registrata per le autovetture. Anche l’importo liquidato medio delle partite CTT evidenzia, a livello totale, una diminuzione di quasi il 4% e sempre a causa della bassa numerosità delle partite risarcite, gli importi liquidati sono più soggetti a variazioni occasionali per quei settori che sono appunto statisticamente meno rilevanti.

Importo medio dei sinistri gestiti e liquidati per le generazioni di accadimento precedenti. Questo indicatore viene calcolato considerando tutti i sinistri che, pur accaduti negli anni precedenti, vengono chiusi e liquidati nell’anno oggetto di rilevazione (ad esempio i sinistri liquidati al quarto trimestre 2017 derivano dai sinistri accaduti a partire dal 1° febbraio 2007 fino al quarto trimestre 2016). Tali importi, detti appunto di generazioni precedenti, sono comprensivi degli eventuali pagamenti parziali effettuati durante la definizione del sinistro. Occorre però puntualizzare che l’andamento dell’indicatore nel tempo è influenzato dal fatto che il monitoraggio dei sinistri accaduti nelle generazioni precedenti si è avviato solo con l’anno 2008 e pertanto per alcuni settori come gli autocarri o i motoveicoli, la numerosità di questi sinistri potrebbe essere ancora non totale e, quindi, potrebbe non fornire indicazioni complete riguardo il loro reale costo ultimo. L’incremento degli importi liquidati che si osserva nel corso degli anni non deve, peraltro, essere interpretato come una crescita del costo medio dei sinistri ma essenzialmente come il risultato del fatto che i sinistri liquidati nel 2017 hanno un anno di sviluppo in più rispetto a quelli liquidati nel 2016 (due in più rispetto a quelli liquidati nel 2015, tre in più rispetto a quelli del 2014 e così via) e che, con il passare del tempo, vengono definiti i sinistri con danni di entità via via più elevata (danni materiali rilevanti e danni fisici) (Tavola 3). Alla fine del 2017, l’importo medio liquidato era pari a € 5.833 per il totale dei settori (in diminuzione del 5,3% rispetto al 2016). Si è registrato un calo dell’importo medio liquidato per tutti i settori. In particolare, per le autovetture si attestava a € 5.071, valore inferiore del 6,1% rispetto a quello del 2016, per i motoveicoli era pari a
€ 8.125 (in diminuzione del 4,2%) e per gli autocarri a € 8.302 (in diminuzione del 4,5%).

Nel 2017 l’incidenza dei sinistri rientrati in CARD è stata pari all’82,5% del totale dei sinistri gestiti dalle imprese (che includono quindi anche quelli trattati fuori convenzione). Questa percentuale risulta in lieve diminuzione rispetto a quanto osservato nel 2016 (82,6%) e si registra conseguentemente un contenuto incremento dei sinistri che non rientrano nella procedura di risarcimento diretto (18,4% rispetto a 18,2%); il fenomeno si è registrato in particolare per le autovetture (da 85,3% a 85,2%) e per gli autocarri (da 66,0% a 65,6%), mentre risulta in aumento l’incidenza per i motoveicoli (da 82,6% a 82,9%) e in particolare per i ciclomotori ad uso privato (da 81,8% a 83,1%).

Velocità di liquidazione.

I sinistri che sono stati definitivamente liquidati nel primo anno di osservazione (cosiddetta velocità di liquidazione) rappresentano il 73,0% del totale dei sinistri gestiti nel 2017 (tavola 6). Tale percentuale è in aumento rispetto a quella del 2016, quando era pari a 72,5%; ha contribuito a tale andamento l’incremento della velocità di liquidazione registrata per entrambe le tipologie di sinistro. La velocità di liquidazione dei sinistri CARD è passata infatti dal 77,4% nel 2016 al 78,0% nel 2017, mentre per i sinistri non rientranti in procedura di risarcimento diretto, la velocità di liquidazione si è incrementata da 50,5% a 51,0%. Il valore dell’indicatore differisce tra le due tipologie di sinistri per il fatto che, oltre ai sinistri tra più veicoli, nella tipologia NO-CARD rientrano le partite con rilevanti danni alla persona (invalidità permanente del conducente non responsabile superiore a 9 punti, i danni ai passanti e i danni ai terzi trasportati sul veicolo responsabile assicurato dall’impresa) che richiedono generalmente tempi più lunghi per la completa definizione. Tutte le tipologie di veicoli hanno registrato un incremento della velocità di liquidazione di entrambe le tipologie di sinistro. Per le autovetture i sinistri CARD liquidati nel primo anno di osservazione, sono stati il 79,4% (erano il 78,8% nel 2016), quelli NO CARD il 47,6% (erano 47,0%). Per i motoveicoli la velocità di liquidazione dei sinistri CARD è aumentata dal 60,0% nel 2016 al 62,0% nel 2017, mentre quella dei sinistri NO CARD dal 33,7% al 35,3%. Il settore dei ciclomotori ad uso privato è quello che ha fatto registrare l’incremento più elevato: la velocità di liquidazione delle due tipologie di sinistri è passata da 62,2% a 64,8% per quelli CARD e da 38,0% a 40,4% per quelli NO CARD. Anche per gli autocarri la velocità di liquidazione è in aumento, anche se in misura più contenuta (da 75,9% a 76,4% per i sinistri CARD e da 57,5% a 58,2% per quelli NO CARD).

La statistica integrale sul sito dell’ANIA.

Fonte: ANIA

Nuovo Accordo Sinistri R.E.

Come da circolare Ania (allegata), dal 01 gennaio 2018 è divenuto operativo il  “Nuovo Accordo per la gestione dei sinistri in coassicurazione indiretta relativi a polizze incendio e/o furto o a polizze multirischio che prevedono tali garanzie” .

In allegato anche l’elenco delle Imprese Assicuratrici aderenti , aggiornato al 16 gennaio 2018. Questo elenco è ancora in via di completamento e come tale potrebbe subire delle successive variazioni. 20180116

elenco imprese accordo gestione sinistri in coassicurazione

Circolare Ania

 

Ricambio originale, quanto mi costi!

Il costo di un paraurti anteriore della Fiat Panda passa dai 216 euro del 2014 ai 225 di quest’anno. Quello di una Volkswagen Golf salta dai 247 euro di tre anni fa ai 335 euro del 2017. Ed ancora un faro posteriore destro della Peugeot 208 aumenta da 81 euro (2014) agli 85 euro attuali (secondo l’ultimo listino disponibile) con una crescita del 6,42 per cento nel triennio preso in esame. Sono solo alcuni esempi che testimoniano l’ultimo trend dei prezzi di ricambio originale. Il tutto all’insegna di un generale rincaro. Lo si evince dall’ultimo studio della DAT-Italia, che spiega le motivazioni di questa impennata.

I ricambi di carrozzeria sotto esame

Pezzi di ricambio autoPer lo studio sono stati presi in considerazione i ricambi di carrozzeria coinvolti nei più frequenti sinistri (paraurti, parafanghi, porte, parabrezza, fari) e le auto più vendute nel 2016. Si passa dalla Fiat che in 3 anni si è accontentata del 4-5 per cento alle Volkswagen Golf 16-35 per cento e Toyota Yaris 13-23 per cento, sempre in 3 anni. Nel mezzo Renault Clio 7-30, Peugeot 4-7 per cento, Ford 6-18 per cento.

Meno mobilità meno incidenti

“Analizzando i dati dell’ANIA – spiega l’ingegnere Antonio Coppola, direttore Generale Dat-Italia – si vede che negli ultimi 5 anni i sinistri sono diminuiti di circa il 9 per cento. Non è un caso perché a causa della crisi, circa il 60 per cento del parco circolante (ovvero le auto a benzina) ha consumato il 9 per cento di combustibile in meno e quindi meno mobilità ha inevitabilmente generato una minor frequenza di sinistri (mentre il consumo e la presenza del diesel nel parco circolante è rimasto pressocché invariato). Sicuramente anche le campagne di sicurezza stradale avranno fatto la loro parte nella riduzione dei sinistri, ma questo sarà confermato dalla ripresa della mobilità. La conseguenza di ciò è stata una leggera riduzione dei costi dei sinistri RC auto per le assicurazioni (3,8mrd nel 2012 e 3,7mrd nel 2015 per RC auto danni a cose). Poca roba insomma”.

Più sostituzioni che riparazioni ed il prezzo dei ricambi va alle stelle

Negli ultimi 5 anni, evidenzia l’analisi,  il costo della manodopera pagata dalle assicurazioni si è ridotta del 5 per cento, mentre l’importo pagato per i Meccanico in officinaricambi è rimasto invariato (circa 1,6mrd/anno). L’autoriparatore ha preferito sostituire i ricambi piuttosto che ripararli e la maggior richiesta ha fatto aumentare i prezzi dei ricambi a discapito della manodopera.. “Il buonsenso – conclude Coppola – avrebbe dovuto portare ad incentivare la vendita di auto e a dare un miglior servizio post vendita, e non lucrare sui ricambi. Si consideri che il prezzo di un ricambio originale viaggia da 3 fino a 20 volte il prezzo della serie. Quindi era già ben pagato…”. Come finirà? Probabilmente ci sarà un fiorire dei ricambi alternativi e/o equivalenti che riporteranno giù i prezzi. E già adesso alcune assicurazioni si sono già attrezzate con programmi per la “ottimizzazione” dei prezzi dei ricambi per mantenere i propri profitti”. Un settore, quello dell’aftermarket indipendente, in verità già vivo e vegeto che sta crescendo a ritmi spediti, erodendo sempre più quote di mercato all’OES.

fonte: inforicambi.it

Come si determina la responsabilitá di un sinistro stradale?

screenshot_2016-12-08-08-08-26  Secondo il codice civile, la responsabilità é concorsuale se non ci sono prove contrarie. Le varie dinamiche sono poi valutate in base al codice della strada e alla norma che si é violata che ha causato il sinistro. Ad esempio in caso di tamponamento, chi tampona non ha tenuto la debita distanza di sicurezza, chi causa l’urto ad un incrocio ha omesso la precedenza, chi invade la corsia dell’altro è il responsabile perché ha violato la norma che lo vieta. Se il danneggiato non ha violato nessuna norma avrà ragione al 100%. Se anche lui ha commesso qualche infrazione la responsabilità sarà concorsuale.
Esiste un prontuario che fu distribuito dall’ ANIA in occasione dell’approvazione della legge sull’indennizzo diretto (CID) che ancora oggi é il riferimento dei liquidatori 8delle Compagnie di assicurazione. Lo trovi qui: barem_responsscreenshot_2016-12-08-08-35-46-1