MERCATO AUTO DICEMBRE -27,5% SUL 2020 e -38% SUL 2019

L’anno 2021 (+5,5%) chiude con quasi un quarto (-24%) di autovetture in meno rispetto al 2019.
Intanto gli incentivi auto sono stati tagliati fuori dalla Legge di Bilancio 2022 e non si conoscono le proposte del Governo
per il futuro della transizione elettrica Roma, 3 gennaio 2022 – Secondo i dati diffusi oggi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, a dicembre sono state immatricolate 86.679 autovetture con un calo del -27,5% sul pari mese 2020 e -38% su dicembre 2019. Tale risultato porta l’anno appena concluso a consuntivare 1.457.952 unità, con un magro recupero del +5,5% sull’anno horribilis 2020 e un pesante affondo del -24% sul 2019, con oltre 450.000 unità perse.

“Si è chiuso un altro anno davvero complicato per le nostre imprese e più in generale per l’intero settore automotive avvolto in un potente vortice trasformatore, tra trascinamento della pandemia, crisi dei microchip e delle materie prime e corsa all’elettrico”, dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.

“Nonostante le interlocuzioni rassicuranti con i rappresentanti del Governo e del Parlamento, nella Legge di Bilancio 2022 – continua De Stefani – non c’è alcuna traccia di un piano pluriennale in grado di accompagnare la transizione ecologica del settore. Tutto ciò impone una approfondita riflessione. Infatti, in un contesto in cui la propensione all’acquisto di autoveicoli da parte dei consumatori è già abbastanza confusa e incerta, la discutibile decisione del phase out delle auto con motore a combustione interna a partire dal 2035 annunciata dal CITE (Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica) il mese scorso e la mancanza di incentivi auto per lo svecchiamento del parco circolante, sono fattori che andranno ad aggravare ulteriormente l’andamento del mercato auto con impatti negativi sulle imprese italiane, l’occupazione e la tenuta della filiera nel suo complesso. Purtroppo, lo stanziamento di un fondo di 150 milioni per il sostegno alle attività economiche maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria, tra cui gli operatori dell’automotive, avvenuto con l’approvazione della manovra finanziaria, non è adeguata alle necessità del settore, il quale più che di ristori necessita di sostegni efficaci alla domanda per l’acquisto di veicoli a zero e basse emissioni, funzionali alla riduzione progressiva della CO2”.

“Riteniamo – prosegue De Stefani – che un arco temporale di soli 13 anni per passare definitivamente alla vendita di auto elettriche, in mancanza di un piano programmato e organico, sia un periodo troppo breve per riconvertire adeguatamente tutto l’indotto del settore. Inoltre, non dimentichiamoci che i comportamenti di acquisto non si modificano a suon di normative bensì creando un sistema favorevole alla disruption attesa che, dal nostro punto di vista, deve contemplare la rimodulazione della fiscalità auto, un piano di incentivi fondato sulla neutralità tecnologica per il rinnovo del parco autovetture e veicoli commerciali leggeri e la celere realizzazione di una rete di ricarica elettrica efficiente e capillare sulla rete stradale, urbana, extraurbana e autostradale”, conclude De Stefani.

Dal punto di vista delle alimentazioni, a dicembre benzina (-42,1%), diesel (-42,3%), metano (-46,5%), elettriche pure (-15,3%) e plug-in (-8,3%) sono in discesa, stabili Gpl (-0,4%) e ibridi elettrici (+0,8%). Nel confronto 2021 vs 2020 le auto diesel hanno perso il -28,5% con una quota di mercato arrivata al 22,2% dal 39,9% del 2019; le auto a benzina sono calate nell’anno del -16,3% con una rappresentatività sul mercato del 29,9%; il Gpl ha visto un incremento del +14,3% (quota al 7,3%) mentre il metano ha registrato -0,6% (quota al 2,2%). Infine, le auto plug-in e le ibride elettriche (HEV) sono cresciute rispettivamente del +138,6% e del +93% con una rappresentatività sul mercato giunta al 4,6% e al 29,2%, mentre le auto elettriche hanno raggiunto le oltre 67.000 unità immatricolate (+102,5%) e una quota di mercato pari al 4,6%.

Tra i canali di vendita, nel mese di dicembre quello dei privati ha subito un brusco calo del -29,8% mentre nel periodo 2021/2020 l’aumento è leggero e pari al +4,2% (quota di mercato 2021 al 63%); le immatricolazioni a società hanno registrato nel mese una diminuzione del -27,3% mentre su base annua il recupero è del +3,3% (quota di mercato 2021 pari a 14,1%); il noleggio ha segnato, invece, -18% nel mese e +11,2% nell’anno (quota al 22,8%).

Negli ultimi tre giorni di dicembre è stato immatricolato il 20% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato circa il 12% dei volumi di vendita mensili. Nel 2021 l’incidenza delle auto-immatricolazioni di dealer e case auto sul totale immatricolato dell’anno è stata pari al 9%.

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LISTINO USATO

Grazie a       alVolante.it       è possibile trovare in rete una “ampia” selezione di modelli di cui ci sono le quotazioni Eurotax di Sanguineti Editore (quasi tutti direi). 

al Volante: Fra tutti i modelli che si sono affacciati sul mercato italiano negli ultimi 9 anni abbiamo selezionato i più importanti in questo listino auto usate: le quotazioni Eurotax delle auto di seconda mano sono espresse in migliaia di euro e riferite a veicoli in regola con la revisione periodica, con percorrenze nella norma (da 10.000 a 25.000 km l’anno secondo la cilindrata e il tipo di alimentazione) e che non richiedano particolari spese di ripristino per parti meccaniche o di carrozzeria. I prezzi nel listino auto usate non considerano la presenza di eventuali optional presenti nell’auto, che possono far salire la quotazione in rapporto all’incidenza che avevano sul costo dell’auto nuova.

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Giallo per i privati (vendita), blu per…

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MERCATO AUTO A GENNAIO -7,5% 

La decrescita del mercato auto rievoca lo spettro della crisi 
Reagire subito è un dovere

Inizia in affanno il mercato auto 2019, infatti, secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti le autovetture immatricolate a gennaio sono state 164.864, con una diminuzione del -7,5% rispetto alle 178.326 di gennaio 2018. Guardando ai canali di vendita, si assiste ad un incremento delle immatricolazioni a privati (+4,1%), ad una flessione consistente delle immatricolazioni a società (-29,5%) e ad un più contenuto calo delle immatricolazioni a società di noleggio (-17,8%). Relativamente alle motorizzazioni, continua l’inesorabile erosione delle vendite di auto diesel che scendono del -30,9% e una quota di rappresentatività sul totale che arriva al 41,09%; in forte flessione anche le vendite di auto a metano (-46,1%) mentre crescono quelle alimentate a benzina (+27,4%), GPL (+8%), ibride (+18,8%) ed elettriche (+26,6%). Negli ultimi tre giorni del mese è stato immatricolato il 40,8% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le stime Dataforce, hanno inciso per il 10,2% sui volumi di vendita mensili. In particolare, le auto-immatricolazioni dei dealer sono diminuite del 13%, attestandosi a 16.114 vetture (2.407 in meno rispetto a gennaio 2018), mentre si sono pressoché azzerate le Kilometri zero delle case auto (-91,7%).

“L’anno parte in decrescita – ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto – e questa per noi non rappresenta una prospettiva felice. Fisiologicamente gennaio è un mese positivo, tranne che negli anni di crisi. E noi di crisi ne abbiamo abbastanza, avendone alle spalle una piuttosto lunga, che ha lasciato sul terreno il 48% delle concessionarie. Oggi il rallentamento del mercato automobilistico può essere espressione del dato generale di flessione economica del Paese, ma temiamo che a breve possa essere ulteriormente aggravato da fattori specifici imputabili alle scelte politiche del Governo. Per terminare l’analisi di quanto accaduto a gennaio, va comunque detto che le immatricolazioni avrebbero potuto presentare un consuntivo ben più pesante, dal momento che esse comprendono una quota non trascurabile di vetture a Kilometri zero e demo, in misura quasi totalitaria a carico delle concessionarie”.

Aggiunge il Presidente di Federauto: “La recessione non è un meteorite che precipita dallo spazio e necessita, a nostro avviso, di reazioni immediate da parte di chi ha il controllo della politica economica di un paese. Ci chiediamo quanto potrà incidere sulla crescita dell’economia italiana un settore auto che segna il passo, con pesanti conseguenze determinate dal calo della domanda e, conseguentemente, sull’assetto delle imprese della filiera commerciale ed industriale”.

“Reagire subito significa, anzitutto, chiedere al Governo di riflettere con urgenza sul provvedimento contenuto nella legge di bilancio relativo al bonus/malus in vigore dal prossimo marzo, che oggi sembra poter ulteriormente danneggiare il mercato, ingenerare nel cliente l’errata convinzione che il motore endotermico possa avere vita breve. Crediamo che il Ministro Di Maio abbia il dovere di ascoltare la voce del settore: abbiamo un mese di tempo, non di più”.

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Il dettaglio delle immatricolazioni rese note dal Ministero dei Trasporti è disponibile cliccando qui di seguito:

Nuovo – Gennaio 2019

Usato – Gennaio 2019

Battuta d’arresto al Disegno Di Legge Concorrenza dalla II Commissione Permanente Giustizia

foto a roma Ieri è stata una brutta giornata per la Senatrice Vicari. La sua proposta di Legge, già bocciata in vista del traguardo con la maglia Art. 8 del Decreto Legge Destinazione Italia nel 2013 rischia di fare la stessa brutta figura.

La Commissione Giustizia tira il freno a mano sull’RCA – DDL Concorrenza e fornisce un importante assist agli automobilisti e carrozzieri. Una battuta d’arresto politica per il governo e lobby assicurativa che avrà sicuramente ulteriori sviluppi.

La commissione, nel merito del disegno di legge, evidenzia sostanzialmente 5 punti critici a riguardo del risarcimento in forma specifica, sulla restrizione della cessione del credito, sull’impiego e modalità per le testimonianze dell’avvenuto sinistro, sul risarcimento del danno fisico alla persona, sulla scatola nera e infine sulle frodi.

Vediamo, con l’aiuto di Confartigianato Verona, punto per punto i passaggi più importanti, contenuti nel documento ufficiale allegato in forma integrale a fine articolo:

Primo punto, Cessione di credito e risarcimento in forma specifica

Con riferimento alla disposizione di cui alla lettera d), si rileva una grave limitazione delle facoltà contrattuali degli assicurati espressamente riconosciute dal codice civile, e si attribuisce, invece, maggiore forza contrattuale all’assicuratore. La disposizione non risulta, inoltre, sorretta da adeguata giustificazione sotto il profilo dell’efficacia del contenimento del fenomeno delle frodi assicurative, la cui origine non risiede nell’istituto della cessione del credito in sé considerato. A fronte della prevedibile inefficacia rispetto allo scopo perseguito, si determina invece sotto il profilo del bilanciamento degli interessi, una compressione sproporzionata e discriminatoria delle facoltà contrattuali di una specifica categoria di creditori. La disposizione, pertanto, dovrebbe essere soppressa.

Secondo punto, le prove testimoniali

Il nuovo comma 3-bis in esame pone delicate questioni di bilanciamento degli interessi, poiché introduce una deroga alle vigenti norme in materia di acquisizione delle prove testimoniali, giustificata dalla condivisibile ratio di contenimento del fenomeno delle frodi. Qualora si ritenesse di fondamentale importanza per la finalità anti-frode della norma porre una anticipazione del termine di identificazione dei testimoni, questo termine non potrebbe essere quello previsto dalla disposizione in esame, ma potrebbe essere quello della richiesta di risarcimento presentata all’impresa di assicurazione oppure quello relativo all’invito alla stipula della negoziazione assistita. Si potrebbe pertanto riformulare la norma, nel senso di prevedere che l’identificazione di eventuali testimoni sul luogo di accadimento dell’incidente deve risultare dalla denuncia di sinistro, “ovvero” dalla richiesta di risarcimento presentata all’impresa di assicurazione o dall’invito alla stipula della negoziazione assistita e, quindi, in un tempo considerevolmente più ampio rispetto a quello attualmente previsto dalla norma. Peraltro, in tale caso, analogo obbligo dovrebbe essere posto a carico delle compagnie di assicurazione, determinandosi in difetto un ingiustificabile sbilanciamento dei diritti processuali delle parti.

Terzo punto, lesioni fisiche gravi

Considerato che il comma 2 dell’articolo 7 consente comunque l’ultrattività, per i centoventi giorni successivi alla data di entrata in vigore della legge, delle disposizioni precedentemente vigenti circa l’adozione della tabella sulle macrolesioni, al momento non ancora adottata con l’apposito decreto del Presidente della Repubblica, è da ritenere che la futura Tabella Unica Nazionale sarà predisposta sulla falsariga delle c.d. Tabelle di Milano, ma il valore del punto di invalidità sarà limitato a quello che oggi è definito “danno biologico”, quindi senza l’aumento dovuto a quello che fino ad ora è definito “danno morale” . La materia della quantificazione del danno non patrimoniale è, peraltro, oggetto della proposta di legge C. 1063 Bonafede ( Modifiche al codice civile, alle disposizioni per la sua attuazione e al codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, concernenti la determinazione e il risarcimento del danno non patrimoniale), il cui esame è stato avviato dalla Commissione Giustizia il 12 settembre 2013. All’esito di una indagine conoscitiva effettuata durante la fase istruttoria, è stato costituito un Comitato ristretto, nel cui ambito il relatore ha presentato una proposta di nuovo testo che, tenendo conto delle audizioni svolte, è impostata partendo proprio dalle modifiche al codice civile in materia di risarcimento del danno non patrimoniale. In effetti, considerata la complessità di questo tema, sembrerebbe opportuno esaminarlo specificamente, piuttosto che nell’ambito di un disegno di legge di contenuto ampio. In tale prospettiva si potrebbe procedere allo stralcio dell’articolo 7, per poi abbinarlo alla proposta di legge C. 1063 e, quindi, esaminarlo in maniera più approfondita di quanto è possibile fare finché costituisce un articolo di un ampio disegno di legge che tocca diverse e complesse tematiche. In via alternativa appare opportuno sopprimere l’articolo.

Quarto punto, la scatola nera

L’articolo 8, comma 1, introduce nel decreto legislativo n. 209 del 2005 (Codice delle assicurazioni private) l’articolo 145-bis, il cui comma 1 stabilisce che “quando uno dei veicoli coinvolti in un incidente risulta dotato di un dispositivo elettronico che presenta le caratteristiche tecniche e funzionali stabilite ai sensi dell’articolo 132-ter, comma 1, lettere b) e c), e fatti salvi, in quanto equiparabili, i dispositivi elettronici già in uso alla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni, le risultanze del dispositivo formano piena prova, nei procedimenti civili, dei fatti cui esse si riferiscono, salvo che la parte contro la quale sono state prodotte dimostri il mancato funzionamento o la manomissione del predetto dispositivo.

Quinto punto, le frodi

L’articolo 9, nel novellare l’articolo 148, comma 2 bis, del codice delle assicurazioni private, estende i casi nei quali, sussistendo elementi che siano sintomo di frode, si applica una specifica procedura che consente all’impresa di assicurazioni di non presentare offerta di risarcimento. Qualora l’impresa attivi tale procedura, rifiutandosi di formulare l’offerta di risarcimento, l’assicurato può proporre l’azione di risarcimento davanti al giudice solo dopo aver ricevuto le determinazioni conclusive dell’impresa o in mancanza allo spirare del termine di sessanta giorni di sospensione della procedura. Tale ultima disposizione andrebbe soppressa, anche in ragione della prevista abrogazione della disposizione di cui al vigente articolo 148, comma 2 bis, del codice delle assicurazioni, che fa salvi i diritti del danneggiato in merito alla proponibilità dell’azione di risarcimento nei termini previsti dall’articolo 145, nonché il diritto del danneggiato di ottenere l’accesso agli atti nei termini previsti dall’articolo 146, salvo il caso di presentazione di querela o denuncia.

II Commissione Permanente Giustizia 9 luglio 2015

Primo anno di ripresa per il mercato auto italiano

PARCO AUTO   Dopo 6 anni consecutivi in flessione, il 2014 si chiude con un +4,2% di nuove immatricolazioni. I volumi si attestano tuttavia sui livelli del 1979 e il percorso di risalita appare ancora lungo

Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a dicembre il mercato italiano dell’auto totalizza 91.518 immatricolazioni, il 2,3% in più rispetto a dicembre dello scorso anno.

Nell’intero 2014, le immatricolazioni ammontano complessivamente a 1.359.616 unità, il 4,2% in più rispetto al 2013.

“Grazie al segno positivo di dicembre, settimo rialzo mensile consecutivo, seppur con volumi ancora bassi per questo mese, il mercato auto italiano chiude il 2014 positivamente secondo le previsioni, e verrà ricordato come il primo anno di ripresa dopo 6 annualità consecutive in flessione – ha commentato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA. Il quarto trimestre dell’anno appena concluso risulta, così, in crescita del 6,1% rispetto all’analogo trimestre del 2013, concludendo in ascesa dopo il rallentamento dei due trimestri precedenti (a un primo trimestre in rialzo del 6,1%, avevano fatto seguito, infatti, un secondo e terzo trimestre a +1% e +4% rispettivamente). Questa chiusura d’anno può essere letta come un segnale di incoraggiamento per un settore che da anni accusa i colpi della crisi economica e che ha bisogno, per la sua stessa salvaguardia e rilancio, di ripristinare livelli di mercato fisiologici per un Paese come il nostro, ovvero intorno a 1,8 milioni di unità all’anno – ha proseguito Vavassori. Proprio per questo, non si possono ignorare gli elementi di debolezza che ancora caratterizzano il nostro mercato, in primis perché i volumi annuali sono ben distanti da questi livelli e si attestano, piuttosto, su quelli del lontano 1979; inoltre, perché alcuni segmenti che potrebbero fare da traino verso la ripresa, come quello delle auto aziendali, risultano ancora penalizzati da una fiscalità non equa rispetto a quella degli altri maggiori mercati europei. Infine, il segmento delle vendite ai privati, che rappresenta il canale più importante in termini di quota (63,3% nei primi 11 mesi del 2014), pur avendo registrato un incremento del 7,9% nel periodo luglio-novembre 2014, in recupero sul calo tendenziale dell’1,1% registrato nei primi 6 mesi dell’anno, non è nelle condizioni di esprimere appieno le sue potenzialità”.

Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 25.355 immatricolazioni (+1,4%), mentre nel 2014 i volumi ammontano a 378.591 unità (+1%). I marchi di Fiat Group Automobiles (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 25.265 immatricolazioni nel mese (+1,4%) e 376.721 immatricolazioni (+0,7%) nell’intero 2014. Segno positivo, a dicembre, per il marchio Jeep (+405%). Nell’intero 2014, risultati positivi per Fiat (+0,8%), Jeep (+94,5%), Ferrari (+20,1%) e Maserati (+378,7%).

Ancora cinque i marchi italiani presenti nella top ten dei modelli più venduti a dicembre. Si mantengono in testa alla classifica Fiat Panda (7.314 unità), seguita, al secondo posto, da Fiat Punto (4.420) e al terzo da lancia Ypsilon (3.387). In nona posizione compare Fiat 550 (1.929), seguita, al decimo posto, da Jeep Renegade (1.806). Nella top ten diesel del mese troviamo, al secondo posto, Jeep Renegade (1.784 unità), mentre al terzo si colloca Fiat 500L (1.658 unità). Al quinto posto si posiziona Fiat Panda (1.458) e al nono, infine, Fiat Punto (1.101).

Si conferma nuovamente in crescita il mercato dell’usato che totalizza, a dicembre, 379.125 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari, in rialzo del 9,3% (era a +7,3% a novembre). Nel 2014, il mercato risulta quindi in crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente, per un totale di 4.248.229 unità.

Privati 58%, aziende 42%: è vera gloria?

RangeRoverEvoque-420x279 Mai così in basso gli acquisti automobilistici delle famiglie italiane: soltanto il 58% delle immatricolazioni di marzo, ultimo mese disponibile nelle statistiche del mercato italiano, sono state appannaggio dei privati. Di conseguenza, le nuove targhe “business” sono arrivate al 42%. Un risultato mai raggiunto in precedenza che ci pone (in teoria) quasi sullo stesso livello delle altre nazioni automobilisticamente più evolute. In alto i calici per brindare, quindi? Purtroppo la situazione non è così rosea come potrebbe sembrare, ma è sicuramente un segnale positivo per il comparto delle auto aziendali.

La crescita di quota, in un mercato che, seppure modestamente, cresce, significa un incremento vero. E questo è il dato positivo. Un trend particolarmente buono per il noleggio, che cresce nel settore del rent-a-car (perché le flotte del “breve” erano scese ai minimi termini nel 2013) e più ancora nel “lungo” (come giustamente ha osservato Salvatore Saladino nella sua analisi del 16 aprile scorso). Se poi andiamo ad analizzare quali auto si immatricolano in Italia nei primi tre mesi del 2014, iniziano a emergere i primi dati negativi. Nel nostro Paese il 62% delle nuove targhe appartengono ai segmenti più bassi (citycar e utilitarie), mentre le compatte rappresentano meno del 25% e le medie superano di poco l’11%. Il confronto con il 2013 è impietoso: citycar e utilitarie sono in crescita, compatte e medie in flessione.

Un mercato “povero”, dunque: lo si nota scorrendo la classifica Top 50 (i 50 modelli più venduti in Italia) del primo trimestre 2014: per trovare una “media” in graduatoria (la BMW Serie 3), bisogna scendere fino alla trentesima posizione! E per trovarne un’altra (l’Audi A4), bisogna scorrere la graduatoria fino alla quarantaseiesima piazza! Una nazione affezionata solamente a Panda e 500? Non è del tutto vero: gli italiani (non soltanto i privati, ma anche gli user chooser aziendali) si stanno convertendo ad auto, pur sempre compatte, ma dagli alti contenuti di stile e utilizzo: suv e crossover. Nella Top 50, ben 14 modelli appartengono a queste tipologie di carrozzeria. Con Nissan Qashqai, Peugeot 2008 e Renault Captur saldamente inserite nella parte alta della classifica (nelle prime 20 posizioni).

Il downsizing, fenomeno innescato (anche) dalla crisi nel 2008, è particolarmente efficace in Italia. Prova ne è il fatto che il livello medio delle emissioni delle auto nuove ha raggiunto i 117,4 grammi/chilometro di CO2. Erano 122,2 soltanto un anno fa. In nessun altro Paese d’Europa sono così virtuosi… Anche se il parco circolante italiano rimane tra i più arretrati del continente: le auto Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 sono ancora più di 10 milioni. Se si aggiungono le Euro 3, comunque obsolete a livello di rispetto ambientale, raggiungiamo quasi la metà del circolante nazionale. Forse sarebbe il caso di tornare a pensare a un sistema di incentivi. Serio, rigoroso. E vantaggioso anche per le imprese.

Marco Di Pietro

Evento 9 aprile

Più Concorrenza Più Diritti – Verso una riforma della RC Auto

Mercoledi 9 aprile dalle 10 alle 13.
Roma – Auletta dei gruppi parlamentari
Via di Campo Marzio 74 – Roma

Organizzazioni promotrici:

Mobast
Federcarrozzieri
Associazione Familiari Vittime Strada
Assoutenti
CUPSIT
Associazione Valore Uomo
OUA – Commissione Resposabilità Civile
UNARCA
SISMLA

La manifestazione di gennaio a Bologna e quella di febbraio a Genova, con l’ulteriore tappa di Torino del 29 marzo, sono stati un prezioso tassello per consolidare un movimento composto da artigiani, consumatori, Vittime della Strada e professionisti che si battono per un mercato assicurativo concorrenziale e in grado di garantire le opportunità di scelta del danneggiato di scegliere il proprio medico e il proprio riparatore e di ottenere un giusto ed equo risarcimento.

Il movimento che si è creato ha sparigliato le carte di rappresentanze che ragionano con logiche ambigue o consociative. Le Compagnie assicuratrici, abituate a dialogare solo con gli anelli deboli delle categorie interessate, si sono ritrovate spiazzate. L’inedita coalizione della Carta di Bologna ha fatto comprendere al Legislatore che le proposte avanzate non erano frutto di un ragionamento corporativo ma di una elaborazione complessa e sofisticata di proposte liberali e del tutto in linea con i più recenti orientamenti giurisprudenziali e legislativi sia in Italia che all’estero.

I punti della carta di Bologna diventeranno una proposta di legge che sarà presentata a Roma il prossimo 9 aprile nell’Auletta dei Gruppi Parlamentari, il luogo più prestigioso e ampio per far percepire ai parlamentari la nostra presenza. Sarà un giorno memorabile dove la nostra protesta diventerà una proposta, dove la nostra partecipazione attiva sarà il segno del nostro interesse a proseguire uniti per una seria riforma della RC Auto.

Di seguito il programma provvisorio e il form di registrazione che dovrà essere scrupolosamente compilato per agevolare le procedure di registrazione che saranno gestite dal personale della Camera previa presentazione di un documento di identità.

IL CONVEGNO HA NATURA FORMATIVA

Considerato il luogo è consigliabile (non obbligatorio) indossare giacca e cravatta.

PROGRAMMA DRAFT

9:30 – 10:00 Registrazione
A seguire fino alle 13:00 Rappresentanti delle Associazioni PromotriciProf.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni – Presidente AIFVS Associazione Familiari Vittime della StradaDott. Furio Truzzi – Presidente AssoutentiDott. Stefano Mannacio – Presidente CUPSIT Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali ItalianiDavide Galli – Presidente FedercarrozzieriAvv. Settimio Catalisano – Coordinatore Commissione Responsabilità Civile Organismo Unitario dell’AvvocaturaAvv. Marco Bona – PEOPIL, Pan-European Organisation of Personal Injury LawyersMario De Crescenzio – Presidente MO BAST!Avv. Giuseppe Mazzucchiello – Presidente Associazione Valore UomoAvv. Francesco d’Agata – Portavoce Sportello dei Diritti

Avv. Massimo Perrini – Responsabile scientifico UNARCA

Dott. Giampaolo Bizzarri – Confederazione Libertà del Danneggiato

Prof. Dott. Raffaele Zinno – Segretario SISMLA Sindacato italiano specialisti medicina legale e delle assicurazioni

Ivano Vernazzano – Consorzio fra Carrozzieri della provincia di Genova

Dott.ssa Annamaria Gandolfi – Inretecar

Dott. Enrico Pedoja – Segretario SMLT Società Medico Legale del Triveneto

Dott. Claudio Cangialosi – Direttore SicurAUTO.it

Avv. Matteo Mion – Giornalista Quotidiano Libero

Esponenti politiciDott. Cosimo Maria Ferri – Sottosegretario Ministero GiustiziaSen. Altero Matteoli (Forza Italia) – Presidente Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni – SenatoOn. Daniele Capezzone (Forza Italia) – Presidente Commissione Finanze – CameraOn. Alessandro Bonafede (Movimento 5 Stelle) – Vice presidente Commissione Giustizia – CameraOn Antonio Boccuzzi (Partito Democratico) – Commissione Lavoro – CameraOn. Andrea Colletti (Movimento 5 Stelle) – Commissione Giustizia – CameraOn. Marco Di Stefano (Partito Democratico) – Commissione Finanze – CameraOn. Leonardo Impegno (Partito Democratico) – Commissione Attività Produttive – CameraOn. Giovanna Palma (Partito Democratico) – Commissione Agricoltura – Camera

Sen. Sergio Puglia (Movimento 5 Stelle) – Commissione Lavoro – Senato

On. Mario Sberna (Per l’Italia) – Commissione Finanze – Camera

On. Paolo Russo (Forza Italia) – Commissione Agricoltura – Camera

Moderatore: Tommaso Caravani (Car Carrozzeria)

Promotori della Carta di Bologna

partecipanti all'evento

Aderenti alla carta di Bologna

partecipanti all`evento

partecipanti all`evento

CARTA DI BOLGNA

CARTA DI BOLGNA

SI CONSOLIDA LA “RIPRESINA” DEL MERCATO DELL’AUTO (MARZO +5%)

Quarto segnale positivo consecutivo

bisarca logisticar
In marzo in Italia sono state immatricolate 139.337 autovetture con un incremento sullo stesso mese del 2013 del 4,96%. Si tratta del quarto dato positivo consecutivo e si ha così conferma che la tendenza della domanda di autovetture si è effettivamente invertita a cavallo tra il 2013 e il 2014. Significativo è il fatto che la positiva evoluzione del mercato riguarda anche altri comparti del settore dei mezzi di trasporto. In novembre si è infatti registrato il primo risultato positivo per i veicoli commerciali e industriali, in febbraio sono in crescita anche le vendite di moto e sempre in febbraio si è registrato un incremento dei consumi di benzina e gasolio auto. La comparsa simultanea di segnali di crescita per tutti i veicoli a motore su gomma dopo una crisi durissima e lunghissima non è certo una coincidenza, ma indica l’inizio di una moderata ripresa che si estende all’intero comparto dei mezzi di trasporto privati.

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Auto, il mercato italiano a marzo ancora positivo (+4,96%)

20130622-065007.jpg Modesta, ma continua. La ripresa del mercato italiano dell’auto si consolida a marzo, con 139.337 immatricolazioni ed una crescita del 4,96%. È il quarto segno positivo consecutivo – ricorda Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor – ma «è soprattutto significativo che il rilancio del mercato automobilistico sia stato accompagnato prima da quello dei veicoli commerciali ed industriali, e da febbraio anche dall’aumento di vendite delle moto».
Ed anche se, per i prossimi mesi, il rafforzamento del mercato dell’auto sarà limitato, secondo le previsioni dei concessionari, pur sempre di crescita si tratta. Senza troppa enfasi perché, sottolinea Quagliano, il 2013 si era comunque concluso con un calo del 47,7% delle immatricolazioni rispetto al periodo precedente alla crisi.
Ma l’ottimismo degli operatori, e dei consumatori, deve fare i conti con le decisioni concrete del governo. Quagliano ritiene che il clima di fiducia in miglioramento sia legato alle aspettative di iniziative concrete da parte dell’Esecutivo. Ma se le attese venissero deluse, allora lo spettro della deflazione rischierebbe di diventare realtà.
E mentre l’Italia festeggia l’incremento intorno ai 5 punti, la Francia a marzo cresce dell’8,9%. Un rimbalzo consistente anche se gli operatori invitano alla cautela. Va meglio la Spagna, in progresso del 10% grazie alla prosecuzione degli incentivi governativi. Intanto Fiat-Fca festeggia sui merctai americani. Negli Stati Uniti il gruppo ha registrato un progresso del 13%, con il 48° mese consecutivo di crescita ed il miglior marzo dal 2007. Ancor meglio in Canada, con il 52% incremento mensile consecutivo e un progresso del 2% per il mese di marzo.

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di Augusto Grandi

In arrivo la APP di Periti Auto

 mockup_2 Sono in fase avanzate le operazioni per diffondere la APP dei Periti Assicurativi. Conterrà la posizione sul territorio dei Periti Auto registrati che possono intervenire nell’immediatezza del sinistro per “cristallizzare” la situazione e la chiamata automatica di soccorso con l’invio del carro attrezzi o dell’ambulanza nel punto preciso in cui ce n’è bisogno rilevato in automatico dallo smartphone.

Ma vediamo nel dettaglio le funzionalità di questa nuova APP Android / Iphone.

In avvio l’app provvede subito a localizzare la persona, mostrando il livello di qualità di ricezione del segnale (Gps piu’ alto, Wifi medio, 3G meno preciso), anche con la precisione in metri con la quale si segnalerà la posizione dell’utente. Ci sono poi due pulsanti della stessa dimensione:

RICHIESTA INTERVENTO
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e  CHI SIAMO

premendo il pulsante “CHI SIAMO” si apre una pagina di spiegazioni sul servizio, chi ne e’ titolare, ed un disclaimer sulla privacy ed altre informazioni.

Premendo il pulsante dell’ intervento, viene richiesto all’utente se si tratta di sinistro o guasto. In caso di sinistro è data la possibilità, dopo la richiesta di soccorso se necessario, di aggiungere 4 foto georeferenziate ed inserire altre informazioni come ad esempio feriti, eventuali testimoni ecc ecc. e di chiedere se si desidera l’invio di un Perito Auto per “cristallizzare” il sinistro o semplicemente per un aiuto nella compilazione della CAI.

In caso di guasto si va direttamente all’invio di richiesta di soccorso.

La schermata della richiesta di soccorso richiederà :

nome e cognome della persona
targa del mezzo (pre-impostabili)

eventuali note descrittive (che vengono inviate al server per “apertura pratica”) ed un pulsante “invia segnalazione” alla pressione del quale è precompilato un sms da inviare ad un numero verde predefinito, con testo anch’esso predefinito, contenente i dati di localizzazione, nome cognome dell’utente e modello e targa del veicolo. Viene aggiunto anche il dato dell’ IMEI che identifica univocamente il telefonino.

In caso di sinistro, oltre all’ sms è previsto un invio al server delle foto, più i dati dell’utente, targa e tutti i dati inseriti dall’utente. In caso di mancanza di connettività, l’app sospende l’invio fino a che non sarà nuovamente disponibile una connessione ad internet.

E’ previsto, per semplificare la richiesta di soccorso in caso di emergenza,  il censimento della persona  che può inserire nome, cognome, targa del mezzo, da riproporre poi direttamente nella schermata di richiesta di soccorso.

mockup_1 Cari Colleghi Periti Auto, Investigatori, Accertatori, Ricostruttori, Avvocati, Periti R.E., Agenti di Assicurazione, Broker, Patrocinatori, Carrozzieri o di altre categorie legate al mondo dell’Infortunistica Stradale, se siete disponibili ad intervenire nell’immediatezza del sinistro per fare una rilevazione “light” (solo per sinistri senza feriti) con la compilazione della CAI, affrettatevi a registrarvi con gli orari e le zone di reperibilità e l’email, oltre al n° di telefonino ovviamente.

Scarica la App per Android https://play.google.com/store/apps/details?id=it.peritiauto.app

registrazione periti periti auto

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Il mercato unico assicurazioni? Un miraggio secondo la commissione UE

Il mercato unico assicurazioni? Un miraggio secondo la commissione UE   Le differenze tra le diverse normative in materia di contratti di assicurazione ostacolano il commercio transfrontaliero delle polizze assicurative, rc auto compresa

L’Europa è ancora lontana dall’essere unita, anche per quanto riguarda le assicurazioni. L’auspicato mercato unico delle assicurazioni, dove le polizze possono essere sottoscritte anche in paesi diversi da quello di residenza, resta infatti un miraggio. Ad affermarlo è il gruppo di esperti incaricato dalla Commissione europea di analizzare gli impedimenti al commercio transfrontaliero in materia di diritto dei contratti di assicurazione tra Stati membri. Il gruppo ha presentato la sua relazione finale dove si conclude, secondo quanto riporta un comunicato della Commissione, che le differenze esistenti tra le diverse normative in materia di contratti di assicurazione ostacolano il commercio transfrontaliero di prodotti assicurativi, a causa dei costi elevati e della mancanza di certezza giuridica, con la conseguenza che per i consumatori e le imprese risulta svantaggioso sottoscrivere contratti assicurativi in altri Stati membri.

Attualmente, un cittadino che si trasferisce in un altro paese dell’Ue per motivi di lavoro potrebbe essere costretto a stipulare una nuova assicurazione auto. Analogamente le imprese con succursali in diversi paesi dell’Ue devono sottoscrivere polizze distinte a condizioni diverse in ogni paese, invece di una polizza unica valida per tutta l’Unione. La Commissione europea darà un seguito alla relazione, consultando i consumatori, le imprese e il settore assicurativo alla ricerca di possibili soluzioni.
“Sebbene siano trascorsi più di venti anni dal completamento del nostro Mercato unico, il commercio transfrontaliero nel settore delle assicurazioni è tutt’altro che agevole”, ha dichiarato Viviane Reding, vicepresidente e Commissario responsabile della Giustizia. “I dati parlano chiaro. Soltanto pochissimi clienti possono comprare prodotti assicurativi in altri paesi: nell’Ue appena lo 0,6 per cento dei premi delle assicurazioni sugli autoveicoli vengono pagati oltrefrontiera”.

 
 

Le 10 lezioni che ho imparato da Steve Jobs su Life &Leadership

Screenshot 2014-03-01 08.16.58  E ‘un peccato che un visionario come Steve Jobs non stia camminando in mezzo a noi . Questo ricorda veramente a tutti noi come la vita è breve e preziosa. Proprio come non ci sarà mai un altro Parks Rosa , Wayne Gretzky , Nelson Mandela , o Gandhi , non ci sarà mai un altro Steve Jobs . Qui di seguito ci sono dieci lezioni di leadership che ho imparato da Steve nel  breve tempo che abbiamo avuto insieme .

1 . semplificare

Jobs ha chiesto che l’iPod non avesse  alcun pulsante, compreso un interruttore on / off .  Questo sembrava inverosimile  per gli ingegneri che lavorano al progetto,  ma Jobs non avrebbe cambiato idea . Gli ingegneri sono stati spinti ai loro limiti e di conseguenza le loro menti si sono ispirate. Jobs indica “che è stato uno dei miei mantra/focus la semplicità. Semplice può essere più difficile che complesso: Devi lavorare duro per mantenere il pensiero pulito per renderlo semplice. Ma ne vale la pena , alla fine, perché una volta arrivati ​​lì , si possono spostare le montagne . ”

2 . Il potere del ” NO”

Jobs è stato altrettanto orgoglioso dei tanti prodotti che ha eliminato nel corso degli anni, tra quelli che erano stati successi monumentali. A un certo punto ha lavorato sodo su un dispositivo simile al Palm Pilot, ma ugualmente eliminato nel concentrarsi sul mercato della telefonia cellulare. Il risultato fu l’iPod e iPhone. Oggi , la nostra azienda crea mensilmente un elenco “progetti da non fare “.

3 . Il denaro è sopravvalutato

“Essere l’ uomo più ricco del cimitero non ‘  a me importa… andare a letto la sera dicendo che abbiamo fatto qualcosa di meraviglioso .. questo è quello che conta per me . ”

L’innovazione non ha nulla a che fare con quanti dollari avete destinato alla Ricerca e Sviluppo. Quando Apple si avvicinò con il Mac , IBM stava spendendo almeno 100 volte di più in R. e S. Non si tratta di soldi. Si tratta di persone che hai, come si sta a concentrazione, e quanto si ottiene. [ Fortune , 9 novembre 1998 ]

4 . Non è quello che dici: è come lo si dice

Jobs fu un incantatore anche nelle parole chiave e nei lanci di prodotto. Il “suo” fattore mancante è palpabile quando non è sul palco.

Non tutti i prodotti sono la sua amministrazione stati i più all’avanguardia sul mercato, ma i consumatori percepirono come se lo fossero.  Parte di questo era data dalla segretezza che Jobs pretendeva  intorno ai prodotti . Questo segreto ha alimentato i desideri dei consumatori  per i prodotti, una volta che sono stati pubblicizzati.

Questo è il punto critico – la percezione diventa realtà . Parte del successo di Jobs si è basata sul concetto che ” I vostri clienti sognano una vita più felice e migliore. Non muovere prodotti. Invece percepiscono che quel  prodotto arricchire la vita . ”

5 . Riconoscere le Buone Idee

Jobs e Apple non hanno creato il mouse del computer , il podcasting o il touch screen , ma hanno riconosciuto il loro valore e integrate queste innovazioni nei loro prodotti . A volte non si tratta di inventare la “cosa” si tratta di inventare un modo per rendere la “cosa” migliore .

6 . Evita la Maggioranza

Le azioni di Jobs hanno esemplificato il mantra “se la maggioranza avesse sempre ragione  saremmo tutti ricchi” . Come Henry Ford prima di lui ha indicato « Se chiedo al pubblico quello che vuole direbbe un cavallo più veloce “,  il gruppo di Jobs in genere lo ha evitato e ha dato al pubblico ciò che pensava avesse  bisogno . Questo ha funzionato per la maggior parte del tempo , quando non c’era un’opzione sicura prima del progetto c’erano delle  lezioni con lui .

” Ecco i pazzi , i disadattati , i ribelli , i facinorosi , i pioli rotondi in fori quadrati … perché quelli che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo , sono quelli che lo fanno. ”

7 . Mangia il Tuo Pranzo

C’è un detto nella Silicon Valley che dovete mangiare il vostro pranzo prima che qualcun altro lo faccia . Jobs ha avuto la convinzione di fare questo con l’introduzione di iPhone, ben sapendo che avrebbe come ha cannibalizzare le vendite della nave ammiraglia iPod . Lasciare la strada vecchia  per abbracciare l’ignoto è una vera prova di leadership.

8 . Tendere alla perfezione

La notte prima dell’apertura del primo negozio Apple,  a Jobs non piaceva l’aspetto delle piastrelle così le staccò tutte e le fece sostituire. Anche prima del lancio dell’ iPod ha voluto che tutti i jack per le cuffie fossero sostituiti in modo che fossero più “Cliccanti “.

9 . Piccole Squadre

Jobs non ha voluto che la sua squadra iPhone si conformasse con le nozioni preconcette di tutto il mercato della telefonia mobile e ha collocato la squadra in un edificio separato . Questo urtò alcuni dipendenti che quindi non furono  selezionati, ma i risultati sono inconfutabili .

Il team originale Macintosh aveva 100 membri . Ogni volta che ha raggiunto 101 membri avrebbero dovuto rimescolare e rimuovere qualcuno dalla squadra. la convinzione di Jobs era che lui riusciva a ricordare solo 100 nomi . [ Fonte : Leaner Kahney, The 10 Commandments of Steve,” Newsweek , pagina 35 , settembre 2011]

10 . Segui Il Tuo Cuore

“Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita , avrei voglia di fare quello che sto per fare oggi ? ” E ogni qualvolta la risposta è stata “No” per troppi giorni di seguito, so che ho bisogno di cambiare qualcosa . “E ‘ triste pensare che Jobs è morto alla giovane età di 56 . Eppure la sua eredità vive nelle lezioni che ha instillato in altri, come me .

La mia speranza è che si trovino queste lezioni utili tanto da inserirle nella vostra vita, come ho e comincio a fare io.

10 Lessons I learned from Steve Jobs on Life & Leadership

It is unfortunate visionary Steve Jobs is no longer walking among us. It truly reminds all of us how short and precious life is. Just like there will never be another Rosa Parks, Wayne Gretzky, Nelson Mandela, or Gandhi, there will never be another Steve Jobs. Below are ten leadership lessons that I learned from Steve in our short time together.

1. Simplify

Jobs demanded that the iPod not have any buttons on it; including an on/off switch. This seemed implausibility for the engineers working on the project, but Jobs wouldn’t bend. The engineers were pushed to their limits and as a result the scroll wheel was inspired. Jobs indicates “that’s been one of my mantras — focus and simplicity. Simple can be harder than complex: You have to work hard to get your thinking clean to make it simple. But it’s worth it in the end because once you get there, you can move mountains.”

2. The power of “NO”

Jobs is just as proud of the many products he killed over the years as the ones that were monumental successes. At one point he worked hard on a device similar to the Palm Pilot, but appropriately killed it to focus on the cell phone market. What resulted was the iPod and iPhone. Today, my company monthly create’s a “Don’t Do These Projects” list.

3. Money is overvalued

“Being the richest man in the cemetery doesn’t’ matter to me…Going to bed at night saying we’ve done something wonderful..that’s what matters to me.”

Innovation has nothing to do with how many R&D dollars you have. When Apple came up with the Mac, IBM was spending at least 100 times more on R&D. It’s not about money. It’s about the people you have, how you’re led, and how much you get it. [Fortune, November 9, 1998]

4. It’s not what you say; it’s how you say it

Jobs keynotes and product launches spellbound audiences. The missing “it” factor is palpable when he’s not on stage.

Not all products under Jobs were the most cutting edge on the market, however consumers perceived them to be. Part of this was Jobs overzealous demand of secrecy around products. This secrecy helped feed consumers desires for the product once they were revealed.

That is the critical point – perception becomes reality. Part of Jobs success was based on the notion that “Your customers dream of a happier and better life. Don’t move products. Instead, enrich lives.”

5. Recognize Good Ideas

Jobs and Apple did not create the computer mouse, podcasting or the touch screen, but they recognized their value and integrated these innovations into their products. Sometimes it’s not about inventing the “thing” it’s about inventing a way to make the “thing” better.

6. Shun the Majority

Jobs actions epitomized the mantra of if the majority was always right than we’d all be rich. Like Henry Ford before him who indicated “If I asked the public what they wanted they would say a faster horse,” Jobs typically eschewed focus groups and gave the public what he thought they needed. This worked the majority of the time, when it didn’t it was a chance for him to fail forward into the next project taking the lessons with him.

“Here’s to the crazy ones, the misfits, the rebels, the troublemakers, the round pegs in the square holes… because the ones who are crazy enough to think that they can change the world, are the ones who do.”

7. Eat Your Own Lunch

There is a saying in Silicon Valley that you need to eat your own lunch before someone else does. Jobs had the conviction to do this with the introduction of the iPhone, knowing full well it would and did cannibalize the sales of the flagship iPod. Letting go of the familiar and embracing the unknown is a real test of leadership.

8. Strive for perfection

The night before the opening of the first Apple store, jobs didn’t like the look of the tiles so he had them all ripped up and replaced. Right before the iPod launch job also had all the headphone jacks replaced so that they were more “clicky.”

9. Small Teams

Jobs didn’t want his iPhone team to be muddled with pre-conceived notions around the mobile market and had the team placed in a separate building. While this rubbed some employees the wrong way for not being selected, the results are irrefutable.

The original Macintosh team had 100 members. Whenever it reached 101 members they would have to reshuffle and remove someone from the team. Jobs belief was that he could only remember 100 names. [Source: Leaner Kahney, The 10 Commandments of Steve,” Newsweek, page 35, September, 2011]

10. Follow Your Heart

“If today were the last day of my life, would I want to do what I am about to do today?” And whenever the answer has been “No” for too many days in a arrow, I know I need to change something.” It’s sad to think that Jobs passed at the young age of 56. Yet his legacy lives on in the lessons he’s instilled in others, like me.

My hope is you find these lessons as helpful as I have and begin to incorporate them into your life.

Erik Q.

Libera circolazione delle polizze e Perito Terzo

Unione-europea Libera circolazione delle polizze e perito terzo. E’ quello che chiedono i Periti Auto che si sono incontrati ieri a Genova, durante la Manifestazione organizzata dall’Associazione Carrozzieri della Provincia di Genova alla quale hanno aderito diverse altre Associazioni.

Possibile che in Europa possano circolare liberamente le merci e le persone, ma non le polizze. La liberizzazione del mercato assicurativo è l’unica cosa che servirebbe a calmierarne il costo. Avrebbero voglia le Compagnie Italiane di continuare a dire che non riescono ad abbassare i prezzi quando e se si ritrovassero a convivere con una libera concorrenza straniera. Lo sanno tutti che nel resto d’Europa le polizze auto costano molto meno e l’Italia non è la più cara per quanto riguarda i costi dei sinistri, né per la frequenza. Il primato delle truffe è dell’Inghilterra ma anche qui le polizze sono meno care.

Ci sono gli uffici specializzati in sinistri internazionali e funzionano bene, per cui problemi per l’utenza non ce ne sarebbero.

C’è poi la figura del perito che in Italia è una figura di secondo piano, mentre nel resto d’Europa è un serio e ben pagato professionista. In Germania ad esempio, a fronte di una perizia normale, tra i 2 ed i 3 mila euro, il perito auto, non si chiama perito assicurativo, stacca una parcella intorno ai 400 euro, contro le nostre che non sempre arrivano al 10 %, della parcella tedesca, non del danno. E poi viene pagato direttamente da chi lo ha incaricato, compagnia, danneggiato o carrozziere anche. Il danneggiato allega la parcella alla perizia e si fa dare dalla compagnia la somma dei due totali.

E le polizze costano meno!

RM

Se volete dar voce a queste proposte ISCRIVETEVI e CONDIVIDETE, basta un click e non costa nulla.

 

ANIA e PD tagliano il danno da morte e alla persona

danno da morte

A pagare i profitti delle compagnie assicurative saranno le vittime della strada e gli artigiani carrozzieri, costretti a stringere patti con le compagnie per sopravvivere.

Continua il dibattito sulla riforma delle RC Auto e sull’introduzione di nuovi parametri di riferimento per il calcolo del risarcimento in caso di sinistro stradale. Unica costante nella vicenda, però, sembra essere il tentativo di favorire la lobby delle compagnie assicurative a spese dei contribuenti e delle vittime.Il Gruppo Pd, infatti, anziché concentrarsi sui punti contenuti nella Carta di Bologna, sostenuta da oltre 30 associazioni del settore, ha deciso di sposare l’emendamento presentato in Parlamento da CNA e le Confederazioni, tramite rete Imprese Italia che obbligherà i riparatori a concordare preventivamente il costo della riparazione con il perito assicurativo.E’ stata inoltre manifestata la volontà di intervenire sulle lesioni gravi e gravissime e sul danno da morte.

“Questi emendamenti uccideranno un’intera categoria di artigiani, i carrozzieri, e il diritto delle vittime ad essere risarcite. – Ha commentato Stefano Mannacio, membro CUPSIT – Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali Italiani. – Ora succederà ciò che è già successo per i colpi di frusta: i periti saranno istruiti dalle direzioni generali a risarcire sulla base di parametri rigorosamente stabiliti dalle compagnie. Le trattative stragiudiziali si bloccheranno. Per ottenere un risarcimento integrale bisognerà fare cause defatiganti. E, come se questo non fosse un quadro già abbastanza tragico, ben presto le compagnie avranno in pugno anche gli artigiani carrozzieri, costretti a piegarsi alle loro richieste per mantenere in vita la propria officina.”

“Stanno cercando di svendere il nostro lavoro al miglior offerente, ma Federcarrozzieri venderà cara la pelle dei propri associati! – Ha dichiarato Davide Galli, Presidente di Federcarrozzieri. – Il settore degli artigiani carrozzieri si trova in un momento di profonda difficoltà, con la più alta pressione fiscale d’Europa, che uccide ogni giorno decine di officine e limita la concorrenza, favorendo il lavoro sommerso, ingrassando le tasche di artigiani abusivi e favorendo le aziende che hanno personale a nero. Con i nuovi emendamenti saranno le Compagnie a stabilire il costo del nostro lavoro. Abbiamo incontrato tutti, dalla commissione finanza alla senatrice Vicari, ora è rimasto sola una persona da incontrare, appuntamento confermato.

Consegneremo le chiavi delle carrozzerie associate e i documenti dei consorzi che insieme a Federcarrozzieri prendono le distanze dalle confederazioni invitando i propri iscritti ad abbandonare la nave non rinnovando le
tessere confederali.”

Indignato il commento alla vicenda da parte dell’Associazione Italiana Familiari delle Vittime della Strada Onlus, che ha deciso di inviare una lettera aperta ai rappresentanti delle Istituzioni e dei Partiti presenti in parlamento. “Siete ancora in tempo per riaffermare agli occhi dei cittadini la Vostra dignità e il vostro ruolo di rappresentanza sociale, impedendo che si compia un vergognoso colpo di mano nella definizione del decreto “Destinazione Italia”, a danno delle vittime. – Scrive il Presidente Giuseppa Cassaniti Mastrojeni. – Non possiamo accettare che addirittura la sinistra sia a favore della diminuzione dei risarcimenti alle vittime. Smettetela di raccontare la favola dei risarcimenti e delle tariffe più basse in Europa rispetto all’Italia.”

Di seguito l’elenco completo dei punti contenuti all’interno della Carta di Bologna:

1. Portabilità delle polizze (Loi Hamon )

2. Riduzione tasso concentrazione sul mercato delle compagnie assicuratrici

3. Reale indipendenza di Ivass e Antitrust

4. Rottamazione risarcimento diretto

5. Libertà di scelta del riparatore (Loi Hamon )

6. Libera circolazione dei diritti di credito

7. Tutela delle Vittime con integrali risarcimenti

8. Libertà di scelta nelle cure

9. Libertà di valutazione del medico legale

10. Pene certe per i pirati della strada

11. Attenzione alla sicurezza attiva e passiva

12. Agenzia antifrode in campo assicurativo

La Carta di Bologna è stata promossa da: Federcarrozzieri, Associazione Familiari Vittime della Strada

(AIFVS), il Sindacato Italiano Specialisti in Medicina Legale e delle Assicurazioni (SISMLA), Assoutenti, il

Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali Italiani (CUPSIT), la Commissione RC dell’Organismo Unitario

dell’Avvocatura (OUA), l’Unione Avvocati Responsabilità Civile e Assicurativa (UNARCA), l’Associazione

Culturale Mo Bast!, l’Associazione Valore Uomo e lo Sportello dei Diritti.

Oltre alle associazioni promotrici, hanno sostenuto l’iniziativa Associazioni Carrozzieri Sardegna, Banca del

Veicolo, Consorzio Carrozzerie Artigiane, Consorzio Carrozzieri Artigiani, Consorzio Carrozzieri Bresciani,

Consorzio Autoriparatori Pontini, Consorzio In Rete Car, Rete Amica Carrozzeria della Val d’Aosta,

Associazione Periti Campani, Consorzio Carrozzieri Trentini, Consorzio TUO Torino, Carrozzeria Aperta,

Centro Tutela Consumatori Risparmiatori, Consorzio Gruppo Carrozzieri, Evolgo! Rete Impresa Carrozzeria

Italiane, Rete Carrozzeria Trasparente, SISCESA CISL – Sindacato Italiano Consulenti ed Esperti del Settore

Assicurativo, SISPA UGL – Sindacato Italiano Periti Assicurativi, UNILPI – Unione Nazionale Italiana Liberi

Professionisti e Infortunistiche, Consorzio Carrozzerie Riunite, Associazioni Carrozzieri della Provincia di

Genova, Centro Artigiano di Revisione, Gruppo Autoriparatori Uniti e SicurAUTO.it.

Rete Amica Carrozzeria: “Il decreto sulle Rc auto avrà effetti devastanti”

Aosta – Rete Amica Carrozzeria ha incontrato l’assessore regionale alle Attività Produttive, Pier Luigi Marquis chiedendogli di attivarsi con il Governo nazionale per fare modificare il decreto legge in sede di conversione.

  nella foto: Carrozzeria Padovani

“Attivarsi tempestivamente nei confronti del Governo centrale e del Parlamento affinché modifichino il decreto legge in sede di conversione”. E’ la richiesta avanzata da Rete Amica Carrozzeria all’assessore regionale alle Attività Produttive, Pier Luigi Marquis. L’incontro, tenutosi ieri, era stato chiesto “per evidenziare degli effetti devastanti che il decreto legge concernente ‘disposizioni in materia di assicurazioni r.c.auto’ potrebbe avere sulle carrozzerie indipendenti valdostane“.

I rappresentanti di Rete Amica Carrozzeria – presenti all’incontro Francesco Iannizzi e Roberto Padovani, rispettivamente presidente e vice presidente di Rete Amica Carrozzeria; Pier Antonio Genestrone, Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Valle d’Aosta  –  hanno evidenziato all’assessore che la normativa obbligherebbe di fatto agli assicurati a far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine fiduciarie dell’assicurazione.

“Ciò – hanno spiegato Genestrone, Iannizzi e Padovani – oltre a ledere la libertà di scelta dei consumatori, impedendo ai cittadini di esercitare l’opzione di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dalla propria officina di fiducia, impedisce di lasciare il credito di risarcimento assicurativo al proprio carrozziere affinché quest’ultimo possa effettuare la riparazione”.

Iannizzi ha evidenziato che “l’effetto del provvedimento metterebbe in grande difficoltà la maggioranza delle carrozzerie valdostane che hanno condotto negli ultimi anni una battaglia per l’indipendenza imprenditoriale, volta proprio alla tutela del cliente automobilista e alla sua sicurezza”. Secondo Genestrone “la norma, oltretutto, non incentiverebbe assolutamente le liberalizzazione perché indirizza tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate abolendo di fatto la logica del libero mercato”.

Rete Amica Carrozzeria Valle d’Aosta ha annunciato la volontà inoltre di prendere parte alle due grandi manifestazioni organizzate dalle sigle sindacali e dai consorzi di carrozzieri italiani a Bologna l’11 gennaio e a Roma il 15 di gennaio.

 

di Redazione Aostasera