CONVEGNO: I nuovi percorsi di sviluppo dell’Rc auto

oznorTO

Milano 9/11/2022, Palazzo delle Stelline.

Il tradizionale evento organizzato da Insurance Connect, e condotto dal direttore Maria Rosa Alaggio, ha analizzato tutti i risvolti del mercato motor, grazie alla presenza degli stakeholder del settore: dalle compagnie al regolatore, dalle banche alle piattaforme tecnologiche, dagli abilitatori di servizi agli intermediari

La mobilità è una componente essenziale di una società in costante evoluzione. I grandi cambiamenti del nostro tessuto sociale e produttivo, a cominciare dalla digitalizzazione e dalla sempre più elevata attenzione alla sostenibilità, si riflettono inevitabilmente anche sui tradizionali modelli di trasporto di merci e persone. E arrivano a toccare pure il settore dell’Rc auto, chiamato oggi a un cambio di passo per l’individuazione di nuovi modelli di sviluppo e di un quadro regolamentare in linea con l’evoluzione della nostra società. Tutti temi che sono stati al centro del convegno L’Rc auto verso nuovi percorsi di sviluppo, il tradizionale appuntamento di Insurance Connect con il mondo della mobilità.
Interamente moderato e condotto dal direttore di Insurance Daily, Maria Rosa Alaggio, l’evento si è svolto ieri al Palazzo delle Stelline di Milano. E come ogni anno, di fronte a una platea di circa 200 spettatori, ha messo a confronto esperti del settore, compagnie, intermediari e fornitori di servizi per analizzare insieme la dinamica di mercato e approfondire le possibili linee di sviluppo del comparto delle quattro ruote.
CHE COS’È, DAVVERO, LA MOBILITÀ?
La giornata si è aperta con un interessante di dibattito fra Sergio Savaresi, professore di automazione del Politecnico di Milano, e Lorenzo Tavazzi, partner di The European House – Ambrosetti, sull’evoluzione del paradigma della mobilità. Il confronto si è subito concentrato su opportunità e criticità di dinamiche come la digitalizzazione delle vetture, l’elettrificazione dei sistemi di alimentazione e la prospettiva dell’auto a guida autonoma. È difficile prevedere come potrà evolvere il paradigma della mobilità dei prossimi anni. Certo è che qualche cambiamento ci sarà. E toccherà anche il settore delle polizze auto. I temi trattati nell’intervento di apertura sono stati ripresi da Giuseppe Barbati, direttore generale di Double S Insurance Broker, che ha sottolineato il ruolo che possono avere i broker nella definizione di un nuovo sistema di tariffazione e di costruzione delle polizze. Essi infatti, analizzando le esigenze dei propri clienti, riscontrano già oggi una svolta nei comportamenti che rispecchia il nuovo concetto di mobilità; la via suggerita da Barbati è di costruire il premio conoscendo le scelte negli spostamenti e la rischiosità della singola tipologia di veicolo.
LA SFIDA DELL’ADOPTION
Nella prima tavola rotonda della mattinata, si sono confrontati Matteo Bevilacqua, ceo di Wefox Italia; Roberto Lecciso, ceo del Gruppo Helvetia Italia; e Alberto Tosti, direttore generale di Sara Assicurazioni. Nel dibattito moderato dal direttore Maria Rosa Alaggio sulle strategie, le tecnologie e le iniziative per lo sviluppo in campo Rc auto, i relatori hanno portato punti di vista diversi di realtà con caratteristiche peculiari: da un lato una compagnia tradizionale italiana con una vocazione storica per il mercato auto, dall’altro un’impresa internazionale e generalista con una rete plurimandataria, e in mezzo un’insurtech che mette la tecnologia al servizio dell’assicurazione, da poco entrata nel mercato italiano e che si definisce abilitatrice di business sia per le compagnie sia per gli intermediari. I tre top manager hanno comunque concordato sul fatto che dopo la trasformazione digitale, la sfida è l’adoption, per fare ricavi e non solo aumentare l’efficienza.
Accanto al concetto di personalizzazione basata sulla mobilità reale, le compagnie possono utilizzare dei parametri per mi surare il rischio legato alla singola polizza. In questo senso, Crif propone l’uso di quattro score in fase di assunzione: come ha spiegato Giuseppe Dosi, head of insurance market della società, l’utilizzo degli advanced analytics permette di ricavare dettagli relativamente al rischio traffico, ai comportamenti o ai profili affini a tentativi di frode (utile anche l’analisi del testo delle email del cliente) e all’esposizione agli eventi naturali.
DUE DIVERSI APPROCCI AGLI ECOSISTEMI
La discussione si è poi spostata sugli ecosistemi della mobilità, e in particolare su come è possibile declinare questa strategia a seconda dei proprio obiettivi. Il confronto ha visto protagonisti da un lato Alberto Busetto, amministratore delegato e general manager di Generali Jeniot, e dall’altro Giacomo Lovati, chief beyond insurance officer di UnipolSai.
Se il modello seguito dal gruppo Generali è quello di stringere partnership con operatori esterni al mondo assicurativo (l’esempio più citato da Busetto è stato l’alleanza con Telepass per il prodotto Next), diverso è l’approccio del gruppo Unipol, che gestisce internamente tutte le attività dell’ecosistema attraverso diverse società del gruppo (dai ricambi auto al noleggio a lungo termine, fino al nuovo UnipolMove nel telepedaggio) che, come ha spiegato Lovati, sono in grado di generare marginalità.
RCA A CACCIA DI UNA RIFORMA
A chiusura della mattinata, l’attesa tavola rotonda animata da Ania, Ivass, Consap e Confconsumatori. Al centro del dibattito, soprattutto da parte di Umberto Guidoni, co-dg di Ania, è emersa la richiesta di discontinuità, di interventi strutturali da parte del legislatore. La revisione del sistema Card, le criticità del bonus/malus, ma anche le nuove opportunità per l’antifrode e la gestione sinistri: tutte innovazioni di cui, accanto a quelle tecnologiche e digitali, il Paese ha bisogno.
Su questi temi il confronto si è animato, soprattutto tra Guidoni e Antonio De Pascalis, capo del servizio studi e gestione dati di Ivass, anche grazie agli interessanti spunti di Fabiola Cipolloni, titolare del servizio stanza di compensazione e ruolo periti assicurativi di Consap, che ha alimentato il dibattito con il punto di vista dell’istituzione che gestisce la camera di compensazione e che regola l’indennizzo diretto. Proprio quest’ultimo strumento è stato aspramente contestato da Marco Festelli, vice presidente nazionale di Confconsumatori, che ha auspicato una sua prossima abolizione.
SERVIZI INTEGRATI E ASSISTENZA MIRATA
Dopo la pausa pranzo, a Giovanni Campus, ceo di Msa Mizar è stato affidato il compito di riprendere i lavori del convegno. Il suo intervento si è concentrato sul valore per la gestione dei sinistri auto rappresentato da un’offerta di servizi integrati e diversificati. In questa direzione va l’evoluzione del gruppo Msa Mizar, che attraverso il coordinamento dell’attività delle proprie società e reti di assistenza copre l’intera gamma di servizi nella gestione sinistri utili alle diverse tipologie di player del settore assicurativo; un progetto strutturato per raccogliere l’interesse anche dei mercati di altri paesi europei a cui il gruppo sta guardando.
Secondo l’analisi fornita da Marco Morello, sales manager Italia di Glassdrive (gruppo Saint-Gobain), l’evoluzione del parco auto italiano verso le auto ibride o elettriche richiederà molto tempo, a causa della mancanza di infrastrutture a supporto e per le difficoltà economiche delle famiglie, ragione questa che ha portato a una forte crescita dell’età media dei veicoli circolanti. Tale dicotomia richiede da un lato un’assistenza di tipo tradizionale e capillare, dall’altro una elevata professionalità nella calibrazione dei parabrezza nei mezzi dotati di Adas.
DISTRIBUZIONE AGENZIALE VS BANCA
Il confronto tra due modelli distributivi diametralmente opposti, quello degli agenti tradizionali da un lato, e quello della banca dall’altro, è stato il protagonista del dialogo tra Nicola Bellome, direttore commerciale rete agenti di Axa Assicurazioni, e Mauro Palonta, responsabile commerciale di Intesa Sanpaolo Assicura. In Axa, compagnia che può contare non solo sulla rete agenti, ma anche su quella bancaria con Mps e sulla vendita diretta tramite Quixa, la differenza principale tra i canali, ha detto Bellome, consiste in una diversa capacità di personalizzazione del prodotto, che con gli agenti trova la sua massima possibilità di venire incontro a esigenze specifiche. In Intesa Sanpaolo, invece, l’accento viene messo sulla consulenza al momento della sottoscrizione, mentre per quanto riguarda la gestione della polizza l’obiettivo è quello di rendere più fluida possibile la gestione in autonomia da parte del cliente, attraverso il proprio home-banking.
Trait d’union tra questi mondi è la tecnologia, laddove assistiamo a un crescente proliferare di soluzioni insurtech che stanno guidando l’evoluzione del segmento Rca. Mario Carnevale, director di Deloitte Consulting, ha tracciato un quadro di come sta evolvendo l’offerta, seguendo il cambiamento degli stili di vita e delle abitudini, spiegando in che modo le soluzioni tecnologiche di open e embedded insurance potranno accelerare in futuro l’evoluzione del mercato Rc auto.
QUALE FUTURO PER IL RISARCIMENTO
Il risarcimento in forma di rendita e in forma specifica sono stati i due strumenti legislativi di cui ha parlato Maurizio Hazan, managing partner dello studio legale Thmr e storico collaboratore di Insurance Connect. Un intervento estremamente stimolante, in cui il giurista, attraverso il commento di alcune importanti e recenti sentenze ha condotto un ragionamento sulla natura e sulle pratiche risarcitorie sia sotto il profilo patrimoniale sia nella parte del danno alla persona.
Anche attraverso confronti internazionali, Hazan ha mostrato come la giurisprudenza stia sempre più indicando il risarcimento in forma di rendita e in forma specifica (servizi di assistenza alla persona) quali migliori pratiche risarcitorie, preferibili al conferimento immediato del capitale.
GESTIONE SINISTRI AI TEMPI DELL’INFLAZIONE
L’ultima tavola rotonda della giornata è stata introdotta dal keynote speech di Massimiliano Caradonna, head of sales & marketing, Region Central East Europe & Middle East senior vice president di Dekra Group, che ha introdotto la riflessione sulla sfida alla protezione assicurativa in una prospettiva di mobilità intermodale, che già si concretizza nella pianificazione della Città in 15 minuti che si sta iniziando ad applicare a Parigi. La chiave è nella gestione del sinistro in un contesto che vede coinvolti molti player, aspetto su cui Dekra sta portando avanti il progetto di una piattaforma informatica trasversale.
Il convegno si è chiuso con l’ormai tradizionale tavola rotonda sulla gestione sinistri, che ha visto protagonisti, oltre al già citato Caradonna, anche Luigi Baccaro, direttore sinistri di Sara Assicurazioni, Nicola Bajona, head express & direct claims di Zurich Italia, Luigi Barone, direttore sinistri di Reale Mutua, Norberto Odorico, chief claims officer di UnipolSai, e Maurizio Rainò, direttore claims & customer operation di Axa Italia. I relatori sono partiti dalla stretta attualità, e in particolare dall’impennata dell’inflazione, per illustrare le strategie adottate dalle compagnie per ridurre il costo del sinistro. Un percorso, quest’ultimo, che si intreccia inevitabilmente con l’adozione di sempre nuovi strumenti tecnologici e con il proposito di garantire la miglior customer experience possibile al cliente. Il tutto senza dimenticare la fondamentale attività antifrode per limitare i costi per le compagnie e, allo stessotempo, assicurare un servizio adeguato alle aspettative del cliente.
UN RINGRAZIAMENTO DA INSURANCE CONNECT
L’organizzazione del convegno, come sempre, è stata possibile grazie al contributo degli sponsor, alcuni dei quali hanno avuto la possibilità di presentare le proprie case history durante l’evento. Un sentito ringraziamento va quindi a Crif, Dekra, Double S Insurance Broker, Glassdrive, Msa Mizar, Ania Safe, HiT – Internet Technologies, Sogesa e Solera.
Tutti i video del convegno, gli interventi dei relatori e le tavole rotonde saranno disponibili nei prossimi giorni su www.insuranceconnect.tv. Un ampio resoconto dell’evento sarà inoltre pubblicato sul numero di dicembre del nostro mensile cartaceo, Insurance Review.

Fabrizio Aurilia, Giacomo Corvi, Maria Moro, Beniamino Musto

SORGENTE: https://peritiauto.files.wordpress.com/2022/11/2257_giovedi10novembre.pdf

Ndr: Segnaliamo l’intervento dell’avv. Fabiola Cipolloni di Consap che ha parlato dell’importanza del ruolo dei Periti Assicurativi a favore del corretto flusso della filiera della liquidazione del danno in contraddittorio del dott. Tosti di Sara Assicurazioni che ha espresso la sua idea di “inutilità delle persone” nel 5% dei casi di sinistro, con la presunzione di lasciare campo libero a insurtech e intelligenza artificiale.

Ivass, 219 siti fake nel 2021

Come una colonia di insetti insidiosi che sembra impossibile da debellare, così i siti irregolari continuano a infestare il web. Nel 2021 l’Ivass ne ha segnalati in totale ben 219.
Il dato, che è stato comunicato dall’Autorità di vigilanza su richiesta dell’Unione Nazionale Consumatori, è “esorbitante e allarmante, specie perché non corrisponde ai siti chiusi ma ai siti irregolari individuati,
e questo perché all’Ivass non è ancora stato dato un potere autonomo di oscurare e chiudere i siti fake senza dover ricorrere alla magistratura”, ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’associazione. Dona sottolinea come, invece, questo potere venga dato ad altre Authority, come la Consob, mettendo quindi in evidenza “un vuoto normativo incredibilmente non ancora colmato dal legislatore”.
Secondo il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, l’unico aspetto positivo è il rallentamento della crescita esponenziale dei siti fake individuati dall’Ivass: 50 siti nel 2017, 103 nel 2018, più del doppio, 168 nel 2019 (+63% sull’anno precedente), 241 nel 2020 (+43,5%), il record assoluto, 219 nel 2021.
Ma le segnalazioni, tuttavia, non si fermano: solo ieri l’Ivass ha individuato altri sette nuovi siti fake.
Beniamino Musto

Sorgente: https://www.insurancetrade.it/insurance/get_daily/2185/mailer

RC auto: Ania e Ivass propongono la revisione del sistema “bonus-malus” 

Nel corso della più recente assemblea dell’Ania, L’associazione nazionale fra le imprese assicurativi, la presidente Maria Bianca Farina ha confermato che i premi RC auto sono calati, negli ultimi 10 anni, di circa il 35%, colmando il gap rispetto agli altri Paesi europei per quasi l’80% e, tra nord e sud, del 40%. Inoltre, si è registrato un calo complessivo dei sinistri pari al 20% nel 2020.

Secondo Ania, in forza di tali dati il bilancio per le compagnie relativo al ramo RC auto nel 2021 è destinato a vedere un netto peggioramento perché i premi continuano a scendere, mentre il numero di sinistri stradali rilevati nell’ultimo semestre è già sensibilmente più alto rispetto all’anno scorso, anche se ciò appare del tutto evidente, visto il lungo periodo di lockdown al quale sono stati sottoposti tutti i cittadini lo scorso anno.

La presidente Farina auspica, quindi, una corposa riforma nel sistema RC auto, in particolare del sistema “bonus/malus”, necessaria anche in considerazione dei sempre più rapidi cambiamenti nel settore della mobilità, soprattutto per il diffondersi di veicoli elettrici e a guida autonoma.

Dello stesso parere anche il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, il quale ha affermato che le attuali regole di funzionamento del sistema bonus/malus sono ormai obsolescenti e non più adatte a misurare in modo attendibile il rischio della guida riferito al singolo assicurato.

Sia Ania che Ivass, dunque, propongono lo studio di una riforma del settore, con riguardo anche alle procedure di risarcimento diretto nonché alle regole in materia di risarcimento dei danni conseguenti a lesioni fisiche di grave entità.

Sul punto è decisamente critico Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, il quale sottolinea come il sistema bonus-malus sia stato introdotto per “premiare” i guidatori più virtuosi, riservando loro il premio più basso qualora non causassero incidenti. Ora che la sinistrosità è calata in linea generale, con conseguente diminuzione dei premi per un numero sempre maggiore di automobilisti proprio in virtù di tale meccanismo (si stima che circa l’84% degli assicurati sia in prima classe di merito), le compagnie sostengono che il bonus-malus è superato e, quindi, da rivedere.

Anche il Codacons è critico sui progetti di revisione proposti da Ania e Ivass, ritenendo che i premi assicurativi siano ancora troppo alti, soprattutto in considerazione dei considerevoli risparmi sul pagamento dei sinistri che le compagnie hanno registrato durante i lunghi periodi di lockdown del 2020 e alla limitata mobilità degli italiani negli ultimi mesi.

Ebbene, siamo curiosi di sapere quale sarà la proposta di riforma che Ania e Ivass hanno in mente.

Date le premesse, sembra prospettarsi una lotta ancora un confronto delicatissimo tra gli interessi della lobby assicurativa e degli assicurati (in particolare dei danneggiati), nella quale auspichiamo che, oltre alle associazioni dei consumatori, possano avere un ruolo anche altre strutture e realtà associative di categoria per contribuire ad instaurare un contraddittorio utile e costruttivo. Non va dimenticato, infatti, che sono protagonisti nel sistema risarcitorio e nella gestione dei sinistri anche avvocati, patrocinatori stragiudiziali, periti, medici legali, carrozzieri e intermediari assicurativi, figure professionali che non possono rimanere estranee ad un confronto paritario.

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Il Covid fa calare la raccolta del mercato italiano a 151 miliardi di euro

Secondo i dati Ania, nel 2020 i premi complessivi (danni e vita) delle imprese nazionali ed estere sono diminuiti del 5% rispetto al 2019

Il Covid fa calare la raccolta del mercato italiano a 151 miliardi di euro hp_wide_img
 
Nel 2020 il settore assicurativo nel nostro Paese nella sua totalità, considerando cioè tutte le sedi delle imprese (nazionali ed estere) ed entrambi i comparti (vita e danni), ha raccolto nel 2020 premi per oltre 150 miliardi (più precisamente: 151,3 miliardi),  in calo del 5% rispetto al 2019 (113 miliardi nel vita in riduzione del 5,8% e 38 miliardi nel danni, in diminuzione del 2,3%). A renderlo noto è l’Ania, che sottolinea come questi dati siano fortemente condizionati dalle conseguenze della crisi economica innescata dal Covid-19. “È proprio a causa di questo stato emergenziale – scrive l’associazione in un comunicato – che nel 2020 la raccolta premi si è ridotta fortemente durante i mesi di lockdown (da marzo a maggio) per poi recuperare gradualmente nella seconda metà dell’anno”.

Le sole imprese assicurative nazionali, hanno raccolto complessivamente un volume dei premi contabilizzati (vita e danni) di quasi 135 miliardi, chiudendo l’anno con un calo del 4% rispetto al 2019. Anche le rappresentanze di imprese europee che operano in Italia in regime di stabilimento hanno visto nel 2020 i premi ridursi significativamente e in modo più marcato (-13,9%) delle imprese nazionali; il volume premi raccolto da queste imprese ammonta a circa 7,5 miliardi. Le imprese che operano in libera prestazione di servizi (Lps), che fanno parte di gruppi assicurativi Ivass e che hanno aderito alla rilevazione (la quasi totalità in termini di volume premi), hanno contabilizzato premi per circa 9 miliardi (esclusivamente nel business vita e relativi a solo polizze linked), registrando una contrazione appena inferiore a quella delle rappresentanze europee (-12,3% rispetto al 2019).

Le famiglie italiane hanno destinato oltre 100 miliardi dei loro risparmi per l’acquisto di assicurazioni vita (-4,4% rispetto al 2019), mentre i premi corrisposti da individui e imprese per proteggere i propri beni e i propri patrimoni attraverso l’acquisto di coperture danni contro eventi avversi sono stati pari a 33,5 miliardi (-2,3% rispetto all’anno precedente).
“Si è trattata – afferma Ania – di una riduzione meno allarmante di quella che si era delineata nei primi mesi della pandemia. Nel ramo vita si è avuta un’ulteriore conferma di come le famiglie italiane continuino ad affidarsi alla solidità del comparto assicurativo per investimenti a lungo termine, in un anno caratterizzato da una fortissima crescita della propensione al risparmio delle famiglie”.

L’andamento dei rami danni
 
Nel comparto motor si è registrata una contrazione dei premi per l’Rc auto del 5,7%, una delle più elevate di tutti i rami danni, con un volume di 12,5 miliardi e una crescita dell’1% nel ramo Corpi veicoli terrestri (per un ammontare di 3,1 miliardi).

“Sulla base della rilevazione trimestrale dei premi medi effettuata dall’Ivass per le autovetture a uso privato – evidenzia l’Ania – si può stimare che, per il totale dei veicoli, la riduzione del premio medio della copertura Rc auto nel 2020 sia nell’ordine del -5% / -6%”. Si tratta, per questo ramo, dell’ottava variazione negativa consecutiva del premio medio praticato: dal 2012 al 2020 i premi medi Rc auto sono diminuiti di quasi il 32% Anche nel 2021 i primi dati dell’Istat evidenziano ulteriori riduzioni nel prezzo della copertura. “Le iniziative a favore dei propri assicurati – osserva Ania – non si sono, quindi, esaurite nell’anno più acuto della crisi economica-finanziaria dovuta dal Covid-19 e gli effetti complessivi continueranno a manifestarsi anche nel corso dell’anno corrente”.
 
Nel complesso, il comparto degli altri rami danni non auto è riuscito gradualmente a recuperare i forti cali dei mesi di lockdown raggiungendo a fine anno lo stesso volume premi del 2019. I rami che nonostante le eccezionali difficoltà del periodo dovute alla pandemia, hanno registrato una variazione positiva sono stati i seguenti: Altri danni ai beni (+1,8%), Assistenza e Incendio (+2,0%), Rc generale (+2,3%), Cauzione (+2,4%), Tutela legale (+6,4%), Credito (+6,7%), Corpi veicoli marittimi (+8,8%), Rc aeromobili (+10,5%) e Corpi veicoli aerei (+13,1%). Hanno mostrato, invece, tassi di variazione negativi i rami: Infortuni (-2,2%), Malattia (-2,3%), Corpi veicoli ferroviari (-2,9%), Merci trasportate (-5,7%) e Perdite pecuniarie (-23,9%).
 
L’andamento dei rami vita
 
Un’analisi del business vita per ramo di attività dimostra come l’impatto negativo della crisi pandemica si sia concentrato prevalentemente nelle polizze di tipo tradizionale, a vantaggio delle polizze linked, “favorite da tassi di interesse particolarmente bassi e ancora in una fase discendente”, spiega l’Ania. 
 
Nel 2020 hanno registrato una lieve crescita i prodotti multiramo. Da altre statistiche associative, precisa Ania, “risulta infatti che i premi raccolti per questi prodotti (pari a 37,4 miliardi, il 37% del totale dei premi) sono aumentati nel 2020 dell’1,1%”. Oltre il 90% dei prodotti multiramo complessivi è costituito dai cosiddetti prodotti multiramo puri  (esclusi quelli previdenziali e Pir) che hanno registrato nel 2020 un volume premi pari a 34,2 miliardi: prevale ancora la quota (64%) di premi afferenti al ramo I (21,7 miliardi, il 33% del totale premi di ramo I), mentre la restante quota del 36% è costituita da premi di ramo III (12,5 miliardi, il 42% del totale premi di ramo III).
 
Nel 2020, l’incidenza della raccolta danni sul Prodotto interno lordo italiano è stata pari al 2,0%, in linea con l’anno precedente, mentre quella della raccolta vita è stata pari al 6,2%.
 
👤Autore: B.M.

Fonte: https://www.insurancetrade.it/insurance/contenuti/mercato/11369/il-covid-fa-calare-la-raccolta-del-mercato-italiano-a-151-miliardi-di-euro?https://www.insurancereview.it/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=2021-04-01

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Rc auto non utilizzate nel lockdown, le assicurazioni rimborsino i clienti di Fabrizio Massaro18 giu 2020

Il 50% in meno degli incidenti stradali: è l’effetto del blocco delle attività economiche per il lockdown. A guadagnarci sono state le compagnie assicurative, che hanno risparmiato in media 36-41 euro per polizza. Ora — sottolinea il presidente dell’Ivass, Daniele Franco (che è direttore generale della Banca d’Italia), «se i dati confermeranno la riduzione dei sinistri e, quindi, dei costi per le imprese, ci attendiamo che le misure di ristoro agli assicurati si estendano».

Cala la Rc Auto ma non per i giovani

Dalla relazione 2019 dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni emerge che nel 2019 è continuata la tendenza alla diminuzione dei prezzi della Rc auto:-2,7% a 404 euro (a dicembre 2019, da 414 euro del 2018); negli ultimi sei anni la flessione complessiva è di circa il 22% e, nel confronto internazionale, il divario è passato da oltre 200 a 90 euro, avvicinandosi a Paesi con strutture dei mercato simile all’Italia. Tuttavia — evidenzia il rapporto — in diverse aree del Paese l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani. I sinistri sono il 6,4% delle polizze, con un costo medio pari a 4.186 euro.

Per i ciclomotori e motocicli, il premio medio Rc ammonta a 271 euro (+2% rispetto al 2018). I sinistri sono il 3,5% delle polizze, con un costo medio pari a 6.302 euro.

I rischi di sottoassicurazione

La pandemia ha portato all’attenzione i rischi della sottoassicurazione, dice Franco: «L’emersione di bisogni diffusi di protezione deve essere rapidamente accompagnata da un’azione di educazione assicurativa che metta in grado i consumatori di valutare quali prodotti possano rispondere alle proprie specifiche necessità e quali operatori possano legittimamente fornirli». In questo contesto «alle compagnie chiediamo di definire prodotti chiari in ciò che offrono e non offrono, scevri da eccessive complessità e non impoveriti da cavilli e clausole di esclusione» .Servono anche nuovi contratti che tengano conto degli impatti della tecnologia e del cambiamento nelle abitudini sulla mobilità.

Nuove regole

L’Ivass ritiene non più procrastinabile un riordino della normativa del settore ed è pronto a fornire il proprio contributo tecnico al fine di accrescere l’efficienza del mercato e promuovere una riduzione dei prezzi meglio distribuita, una migliore qualità dell’offerta e una maggiore tempestività dei risarcimenti.

L’azione di vigilanza

La vigilanza di condotta fa capo in primis agli operatori del settore. L’intervento dell’Ivass non sostituisce i doveri di diligenza di operatori e intermediari ma interviene per ribadire il principio di centralità del cliente. Abbiamo dato attenzione al modo con cui vengono definiti e gestiti i prodotti delle compagnie di assicurazione e la correttezza dei comportamenti nella fasi di distribuzione. La nostra attenzione si concentrerà nella «fase assuntiva»,cioè il momento in cui un’assicurazione viene sottoscritta, faremo in modo che possa emergere la comparazione tra le polizze ma anche alla correttezza nella fase di liquidazione del sinistro.

Il ruolo dell’Arbitro assicurativo

Proseguono le attività per l’avvio dell’Arbitro assicurativo. «Puntiamo a creare uno strumento agile, rapido ed economico, con accesso online e velocità di accesso per consumatori e operatori». È uno strumento che può portare a una tutela rapida ed economica e allo sviluppo della fiducia verso il sistema assicurativo e a una deflazione dei tribunali, dove oggi sono pendenti oltre 300 mila cause pendenti in materia assicurativa.

Le lezioni della crisi

Nuove esigenze di tutela del consumatore sono emerse in una situazione di pandemia, come il temporaneo mancato godimento del contratto, la scarsa protezione del reddito o l’esclusione degli eventi catastrofali, come appunto le pandemie. Una polizza a copertura del reddito avrebbe per esempio potuto fornire un ampio sostegno e rapido sostegno a una ampia platea di contribuenti, sostiene l’Ivass. Secondo l’Istituto vanno esplorate nuove vie che prevedano la cooperazione pubblico-privato per la protezione contro calamità naturali e fenomeni pandemici. «Oggi in Europa non esiste un mercato in grado di coprire i rischi di sospensione del mercato in una fase di pandemia», spiega Franco. Per questo si può individuare anche un ruolo per le istituzioni pubbliche europee. Un modello del genere potrebbe estendersi dalle pandemie ai rischi cibernetici, che non sono di per sé facilmente assicurabili dal settore assicurativo tradizionale. Una collaborazione pubblico-privato sarebbe utile anche nella sanità integrativa. Le assicurazioni possono giocare un ruolo fondamentale nel «green deal» che l’Europa vuole portare avanti e che può fare leva sulla «capacità di investitore di lungo periodo delle assicurazioni», che investono per 11 mila miliardi di euro in Europa, e di questi 950 miliardi vengono da imprese italiane: «Sono masse enormi di risparmio il cui convogliamento può sostenere lo sviluppo di molte attività».

La tenuta del sistema assicurativo e gli effetti della pandemia

Il sistema assicurativo ha comunque tenuto anche in una situazione di pandemia. A fine 2019 l’industria assicurativa italiana si presentava in buona salute: la raccolta premi superava i 140 miliardi (+4% sul 2018) raggiungendo il 7,8% del Pil, soprattutto con attenzione alle polizze di Ramo 1, ma anche una crescita delle assicurazioni danni e vita. Per quanto riguarda gli indicatori di redditività, il Roe ha raggiunto un livello molto elevato, di poco superiore al 12% (in forte crescita rispetto al 6,4% del 2018); i fondi propri – cioè il requisito patrimoniale — erano circa 2,4 volte il requisito minimo di capitale (ovvero un media al 240%). In questo scenario è intervenuto lo shock della pandemia e la recessione, che hanno fatto calare di 25 punti percentuali i patrimoni delle polizze, scesi a fine marzo di 25 punti percentuali rispetto a fine dicembre (dal 235 al 210%).

Il monitoraggio sul patrimonio delle compagnie

Da metà marzo l’Ivass a avviato un monitoraggio periodico – settimanale per i principali operatori – della situazione di solvibilità e di recente lo ha esteso alla posizione di liquidità; sono stati effettuati interventi nei confronti delle imprese che hanno evidenziato coefficiente di solvibilità inferiore al 130% (è il caso di Cattolica Assicurazioni cui l’Ivass ha chiesto un aumento di capitale da mezzo miliardo, ndr). Seguendo le raccomandazioni dell’Ivass, le compagnie non hanno distribuito o hanno rinviato o sospeso dividendi per circa 4,4 miliardi di euro.

Modernizzare la governance

Per assicurare innovazione, solidità ed efficienza nel settore assicurativo — spiega Franco — non bastano le norme ma in ciascuna compagnia sono fondamentali chiarezza strategica, forza finanziaria, robusti sistemi di governance. «Particolare rilevanza assume un assetto azionario forte e trasparente, con un’orizzonte di medio-lungo periodo, consapevole dell’esigenza di dotare le compagnie di solidi processi di governo e controllo, di consiglieri e manager dotati di adeguate professionalità, attenti all’innovazione e alla sostenibilità degli indirizzi strategici e operativi. Negli ultimi anni le compagnie hanno avviato un importante processo di rafforzamento degli assetti di governo ma restano ancora lacune nei processi di governo dei rischi».

La necessità di una riforma a livello europeo

L’Ivass è favorevole a definire in sede europea, in collaborazione con l’Eiopa (l’autorità europea del settore), un pacchetto di misure attivabili in caso di crisi generalizzata e in grado di mitigare in via transitoria i fattori di volatilità e automatismo insiti nella regolamentazione. La crisi ha infatti messo in evidenza l’inadeguato funzionamento del meccanismo di «volatility adjustment» e l’assenza di strumenti nel quadro di Solvency II in grado di fronteggiare le situazioni di emergenza in modo rapido e incisivo.

di Fabrizio Massaro

Puoi consultare EUROTAX giallo e blu gratis in internet

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eurotax disco

http://www.alvolante.it/listino_auto/usato#accessori

Giallo per i privati (vendita), blu per i commercianti (acquisto)

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Arriva l’arbitro assicurativo per risolvere le controversie sull’RC auto pubblicato da Raffaele Dam

Per risolvere le frequenti controversie tra automobilisti e assicurazioni in materia di Rc auto, il nostro ordinamento introdurrà a breve la figura dell’arbitro assicurativo, che dovrà essere efficace, imparziale e indipendente.

È quanto ha stabilito un decreto del Parlamento, in recepimento dell’articolo 15 della Direttiva UE 2016/97.

Già presente nel settore bancario, l’istituzione dell’Arbitro per la risoluzione delle controversie tra clienti e assicurazioni non pregiudicherà il ricorso ad altre forme di tutela, ma sarà uno strumento in più, nelle intenzioni più snello e veloce, per estinguere i contenziosi che riguardano la Rc auto. Il fine principale del nuovo organismo, che sarà istituito presso l’Ivass, è infatti quello di abbassare i costi legati alle controversie giudiziarie, permettendo conseguentemente (si spera) di ridurre le tariffe dei premi assicurativi.

Per dare attuazione alla Direttiva UE sarà necessario modificare il testo del Codice delle assicurazioni private, integrando un nuovo articolo dal titolo Sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie, nonché il testo del Codice del Consumo per inserire l’Istituto di vigilanza sulle imprese assicurative e la Consob tra le autorità competenti in materia.

Ovviamente tutte le compagnie di assicurazione sottoposte alla vigilanza dell’Ivass, sia quelle italiane che le imprese estere operanti nel nostro Paese, saranno obbligate a riconoscere la nuova figura dell’arbitro assicurativo e obbligate e ad aderire a questa nuova prassi di risoluzione extra-giudiziale.

Ricordiamo che l’iter per la costituzione di questo organismo è partito già da qualche anno, esattamente dal 2013 quando Federconsumatori e compagnie hanno chiesto a Bankitalia e Ivass di creare nuovi sistemi per la risoluzione dei molteplici contenziosi riguardanti la Rc auto, suggerendo di estendere il ricorso all’arbitrato dal settore bancario a quello delle assicurazioni. In futuro verificheremo se la soluzione adottata si sarà rivelata soddisfacente.

Foto: Car insurance agents writing clipboard of car accident-damaged as a proof of insurance claim

Fonte: https://www.facile.it/assicurazioni/news/arriva-l-arbitro-assicurativo-per-risolvere-le-controversie-sull-rc-auto.html

Scoperto sito truffa per verificare l’autenticità delle polizze rca

Il sito veniva impiegato per attestare falsamente l’autenticità di polizze contraffatte. E il fenomeno delle false polizze Rc auto dilaga, con 12 siti truffa scovati dall’IVASS nel solo mese di gennaio

Il fenomeno dei siti che propongono false assicurazioni auto, generalmente temporanee, sta dilagando. Da inizio anno, e quindi da meno di un mese, l’IVASS ha scovato sul web ben 12 siti di intermediari assicurativi falsi che spacciano polizze rca che non hanno nessun valore – in quanto non riconducibili a intermediari iscritti al Registro Unico degli Intermediari Assicurativi (RUI) – e che lasciano totalmente scoperto l’automobilista. Ma la truffa ha fatto anche un “salto” di qualità. L’IVASS ha infatti scovato anche il sito http://www.coperturaveicolo.it, utilizzato per attestare falsamente l’autenticità di polizze contraffatte promosse e commercializzate tramite falsi siti internet In pratica l’automobilista che incappava in questo sito il per verificare l’autenticità di una polizza “sospetta” veniva a sua imbrogliato da questo sito che ne certificava l’autencità. Per avvalorare le informazioni nell’home page del sito appare un presunto copyright “ANIA Italia”. L’ANIA – Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici ha formalmente disconosciuto la titolarità del sito.

Riportiamo la “lista nera” dei siti truffa identitifcati a gennaio:

www.ferrariassicurazioni.it

www.bolognesiassicurazioni.it

www.coperturaveicolo.it

www.assicurazioniriccio.com

www.europeaassicurazioni.it

www.assicurazionimonte.it

www.serenaassicurazioni.com

www.polizzetemporanee.it

www.piottibroker.it

www.barattiniassicurazioni.it

www.landiassicura.it

www.martiniassicura.it

FONTE CAR CARROZZERIA

Reclami alle Assicurazioni: il 45% riguarda l’Rc auto

I principali motivi di reclamo riguardano i tempi di definizione dei sinistri, il servizio di liquidazione reso, la quantificazione dei danni. L’IVASS ha inoltre  pubblicato le classifiche sui reclami ricevuti dalle Assicurazioni

Nel primo semestre 2016 le imprese di assicurazione italiane ed estere operanti in Italia hanno ricevuto complessivamente dai consumatori italiani 64.355 reclami, di cui 14.590 (pari al 22, 67% del totale) relativi ai rami vita, 29.104 (45,22% del totale) al ramo r.c.auto e 20.661 (32,11%) per gli altri rami danni.  Per la prima volta, la rilevazione comprende anche i dati sui reclami ricevuti dalle imprese di assicurazione UE opeanti in Italia in regime di stabilimento o in lps (cioè senza una sede stabile)

Anche nel 1°semestre 2016 il ramo r.c.auto continua a rappresentare per le imprese italiane il segmento che genera il maggior numero di reclami (46,8% del totale).

I principali motivi di reclamo riguardano, per il ramo r.c.auto, i tempi di definizione dei sinistri e, più in generale, il servizio di liquidazione reso, oltre a controversie sull’attribuzione della responsabilità e sulla valutazione/quantificazione dei danni.

I reclami presentati hanno avuto esito positivo per gli esponenti in circail 40% dei casi: in particolare, per il 32% l’istruttoria è stata chiusa dall’impresa accogliendo integralmente le richieste dell’esponente e per l’8% è stato comunque trovato un accordo transattivo. Le richieste del reclamante sono state invece respinte nel 49% dei casi. I restanti casi (11%) risulta vano ancora in istruttoria alla fine del semestre

L’IVASS ha pubblicato i dati sui reclami dei consumatori ricevuti da ciascuna impresa di assicurazione nel primo semestre 2016. La rilevazione punta ad accrescere la trasparenza del mercato, mettendo a disposizione di consumatori e operatori una ulteriore informativa sulla qualità dei servizi offerti dalle imprese.

(fonte: IVASS)

Assicurazioni, Ivass: limiti per calcolo incentivi sistema Card

CONTRASSEGNO ASSICURAZIONE RCA AUTO AUTOMOBILE TAGLIANDO ASSICURATIVO DOCUMENTO

L’Ivass fissa i limiti per il calcolo degli incentivi e delle penalizzazioni nel sistema Card (convenzione risarcimento diretto). Con l’approvazione di un provvedimento il 28 dicembre, afferma l’authority, “si completa l’attuazione della revisione regolamentare avviata nel 2014 per rendere più efficiente il funzionamento del sistema di compensazioni previsto dalla Card”.

È stato quindi introdotto, sottolinea l’istituto di vigilanza, “un sistema di incentivi o penalizzazioni che va a integrare il vigente sistema di rimborsi in base a forfait, con l’obiettivo di scoraggiare comportamenti opportunistici e rischi di scarso interesse a contrastare le richieste di risarcimento esorbitanti o fraudolente”. Il nuovo sistema, a partire dal 2016, e già con riferimento ai risarcimenti erogati nel 2015, creerà le condizioni per premiare le imprese più efficienti e, di converso, penalizzare quelle meno efficienti.

Le variabili, spiega l’Ivass, su cui si basa il sistema di incentivi e penalizzazioni, ritenute rappresentative della capacità e dell’efficienza gestionale di ogni compagnia, sono: il livello del costo medio dei risarcimenti (capacità dell’impresa di contenere i propri costi rispetto alle altre compagnie); la dinamica temporale del costo medio tra un anno e l’altro (capacità dell’azienda di ridurre progressivamente nel tempo i propri costi); la velocità di liquidazione dei sinistri (capacità dell’azienda di risarcire in modo veloce ed efficiente il proprio assicurato).

Nel calcolo della velocità di liquidazione si tiene anche conto dell’attività antifrode svolta dalle imprese nel senso che ritardi o mancati pagamenti causati da forti sospetti di frode non incidono negativamente sull’indicatore di efficienza. Il
sistema di incentivi e penalizzazioni si applica anche nei confronti delle imprese comunitarie operanti in Italia nel settore Rc auto e aderenti alla convenzione Card. Per tutte le imprese aderenti, conclude l’istituto di vigilanza, un apposito sistema di controlli consente all’Ivass la verifica della rispondenza tra valori di bilancio e valori comunicati alla Stanza di compensazione.

Fonte: Milano Finanza 30/12/2015 17:30

Ddl Concorrenza, Carta di Bologna: “Norme di buon senso che migliorano il settore Rc auto”

 IMG_6295 L’approvazione alla Camera del disegno legge di concorrenza trova soddisfatte le sigle della lobby che riunisce rappresentanti dei consumatori, dei danneggiati, dei carrozzieri, dei patrocinatori stragiudiziali, degli avvocati, dei medici e dei periti: “Dopo il sì della Camera, si aspetta il via libera del Senato. La politica ha recepito le istanze delle parti coinvolte: le regole favoriscono i consumatori e i danneggiati”. La lobby non risparmia critiche soprattutto ad ANIA (ed UnipolSai, per quanto non citata direttamente), ma non mancano appunti anche verso IVASS ed Antitrust.

Le realtà riconducibili alla lobby Carta di Bologna – che riunisce rappresentanti dei consumatori, dei danneggiati, dei carrozzieri, dei patrocinatori stragiudiziali, degli avvocati, dei medici e dei periti confluiti sabato scorso – commenta con soddisfazione l’approvazione del Ddl concorrenza: “Il disegno legge concorrenza è stato approvato alla Camera. E adesso è all’esame del Senato. Il provvedimento ha avuto un lungo iter, durante il quale la buona politica ha ascoltato le istanze di tutte le parti sociali coinvolte. Così, si può provare a cambiare in meglio il settore Rc auto. Nel corso del cammino parlamentare del provvedimento, sono stati ascoltati consumatori, vittime della strada, giuristi, artigiani e numerosi altri soggetti, inclusi i carrozzieri indipendenti”.

Per la lobby c’è però una nota stonata: “Gli unici contrari al ddl concorrenza sono stati gli esponenti di ANIA, l’associazione che rappresenta quasi tutte le assicurazioni, e dell’altro gruppo assicurativo non rappresentato in ANIA (UnipolSai, ndIMC); ma anche, paradossalmente, l’IVASS e l’Antitrust, che hanno sposato integralmente le tesi dell’oligopolio assicurativo. Tocca ricordare che il ramo Rc auto ha fatto utili per 6 miliardi di euro negli ultimi 3 anni. Nonostante prezzi Rca record in Europa e profitti stellari, l’Ania chiede al Senato modifiche al ddl concorrenza: cambiamenti che andrebbero nettamente contro i danneggiati. L’Ania punta a ridurre i risarcimenti per i danneggiati e a distruggere la concorrenza nelle riparazioni”.

“Il mercato Rca è in mano a 3 gruppi assicurativi che gestiscono il 70% del mercato – chiosa la Carta di Bologna – In un contesto simile, la concorrenza evidentemente va incentivata con ben altre scelte e con un serrato controllo da parte di IVASS e Antitrust: queste autorità continuano a non vedere quello che non è altro che un macroscopico cartello anticoncorrenziale”.

“È ora di riformare da capo a piedi tali istituzioni perché le leggi possono essere facilmente aggirate se le autorità non esercitano il loro potere di moral suasion – insiste la realtà nella quale figurano, tra gli altri, Associazione Mo’Bast!, Associazione Vittime della Strada (AIFVS), Assoutenti, Associazione Valore Uomo, Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali Italiani (CUPSIT), Federcarrozzieri, Sindacato Italiano Specialisti in Medicina Legale e delle Assicurazioni (SISMLA), la Commissione RC dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura (OUA), Unione Avvocati Responsabilità Civile e Assicurativa (UNARCA) e Sportello dei Diritti. Non solo: ormai circolano clausole contrattuali che vogliono far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta, ovvero decurtare i risarcimenti dove il diritto pone un argine tramite vessazioni imposte al cliente. Si svegli l’IVASS a vigilare in merito oppure il legislatore chiuda questa istituzione che, nata sulle ceneri della defunta ISVAP, non dimostra, immersa in una strana commistione di conflitti di interesse, di avere la schiena dritta per dettare alle compagnie comportamenti volti alla trasparenza, e alla chiarezza dei contratti assicurativi”.

Intermedia Channel

A giugno scompare l’attestato di rischio cartaceo 

attestato di rischio

Conto alla rovescia per la scomparsa dell’attestato di rischio cartaceo. Partirà l’1 giugno, infatti, il processo che porterà alla cosiddetta “dematerializzazione” dell’Adr, il documento che indica la classe universale (CU) di appartenenza dell’assicurato e il numero di incidenti fatti negli ultimi anni. Tutti i contratti in scadenza a partire dall’1 luglio, infatti, dovranno essere caratterizzati dal nuovo documento elettronico. Siccome però il regolamento che disciplina questa novità prevede che il “nuovo” attestato sia consegnato agli aventi diritto almeno 30 giorni prima della scadenza del contratto, di fatto a partire dall’1 giugno tutti gli Adr saranno obbligatoriamente elettronici.

Non bisognerà più inviarlo alla nuova compagnia. Ma che cosa comporta la dematerializzazione dell’attestato di rischio? In pratica il documento cartaceo, indispensabile nel caso in cui si voglia cambiare compagnia, non sarà più inviato o consegnato al contraente la polizza. Sarà invece “depositato” in una nuova banca dati gestita dall’Ivass, l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni, in modo che tutte le compagnie, in caso di cambio di “fornitore” di copertura, possano acquisirlo direttamente. Per quanto riguarda il contraente, invece, l’attestato sarà comunque a sua disposizione sul sito internet della compagnia, nell’area riservata a ciascun cliente che dovrà essere appositamente attivata.

Anche su app e social network. La novità prevede anche altre possibilità di consegna telematica, per esempio posta elettronica, mediante app per smartphone o tablet e persino mediante social network. Questi “canali”, però, saranno attivabili solo su richiesta del contraente, ammesso che la compagnia decida di utilizzarli

Non solo. Attualmente l’attestato è inviato o consegnato solo al contraente, con possibilità di rilascio di un duplicato all’avente diritto (nel caso in cui il proprietario del veicolo sia una persona diversa dal contraente la polizza) ma solo su richiesta esplicita di quest’ultimo. La nuova regolamentazione, invece, prevede che l’obbligo di consegna dell’attestato elettronico sia esteso comunque e con le medesime modalità anche agli aventi diritto diversi dal contraente.

A richiesta di carta. Ma non avrà alcun valore. E per chi ha poca dimestichezza con computer e tablet? Il regolamento tiene conto anche di costoro. Per i contratti acquisiti tramite intermediari, nella maggior parte dei casi il proprio agente, la compagnia garantisce comunque a chi ne farà richiesta una stampa dell’attestato. Attestato che non eviterà alla compagnia “uscente” l’obbligo di deposito dell’Adr elettronico nella banca dati e che non servirà al cliente nella stipula di una polizza con un’altra compagnia (le assicurazioni comunque accedono alla banca dati Ivass), ma che avrà come unico scopo quello di informare il cliente della propria posizione assicurativa. Insomma , nei rari casi in cui l’attestato sarà di carta non avrà alcun valore “legale”, diciamo così.

Mario Rossi

Quattroruote.it

Renzi vuole riformare l’ Rc Auto come prova da tempo la senatrice Vicari

matteo renzi

Così Renzi vuole riformare la RcAuto

Queste le prime indicazioni contenute nel ddl Concorrenza

In rampa di lancio la riforma della Rc Auto, che riprende le novità che già l’esecutivo Letta aveva tentato di introdurre nel dicembre 2013 e stralciate a sorpresa all’ultimo minuto. Dopo poco più di un anno il governo di Matteo Renzi (nella foto) è pronto a riaprire la questione, con il chiaro obiettivo di ridurre le tariffe italiane, che restano le più care d’Europa. Nelle bozze del disegno di legge sulla Concorrenza, consultate da MF-MilanoFinanza, c’è un intero capitolo dedicato alle assicurazioni. Il provvedimento cerca di premiare con prezzi più bassi gli automobilisti più trasparenti, ma anche di soddisfare le ripetute richieste degli assicuratori, che da tempo imputano alle numerose truffe gli alti prezzi delle polizze italiane.

Tra le novità contenute nella bozza c’è la previsione di una serie di sconti obbligatori, che le imprese si impegnano a riconoscere ai clienti in determinati casi. Per esempio, quando l’automobilista rinuncia in partenza alla cedibilità del diritto al risarcimento dei danni di eventuali sinistri subiti, senza il consenso dell’assicuratore. Lo scopo è frenare l’espansione del mercato dei sinistri Rc Auto, che ha fatto lievitare i costi dei risarcimenti facendo aumentare quelli delle spese legali. Inoltre, la bozza di ddl prevede che lo stesso sconto sia riconosciuto anche a chi accetta di sottoporre il veicolo a ispezione e a quanti siano favorevoli all’installazione a bordo di scatole nere o similari. Il nuovo testo prevede che i costi di installazione siano a carico del cliente e non più della compagnia, ma anche che la riduzione di premio praticata al cliente sia superiore agli eventuali costi di installazione, funzionamento o portabilità. Insomma, alla fine, il saldo tra costi e risparmi dovrà essere favorevole all’assicurato, e la scatola nera avrà valore probatorio. Ma c’è di più.

La grande novità prevista in bozza è che lo sconto dovrà essere riconosciuto anche ai clienti che accettino il risarcimento in forma specifica, ovvero la possibilità, in caso di danno subito, di riparare l’automobile in una carrozzeria convenzionata con la compagnia. Riparazione su cui le assicurazioni dovranno riconoscere non meno di due anni di garanzia. E una riduzione di prezzo dovrà essere riconosciuta ai clienti che si impegnino a fornire, in caso di sinistro, informazioni relative al soggetto che procede alla riparazione, «stabilendo un termine massimo per consentire all’assicurazione di effettuare le opportune verifiche finalizzate alla stima del danno prima che le riparazioni siano effettuate».

Il documento prevede anche un’altra novità a lungo attesa dalle compagnie: entro tre mesi dall’approvazione del ddl Concorrenza dovrà arrivare anche la firma del presidente della Repubblica sulla nuova tabella unica nazionale per i risarcimenti delle macrolesioni. Novità attesa da anni e la cui applicazione, secondo l’Ania, porterebbe a una riduzione media del prezzo delle polizze di almeno il 3%. Nella bozza è contenuta infine la revisione dell’obbligo per gli intermediari di presentare ai clienti almeno tre preventivi Rc Auto, accusato di aver fatto lievitare i costi senza dare benefici ai clienti. Secondo quanto previsto nella bozza gli intermediari dovranno mostrare ai clienti i prezzi di mercato collegandosi al sito web dell’Ivass che confronta le offerte, ma non ci sarà più obbligo di rilasciare documentazione scritta, con risparmio di costi.

(Autore: Anna Messia – Milano Finanza)

Rc-Auto: Vicari & Renzi pro lobby assicurative

PRIMA SEDUTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI   Tutto in un decreto nel piano Destinazione Italia.

E’ bastato togliere un avverbio dalla norma firmata da Monti per spazzare via colpo di frusta, danni psichici, ferite e lesioni non riscontrabili con radiografie. La prescrizione passa da due anni a tre mesi. UnipolSai, leader del mercato, aveva lamentato “l’impatto significativo dei sinistri sulla redditività” del gruppo. Altro elemento di battaglia dell’Ania presente nel nuovo testo è il richiamo al famigerato risarcimento in forma specifica. Il preludio affinché si possa finalmente consentire alle compagnie di determinare le modalità di riparazione e non ultimo promuovere la categoria dei carrozzieri a “terzisti di pura manovalanza”, ai quali imporre il costo orario di manodopera e la lavorazione del veicolo con ricambi triangolati direttamente dalle compagnie. Inoltre, e questo non è da poco, se nell’erogazione dell’intervento riparativo si presentano due possibili soluzioni tecniche, il carrozziere convenzionato sarà sempre costretto dalla compagnia a scegliere quello meno costoso. Ultimo elemento: la clausola contrattuale in polizza per limitare – nonostante le varie pronunce avverse sentenziate dalla Corte Suprema di Cassazione – l’utilizzo dell’istituto della cessione del credito, unica arma oggi a tutela dell’autoriparatore e dell’automobilista danneggiato, che di fatto e di diritto, dovrebbe liberamente scegliere l’autoriparatore di fiducia ed ottenere da quest’ultimo una riparazione a regola d’arte del bene danneggiato.

Per il risarcimento del danno fisico alla persona, nel testo che dovrà essere convertito in legge entro il 21 febbraio, si stabilisce che l’infortunato “è risarcito solo a seguito di riscontro medico legale da cui risulti strumentalmente accertata l’esistenza della lesione”. Una norma precedente, firmata dal governo Monti che già aveva aperto la strada a dubbi e contestazioni alleggerendo i costi delle compagnie (-22% la stima dell’Ivass per un risparmio di 120 milioni nel 2012) in affanno per gli effetti sulle polizze del calo delle auto in circolazione, affiancava a “strumentalmente” l’avverbio “visivamente” che l’esecutivo Letta ha invece deciso di togliere di mezzo. Addio, quindi, non solo al colpo di frusta, ma anche a danni psichici come lo stress post traumatico o a ferite e lesioni non riscontrabili via Tac e radiografia. Questo significa ammazzare per intero qualsiasi possibilità di ottenere un risarcimento per danni come per esempio il classico colpo di frusta. Quindi è una norma fatta per tagliare via tutta una serie di risarcimenti, giusti o sbagliati che siano, semplicemente per sollevare le assicurazioni. E’ rassicurante sapere che finalmente i testimoni di un sinistro, non indicati nel frettoloso e spesso incompleto rapporto della Polizia intervenuta per i rilievi, non saranno ammessi in questo modo mettendo uno stop alle testimonianze di comodo e ci regala serenità sapere che il diritto al risarcimento decadrà in caso di richiesta presentata oltre novanta giorni dal fatto e così, finalmente, le compagnie potranno archiviare il caso in modo da evitare le denunce tardive. Insomma, giustizia è fatta. Ma ci sono gli sconti per gli assicurati! Ci si chiede cosa c’entra quanto paga l’assicurato con la posizione dell’infortunato che non sempre coincidono? E poi gli sconti sono irrisori rispetto all’aumento delle polizze nell’ultimo decennio. In ogni caso il legislatore non ha bloccato i prezzi delle polizze – che non sarebbe possibile -, quindi basta aumentarli e annullare il beneficio degli sconti: non c’è alcuna garanzia su questo punto, quindi abbiamo una lesione certa dei diritti delle persone e forse degli sconticini sulle polizze ma che non si equiparano in alcun modo con quelli che sono i maggiori utili per le compagnie. Quanto ci guadagnano le assicurazioni? Difficile fare un conto preciso, ma tenendo conto che il risarcimento del colpo di frusta rappresenta tra il 60 e il 70% del risarcimento delle compagnie che quindi possono aspirare ad avere un risparmio almeno del 50% della loro esposizione complessiva sul ramo Rc Auto. Un risparmio di proporzioni enormi. Tutto all’insegna dell’incostituzionalità, ma la Corte potrebbe impiegare anni per pronunciarsi in merito. In tutto questo “teatro italico” noi tutti vorremmo capire meglio la nuova posizione assunta nel merito da Matteo Renzi, che giorno dopo giorno incarna sempre più chiaramente l’ambito ruolo a tutor dei poteri forti.

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