N° 05 2009

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STIMA S.R.L. – Piazza Dante 8/7 – 16021 GENOVA – tel 0107583080 – ALTA GROUP S.P.A. – Via Iris Versari, 36 – 00121 ROMA ANNO 4 N 5 AUTO NUOVE INCIDENTI… VECCHI Con la stesura della Carta per la sicurezza stradale, l’Unione Europea si è data un ambizioso obiettivo: dimezzare, nel territorio dei Paesi membri, le vittime della strada entro il 2010. A solo un anno dal termine, però, il raggiungimento di questo risultato sembra ancora lontano. Solo Francia, Lussemburgo e Portogallo sono già in linea con i parametri comunitari, mentre in altri Stati, fra i quali Danimarca, Finlandia, Svezia e nei Paesi dell’Est, il numero dei morti per incidenti stradali è addirittura aumentato. Quindi, c’è ancora molto da fare. Le cifre, sciorinate nel Rapporto sulla sicurezza stradale della Dekra, invitano a riflettere. Secondo l’ente tedesco (noto in Italia per le revisioni e per aver sponsorizzato per anni il cappellino di Michael Schumacher) c’è ancora molto da fare sul piano della sicurezza e non bisogna trascurare alcun aspetto. Va sfatato, per esempio, il mito che ad auto vecchia corrisponda un’auto insicura: la Dekra, numeri alla mano, dimostra come la mortalità delle nazioni con il parco circolante più moderno non sia affatto inferiore a quella dove circolano i veicoli più vetusti. Il problema, semmai, è legato alla cultura della sicurezza. La manutenzione, per esempio, viene trascurata anche su auto giovani e non sempre per risparmiare euro, ma spesso perché se ne ignora l’importanza. Tra le cause maggiori degli incidenti, l’ente tedesco segnala la sopravvalutazione delle proprie capacità alla guida, la velocità e, in ascesa, alcol e stupefacenti. Fonte Quattroruote Alta News, appuntamento a Luglio PROMOZIONE 10+10+10 CARTA SERVIZI “10” STIMA + 10 N° DIARIO DI BORDO + 10 N° ALTA & STIMA Acquistando la Carta Servizi CARTA 10 di Stima Riceverai compresi nel prezzo DIARIO di BORDO e ALTA & STIMA (10 numeri) un abbonamento di… convenienza !!! SOCCORSO PREVENTIVI E PERIZIE GESTIONE SINISTRI AUTHORITY SULLE RIPARAZIONI AUTO SOSTITUTIVA CRISTALLI GESTIONE GUASTI MECCANICI CONSULENZA ASSICURATIVA CONSULENZA PNEUMATICI CONSULENZA PERMUTA AUTO NON FARTELA SFUGGIRE Inoltrare la richiesta a: autostima@gruppostima.it o fax al 06/23326301 A causa di problemi organizzativi legati principalmente agli impegni professionali delle persone incaricate alla stesura del giornalino “Alta & Stima” questa edizione è andata in stampa in forma ridotta. Ci scusiamo con tutti i Soci/Lettori per la defezione e diamo a tutti appuntamento al numero di luglio. La redazione. VISITA http://altagroupspa.blogspot.com NE RIMARRAI SORPRESO Alta Group s.p.a. IL PORTAFOGLIO DELLE IDEE Sono un Perito alle prime armi e spesso ho difficoltà nello spiegare agli assicurati le condizioni di polizza inerenti il degrado d’uso dei componenti, anche perché non tutte le Compagnie le applicano allo stesso modo. E’ possibile fare chiarezza ed avere dei consigli? Nelle valutazioni dei danni diretti subiti dall’assicurato che abbia stipulato polizze incendio, kasco, collisione, furto, atti vandalici ecc., la Compagnia richiede solitamente al proprio Perito di redigere un elaborato di valutazione considerando parametri che sono a volte appena accennati nelle condizioni di polizza. Ogni Compagnia si comporta in maniera diversa, sia nel pubblicare queste condizioni particolari che nell’applicarle o nel farle applicare ai propri dipendenti o fiduciari. Alcune citano: “L’impresa ha facoltà di far eseguire direttamente le riparazioni occorrenti al ripristino del veicolo danneggiato in officine di sua fiducia, nonché di sostituire le parti di esso che siano state rubate, danneggiate o distrutte invece di pagare l’indennizzo, escluso ovviamente le riparazioni di prima urgenza..” questo anche per far capire all’assicurato che se gli hanno rubato un componente che ha alcuni anni gliene verrà pagato uno NON nuovo. Altre danno dei parametri fissati, ad esempio 10% di degrado per anno di vita del veicolo, ma esiste una lunghissima e disparata serie di orientamenti. Altre ancora, anche se chiedono la prova del reintegro delle parti anzidette lo fanno solo per accertarsi che le parti siano state rubate o danneggiate, ma applicano sempre una forma di degrado d’uso. Alcune Compagnie si sono orientate su una forma di degrado in percentuale di svalutazione del veicolo, per ogni tipo di componente sia di meccanica che di carrozzeria. A titolo d’esempio consideriamo una vettura che costa nuova € 10.000 ed al momento del sinistro vale € 7.000; il danno accertato dal perito è di € 3.000 e comprende ricambi, materiali e minuteria varia per € 1.000. La manodopera viene riconosciuta e risarcita integralmente mentre per i ricambi viene applicato il degrado d’uso anzidetto che in questo caso è del 30% quindi € 2.000 per manodopera + € 700 materiali. Totale € 2.700. L’assicurato eccepirà sempre che quei componenti non avevano subito quel degrado o quel deprezzamento applicato. Il Perito deve quindi far capire che si tratta di una pratica usata per definire il danno e che comunque quel risarcimento offerto, essendo proporzionale al valore della vettura, è anche in proporzione al premio pagato. Per riprendere l’esempio di prima diremo che se la vettura fosse stata nuova l’assicurato avrebbe pagato il premio calcolato su € 10.000, dato che valeva € 7.000 avrà pagato il premio calcolato su questo valore. All’atto della stipula della polizza ha pagato il 30% in meno come premio e la compagnia ora gli paga il 30% in meno del danno, peraltro solo sui ricambi. R.M. Invia le tue domande all’indirizzo redazione@agmail.eu è nato qualcosa tra noi… ______iscriviti al blog di Altagroup____ PER LA TUA PUBBLICITA’ SU DIARIO DI BORDO e Alta & STIMA CONTATTA LA REDAZIONE redazione@agmail.eu scopri le nostre interessanti proposte di pubblicità “mirata” alle tue liste di spedizione personalizza la rivista con il tuo logo ! ECOLOGIA Renault Kangoo be bop ZEV E’ il primo veicolo elettrico sperimentale dell’Alleanza franco-nipponica L’alleanza Renault-Nissan fa sul serio con l’auto elettrica e, dopo aver chiuso ben 24 accordi con diversi enti territoriali in tutto il mondo in vista della commercializzazione in grande serie a partire dal 2010, ieri ha presentato di fronte all’assemblea degli azionisti la Renault Kangoo be bop Z.E., derivazione diretta della ZE Concept presentata all’ultimo Salone di Parigi. Molti gli elementi ripresi dal prototipo come la verniciatura blu energia, le parti cromo-satinate sia all’esterno sia nell’abitacolo rivestito anche di parti in ebano, i fari anteriori e posteriori a LED e infine gli pneumatici con cerchi da 18 pollici perfettamente carenati. Altro particolare originale è l’indicatore di carica posizionato sul fianco della vettura che dice al proprietario (o utilizzatore) quanta energia è contenuta nella batteria nel momento in cui si avvicina per sbloccare le porte e partire. A questo proposito, la batteria agli ioni di litio, è alloggiata sotto il pianale ed è prodotta dalla AESC (Automotive Electric Supply Corporation), joint-venture tra Nissan e NEC fondata nell’aprile 2007. La sua struttura è a 48 moduli ognuno dei quali contiene 4 celle per una capacità di 15 kWh e un’autonomia che al momento è di circa 100 km, ma sarà di 160 km quando sarà montata sui primi modelli di serie. Curati anche gli altri aspetti come la riciclabilità alla fine del ciclo di vita e la durata: Renault assicura che con questa tecnologia, la batteria con 6 anni di vita manterrà una capacità di ricarica compresa tra l’80% e il 100%. La ricarica avviene attraverso un connettore di tipo Marechal che si trova dietro uno sportellino accanto al faro anteriore destro. Dall’altra parte del filo, invece ci sono due soluzioni. O si utilizza la spina di casa a 220 Volt e in quel caso il pieno si fa da 6 a 8 ore, oppure quella trifase a 400 Volt e 32 Ampere per avere l’80% della ricarica in soli 30 minuti. A questo proposito, Renault e altri venti tra costruttori e compagnie elettriche stanno lavorando a una soluzione standardizzata per una presa trifase che abbasserà il tempo a 20 minuti. Per quanto riguarda la parte elettromeccanica, la Kangoo be bop ZE ha un motore trifase da 44 kW (60 CV) e 190 Nm con un regime massimo di 12.000 giri/min e un rendimento di circa il 90%, ben oltre i migliori motori Diesel che non superano il 40%. È collegato alle ruote attraverso un riduttore senza l’interposizione di cambio, anche questo facilita il rendimento finale della catena cinematica. L’alimentazione è controllata da un’unità elettrica di potenza che include un e regola anche la fase di recupero dell’energia in rilascio. La velocità massima è limitata a 130 km/h. La Kangoo be bop ZE è per ora un veicolo dimostrativo, ma dimostra che il piano presentato dall’Alleanza nel gennaio 2008 è confermato e la strategia è diventare il costruttore numero uno per i veicoli a emissioni zero. Comincerà la Nissan nel 2010 con un veicolo interamente elettrico per gli USA e il Giappone, seguita a ruota da Renault che commercializzerà una berlina familiare a partire da Israele e subito dopo con il nuovo Kangoo Express mentre nel 2012 sarà la volta di due auto completamente nuove: si parla di una vettura di segmento B e di una microcar, ma non è confermato. Intanto Kangoo be bop ZE potrebbe essere la cavia da usare negli accordi di sperimentazione. Ma anche questo non è confermato. Fonte Ominauto.it L’AUTO CHE VERRA’ 2009 LE PRINCIPALI NOVITA’ DEI PROSSIMI MESI GIUGNO Lotus Evora Aston martin DBS Vol. Brilliance BS4 Wagon LUGLIO Hyundai i20 3P Audi A5 Sportback Cadillac CTS SW AGOSTO Saab 9.3 X Lexus IS 250C Infinity G37 cabrio Lamborghini Murcièlago Cadillac CTS Coupè SETTEMBRE Alfa Romeo Milano BMW X1 DR dr1 Nissan Cube Skoda Yeti Honda CR-Z Ferrari F430 Audi A8 Fiat Doblò OTTOBRE Brilliance BS2 Mazda 3 MPS Seat Exeo SW Audi Q7 Kia Cee’d BMW 760i NOVEMBRE BMW x6 Active Hybrid Chevrolet Camaro Saab 9.5 Porche 911 DICEMBRE Kia Magentis OPEL Meriva Mercedes E4matic Panamera, la Porsche 4 porte La coupé ad altissime prestazioni presentata in Cina, che promette di diventare il primo mercato per l’auto. Doveva essere il Salone di Ginevra, in marzo, a ospitare il lancio della nuova Porsche Panamera, la coupé a quattro porte ad altissime prestazioni. Invece, all’ultimo momento i manager tedeschi hanno avuto un ripensamento e hanno deciso di spostare l’avvenimento al Salone di Shangai, che ha chiuso i battenti il 28 aprile e dove hanno esposto più di 1500 aziende del mondo dell’automotive. IL REGNO DEL LUSSO – A spingere verso il palcoscenico cinese non sono state solo ragioni tecniche legate allo sviluppo del nuovo modello ma anche considerazioni di mercato. In marzo, infatti, in Cina è stato raggiunto il record degli 1,11 milioni di veicoli immatricolati in un mese, superando così per il terzo mese consecutivo le vendite nello stesso periodo degli Stati Uniti e migliorando del 5 per cento il risultato registrato nello stesso periodo dell’anno scorso. Con questo bilancio provvisorio la Cina è il primo mercato mondiale, seguito da Usa, Europa Unita, Giappone. L’esuberanza cinese negli acquisti ha colto alla sprovvista i produttori che avevano ridotto il numero delle auto in costruzione, spaventati dalle prospettive della crisi globale e per la leggera flessione delle vendite registrata negli ultimi mesi del 2008. QUATTRO PORTE – A fare gola ai produttori europei di auto di lusso sono però i Paperon de’ Paperoni cinesi, il cui numero cresce continuamente e che investono centinaia di migliaia di euro in vetture di lusso. È questa la ragione per la quale Wolfgang Porsche, chairman dell’azienda, ha lasciato il quartiere generale di Stoccarda per farsi fotografare a Shanghai al volante della nuova sportcar, che potrebbe segnare un’epoca nuova nella storia della casa tedesca. La Panamera entra in un nicchia di mercato innovativa, finora presidiata dalla Maserati Quattroporte e dalla Mercedes Cls, proprio come accadde con la Cayenne, il modello che fece esordire la casa di Stoccarda nel mercato delle sport utility dando vita a un successo epocale. STILE DA AMMIRAGLIA – La quattro porte coupé monterà diversi motori, tra cui un V6 aspirato da circa 300 cavalli e due V8, uno aspirato e uno biturbo da circa 400 e 500 cavalli. La trazione può essere posteriore o integrale grazie al Porsche traction management (Ptm) mentre saranno disponibili un cambio manuale a sei marce e il Pdk, cioè la trasmissione automatica a doppia frizione e sette rapporti. Dal punto di vista stilistico la Panamera riprende le linee morbide dell’intramontabile 911, soprattutto per quanto riguarda il frontale. Le dimensioni sono degne di un’ammiraglia: 491 cm di lunghezza e un passo di 289 cm. E’ questa misura a consentire una buona abitabilità per quattro adulti, coadiuvata dall’altezza fissata in 145 cm. ANCHE IBRIDA – La novità più eclatante, però, riguarda la Panamera Ibrida, che sfrutta lo sviluppo tecnologico preparato per la Cayenne Hybrid. La coupé quattro porte ecologica accoppierà un propulsore elettrico a un 3.000 cc benzina da 300 cv, matrimonio che dovrebbe assicurare una percorrenza media, con un litro di benzina, di 10 km. La tecnologia della Panamera ibrida prevede batterie posizionate nel vano bagagli, un motore elettrico con frizione indipendente e un software di gestione molto evoluto. Tocca proprio all’intelligenza elettronica stabilire quando usare il solo propulsore elettrico, il motore a benzina o i due in accoppiata. In questo modo si passa dalla modalità elettrica a emissioni zero gas inquinanti alle prestazioni normali e al piacere della guida, quest’ultimo il plus che in una Porsche non deve assolutamente mancare. PREZZI – La Panamera sarà costruita in Germania, nello stabilimento di Lipsia, si ipotizza in 20 mila unità all’anno, e sulle strade italiane i primi esemplari cominceranno a girare dal prossimo settembre. I prezzi per il mercato italiano dovrebbero partire dai 96 mila euro dell’allestimento meno potente per toccare i 137.000 della versione più cattiva, la Panamera Turbo

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