Un motore a benzina diverso? SI PUO’ FARE!!!

Questa mattina mi son svegliato … con l’idea di approfondire la conoscenza del nuovo motore della Aston Aeronspace OMEGA 1.

L’avevo intravisto ieri sera e ci stavo pensando tanto che mi ha rovinato il sonno. Un motore di soli 15 chili che sviluppa 160 cavalli che può essere accoppiato con un altro per 320 cavalli e 30 chili ed un altro ancora per 45 chili e 480 cavalli e così via fino a quanto serve e quanto c’è spazio. Gli usi non sono solo automotive ma nell’ultima immagine del filmato che si vede cliccando sull’immagine sono elencati praticamente tutti gli utilizzi da quello agricolo a quello spaziale.

Enjoy the short film and meditate people, meditate …

 

Perché un’auto brucia parte 2 – Indicazioni per l’attività di indagine relativa ad incendi di autoveicoli

   Ci siamo già occupati negli anni passati dell’attività di indagine tesa ad accertare le possibili cause di un incendio di un veicolo nel 2014 (https://peritiauto.wordpress.com/2014/05/24/perche-unauto-brucia/) e nel 2020 https://peritiauto.wordpress.com/2020/04/22/12197/ dove sono state elencate le 50 possibili cause di incendio indicate dalle case automobilistiche.

Oltre 30 anni di diversi incendi esaminati ci hanno dato l’esperienza, come per tutte le cose, che ci ha portati a analizzare centimetro per centimetro tutte le parti bruciate ed i diversi gradi di combustione e gli effetti diversi sui vari materiali alla ricerca delle possibili cause che hanno dato origine all’incendio, quelle che l’hanno alimentato e il risultato finale del disastro andando alla ricerca delle responsabilità alla quale addebitare i costi di ripristino o di rimpiazzo per questo tipo di danno quasi sempre totale.

E’ una ricerca continua perché sempre nuovi modelli e nuove tecnologie vengono immessi sul mercato e lo studio è alla base di questa attività. Un valido supporto ce lo danno le pubblicazioni in materia quasi sempre in lingua inglese. Poi, come nel caso della pubblicazione della quale voglio parlarvi oggi, una pubblicazione estera pubblicata in inglese e venduta su internet a 198 dollari (https://www.nfpa.org/codes-and-standards/all-codes-and-standards/list-of-codes-and-standards/detail?code=921) viene analizzata, tradotta e pubblicata gratuitamente dai Vigili del Fuoco di Roma. Allora perché non approfittarne? Capiterà a tutti di ricevere un incarico per periziare un’auto incendiata. Allora è meglio fare una bella figura svolgendo l’indagine che merita e la relazione che il cliente si aspetta, analisi del luogo, del tempo, della dinamica, delle specifiche tecniche del veicolo con le dotazioni di serie e quelle montate after-sales, lo sviluppo delle fiamme e l’andamento del fuoco.

Qui potete trovare la pubblicazione attivita_indagine_incendi_autoveicoli e se poi volete qualche esempio di relazione non dovete far altro che fare una richiesta a info@apaid.it con una email di un utente registrato al sito, che peraltro è gratuita.

(NFPA 921 stabilisce il livello per l’indagine scientifica e l’analisi di incendi ed esplosioni. Referenziato sul campo, nella formazione e in tribunale, è la guida principale per fornire opinioni accurate sull’origine, la causa, la responsabilità e la prevenzione degli incidenti. È destinato all’uso sia da parte dei dipendenti del settore pubblico che sono responsabili delle indagini sugli incendi sia da parte di professionisti del settore privato che conducono indagini per le compagnie assicurative al fine di gestire il contenzioso)

INTELLIGENZA NATURALE VS INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’evoluzione tecnologica può e deve rappresentare un supporto fondamentale alle professioni. Potrà mai sostituire l’essenza, il valore e il ruolo del fattore umano?

INTELLIGENZA NATURALE VS INTELLIGENZA ARTIFICIALE hp_vert_img

In un articolo recentemente apparso su La Repubblica, la prof.sa Rita Cucchiara (*), tra i massimi esperti internazionali in materia, affronta il tema dell’intelligenza artificiale, evidenziando le principali differenze di apprendimento fra uomo e macchina.
È un tema certamente attuale e interessante, a volte proclamato senza piena cognizione di causa. E nell’approcciarsi a questo mondo meraviglioso molte sono le curiosità, le aspettative e i dubbi in merito. Soprattutto, ci si chiede se in un futuro non troppo lontano l’intelligenza artificiale intesa nella sua accezione più ampia potrà diventare indipendente da quella umana, o addirittura, a un certo punto dell’evoluzione, ne potrà fare a meno. Così come ci si chiede quanto sia effettivamente determinante la presenza e l’evoluzione della mente umana nella creazione e nello sviluppo di quella artificiale.
Lo sviluppo tecnologico ha da sempre accompagnato quello dell’uomo, non solo mutandone i comportamenti, i bisogni primari e forse persino le emozioni, ma permeandone fortemente anche la sfera professionale.
Le scoperte e il progresso tecnologico hanno radicalmente e definitivamente mutato il mondo del lavoro. Dopo aver rivoluzionato l’idea stessa di industria, gli strumenti offerti dall’innovazione tecnologica ne hanno permeato il tessuto logistico e costruttivo e oggi possiamo dire che l’intera catena produttiva, anche in settori profondamente tradizionali quale quello agricolo, è irreversibilmente condizionata dalla tecnologia.
Allo stesso modo, anche il mondo delle professioni intellettuali è stato supportato e trasformato dalla tecnologia. Con una differenza sostanziale, però: mentre in ambito produttivo il confine tra strumento di lavoro e personale addetto è stato in molti casi ampiamente abbattuto, nelle professioni intellettuali la tecnologia è giunta ad affiancare, quale valido strumento di ottimizzazione ed efficientamento, il lavoro del professionista (sia esso un medico, un ingegnere, un geologo, un agronomo, un perito assicurativo), senza poter mai però sostituire in alcun modo l’opera intellettuale e il valore intrinseco dell’apporto umano nella gestione dei problemi e nell’individuazione e applicazione delle soluzioni.
Ecco dunque l’amletico dubbio: “dietro a una grande macchina c’è sempre un grande uomo?”. O piuttosto potremo un domani trovarci di fronte a un ingegnere robot, un giornalista robot, uno psicologo robot, un perito robot? Probabilmente nessuno ha ancora una risposta, e si osserva il continuo mutare degli eventi con sempre maggiori domande, alla ricerca delle necessarie cognizioni di causa.
LE CAPACITÀ INSOSTITUIBILI DEI PERITI
L’esperienza della professione peritale offre una serie di evidenze che portano a riflettere sull’argomento, nella consapevolezza delle peculiarità che caratterizzano l’operato del perito assicurativo. A chi svolge questa professione appare immediatamente chiaro quanto l’intelligenza naturale sia fondamentale e insostituibile per poter condurre un’istruttoria consapevole ed efficace. Il fattore umano è infatti imprescindibile per il perito sotto molteplici punti di vista: dall’interpretazione di un testo di polizza, all’analisi e valutazione delle possibili soluzioni da intraprendere a seguito di un sinistro per affrontare l’emergenza e disporre il salvataggio di quanto recuperabile, all’impostazione di un piano operativo per le diverse attività. Ma soprattutto il fattore umano è essenziale per una corretta gestione dell’approccio relazionale con i diversi interlocutori (dall’assicurato, agli attori tutti coinvolti nel sinistro, il cui coordinamento è indispensabile per un risultato efficace e di soddisfazione per le parti tutte). È evidente che tali attività non possono (e mai potranno) prescindere dall’uomo né essere delegate a un’intelligenza di tipo artificiale.
Certamente, lo strumento tecnologico può rappresentare un supporto di grande utilità e diviene fondamentale nel momento in cui permette al professionista di ottimizzare il proprio lavoro; ma mai potrà arrivare a sostituire l’uomo per lo svolgimento di mansioni e incombenze che hanno quale parte fondante ed essenziale la componente umana.
Ecco dunque che una coesistenza equilibrata e consapevole fra intelligenza naturale e artificiale (dove la seconda si ponga al servizio della prima, nell’ottica di portarla alla sua massima espressione) può essere la chiave di un sistema armonico all’interno del quale l’innovazione integra e non snatura un nucleo di valori e competenze che sono prima di tutto umani.
Il già citato contributo della professoressa Cucchiara su La Repubblica (per il testo integrale https://www.repubblica.it/venerdi/2021/03/01/news/rita_cucchiara_l_intelligenza_non_e_artificiale-288344729/) conferma con alcuni esempi interessanti e curiosi che il fattore umano ha un quid in più che permette il raggiungimento di risultati più veloci ed efficaci, non ottenibili attraverso la sola intelligenza artificiale, la cui capacità di processare quantità notevoli di dati rappresenta anche un limite, nel momento in cui il processo stesso non viene intermediato dall’intelligenza naturale (che dispone di parametri aggiuntivi ma essenziali, quale è l’intuizione, che la tecnologia non possiede).
Dall’intervista all’esperta:
… “La necessità di pascersi di enormi quantità di dati è uno dei limiti dell’intelligenza artificiale, ed è anche una delle maggiori differenze con l’apprendimento umano. Se mostri un gatto a un bambino, quell’esempio gli basterà per riconoscere ogni altro gatto. Invece, se mostri mille gatti a una rete neurale, probabilmente questo non sarà sufficiente per farle riconoscere un gatto nuovo”.
Dopo questa riflessione, l’autostima del professionista si rafforza e rinvigorisce. Si tratta pur sempre di un vigore cauto, che non può certo colmare l’ampio spazio di incertezza professionale sul futuro (non necessariamente economico, ma anche e soprattutto reputazionale, nella volontà e speranza di poter preservare il valore del professionista in quanto portatore di conoscenza, esperienza e – perché no – anche scienza).
Il dibattito interiore continua, in bilico fra l’attrazione per la tecnologia e le sue infinite potenzialità, e la convinzione che sia fondamentale tutelare un universo professionale antropocentrico, in grado di valorizzare la componente umana beneficiando al contempo con intelligenza degli strumenti che l’innovazione ci offre, anche per poterne sviluppare e creare di migliori.
Il futuro resta incerto ma senz’altro stimolante, in attesa di trovare la risposta alle nostre domande. Nel frattempo, ecco quella della professoressa Cucchiara: Questo grande cervello potrà diventare autocosciente?
“Ne dubito: l’intelligenza artificiale è sviluppata da progettisti umani e per avere l’autocoscienza bisognerebbe che fosse progettata per qualche fine. Il fine di un computer autocosciente lo vedo dubbio, oltre che potenzialmente dannoso”.
(*) Rita Cucchiara: docente di visione artificiale dell’Università di Modena e Reggio Emilia: autrice di oltre 450 lavori scientifici su visione artificiale e machine learning, dirige il laboratorio nazionale di Intelligenza artificiale del Consorzio universitario nazionale per l’informatica.

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Sorgente: Insurance Review | INTELLIGENZA NATURALE VS INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Intelligenza Artificiale vs Esperienza Professionale – IL TEST

  ( SEGUITO DELL’ARTICOLO     IA vs EP: Intelligenza Artificiale vs Esperienza Professionale https://peritiauto.wordpress.com/2021/07/08/ia-vs-ep-intelligenza-artificiale-vs-esperienza-professionale/ del 8/7/2021)

Quando, quasi 40 anni fa, iniziai a occuparmi di perizie, stampavo le foto dal fotografo, redigevo la perizia con la macchina da scrivere e consultavo i listini prezzi ed i tempari utilizzando libroni inviati mensilmente da ANIA. Poi nell’86, a Genova, il primo computer, un dispositivo allora sconosciuto alle carrozzerie e alle compagnie; qualcuno mi disse: “per fare una perizia il PC mi sembra esagerato, se tutti useranno il computer a cosa servirà il perito”.

Non penso che il PC abbia sminuito il ruolo del perito, a differenza di quanto lo abbiano fatto nel corso degli anni Leggi ed Accordi.

Oggi il PC, grazie a tecniche avanzate di computer vision, è in grado di fare una perizia in autonomia utilizzando esclusivamente le immagini dei danni visibili sul veicolo. A partire dalla targa si sceglie l’autovettura corretta per marca, modello, versione, allestimento ed optional e, sulla base delle identificate alterazioni presenti (ammaccature, graffi, incisioni,…), il software effettua una valutazione puntuale dei danni, dettagliando la metodologia di riparazione necessaria in relazione alla gravità della deformazione rilevata.

Dopo 40 anni di attività, nel redigere una perizia, non seleziono più il veicolo, né descrivo le voci di danno e la gravità delle riparazioni; invio le foto all’impiegata che abbozza la perizia inoltrandomela successivamente per le correzioni. La medesima procedura viene effettuata con il software FastTrackAI che, lunedì 19 luglio, è stato testato con il dott. Franco Grieco, responsabile commerciale di DAT Italia e l’ing. Mario Peri per conto di APAID. È verosimile ritenere che, mentre la perizia stilata dall’impiegata è forse più accurata e completa in termini di dati del sinistro e del proprietario, il software FastTrackAI, che impiega al massimo tre minuti per l’elaborazione della stessa, risulta estremamente affidabile nella definizione del modello e della versione del veicolo, in virtù del collegamento incrociato con le banche dati del costruttore e della motorizzazione, e conseguentemente ne deriva una compilazione più precisa per ciò che attiene alla tipologia di ricambi da utilizzare per la riparazione. La differenza sostanziale non sarà quindi la qualità finale della perizia, che coinciderà in entrambi i casi dopo una attenta revisione del professionista, ma la differenza dei costi di processo atteso che il prezzo del software DAT non è ancora stato reso noto.

Come anticipato negli articoli dei giorni scorsi, che abbiamo condiviso sul sito web peritiauto.it, eravamo molto scettici circa la digitalizzazione della gestione dei sinistri, e pertanto abbiamo contattato DAT Italia e reclamato una presentazione del software al fine di valutare la validità del reclamizzato prodotto. Dopo una sintetica ma esauriente introduzione delle funzionalità del software, il Dott. Grieco, ha fatto elaborare alcuni fotogrammi relativi a una autovettura SEAT e l’applicativo ha restituito, in meno di un minuto la perizia completa. Successivamente lo scrivente ha fatto analizzare la documentazione fotografica relativa a una autovettura Mazda e, anche in questo caso, è stata restituita una valutazione da 5.000 euro in 2 minuti; l’elaborato è stato revisionato dal sottoscritto in cinque minuti eliminando qualche ora e qualche componente (il software valuta anche alcuni lievi segni non visibili) e la perizia, dopo l’aggiunta dei dati del sinistro e del proprietario, era completa.

Nonostante il software della DAT restituisca una valutazione puntuale dei danni unitamente al dettaglio completo delle riparazioni necessarie, l’apporto del professionista si rende indispensabile atteso che nelle immagini analizzate dall’applicazione, nonostante non sia richiesta una elevata risoluzione degli scatti, le singolarità presenti sul veicolo potrebbero non essere correttamente valutate qualora venissero effettuate istantanee di dettaglio, nelle quali non sia distinguibile il settore di appartenenza dell’elemento danneggiato. Il medesimo problema, a parere dello scrivente, potrebbe sorgere nel caso di deformazioni di tipo elastico, per le quali le alterazioni a ridosso del componente interessato dall’interazione dinamica sono percepibili esclusivamente da un occhio (umano) esperto.

Il mio giudizio è nettamente positivo, ma personalmente sono sempre stato un precursore della tecnologia ed un innovatore per quanto riguarda modi e sistemi di lavoro. Penso che ci vorrà qualche anno e qualche “facciata” di qualche compagnia che penserà di usare questo strumento a prescindere dalla consulenza del perito. Tutti gli strumenti, da quelli manuali a quelli tecnici, vanno usati da esperti altrimenti c’è il rischio di farsi male.

VIDEO ISTITUZIONALE https://www.youtube.com/watch?v=pZjSMKbSZII

IA vs EP: Intelligenza Artificiale vs Esperienza Professionale

Come anticipato nell’articolo

Auto: l’intelligenza artificiale per la gestione dei sinistri

di qualche giorno fa abbiamo chiesto a DAT un confronto sul loro prodotto di estimo peritale basato sull’intelligenza artificiale.

Dopo la nostra richiesta mi ha contattato il funzionario commerciale dott. Franco Grieco che mi ha proposto una conference call per il giorno lunedì 19 luglio alle ore 16:00. 

Sarà un confronto senza pregiudizi con la consapevolezza che anche tra un perito ed un carrozziere o anche tra due periti le valutazioni sono diverse. Quando partecipavo ai confronti tra periti al CESTAR c’erano sempre differenza che a volte andavano dalla metà al doppio tra la perizia più alta e quella più bassa. A volte basta riconoscere un ricambio o una riparazione per fare una differenza sostanziale. Anche Quattroruote  più volte ha fatto fare un giro delle carrozzerie con lo stesso danno ed ha ottenuto preventivi molto diversi tra loro.

Quello che vogliamo verificare è che la sostanza del calcolo sia logica e che si tratti veramente di “intelligenza” e non come a volte si trova (vedi assistenti telefonici) stupidità artificiale.

I periti che vorranno partecipare sono graditi.  Vi invito a inserire la vostra email tra i commenti a questo post, al sito principale https://peritiauto.wordpress.com/?p=13228&preview=true non ai vari rimandi su Linkedin, Facebook, Twitter ed altre condivisioni. Oppure alla email info@apaid.it

Come è fatto un sogno?

Come è fatto Supercar HD Ferrari FF

sognare un pò, ma anche per  fare un veloce ripasso di tutte le fasi necessarie per costruire una vettura in maniera evoluta ma per lo più a mano da moderni artigianale.

Per vedere il video click sulla foto o sul link seguente:  Come è fatta una Ferrari FF

Quanto costa far verniciare una Vespa Piaggio

Della Vespa esistono molti estimatori, appassionati che in gioventù l’hanno avuta ed era l’unica alternativa ad un’auto utilitaria, ma anche giovani che si riuniscono in club e fanno raduni con i vari modelli.

Nei blog su internet e negli incontri dei raduni, la domanda che circola più frequentemente è quella del titolo. Ognuno riferisce la sua esperienza, di aver proceduto da solo con risultati non sempre ottimali, di aver portato i pezzi smontati dall’amico carrozziere che ne ripara una l’anno o di aver fatto fare tutto il lavoro ad una carrozzeria abituata a questo tipo di lavoro. Quello allegato è un preventivo medio, perché anche in base alle zone i preventivi cambiano.

E’ stato fatto usando il portale Carefix.it per un cliente di Prato e quella nelle foto è il suo scooter.

Preventivo_-_VESPAPX

 

Calcolo onorari CTU

L’avvocato Andreani mette a disposizione una app per il calcolo della parcella del CTU per i vari tipi di prestazione richieste dal Giudice.

Streifensegel, Segelstreifen o vela a striscie

Il Streifensegel o vela a strisce per dirla in italiano aiuta a individuare meglio ammaccature e urti, in particolare nell’ispezione e documentazione dei danni causati da incidenti e grandine ai veicoli a motore.
La vela tonda rigata è stata sviluppata da  Steffens GmbH nel 2004 e negli ultimi anni è diventata uno strumento standard in molti campi di attività in tutto il mondo.
La prefabbricazione e il lavoro di cucito vengono eseguiti da un  produttore di accessori fotografici in Corea del Sud. La stampa e il montaggio finale avvengono esclusivamente in Germania.

La vela tonda rigata è appositamente progettata per l’uso mobile.

La più diffusa aperta ha un diametro di circa 80 cm. Piegato misura solo 30 cm di diametro e si adatta per questo in ogni baule e in ogni borsa. Lo Streifengel funziona da solo e viene ripiegato in pochi secondi. Nessun assemblaggio o strumenti richiesti.

L’articolo viene consegnato comprensivo di borsa per il trasporto.

Lo Streifensegel è utilizzato da esperti di auto, organizzazioni di esperti, valutatori di veicoli, servizi di riparazione di grandine e assicurazioni:

  • nella documentazione del danno da grandine
  • nella documentazione dei danni al ritorno dal noleggio
  • nella documentazione di danni minori ai veicoli a motore (danni di parcheggio)
  • nella documentazione delle dimensioni di una deformazione dopo un incidente stradale
  • nella documentazione della qualità della riparazione (difetti di eseguzione della riparazione)
  • e nel controllo di qualità delle superfici nel settore

Ne esistono di vari modelli per disegno e dimensione: le strisce uniformi sono ottimizzate per danni generali e distorsioni sulla superficie, le linee mutevoli rendono l’immagine speculare più inquieta, ma le ammaccature più piccole sono più facili da riconoscere, il design a scacchi è ottimizzato per la visualizzazione di deformazioni su larga scala, le strisce strette sono ideali per piccoli danni, come il danno da grandine.

Come funziona la vela a strisce?

La vela a strisce viene tenuta sull’area da valutare, in modo che il motivo a strisce si rifletta sulla superficie del corpo.

  • Se la superficie è liscia, le linee nella riflessione scorrono armoniosamente e in modo uniforme.
  • Se c’è un’ammaccatura nella superficie, le linee corrono attorno all’ammaccatura.
  • Nel caso di un urto, tuttavia, le linee corrono verso il centro dell’urto.
  • In grandi deformazioni superficiali nella superficie, le linee nel riflesso sono disarmoniche e irregolari.
  • In una riparazione del corpo eseguita in modo improprio, le linee sono irrequiete o frastagliate.

La vela a strisce è adatta anche per la documentazione di deformazione. L’immagine speculare delle linea può essere facilmente fotografata.

Poiché il riconoscimento si basa sul riflesso nella superficie del materiale, deve essere lucido. Con superfici molto sporche, ma anche con una finitura opaca, l’effetto è solo debole.

DOVE TROVARLO? https://www.amazon.it/SFASTER-Pieghevole-Flessibile-riflettore-Automotive/dp/B07W7GN2NN/ref=pd_sbs_1/260-5444359-9649206?pd_rd_w=0ZHWP&pf_rd_p=b201e4be-369f-4da9-9b83-4841cbee07f5&pf_rd_r=0BN476R70GKMK9GPQDZV&pd_rd_r=0d0efae6-f196-4e80-b074-f99dd4fa1b7b&pd_rd_wg=sGfRQ&pd_rd_i=B07W7GN2NN&psc=1

Rivoluzione assicurata

La Mifid delle polizze

(ndb:: La direttiva dell’Unione Europea 2004/39/CE (conosciuta anche come direttiva MiFID, ove MiFID è acronimo di Markets in Financial Instruments Directive)

Stanno per partire le norme Idd sulla distribuzione dei contratti, che mettono al centro la tutela dei clienti. Nel Regno Unito hanno provocato un calo delle commissioni e del numero di intermediari

Il countdown è iniziato. All’avvio della nuova direttiva dell’Unione Europea sulla distribuzione assicurativa (Idd) mancano 14 giorni. Il primo ottobre saranno operative le nuove norme che promettono di cambiare radicalmente l’industria delle polizze, modificando i modelli di business delle imprese. Si va da una stretta sui conflitti d’interesse ad un aumento delle multe comminate dall’Ivass, l’autorità di controllo del settore, in caso di violazioni. Ma non solo. La grande novità delle Idd è il cosiddetto Pog che introdurre un sistema generalizzato di governo e controllo del prodotto, allineando il settore assicurativo a quanto già previsto da Mifid 2 per i fondi comuni e le gestioni patrimoniali.
In pratica le imprese dovranno accertarsi che le polizze siano tagliate su misura per una certa tipologia di consumatore già al momento dell’ideazione del prodotto, e per verificarlo dovranno anche effettuare una sorta di test pre vendita. Ma dovranno anche selezionare attentamente i canali di vendita tenendo conto dei prodotti assicurativi da distribuire e adottare misure per verificare che i distributori agiscano in conformità agli obiettivi del processo di approvazione del prodotto. Una stretta rilevante per l’intero mercato, che non coinvolge solo le reti di agenti ma riguarda allo stesso modo le polizze vendute in banca o alle Poste, o quelle legate al noleggio di un’autovettura o ad un pacchetto viaggi. Un modo nuovo di guardare il business che arriva subito dopo la mega rivoluzione di Solvency II, partita a gennaio 2016, che negli ultimi anni ha già radicalmente cambiato le assicurazione europee. Ma se in quel caso bisognava rivedere le regole sul capitale, e riposizionare asset e investimenti, ora in ballo c’è la relazione con il cliente e in discussione c’è il modello distributivo che le imprese hanno seguito finora.

La sensazione è di essere alla vigilia di grandi cambiamenti come quelli che si sono avuti in altri mercati che hanno già adottato norme simile a quelle contenute nella Idd. Nel Regno Unito, per esempio, dove nel 2102 è stata introdotta la Rdt (la retail distribution review) da un anno all’altro c’e stata una riduzione del 20% del numero di intermediari e broker, con un’evidente pressione sulle commissioni di remunerazione, costantemente calate dal 2012 al 2016, come emerge dalle analisi della società di consulenza Boston Consulting Group (Bcg). Tendenze che ovviamente agitano gli agenti di assicurazioni. «Il grande interrogativo è capire come cambierà il modello di business delle assicurazioni e un valido aiuto può arrivare dalle esperienze di Paesi partiti prima dell’Italia, come Uk, Olanda o Polonia», dice Lorenzo Fantini, Principal di Boston Consulting Group. In quei mercati c’è stata una forte «spinta alla semplificazione dei prodotti e alla creazione di reti di vendita dedicate esclusivamente ai clienti di fascia alta, come il cosiddetto private insurance, mentre gli assicurati mass market hanno iniziato a rivolgersi a canali di vendita più standardizzati», continua il consulente.

Un po’ come sta avvenendo già da tempo nel settore dei fondi comuni e della consulenza finanziaria, sulla spinta di Mifid II. Cambiamenti che provocheranno inevitabilmente una pressione sui margini, provocata dalla maggiore trasparenza prevista dalla Idd sulle commissioni che vengono pagate dai clienti al momento della sottoscrizione di una polizza. Rivoluzione di cui le imprese non sembrano essere ancora pienamente coscienti. Perché se dal punto di vista della documentazione da rilasciare ai clienti le compagnie sembrano già essere perfettamente allineate (almeno le big), visto che tra l’altro la Idd sarebbe dovuta partire già sette mesi fa, se si guarda all’offerta assicurativa il cambiamento è solo alle battute iniziali. «I prodotti assicurativi restano ancora complicati», aggiunge Fantini, «e in pochi hanno iniziato a segmentare i clienti per offrire prodotti maggiormente tagliati su misura». Per capire come cambierà il mercato bisognerà poi verificare le mosse dell’Ivass. La Idd è una normativa che fissa dei principi che puntano alla massima tutela dei clienti ma che andranno poi calati nella realtà e gli interventi dell’autorità di controllo guidata dal direttore della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, saranno determinati per capire quanto intensa sarò la stretta. Dalla sua Ivass ha armi più convincenti visto che con la Idd ha anche inasprito le sanzioni, con la possibilità di interventi più efficaci anche sulle persone fisiche oltre che su quelle giuridiche.

(riproduzione riservata)

di Anna Messia

Collaudo auto: costi e come funziona

Collaudo auto o revisione del proprio veicolo: ecco una guida utile per capire quando, come e quanto ti costa eseguire il collaudo della tua auto.

Come funziona collaudo auto

Meglio conosciuta come revisione del proprio veicolo, sono tantissimi gli italiani che non sanno quando è il giusto momento per espletare e sottoporre il proprio veicolo ad un check up. Il collaudo previsto per autovetture e motor adibiti al trasporto di persone e/o di cose con massa complessiva non eccedente i 3.500 kg, ha una scadenza fissata dopo quattro anni dalla prima immatricolazione. Tutti i veicoli che hanno circolato in strada per la prima volta a partire dall’anno 2013, devono essere sottoposti obbligatoriamente al dettato normativo sulla procedura di collaudo o revisione auto nel corrente anno. Dunque, se anche tu hai un’auto che ha circolato per la prima volta 4 anni fa, devi affrettarti per fissare l’appuntamento presso un centro di revisione per procedere con il check up del veicolo.

Il collaudo auto 2017 è la procedura attraverso la quale la tua auto viene sottoposta a controlli e monitoraggi che attestino l’idoneità dello stesso veicolo a circolare in modo assolutamente sicuro ed adeguato. Si può sottoporre a collaudo la propria auto presso la motorizzazione, a fronte di un costo abbastanza esiguo da versare mediante il pagamento del bollettino su c/c, oppure, si può prendere un appuntamento e rivolgersi presso il network di officine autorizzate a centri di revisione auto. Ma, non è finita qui, quattro anni devono intercorrere per le auto di prima immatricolazione e, successivamente, ogni due anni. E’ davvero importantissimo fissare e tenere a mente queste scadenze dato che si può incorrere in sanzioni pecuniarie a partire da 168 euro, con contestuale ritiro del libretto di circolazione. Infatti, bisogna davvero stare attenti a non “trasgredire” le regole fissate in materia di collaudo auto dato che con gli attuali sistemi di controllo telematico, come il famoso Targa System, viene verificata e monitorata la regolarità del controllo di revisione sulla propria auto o motor da parte delle Forze dell’Ordine.

Ricordiamo, invece, che per chi è proprietario di taxi, autobus, ambulanze, microcar, city car, rimorchi di peso eccedente i 3.500 Kg, il collaudo deve essere eseguito una volta l’anno. Dunque, la lista dei veicoli da sottoporre a collaudo sono ascrivibili agli autoveicoli, motocicli, motocarrozzette, quadricicli leggeri, autocaravan, autovetture con conducente, filobus, taxi, autobus, ambulanze, tir e via dicendo. Il collaudo di ogni motor sopra indicato può essere espletato presso la Motorizzazione o fissando un appuntamento presso un Centro Revisione Auto. Solitamente la fase di controllo e di check up del veicolo richiede circa trenta minuti e deve essere presentato il Libretto originale. Se l’auto, o altro motor, supera il collaudo ed è ritenuto idoneo a circolare nel rispetto delle norme di sicurezza, ti viene rilasciata un’etichetta autoadesiva da incollare sul Libretto di circolazione stesso, che attesta la data di esecuzione e superamento della revisione auto. Questa etichetta apposta sul Libretto di circolazione consente di attestare l’avvenuto collaudo e revisione auto e permette di circolare e transitare in stradacon tranquillità. Rimane valido fino alla prossima nuova scadenza fissata per sottoporre nuovamente a collaudo la propria auto.

Durante la fase di check up e di collaudo dell’auto, sono eseguiti tutti i controlli utili per verificare freni, sospensioni ed ogni altro componente fondamentale, incluse le emissioni di scarico del proprio veicolo. Tutti i controlli che vengono espletati sul motor durante il collaudo hanno come finalità quella di attestare l’idoneità e l’ordine di tutte le parti dell’auto.

A partire dallo scorso anno, c’è una novità in materia di revisione dell’auto: durante tutta la fase di controlli eseguiti durante la revisione è necessario procedere alla videoregistrazione del veicolo, in modo tale da costituire la prova evidente dell’avvenuta revisione da parte dell’Officina. L’esito dell’avvenuta revisione viene poi comunicato alla Motorizzazione che procede ad archiviarlo in banca dati. Infine, a partire dal mese di aprile 2017, è stata introdotta un’ulteriore novità in materia di collaudo motor: chi certifica il collaudo auto deve inserire i chilometri percorsi dal veicolo nel database in modo tale da evitare e combattere una possibile “manomissione” del chilometraggio da parte del guidatore e proprietario dell’auto.

Quando e ogni quanto fare collaudo auto

Come già messo in evidenza in precedenza, la revisione dell’auto è fondamentale per evitare sanzioni ed il ritiro del Libretto della circolazione auto. In sintesi, la revisione dell’auto deve essere eseguita:

  • al quarto anno successivo alla prima immatricolazione dell’auto;
  • con cadenza biennale successivamente;
  • ogni anno, in casistiche specificate: taxi, autobus, autoambulanze, city car, micro car, rimorchi di peso superiore ai 3.500 Kg.

Chiariti i lassi temporali e le scadenze da rispettare per fare il collaudo auto, occorre appuntarseli, onde evitare di incorrere in sanzioni, multe e ritiro del libretto di circolazione auto. In caso di mancato rispetto delle regole e prescrizioni dettate in materia di collaudo, il guidatore e proprietario dell’auto incorre nel rischio di ricevere una sanzione di 168 euro. Il ritiro del Libretto di circolazione verrà comunicata alla Motorizzazione e sarà restituito il libretto non appena la revisione sarà espletata e superata con esito positivo. Se vieni fermato dalle Forze dell’Ordine a bordo di un veicolo sospeso dalla circolazione, incorri in una sanzione di 1,941 euro con fermo amministrativo del mezzo per 3 mesi.

Costo

Quanto costa il collaudo auto? Capite ed appuntate le scadenze per espletare la revisione della propria auto, occorre prendere in considerazione e capire che oneri abbia.

Ci sono due alternative, come già anticipato, ci si può rivolgere alla Motorizzazione (soluzione da privilegiare e meno onerosa). In questo caso, rivolgendosi direttamente alla Motorizzazione, è possibile risparmiare qualche soldino e versare 45 euro mediante bollettino postale sul corrente 9001. Occorre fissare l’appuntamento anche se ci si rivolge alla Motorizzazione e rimane l’obbligo di presentare il Libretto di circolazione del veicolo.

In alternativa alla Motorizzazione, ci si può rivolgere ad un Centro revisione auto: in tale caso si deve corrispondere un importo di 66,88 euro, di cui 45 euro sono il costo della revisione effettiva, quella che si pagherebbe se ci si rivolgesse direttamente alla Motorizzazione, 9,90 euro di IVA al 22% e 10,20 euro di diritti da versare alla motorizzazione più 1,78 euro per spese postali.

FONTE

Furti di autoveicoli, ladri sempre più evoluti

  Cala il numero di vetture rubate, ma è allarme per la diffusione di dispositivi hi-tech per sottrarre veicoli

La tecnologia non spaventa i ladri. Se da lato i nuovi dispositivi di sicurezza nel settore automotive rendono più complicato il furto, dall’altro ciò sembra spingere i criminali a una maggiore specializzazione verso i veicoli di fascia medio-alta, molto apprezzati nel mercato nero dell’est Europa. Ogni giorno in Italia vengono rubate 274 vetture, e di queste ben 164 spariscono nel nulla. Nel 2017 i furti sono diminuiti sotto la soglia dei 100mila (da 108.000 a 99.987, cono un calo del 7,6% sull’anno precedente), ma sono calati ancor più signifcativamente i recuperi: -15,08% (solo 4 vetture su 10 vengono recuperate). Secondo quanto emerge dal dossier L’evoluzione dei furti d’auto: emergenza Suv, elaborato da LoJack Italia, i criminali fanno sempre più uso di dispositivi hi-tech.
Il target si sta spostando verso i Suv, i cui furti, in controtendenza con il dato generale, sono cresciuti dell’8,2% rispetto al 2016, con ben 4.623 episodi.
A rendere ancora più allarmante il dato, è la percentuale di recupero
spontaneo ferma al 31% e inferiore di quasi 10 punti percentuali rispetto a quella delle autovetture: su 10 Suv rubati, 7 non vengono più recuperati. Le pratiche tradizionali (rottura del fnestrino, forzatura della serratura di portiere o bagagliaio, furto delle chiavi in ristoranti e appartamenti) resistono, ma stanno cedendo il passo a nuove modalità hi-tech. Lo studio di Lojack mette in evidenza due pericoli: il sistema di riprogrammazione della chiave e il relay attack. Il primo si serve della connessione alle porte Obd del veicolo e consente al ladro di accedere all’unità di controllo elettronico della vettura, per ottenere facilmente una nuova chiave anche in meno di 15 secondi. Il relay attack sfrutta le debolezze dei software delle case costruttrici e può essere applicato alla maggioranza dei veicoli dotati di smart key: attraverso l’uso di due ripetitori in radiofrequenza, si fa rimbalzare la comunicazione tra l’auto e la sua chiave anche quando questa è a distanza.
A.G.P.

AXA e Fixico distribuiscono servizi di gestione dei danni digitalizzati

AXA e Fixico, una piattaforma per le riparazioni di autocarrozzeria, hanno iniziato a fornire ai clienti AXA in Belgio una proposta di gestione dei danni completamente digitale. 

Il nuovo servizio è volto a migliorare la convenienza e ridurre costi e tempi, che dovrebbero migliorare la soddisfazione del cliente.

“In qualità di leader di mercato nel mercato assicurativo dei danni in Belgio, AXA è l’apripista nel fornire ai clienti le soluzioni più innovative disponibili. Abbiamo trovato un valido partner in Fixico, per offrire ai nostri clienti una soluzione di gestione dei reclami digitale eccellente, tramite i nostri broker. Siamo orgogliosi di essere la prima compagnia assicurativa in Belgio ad offrire questa soluzione innovativa e di essere in grado di aiutare migliaia di clienti “, ha affermato François Lecomte, Chief Retail Officer di AXA Belgium.

Derk Roodhuyzen de Vries, CEO e co-fondatore, Fixico, ha dichiarato: “C’è spazio per miglioramenti e reinventare lo spazio per la gestione dei danni, che è ancora caratterizzato da pratiche inefficienti e obsolete e da una trasparenza limitata per tutti gli attori del processo: clienti, compagnie assicurative , intermediari e carrozzieri. ” Ha aggiunto: “Questo è il trampolino di lancio per una cooperazione fruttuosa e forte”.

Fixico offre una piattaforma online che digitalizza e ottimizza il processo di riparazione dell’auto ed è in uso da proprietari di auto, assicuratori, gestori di flotte e società di leasing che possono ottenere, confrontare e selezionare le migliori offerte per riparazioni di danni. Attualmente Fixico è attiva nei Paesi Bassi, in Belgio e in Germania e gestisce una rete di 1.500 officine di riparazioni. Ad oggi, ha elaborato circa 150.000 danni.

Fonte: https://www.insurancejournal.com/news/international/2018/06/25/493142.htm            https://fd.nl/Print/krant/Pagina/Ondernemen/1259583/axa-haalt-nederlands-schadebedrijf-naar-belgie https://www.fleeteurope.com/en/fleet-services/belgium/features/axa-and-fixico-roll-out-digitised-damage-handling-services http://www.dailyinsurance.press/axa-belgium-partners-with-online-car-repair-platform-fixico/            https://www.linkedin.com/company/fixico-nl/?originalSubdomain=be

Fonte immagine: AXA

Autore: Benjamin Uyttebroeck
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Thomas Buberl    AXA Group CEO

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Per info:
Van Ameyde Italia, Corso di Porta Romana 89 Milano
tel.  +39 3406267378
roberto.marino@vanameyde.com
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ValueChecker Disbrigo obiettivo ed economico dei risarcimenti danni

Miglioramento della produttività e soddisfazione clienti con una riduzione degli oneri del danno

                        ValueChecker: Disbrigo obiettivo ed economico dei risarcimenti danni per le assicurazioni sul contenuto delle abitazioni e sui viaggi

Nonostante il grande numero di siti di comparazione e di negozi online, determinare il valore di oggetti danneggiati, smarriti o rubati è un’operazione complessa che richiede tempo. Per determinare i danni, i liquidatori utilizzano vari metodi e fonti online, quindi i risultati possono essere discrepanti. Qual è il metodo che accelera i tempi di disbrigo, migliora la trasparenza del processo e soddisfa le attese del
cliente? In che modo si possono defi nire i danni in modo uniforme ed economico in tutta l’organizzazione?
Per i prodotti più vecchi, i metodi di ammortamento lineare o di altro tipo spesso non danno i risultati desiderati. Offrendo un risarcimento dei danni in base al prezzo di vendita attuale, gli oneri del danno possono essere notevolmente ridotti. I prezzi infatti si riducono più rapidamente rispetto alla linea di ammortamento. Inoltre, i prodotti che non sono più in commercio spesso possono essere sostituiti con alternative migliori e da prezzo inferiore, con sostanziale risparmio dei costi.
Comparatore dei prodotti completo e intuitivo. In collaborazione con alaTest, un sito specializzato nei prodotti di livello mondiale, Van Ameyde ha sviluppato una funzionalità che permette di migliorare il disbrigo dei danni per le assicurazioni sul contenuto delle abitazioni e sui viaggi. ValueChecker è un sito unico di comparazione dei prodotti che permette di identificare il prodotto specifico e di confrontare i prezzi di tutti i fornitori disponibili. Esso permette di definire il danno effettivo in modo affidabile e di risarcirlo in base al prezzo più basso. Il database in tempo reale contiene decine di migliaia di prodotti con le specifiche, i prezzi e i nuovi prodotti sostitutivi.
La funzionalità di ricerca ValueChecker può essere utilizzata in modo indipendente, ma può anche essere integrata in un ambiente di gestione delle pratiche di risarcimento danni. In questo caso si può accedere direttamente alla funzione di ricerca in una pratica aperta. Già durante il colloquio telefonico con l’assicurato, il liquidatore può definire le caratteristiche ed i prezzi migliori, sottrarre l’eventuale franchigia ed offrire il risarcimento del danno.
I reparti di liquidazione dei danni che utilizzano ValueChecker possono così migliorare la loro produttività e la soddisfazione dei clienti grazie alla velocità ed alla trasparenza del procedimento. Allo stesso tempo, gli oneri si riducono sensibilmente. Van Ameyde implementa ValueChecker nei sistemi dei suo clienti come parte del servizio offerto.
Poiché ValueChecker è una soluzione SaaS (software as a solution), gli utenti possono approfittare automaticamente di tutti gli aggiornamenti.
Chi è Van Ameyde? è leader del mercato europeo nel settore della gestione del risarcimento dei danni. I clienti che affidano a Van Ameyde le loro pratiche di risarcimento danni possono approfittare dei più recenti sviluppi IT. Per lo sviluppo di ValueChecker abbiamo unito le nostre forze con alaTest. Dal 2005 alaTest è pioniere a livello mondiale nella raccolta online di informazioni sui prodotti in tutto il mondo. Le informazioni sui prodotti strutturate sulla piattaforma offrono una base unica ed obiettiva per determinare in modo trasparente il valore attuale dei prodotti.
Van Ameyde scheda prodotto: ValueChecker
Vantaggi di ValueChecker:
• grazie alla raccolta in tempo reale di informazioni sui prodotti e sui prezzi su tutti i siti web è possibile determinare il valore attuale in modo
obiettivo ed uniforme;
• identificazione rapida del prodotto: se si tratta dell’alternativa giusta, se il prodotto non è più disponibile;
• tempi di ricerca ridotti, con un aumento della produttività del responsabile del disbrigo della pratica;
• accesso diretto alle funzioni di ricerca nel sistema di gestione del risarcimento dei danni;
• possibilità di disbrigo immediato, per una maggiore soddisfazione dei clienti;
• la definizione del valore mediante ValueChecker riduce sensibilmente i costi rispetto ai metodi basati sull’ammortamento, dato che la
riduzione del valore dei prodotti nel tempo ha una rapida accelerazione.
Sul sito http://www.vanameyde.com sono disponibili ulteriori informazioni sui nostri servizi e sulle soluzioni IT.
Il nostro costante impegno a vostra disposizione per raggiungere gli obiettivi comuni: aumentare il livello di soddisfazione del cliente, ridurre
il costo dei sinistri ed operare nel rispetto delle normative, nazionali ed internazionali.
Van Ameyde
Corso di Porta Romana, 89
20122 Milano (Italy)
T +39 025 42 51 03 02
infoitaly@vanameyde.com

Una APP calcola l’aspettativa di vita di un veicolo

Un argoritmo che calcola la vetustà di ogni veicolo messo a punto per Airvo, associazione rivenditori auto usate

Ercole Messina Presidente di AIRVO

(ANSA) – TORINO, 7 GIU – Nasce a Torino Airvo, associazione italiana rivenditori veicoli d’occasione. Il suo primo obiettivo – spiega il presidente Ercole Messina al Salone di Torino Parco del Valentino – è la divulgazione di uno strumento in grado di dare un’indicazione oggettiva sullo stato di salute di un’auto usata: è basato su un algoritmo, messo a punto dalla società torinese Movi con il Dipartimento di Ingegneria gestionale e della produzione del Politecnico di Torino, in grado di indicare la percentuale di vita residua di un veicolo usato attraverso un calcolo che tiene conto dell’utilizzo pregresso del mezzo, dell’età, dei chilometri percorsi, del prezzo di listino del nuovo e del prezzo di vendita dell’usato.

“Il nostro obiettivo è impedire ai rivenditori scorretti di fregare i consumatori ma anche tutelare chi acquista un’auto usata. Già due multinazionali Fca Bank attraverso Lysis e Ald Automotive del gruppo Société Generale utilizzano questo strumento”, spiega Messina, che è anche presidente del gruppo Movi.

Il mercato dei veicoli usati in Italia genera, secondo i dati Unrae, un giro d’affari di 34 miliardi di euro contro i 41,5 di quelli nuovi. Nel 2017 sono stati registrati 2,8 milioni di passaggi di proprietà di auto con un incremento del 4,5% rispetto al 2016. Ogni 100 auto nuove sono state acquistate 146 auto di seconda mano, uno dei valori più bassi rispetto ai maggiori mercati europei. Il prezzo medio di vendita dell’usato e di 12.000 euro, con una flessione del 2,1% rispetto al 2016.

In testa alla classifica dei brand figura la Fiat, con Punto e Panda in particolare, seguita da Ford, Alfa Romeo, Peugeot, Renault, Volkswagen, Opel, Citroen, Audi, Mercedes.(ANSA).

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