RcAuto, le statistiche Ania parlano di una costante contrazione della frequenza dei sinistri.

Immagine     MILANO – L’Ania ha fornito i dati riferiti agli indicatori tecnici nel Ramo RcAuto 2014. Ventotto le Compagnie interessate alla rilevazione (86% del totale raccolta premi), 33 milioni gli assicurati e 1,8 milioni i sinistri. Secondo l’Associazione delle Imprese, la frequenza dei sinistri accaduti (escludendo quelli che vengono denunciati tardivamente) sul totale dei veicoli mostra nel 2014 (e per il quinto anno consecutivo, ndr) una contrazione, con un dato pari a 5,48% (contro il 5,62% del 2013). Il costo medio dei sinistri verificati e liquidati nel 2014 (cosiddetti “sinistri gestiti di generazione corrente”) – rileva l’Ania – è stato pari a € 1.719, sostanzialmente stabile rispetto al 2013 e al 2012. L’andamento tecnico del Ramo RcAuto, pertanto, si conferma positivo.

“Gli Agenti devono attrezzarsi per mantenere un’alta fidelizzazione della clientela – ha sottolineato Claudio Demozzi, Presidente Nazionale SNA – indipendentemente dalla politica commerciale della singola Compagnia rappresentata. E questo per poter rimanere centrali nella distribuzione assicurativa”.
Luigi Giorgetti 

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Venerdì 20 febbraio, arriva il “giorno del giudizio” per la riforma rc auto

matteo renzi    Il disegno di legge sulla concorrenza annunciato dal Governo, e che contiene molti controversi punti sulla riforma rc auto, sarà discusso tra due giorni durante il Consiglio dei Ministri

Fra i vari punti all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di venerdì 20 febbraio c’è anche la riformaRC Auto. Il ddl Concorrenza prevede infatti una corposa mole di norme riferite a questo specifico argomento e se approvato il ddl andrà a impattare fortemente anche sui carrozzieri
Nelle bozze del disegno di legge sulla Concorrenza c’è infatti un intero capitolo dedicato alla riforma della rc auto. Come già si sospettava, la bozza prevede lo sconto ai clienti che accettino il risarcimento in forma specifica, portando l’auto in una carrozzeria convenzionata con la compagnia. Riparazione su cui le assicurazioni dovranno riconoscere non meno di due anni di garanzia. Una riduzione di prezzo dovrà essere riconosciuta ai clienti che si impegnino a fornire, in caso di sinistro, informazioni relative al soggetto che procede alla riparazione, «stabilendo un termine massimo per consentire all’assicurazione di effettuare le opportune verifiche finalizzate alla stima del danno prima che le riparazioni siano effettuate».

Sono previsti sconti anche quando l’automobilista rinuncia in partenza alla cedibilità del diritto al risarcimento dei danni di eventuali sinistri subiti, senza il consenso dell’assicuratore. La bozza del ddl prevede che lo stesso sconto sia riconosciuto anche a chi accetta di sottoporre il veicolo a ispezione e a quanti siano favorevoli all’installazione a bordo di scatole nere o similari. Il nuovo testo prevede che i costi di installazione siano a carico del cliente e non più della compagnia, ma anche che la riduzione di premio praticata al cliente sia superiore agli eventuali costi di installazione.

Il documento prevede anche un’altra novità a lungo attesa dalle compagnie: entro tre mesi dall’approvazione del ddl Concorrenza dovrà arrivare anche la firma del presidente della Repubblica sulla nuova tabella unica nazionale per i risarcimenti delle macrolesioni.

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Renzi vuole riformare l’ Rc Auto come prova da tempo la senatrice Vicari

matteo renzi

Così Renzi vuole riformare la RcAuto

Queste le prime indicazioni contenute nel ddl Concorrenza

In rampa di lancio la riforma della Rc Auto, che riprende le novità che già l’esecutivo Letta aveva tentato di introdurre nel dicembre 2013 e stralciate a sorpresa all’ultimo minuto. Dopo poco più di un anno il governo di Matteo Renzi (nella foto) è pronto a riaprire la questione, con il chiaro obiettivo di ridurre le tariffe italiane, che restano le più care d’Europa. Nelle bozze del disegno di legge sulla Concorrenza, consultate da MF-MilanoFinanza, c’è un intero capitolo dedicato alle assicurazioni. Il provvedimento cerca di premiare con prezzi più bassi gli automobilisti più trasparenti, ma anche di soddisfare le ripetute richieste degli assicuratori, che da tempo imputano alle numerose truffe gli alti prezzi delle polizze italiane.

Tra le novità contenute nella bozza c’è la previsione di una serie di sconti obbligatori, che le imprese si impegnano a riconoscere ai clienti in determinati casi. Per esempio, quando l’automobilista rinuncia in partenza alla cedibilità del diritto al risarcimento dei danni di eventuali sinistri subiti, senza il consenso dell’assicuratore. Lo scopo è frenare l’espansione del mercato dei sinistri Rc Auto, che ha fatto lievitare i costi dei risarcimenti facendo aumentare quelli delle spese legali. Inoltre, la bozza di ddl prevede che lo stesso sconto sia riconosciuto anche a chi accetta di sottoporre il veicolo a ispezione e a quanti siano favorevoli all’installazione a bordo di scatole nere o similari. Il nuovo testo prevede che i costi di installazione siano a carico del cliente e non più della compagnia, ma anche che la riduzione di premio praticata al cliente sia superiore agli eventuali costi di installazione, funzionamento o portabilità. Insomma, alla fine, il saldo tra costi e risparmi dovrà essere favorevole all’assicurato, e la scatola nera avrà valore probatorio. Ma c’è di più.

La grande novità prevista in bozza è che lo sconto dovrà essere riconosciuto anche ai clienti che accettino il risarcimento in forma specifica, ovvero la possibilità, in caso di danno subito, di riparare l’automobile in una carrozzeria convenzionata con la compagnia. Riparazione su cui le assicurazioni dovranno riconoscere non meno di due anni di garanzia. E una riduzione di prezzo dovrà essere riconosciuta ai clienti che si impegnino a fornire, in caso di sinistro, informazioni relative al soggetto che procede alla riparazione, «stabilendo un termine massimo per consentire all’assicurazione di effettuare le opportune verifiche finalizzate alla stima del danno prima che le riparazioni siano effettuate».

Il documento prevede anche un’altra novità a lungo attesa dalle compagnie: entro tre mesi dall’approvazione del ddl Concorrenza dovrà arrivare anche la firma del presidente della Repubblica sulla nuova tabella unica nazionale per i risarcimenti delle macrolesioni. Novità attesa da anni e la cui applicazione, secondo l’Ania, porterebbe a una riduzione media del prezzo delle polizze di almeno il 3%. Nella bozza è contenuta infine la revisione dell’obbligo per gli intermediari di presentare ai clienti almeno tre preventivi Rc Auto, accusato di aver fatto lievitare i costi senza dare benefici ai clienti. Secondo quanto previsto nella bozza gli intermediari dovranno mostrare ai clienti i prezzi di mercato collegandosi al sito web dell’Ivass che confronta le offerte, ma non ci sarà più obbligo di rilasciare documentazione scritta, con risparmio di costi.

(Autore: Anna Messia – Milano Finanza)

Rca, l’Istituto di vigilanza contro i siti comparativi: “Poco trasparenti”

Secondo l’Ivass non aiutano i consumatori a fare una scelta informata e considerano soltanto i prezzi

Non solo, i confronti dei prodotti, in particolare si tratta in questo caso dell’Rc auto, presentano in evidenza le imprese con cui i siti hanno concluso degli accordi commerciali, rendendo di fatto più complicato capire quale opzione sia davvero migliore per i consumatori.

L’Ivass, che parla di una mancanza “di trasparenza e correttezza“, chiede che si facciano dei correttivi entro il 31 gennaio del prossimo anno e fa in particolare riferimento a sei siti: Chiarezza.it, Comparameglio.it, Facile.it, Segugio.it, 6Sicuro.it e Supermoney.it, che comparano solamente “7 compagnie dirette” su “68 imprese, italiane ed estere, operanti nel ramo Rc auto“.

Inoltre, spiega l’Istituto, i siti utilizzano come unica variabile il prezzo, senza tenere conto dunque di altri elementi, come “i contenuti contrattuali, in termini di differenti coperture offerte e di caratteristiche dei prodotti”, un fattore che non permetterebbe di “valutare l’effettiva convenienza”, che dipende anche da “massimali, rivalse, esclusioni, specifiche modalità di liquidazione dei sinistri”.

 

Dietrofront sull’ “occhio elettronico”

20141024-071546.jpg Scompare dalla Legge di Stabilità il provvedimento che prevede l’utilizzo di dispositivi elettronici ( autovelox, tutor, telecamente ztl e semaforiche) per scovare le auto senza RCA

Passo indietro del Governo sull’ “occhio elettronico”. Negli scorsi giorni la Camera aveva approvato il disegno di legge che prevede l’utilizzo di dispositivi elettronici ( autovelox, tutor, Vergilius telecamere ztl e semaforiche, ) per scovare le auto senza RCA, incrociando i dati con l’archivio centrale della motorizzazione. Ma ora, nell’ultima versione del testo della Legge di stabilità, sembrerebbe essere tutto sparito. Non sono state rese noto le motivazioni, ma parrebbe che a frenare l’iter la questione sanzioni, che sta dividendo il ministero dell’Interno e quello dei Trasporti. Non si è infatti ancora deciso se le sanzioni debbano arrivare in automatico o tramite convocazione dei proprietari dell’auto per chiedere chiarimenti (andando a evitare il rischio di una “pioggia di multe”).
Il dato di fatto è comunque che la frase che doveva essere aggiunta alla fine del comma 1 bis è stata eliminata. Essa prevedeva l’ “accertamento, per mezzo di appositi dispositivi o apparecchiature di rilevamento, di cui è data informazione ai conducenti dei veicoli a motore interessati, della violazione dell’obbligo dell’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi, effettuato mediante il confronto dei dati rilevati riguardanti il luogo, il tempo e l’identificazione dei veicoli con quelli risultanti dall’elenco dei veicoli a motore che non risultano coperti dall’assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi”
Resta da capire se si tratta di un vero e proprio dietrofront o di una impasse che può essere superata con una nuova stesura della norma.

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Incidenti stradali in calo: quale conseguenza per le Rc auto?

L’ANIA, Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici, ha diffuso un report tramite il quale viene fotografata la situazione degli incidenti stradali in Italia e del loro costo medio di risarcimento: in questo modo si mira a stabilire quanto i sinistri stradali vadano effettivamente a ripercuotersi sulla determinazione dell’assicurazione auto.

Two Vehicle accident at a busy intersection

Secondo l’analisi in questione, nel corso del 2013 sono accaduti 2.139.311 incidenti con una diminuzione del 7.1% rispetto all’anno precedente nell’ambito del quale si sono verificati 2.302.570 sinistri. Il costo medio dei sinistri, risultato del rapporto tra il costo totale degli incidenti e il numero degli eventi avvenuti, parla di una cifra che per il 2013 è stata di 4.597 euro: +2.3% rispetto ai 4.495 euro del 2012. Ad influenzare questo dato sono stati i danni alle persone che sono aumentati dai 14.804 euro del 2012 ai 15.766 euro del 2013 (+6.5%), mentre i danni alle cose sono rimasti piuttosto stabili (1.899 nel 2012, 1.908 nel 2013). Anche il numero generale di sinistri ha segnato un decremento attestandosi su quota 19.3%, quando invece i sinistri di lieve entità nel 2012 erano stimati nella misura del 20.1%.

Questa situazione generale ha perciò contribuito a ridurre il costo finale della RCauto nella misura media del 4.7%. Tuttavia rimane ancora immutata (e irrisolta) quella situazione per la quale una Rc auto stipulata in determinate città viene a costare talvolta anche il doppio o il triplo di altri comuni. E’ questo quanto accade a Napoli, città con l’assicurazione auto più cara d’Italia probabilmente dovuta al fatto che qui, la frequenza dei sinistri è del 60% più elevata della media nazionale. Se la cavano meglio le città del Nord Est dove la frequenza incidenti è ridotta al minimo, con particolare riferimento alla città di Rovigo che ad oggi è quella meno incidentata d’Italia (3.66%) e che viene seguita da alcune province del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia.

Al di là di questa analisi resta il fatto che stipulare un’assicurazione autooggi, rispetto a ieri, può persino divenire motivo di risparmio. Probabilmente motivate da una crisi economica che sta riducendo di molto le possibilità di spesa delle famiglia nonché limitando al massimo le opportunità di acquistare un’auto, le imprese assicuratrici stanno via via proponendo pacchetti mirati e promozioni varie mirate a ridurre il peso di una polizza.

Purtroppo la situazione generale continua a rimanere critica, tant’è che le stesse compagnie di assicurazione si vedono costrette a reinventarsi in una chiave più economica e rispondente alle necessità imperanti.

B&T News

Rc auto: calano gli incidenti ma non le tariffe

tg3 liguria man ge   Gli ultimi dati Istat hanno evidenziato un forte calo degli incidenti stradali nel nostro Paese nel triennio dal 2010 al 2012. Un elemento molto positivo che avrebbe dovuto portare a una conseguente diminuzione delle tariffe Rc auto, visto che da sempre le compagnie assicurative additano l’alto numero di incidenti e i relativi risarcimenti, quale causa principale dell’indiscriminato aumento dei costi dell’assicurazione obbligatoria. Circostanza, tra l’altro, confermata recentemente da uno studio del The Boston Consulting Group per conto dell’ANIA. Ma non è andata proprio così: il vistoso calo degli incidenti nell’ultimo triennio non ha determinato una significativa riduzione delle tariffe Rc auto.

La pensa alla stessa maniera Giovanni D’Agata, presidente dell’associazione di consumatori “Sportello dei Diritti”, secondo cui le statistiche Istat, in quanto fondate su dati obiettivi, inchiodano finalmente le compagnie assicurative alla loro responsabilità: “Le lobby delle assicurazioni non hanno più scampo: non possono più giustificare gli aumenti tariffari con l’aumento del costo dei sinistri, visto che l’Istat ha dimostrato il contrario. E non tentino neanche d’imporre norme che, lungi dal portare diminuzioni delle tariffe, umiliano le vittime della strada e vanno contemporaneamente a colpire le categorie degli artigiani autoriparatori e dei patrocinatori”. Un avvertimento forte, quello di D’Agata, anche in vista di possibili interventi in materia da parte del Governo.

In Italia, secondo i dati Istat dal 2010 al 2012, ci sono stati 3.178 morti e 213.854 feriti fra i motociclisti e i ciclomotoristi, per una media di 3 morti e 200 feriti al giorno. Cifre impressionanti ma comunque in costante diminuzione rispetto al periodo precedente (rispettivamente -12,8% e -40% i morti e -9% e -20,2% i feriti), a dimostrazione che le norme introdotte nel corso degli ultimi anni in materia di circolazione stradale hanno portato i loro frutti sul piano della sicurezza. Sempre dal 2010 al 2012 i pedoni morti sulle strade sono stati 1.767 e i feriti 63.222.
Come reagiranno le compagnie assicurative di fronte a questi dati?
Raffaele Dambra 

Rc auto: in Svizzera si paga la metà, ne possiamo approfittare?

In Italia abbiamo le RC Auto più care d’Europa (se non del mondo), le nazioni che seguono l’Italia nel caro RCAuto sono: Regno Unito, la Francia, la Germania e la Spagna.

    Ma in Svizzera come funziona l’ RC Auto?

Nella vicina Svizzera le cose sono diverse per un auto di media cilindrata il costo dell’assicurazione varia dai 240 e 396 euro, in Italia i costi si raddoppiano al Nord e si Triplicano al Sud.

Il nuovo fenomeno degli Italiani che comprano e assicurano le auto in Svizzera.

Negli ultimi periodi si sta verificando un fenomeno, un bel pò di Italiani si reca in Svizzera ad acquistare le auto e stipula il contratto assicurativo direttamente al momento dell’acquisto con un risparmio notevole per l’RC auto, e per l’IVA che in Svizzera è all’8%.

Come funziona? Chi può acquistare un veicolo in Svizzera?
In Svizzera chiunque può acquistare un veicolo, basta recarsi in una concessionaria con un amico che vive in Svizzera anche senza patente di guida, basta acquistare l’auto e stipulare il contratto RC Auto con il nome di un conoscente che vive in Svizzera. L’automobile puòquindi essere usata anche da chi non è residente in Svizzera.

In Italia si potrebbe essere denunciati di frode e incorrere in sanzioni salate.

Le associazioni dei consumatori chiedono di poter scegliere carrozziere, perito e medico

Le associazioni dei consumatori chiedono di poter scegliere carrozziere, perito e medico       Anche UNC e Confconsumatori si schierano con Assoutenti per chiedere che venga data all’assicurato la facoltà di scegliere carrozziere, perito e medico

Le Associazioni dei consumatori si muovono finalmente nella direzione giusta, affrontando più criticamente le implicazioni che stanno dietro alla riforma della rc auto. Diverse associazioni, in questi mesi, si erano infatti concentrate quasi esclusivamente sull’abbassamento delle tariffe, senza considerare lo “scotto da pagare” per ottenerlo. Voce fuori dal coro è sempre stata quella di Assoutenti, che ha più volte evidenziato come dietro le dichiarazioni su sconti e riduzioni dei premi si nascondesse di fatto una perdita di diritti del consumatore. Portare l’auto dove decide l’assicurazione e farla riparare al prezzo imposto dalla compagnia non vale infatti qualche decina di euro di sconto sul premio. Ora anche l‘UNC (Unione Nazionale dei Consumatori) eConfcosumatori si sono avvicinate alla posizione di Assoutenti, invitando tutti i consumatori ad essere più attentirispetto ai messaggi promozionali delle compagnie assicuratrici che promuovono le loro polizze. Queste associazioni chiedono inoltre di modificare il nuovo disegno di legge sulla rca per dare la facoltà all’assicurato di scegliere, in caso di sinistro, sia il perito che il medico che il carrozziere. Le associazione dei consumatori, inoltre, indicano la principale fonte di abbattimento costi a favore degli assicurati e, cioè, il modulo Consap. Il modulo Consap consente all’assicurato che ha causato l’incidente di rivolgersi alla Consap per avere informazioni circa il pagamento del sinistro e decidere –laddove lo ritenesse opportuno- il rimborso di quanto liquidato dalla sua Compagnia, ovviando in questa maniera al perverso meccanismo del Bonus/Malus, al fine di migliorare la sua classe di merito.

Il tutto senza rinunciare ad un effettivo risparmio. Il progetto ‘Rc Auto, risparmiare si può’, redatto dalla tre associazioni, si pone infatti di offre una panoramica di corrette informazioni a favore dell’utenza, per aiutarla nella scelta della polizza più conveniente in base alle proprie esigenze. Il concetto è semplice: scegliendo una polizza che sia in linea con le proprie necessità si possono abbattere i costi della stessa.

Car Carrozzeria

Auto senza assicurazione. Dal 15 febbraio controlli a tappeto

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Giorni contati per i furbetti dell’Rc auto. Tra poco più di due settimane, infatti, i numeri di targa di tutti i veicoli privi di copertura assicurativa saranno nella piena, costante e aggiornata disponibilità delle forze di polizia. Lo ha annunciato oggi a Roma, a margine della presentazione della “Fabbrica delle patenti”, il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Erasmo D’Angelis. Dati incrociati. Dal 15 febbraio l’archivio informatico della Motorizzazione civile, grazie all’incrocio di tutti i dati in possesso del ministero dell Infrastrutture (immatricolato e revisioni) e delle compagnie assicurative, fornirà in tempo reale al ministero dell’Interno e alle Forze dell’ordine, nazionali e locali, i numeri di targa e i nomi degli intestatari di tutte le auto prive di copertura assicurativa che poi potranno essere controllate e sanzionate utilizzando anche i varchi Ztl, i portali autostradali del Tutor e, ovviamente, le pattuglie su strada. “Senza accanimento vessatorio – ha spiegato D’Angelis – verrà comunicato ai cittadini interessati che entro 15 giorni dovranno rimediare pena il pagamento di sanzioni che vanno da un minimo di 841 euro a un massimo di 3.366 euro fino al sequestro dell’auto. Basterà la documentazione fotografica”. Quasi 4 milioni senza assicurazione. “In Italia – ha ricordato il sottosegretario con delega alla Motorizzazione civile e alla sicurezza stradale – dieci auto su cento stanno circolando senza assicurazione, ben 3,8 milioni di veicoli su un parco di 37. Una cifra impressionante che ci consegna il record negativo europeo in materia di infrazioni e irregolarità. I proprietari di veicoli non assicurati – ha sottolineato – creano problemi enormi a migliaia di italiani onesti per l’impossibilità di risarcimento dei danni nei contenziosi post incidenti stradali, anche in presenza di lesioni gravi a passeggeri (nel 2012 sono stati 186.726 gli incidenti stradali con 264.716 feriti e 3653 morti). Era per noi un obbligo morale prima che politico fare un salto di qualità per aumentare la capacità di contrasto alle frodi assicurative perché penalizzano tanti italiani che rispettano le leggi e le regole. In questi mesi – ha proseguito il sottosegretario – grazie al lavoro della direzione della Motorizzazione Civile guidata da Maurizio Vitelli, senza costi aggiuntivi abbiamo creato la piattaforma tecnologica più avanzata d’Europa che modifica radicalmente il sistema degli accertamenti”.
da Roma, Mario Rossi
http://mobile.quattroruote.it/

Rca: l’Antitrust interviene. Ed è subito polemica – Antitrust chiama, Ania risponde, il CUPSIT dice la sua su al Volante.

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Il garante del mercato e della concorrenza denuncia il caro-tariffe: gli rispondono le compagnie e i patrocinatori stragiudiziali.

CHI FERMERÀ L’ESCALATION? – Non che si trattasse di una grande novità: già era stranoto che gli automobilisti italiani pagano Rca carissime. Comunque, la recente indagine Antitrust conferma che le tariffe in Italia sono in media più elevate, e crescono più velocemente, rispetto a quelle dei principali paesi europei: si sborsa più del doppio rispetto a Francia e Portogallo; e la Rca italiana supera quella tedesca dell’80% e quella olandese del 70%. La crescita dei prezzi per l’assicurazione sul periodo 2006-2010 è stata quasi il doppio di quella della zona Euro e quasi il triplo di quella registrata in Francia. Il motivo? Risaputo anche questo: il nostro paese si caratterizza per la frequenza e per il costo medio dei sinistri, i più elevati tra i principali paesi europei. Tuttavia, il numero delle frodi ai danni delle compagnie accertate in Italia è quattro volte inferiore a quello del Regno Unito, e la metà di quello della Francia.

COME INTERVENIRE – L’Antitrust individua cinque punti critici della Rca in Italia. Primo: i rimborsi alle compagnie che risarciscono i propri assicurati dovrebbero essere determinati sulla base di forfait definiti secondo le modalità attuali, ma decurtati di una percentuale: andrebbero cioè previsti livelli via via decrescenti delle somme che oggi le compagnie si pagano reciprocamente a fronte dei danni causati dai propri assicurati. Secondo: nuovi modelli contrattuali che aumentino sia la capacità di controllo dei risarcimenti da parte delle compagnie, sia le possibilità di selezione da parte degli assicurati. Terzo: eliminare qualunque elemento di incertezza sulle microlesioni permanenti, rendendo risarcibili solo quelle che emergono da indagini strumentali. Quarto: certezza e chiarezza in merito alle classi interne, prevedendo, in caso di cambiamento di compagnia assicuratrice, che quella nuova attribuisca al neo cliente una classe interna non inferiore a quella che assegnerebbe a un suo assicurato di uguali caratteristiche di rischio. Quinto: favorire lo sviluppo di nuovi ed efficaci strumenti online utili alla comparazione di un ampio numero di premi per la Rca.
ITALIANI POCO “MOBILI” – L’Antitrust denuncia che il tasso di mobilità tra una compagnia e l’altra (un’arma a disposizione dei consumatori per stimolare la concorrenza) è in realtà ancora basso, intorno al 10%: nel periodo 2007-2010, solo le compagnie telefoniche, che tuttavia rappresentano solo un 5% del mercato, sono state caratterizzate da maggiore mobilità in termini di ingressi (16-18%).
SCATOLA NERA? UN FLOP – Anche il ricorso alla scatola nera (vedi qui), dice il Garante, non è stato incentivato: gli oneri contrattuali a carico della clientela per l’istallazione superano gli sconti offerti dalle compagnie. Il numero di contratti con la scatola nera non ha superato il 3% del totale.
L’ANIA: IL PROBLEMA DELLE FRODI – All’indagine Antitrust ha fatto seguito il commento dell’Ania (l’associazione delle assicurazioni), che sostanzialmente concorda col Garante sui motivi che determinano forti differenze di prezzo della Rc auto tra l’Italia e altri paesi europei. In più, l’Ania aggiunge “due punti trascurati dall’Antitrust: va resa operativa con urgenza la tabella per la valutazione economica delle lesioni più gravi, ferma da mesi dopo aver completato l’iter autorizzativo. Il costo delle lesioni gravi in Italia è il doppio che in altri Paesi. E le imprese italiane dovrebbero poter disporre degli stessi strumenti di indagine utilizzati dalle imprese di tutti gli altri paesi e contare su un sistema investigativo e giudiziario efficiente”.
MA I PATROCINATORI NON CI STANNO – Sulla questione, alvolante.it ha voluto sentire anche l’opinione di Stefano Mannacio, presidente del Cupsit (il comitato che riunisce i patrocinatori stragiudiziali): “Il risultato dell’indagine conoscitiva dell’Antitrust sposa, come mai prima, il programma delle compagnie. Che le assicurazioni desiderino pagare i sinistri come vogliono, quando vogliono, con i loro riparatori, con i loro medici e senza alcun contraddittorio, è cosa nota. Che lo desideri anche l’Antitrust, pubblicando un’indagine conoscitiva che si avvale, nei punti critici, solo dei dati dell’Ania e dell’ex autorità di controllo, suscita grandi perplessità. Visto il mutamento radicale dell’orientamento dell’autorità rispetto a documenti precedenti, la domanda è la seguente: è ancora utile il sistema delle Autorità di controllo che, tra scandali di natura finanziaria, indagini conoscitive ‘parziali’ e indagini giudiziarie, invece di salvaguardare il mercato e i consumatori avalla progetti azzardati di fusioni e concentrazioni di imprese traballanti come Unipol e Fonsai? Non è forse meglio restituire le competenze ai ministeri competenti?”.Da CUPSIT 26 febbraio 2013

———- Messaggio inoltrato ———-
Da: luigi mercurio <mercurio_luigi@tin.it>
Date: 26 febbraio 2013 22:16
Oggetto: Antitrust chiama, Ania risponde, il CUPSIT dice la sua su al Volante.
A: info@peritiauto.it

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