Incidenti stradali: calo del 6% nel 2014, morti -3,6%

INCIDENTE SUV

I dati rilevati da polizia stradale e carabinieri.  Le infrazioni al codice della strada accertate nell’anno appena trascorso sono state 1.849.219

ROMA – Nel 2014 gli incidenti rilevati dalla polizia stradale e dai carabinieri sono diminuiti del 6% (73.688 contro i 78.359 dell’anno precedente, 4.671 in meno). In calo anche le persone che hanno perso la vita (-3,6%, con 64 persone “salvate”) e i feriti (-6%). Sono questi i dati resi noti dal dipartimento della pubblica sicurezza aggiornati al 21 dicembre. Le infrazioni al codice della strada accertate nell’anno appena trascorso sono state 1.849.219 , una media di 5.066 al giorno: ritirate 60.830 patenti di guida e 61.641 carte di circolazione, mentre i punti complessivamente decurtati sono stati 2.047.081. Le pattuglie impiegate sono state 4.254.070. Si tratta tuttavia di un quadro parziale, perché mancano le rilevazioni dei vigili stradali.

426.960 violazioni dei limiti di velocità. L’utilizzo sistematico del Tutor, articolato su 322 siti su un totale di circa 3mila km di autostrada, ha consentito di accertare, dal 1° gennaio al 30 novembre dell’anno passato, 426.960 violazioni dei limiti di velocità, con un aumento di quasi l’1% rispetto all’analogo periodo del 2013. Il sistema ha funzionato per 356.137 ore. Già presente su alcuni tratti delle strade statali SS 1 Aurelia, SS 7 quater Domitiana e SS 309 Romea, dal 16 agosto 2014 il sistema Vergilius è attivo anche sulla SS 145 variante Sorrentina.

Nei primi 11 mesi del 2014 le ore di funzionamento del sistema sulle strade statali sono aumentate, rispetto allo stesso periodo del 2013, del 77% (da 9.823 a 17.381), mentre

le violazioni dei limiti di velocità accertate (passate da 30.889 a 39.980) sono aumentate del 29,4%. Dal 18 luglio 2014 il sistema è attivo anche sui primi 50 chilometri dell’A3 Salerno – Reggio Calabria, in entrambe le direzioni di marcia. A tutto novembre le ore di funzionamento sono state 16.269 e le violazioni accertate 30.430. I conducenti controllati con etilometri, alcool test e drug test sono stati 1.569.003 – di cui 26.471 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica e 1.890 denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Alcol e guida. A seguito della introduzione, con la legge 120 del 2010, del divieto assoluto di bere per talune categorie di conducenti – minori di 21 anni, neopatentati e trasportatori professionali di persone e cose – la sola Polstrada ha accertato 892 infrazioni per guida con tasso alcolemico superiore a 0 e fino a 0,5 g/l. Nelle sole notti dei fine settimana (dalla mezzanotte alle 6), polizia stradale e carabinieri hanno proceduto al sequestro, ai fini della confisca, di 815 veicoli per guida in stato di ebbrezza alcolica con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l e per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Trasporto professionale. Secondo il protocollo d’intesa tra ministro dell’Interno e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del luglio 2009, sono stati potenziati i servizi di controllo nel settore del trasporto professionale con 4.170 servizi effettuati da 31.636 operatori di polizia che hanno controllato 69.484 veicoli pesanti di cui 12.717 (pari al 18,3%) stranieri, con l’accertamento di 44.881 infrazioni, per 463 patenti e 1.101 carte di circolazione ritirate.

Incidenti stradali in calo: quale conseguenza per le Rc auto?

L’ANIA, Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici, ha diffuso un report tramite il quale viene fotografata la situazione degli incidenti stradali in Italia e del loro costo medio di risarcimento: in questo modo si mira a stabilire quanto i sinistri stradali vadano effettivamente a ripercuotersi sulla determinazione dell’assicurazione auto.

Two Vehicle accident at a busy intersection

Secondo l’analisi in questione, nel corso del 2013 sono accaduti 2.139.311 incidenti con una diminuzione del 7.1% rispetto all’anno precedente nell’ambito del quale si sono verificati 2.302.570 sinistri. Il costo medio dei sinistri, risultato del rapporto tra il costo totale degli incidenti e il numero degli eventi avvenuti, parla di una cifra che per il 2013 è stata di 4.597 euro: +2.3% rispetto ai 4.495 euro del 2012. Ad influenzare questo dato sono stati i danni alle persone che sono aumentati dai 14.804 euro del 2012 ai 15.766 euro del 2013 (+6.5%), mentre i danni alle cose sono rimasti piuttosto stabili (1.899 nel 2012, 1.908 nel 2013). Anche il numero generale di sinistri ha segnato un decremento attestandosi su quota 19.3%, quando invece i sinistri di lieve entità nel 2012 erano stimati nella misura del 20.1%.

Questa situazione generale ha perciò contribuito a ridurre il costo finale della RCauto nella misura media del 4.7%. Tuttavia rimane ancora immutata (e irrisolta) quella situazione per la quale una Rc auto stipulata in determinate città viene a costare talvolta anche il doppio o il triplo di altri comuni. E’ questo quanto accade a Napoli, città con l’assicurazione auto più cara d’Italia probabilmente dovuta al fatto che qui, la frequenza dei sinistri è del 60% più elevata della media nazionale. Se la cavano meglio le città del Nord Est dove la frequenza incidenti è ridotta al minimo, con particolare riferimento alla città di Rovigo che ad oggi è quella meno incidentata d’Italia (3.66%) e che viene seguita da alcune province del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia.

Al di là di questa analisi resta il fatto che stipulare un’assicurazione autooggi, rispetto a ieri, può persino divenire motivo di risparmio. Probabilmente motivate da una crisi economica che sta riducendo di molto le possibilità di spesa delle famiglia nonché limitando al massimo le opportunità di acquistare un’auto, le imprese assicuratrici stanno via via proponendo pacchetti mirati e promozioni varie mirate a ridurre il peso di una polizza.

Purtroppo la situazione generale continua a rimanere critica, tant’è che le stesse compagnie di assicurazione si vedono costrette a reinventarsi in una chiave più economica e rispondente alle necessità imperanti.

B&T News

Forma specifica, cessione del credito, scatola nera: ecco cosa prevede la bozza dell’art 8 della riforma Rc auto

Forma specifica, cessione del credito, scatola nera: ecco cosa prevede la bozza dell'art 8 della riforma Rc auto

Riportiamo i punti fondamentali contenuti nella bozza dell’articolo 8 del decreto “Destinazione Italia” che è entrato oggi al Consiglio dei Ministri per essere approvato
Riportiamo i principali punti sul risarcimento in “forma specifica”, sulla “cessione del credito” e sulla “scatola nera” contenuti nella bozza dell’articolo 8 del decreto “Destinazione Italia” approvato oggi.

Risarcimento in forma specifica

In alternativa al risarcimento per equivalente, è facoltà delle imprese di assicurazione, in assenza di responsabilità concorsuale, risarcire in forma specifica danni a cose, fornendo idonea garanzia sulle riparazioni effettuate, con una validità non inferiore a due anni per tutte le parti non soggette a usura ordinaria. L’impresa di assicurazione che intende avvalersi della facoltà di cui al primo periodo comunica all’IVASS entro il 20 dicembre di ogni anno e, per l’anno 2014, entro il 30 gennaio, l’entità della riduzione del premio prevista, in sede di prima applicazione, in misura non inferiore al cinque per cento dell’importo risultante dalla somma dei premi RCA incassati nella Regione dalla medesima compagnia nell’anno precedente divisa per il numero degli assicurati nella stessa Regione.

Nei casi di cui al presente articolo il danneggiato, anche se diverso dall’assicurato, può comunque rifiutare il risarcimento in forma specifica da parte dell’impresa convenzionata con l’impresa di assicurazione, individuandone una diversa; la somma corrisposta a titolo di risarcimento, che non può comunque superare il costo che l’impresa di assicurazione avrebbe sostenuto provvedendo alla riparazione delle cose danneggiate mediante impresa convenzionata, è versata direttamente all’impresa che ha svolto l’attività di autoriparazione, ovvero previa presentazione di fattura. Resta comunque fermo il diritto del danneggiato al risarcimento per equivalente nell’ipotesi in cui il costo della riparazione sia pari

Divieto di cessione del diritto al risarcimento
 L’impresa di assicurazione ha la facoltà di prevedere, in deroga agli articoli contenuti nel libro quarto, titolo I, capo V, del codice civile, all’atto della stipula del contratto di assicurazione e in occasione delle scadenze successive, che il diritto al risarcimento dei danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti non sia cedibile a terzi senza il consenso dell’assicuratore tenuto al risarcimento. Nei casi di cui al presente articolo, l’impresa di assicurazione applica, in sede di prima applicazione, una significativa riduzione del premio a beneficio dell’assicurato, in misura comunque non inferiore al quattro per cento dell’importo risultante dalla somma dei premi RCA incassati nella Regione dalla medesima compagnia nell’anno precedente divisa per il numero degli assicurati nella stessa Regione.

Scatola nera
Se l’assicurato acconsente all’installazione dei meccanismi di cui al quarto periodo, i costi di installazione, disinstallazione, sostituzione e portabilità sono a carico dell’impresa che deve applicare, all’atto della stipulazione del contratto, una riduzione significativa del premio rispetto ai premi stabiliti ai sensi del primo periodo, non inferiore al 7%


Per completezza riportiamo integralmente qui sotto tutto il testo  13-12-13-art-8-dl-sviluppo-su-r-c-auto

http://www.carrozzeria.it/News-Carrozzeria/Attualita/Forma-specifica,-cessione-del-credito,-scatola-nera–ecco-cosa-prevede-l-art-8-della-riforma-Rc-auto_20131213.aspx

Approvate misure Rc auto – DECRETO LEGGE PER LO SVILUPPO (13 DICEMBRE 2013)

Approvate misure Rc auto

E’ ufficiale, le misure Rc auto del riordino del settore assicurativo sono state approvate. Zanonato: “sconti dal 4 al 10% sulle tariffe rc auto”. Ma gli sconti, da quanto è trapelato, sono rivolti solo a chi sottoscrive la “forma specifica”

Il Consiglio dei ministri ha approvato il piano “Destinazione Italia”, che contiene anche il “pacchetto rc auto” predisposto dalla Vicari. In conferenza stampa il Cdm ha affermato: “Interveniamo con un articolo del dl che avrà come effetto il calo dei costi delle Rc auto e delle frodi. Si tratta di “un intervento significativo, una materia in cui da troppo tempo si aspettavano interventi”.

Il ministro dello sviluppo Economico Zanonato ha dichiarto che, per quanto riguarda le tariffe Rc auto, sono previsti invece sconti in media del 7%, imposti a seconda del comparto e che vanno dal 4% al 10%. “Dobbiamo rendere il più possibile corretto il comportamento degli automobilisti e ribaltare il meccanismo sullo sconto della tariffa”, ha detto il ministro. “Il meccanismo di riduzione della tariffa non è affidato al mercato, ma a un meccanismo obbligatorio. Si introduce la possibilità di avere lo sconto con una scatola nera che documenta il sinistro”.

Gli sconti a cui da riferimento Zanonato (dal 4 al 10%) dovrebbero essere quelli previsti per chi accetterà di farsi riparare il veicolo danneggiato in un`officina convenzionata con la compagnia. Pieno appoggio quindi al risarcimento in “forma specifica”, e conseguente disincentivo a rivolgersi al proprio carrozziere di fiducia: se il danneggiato scegliesse il suo riparatore, riceverebbe infatti la stessa somma che la compagnia riconoscerebbe alla carrozzeria convenzionata, e dunque tariffe sempre più “ridotte all’osso”. Accettare nella polizza la clausola di risarcimento in forma specifica darebbe all’assicurato diritto a uno sconto sul premio della polizza fissato dal Governo.
Il “pacchetto rc auto” prevede inoltre che le assicurazioni non saranno più obbligate a offrire la scatola nera ai clienti, se lo faranno dovranno concedere uno sconto minimo del 10%

Questo è quanto si desume dalle prime notizie, ma rimaniamo in attesa di chiarimenti.

http://www.carrozzeria.it/News-Carrozzeria/Attualita/Approvate-misure-Rc-auto_20131213.aspx

DECRETO LEGGE PER LO SVILUPPO (13 DICEMBRE 2013)
ART. 8
(Disposizioni in materia di assicurazione r.c. auto)
1. Al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, e successive modificazioni, recante il Codice delle assicurazioni private, continua…13-12-13-art-8-dl-sviluppo-su-r-c-auto

Contenzioso RC Auto 2012

Contenziosi RC Auto 2012   Nel 2012, secondo la rilevazione dell’Ivass, le cause civili si sono ridotte dello 0,8% rispetto al 2011, ma l’incidenza delle cause sul numero dei sinistri è in crescita per il quarto anno consecutivo e riguarda il 21% dei sinistri. In aumento anche le cause penali

Riportiamo i risultati della rilevazione annuale dell’Ivass sui contenzionsi RC Auto riferiti all’anno 2012.
Alla fine del 2012 le cause civili pendenti, in ogni grado di giurisdizione, sono 291.504, in lieve riduzione (-0,8%) rispetto alle 293.772 cause pendenti al termine del 2011 (Allegato -Tav. 1). Tuttavia, l’incidenza delle cause sul numero dei sinistri a riserva è in crescita per il quarto anno consecutivo, attestandosi al 21% (19,3% alla fine del 2011).1---Copia.jpg

In dettaglio, le cause di I grado pendenti al 31 dicembre 2012 sono 277.469 (-0,7% rispetto alla fine del 2011) e rappresentano, come nel 2011 e nel 2010, il 95,2% dei procedimenti civili in essere. Nell’ambito dei procedimenti di I grado, a fine 2012, quelli pendenti presso i Giudici di Pace sono 229.340, in calo dello 0,1% rispetto al 2011, e costituiscono l’82,7% del totale delle cause civili di I grado (82,1% nel 2011); l’incidenza sui sinistri a riserva, in linea con la tendenza dei precedenti esercizi, continua a crescere, raggiungendo il 16,5% (15,1% alla fine del 2011).
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Per quanto riguarda i procedimenti civili di II e III grado, a fine 2012 sono pendenti 14.035 cause, in calo dell’1,3% rispetto alle 14.217 in essere al termine del 2011. In particolare, registrano una riduzione sia i procedimenti innanzi i Tribunali (-2,5%, da 6.831 a fine 2011 a 6.657 a fine 2012) sia quelli in essere presso la Corte di Cassazione (-14,6%, da 543 a 518 procedimenti), mentre sono in lieve crescita quelli pendenti nelle Corti d’Appello (+0,2%, da 6.843 a 6.860 procedimenti). L’analisi della globalità delle cause civili in funzione dell’anzianità dei sinistri appostati a riserva a fine 2012, come evidenziato dal prospetto seguente, mostra un’incidenza minima delle cause per i sinistri avvenuti in tale anno (1,6%) e massima (55,6%) per i sinistri verificatisi nel 2004 e negli anni precedenti (Allegato – Tav. 4).

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Contenzioso penale
Alla fine del 2012 le cause penali pendenti nei diversi gradi di giudizio (Allegato – Tav. 5) sono 7.949, con un incremento del 5,4% rispetto alle 7.542 in essere al termine del 2011.
L’incidenza di tali procedimenti sui sinistri a riserva, pari allo 0,6%, risulta in crescita rispetto al 2011 (0,5%). La tabella e il grafico sottostanti sintetizzano l’andamento delle cause penali pendenti
rispetto ai sinistri a riserva a partire dal 2006.
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Le cause in esame risultano in trattazione, prevalentemente, presso i Tribunali, dove sono pendenti 7.247 procedimenti; davanti ai Giudici di Pace, alle Corti d’Appello e alla Cassazione sono in corso, rispettivamente, 584, 101 e 17 procedimenti.
L’analisi riferita ai sinistri a riserva a fine 2012, suddivisi per anno di accadimento, evidenzia un’incidenza percentuale minima dei procedimenti penali per i sinistri avvenuti nell’anno in esame (0,1%) e massima (2,3%) per i sinistri avvenuti nel 2006 (Tav. 6), come si evince dal seguente prospetto
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Vendite auto: maggio ancora in calo -7,98%

Nei primi cinque mesi il mercato ha perso l’11,3%
Fiat scende del 12%: «Penalizzati da un fornitore»

MILANO- Una caduta, l’ennesima, ma meno pesante di altre volte. Anche perché questo è il 36esimo mese consecutivo con il segno negativo. A maggio sono state immatricolate in Italia 136.129 nuove vetture, in calo del 7,98% rispetto alle 147.942 di un anno fa. Nei primi 5 mesi del 2013 le immatricolazioni si sono attestate a 608.579 unità, in flessione dell’11,3% rispetto allo stesso periodo del 2012.

DATI MAGGIO

Nell'infografica interattiva di Carlo Lodolini tutti i numeri dell'industria dell'automobile in Italia e in Europa (dati primo quadrimestre 2013)

FIAT ACCUSA IL FORNITORE- Nel crollo generale il gruppo Fiat perde l’11,69 con 41.472 unità ma aumenta la quota di mercato di poco sopra il 30%. Se si considera il periodo gennaio-maggio sono 180 mila le vetture vendute. Ma secondo il Lingotto il risultato di maggio «è stato penalizzato dalla mancata fornitura al gruppo di componenti per alcuni modelli, con conseguenti ritardi nelle consegne: sono quasi 3 mila le vetture vendute che non è stato possibile consegnare ai clienti»

I CONCESSIONARI «COLPITI DAL TERREMOTO»- Di ripresa ancora lontana parla il Centro Studi Promotor, anche se qualche segnale di ottimismo traspare: «in aprile si è fermato il crollo dei consumi di carburante».
Diverso il pensiero dei concessionari: «C’era chi prevedeva un recupero – commenta Filippo Pavan Bernacchi presidente di Federauto- e invece non è andata così: peggiorare i dati del 2012 era difficile, il nostro settore è come fosse stato colpito da un terremoto». Al governo i dealer chiedono provvedimenti simili a quelli appena approvati per l’edilizia. Per l’associazione delle case estere Unrae nei prossimi sette mesi sarà difficile risalire. «La pressione fiscale», dichiara il presidente Massimo Nordio è a livelli incompatibili con qualunque aspirazione di crescita». Un altro messaggio per l’esecutivo guidato da Enrico Letta. 

Daniele Sparisci

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Corriere della Sera

Marzo nero per le moto, vendite a meno 47,8%

Continua la crisi che colpisce tutti i settori. In caduta verticale gli scooter che in un mese dimezzano le immatricolazioni

 

In grave crisi anche gli scooterIn grave crisi anche gli scooter

Non rallenta la crisi del mercato motociclistico. A marzo, secondo i dati di Confindustria Ancma, sono stati immatricolati 13.892 veicoli targati, pari al -47,8%, rispetto a marzo 2012. In particolare il segmento scooter con 7.574 pezzi ha più che dimezzato le proprie vendite e ha registrato un calo del 56,3%. Le moto si fermano a 6.318 unità e sono ancora in sofferenza con un -31,9%. 

MENO 36,3% NEI PRIMI TRE MESI – Marzo vale in media il 12% del totale venduto nell’anno. I ciclomotori proseguono l’andamento negativo con 2.202 veicoli che in termini percentuali significa una perdita del 53,8%. Il dato tendenziale nei primi tre mesi dell’anno rivela una flessione dell’immatricolato del -36,3%. In totale sono stati venduti 32.009 veicoli, di cui 18.499 scooter (-42,9%) e 13.510 moto ( -24,4%). L’analisi per cilindrata evidenzia il calo consistente degli scooter di 125cc (5.583 veicoli e -44,6% ) che resta il segmento principale. Sempre in territorio negativo i 150-200cc con 4.978 pezzi e una diminuzione in percentuale del -29,8%. In forte discesa i 250cc con 827 veicoli, pari a -58,4%, mentre i 300-500cc sono anch’essi penalizzati con 5.428 unità e -40,2%.

CROLLANO I MAXI SCOOTER – Grave emorragia anche per i maxi-scooter che si fermano a 1.683 immatricolazioni pari al -59,6%, nonostante l’arrivo sul mercato di nuovi modelli. Le moto mostrano andamenti scostanti al loro interno. Il comparto più consistente resta quello dei modelli superiori ai 1000cc che con 4.137 unità immatricolate perde il 26,7%. A ruota i volumi delle moto tra 800 e 1000cc con 3.243 unità (-27,5%). Le medie cilindrate tra 650 e 750cc hanno venduto 2.540 moto ( -23,5%) mentre le 600cc sono in caduta verticale con solo 511 moto vendute (-45,6%). L’unico dato positivo riguarda il segmento 300-500cc che con 1.509 moto vendute segna un +1,4%. Calano invece le 125cc con 921 moto e un -28,1%. (Italpresse)

Auto: il crollo non si ferma più A gennaio vendite a -17,5%

I RISULTATI DEL PRIMO MESE 2013

Batoste pesanti per quasi tutti i costruttori

Fiat perde meno del mercato, i coreani avanzano

 vortice auto

MILANO- L’anno dell’automobile inizia come era finito. Con un altro pesante tonfo. Le vendite a gennaio sono calate del 17,5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Quando già si era verificata una drastica contrazione del 17%. Segni di ripresa? Macché. Le auto immatricolate sono state 113.525.

I DATI MARCA PER MARCA

PERDONO TUTTI-Il gruppo Fiat apre il 2013 con 34.160 vetture, il 15,8 in meno di gennaio 2012, ma aumenta leggermente la quota di mercato superando i 30 punti percentuali e registra un buon successo per 500L con oltre 34 mila ordini raccolti. Batoste pesanti anche per Volkswagen, Psa Peugeot Citroen, Gm tiene un po’ meglio degli altri, Ford perde addirittura il 44%. Fra i pochi a crescere i coreani: Kia avanza del 30% superando le 3 mila unità.

«ACCANIMENTO FISCALE» Fra gli operatori di settore un grido comune: «Il mercato è schiacciato dalle tasse». Per Federauto, l’associazione dei concessionari, «solo con la manovra «Salva Italia» del 2012 gli autoveicoli hanno “donato” all’Erario oltre 5 miliardi di euro, fra aumenti di accise, superbollo e Iva». Aumenti che vanno cumulati a quelli del 2011, ricorda il presidente Filippo Pavan Bernacchi per il quale «i numeri di oggi sono il risultato dell’accanimento fiscale». Jacques Bousquet, presidente dell’ Unrae prevede il peggio: «Gennaio vale storicamente il 10% dell’immatricolato dell’anno, il consuntivo di questo mese proietterebbe a fine anno un risultato che non voglio nemmeno immaginare». «Non poteva essere diversamente» aggiunge poi «in assenza di interventi di alleggerimento dell’enorme pressione fiscale sulle famiglie e del credito alle imprese». Perché la crisi delle automobili -secondo un’analisi del Centro Studi Promotor- è persino peggiore di quella dell’economia reale: «Il livello di tassazione è ormai controproducente pure per il fisco», sostiene Gian Primo Quagliano spiegando che «gli ultimi dati sui consumi di carburante rivelano che nel dicembre scorso vi è stato un calo delle vendite di benzina e gasolio alle pompe di ben il 13,5% e questo andamento ha per la prima volta prodotto il cosiddetto effetto Laffer: il fortissimo rincaro della tassazione ha avuto infatti un impatto così negativo sui consumi che il gettito fiscale di dicembre, invece di aumentare, è calato di ben il 7,2% con una perdita secca per l’Erario di 229 milioni».

Daniele Sparisci
danielesparisci

1 febbraio 2013 | 19:10

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Corriere della Sera

L’anno orribile dell’automobileil mercato torna ai livelli del 1979

Nel 2012 vendute poco di 1 un milione e 400 mila vetture.
Fiat perde 100 mila unità ma in Brasile fa il record

LA CRISI DEL SETTORE AUTO   unrae 2012

Nel 2012 vendute poco di 1 un milione e 400 mila vetture.
Fiat perde 100 mila unità ma in Brasile fa il record

MILANO- Indietro tutta di trentatre anni. Le vendite di auto in Italia tornano ai livelli del 1979: poco più di un milione e 400 mila unità, il 20% in meno del 2011 quando ne erano state immatricolate 1 un milione e 749 mila. A dicembre il calo è stato persino superiore rispetto ad altri mesi: -22%.

 

FIAT, DOLORI IN CASA E RECORD IN BRASILE-Per quanto riguarda il gruppo Fiat, le vendite in dicembre sono scese del 20,2% a 25.385 unità, mentre nell’intero 2012 il Lingotto ha immatricolato esattamente 100mila auto in meno, per una flessione del 19,4% a 414.925. Piccole consolazioni: la quota di mercato è salita al 29,26% in dicembre (dal 28,42% di un anno prima) e al 29,59% per l’intero 2012 (29,43% nel 2011); Panda e Punto si confermano ai primi due posti nella classifica dei modelli più popolari. Le soddisfazioni, invece, arrivano da altri paesi: in Brasile Fiat vende il doppio che in Italia. Nel 2012 ha immatricolato 838 mila veicoli (e ne ha prodotti 759 mila), il migliore risultato in 36 anni di attività. Rispetto al 2011 la crescita è dell’11%, la casa torinese così mantiene il primato interno . Giovedì arriveranno i dati della Chrysler, anche questi positivi sull’onda della ripresa americana.

 

GLI SCONTI NON FUNZIONANO– Ma torniamo all’Italia. A poco sono serviti sconti con importi spesso superiori ai 5 mila euro: più delle promozioni influiscono i rincari dei prezzi della benzina, dell’Rc Auto e gli aumenti delle imposte provinciali e dal primo gennaio pure quelli delle multe e dei pedaggi autostradali. «La crisi economica, la pressione fiscale sulle famiglie, le restrizioni al credito alle imprese hanno determinato una domanda totalmente anelastica rispetto alle straordinarie offerte» spiega Jacques Bosquet, presidente dell’Unrae. Altre conferme arrivano dagli acquisti delle famiglie: -22,9%, uno dei dati più bassi mai registrati.

«MERCATO FALSATO DALLE KM ZERO»- Secondo i concessionari poi la situazione è ancora più grave di quanto emerge dai dati: per Federauto «solo grazie a un massiccio intervento di chilometri zero dicembre si è riusciti a raggiungere quota 1,4 milioni». In dodici mesi – secondo i dealer- si sono perse 347.650 unità equivalenti a un fatturato di circa 7 miliardi di euro. E il 2013 non promette nulla di buono: per gli analisti è atteso un ulteriore calo, anche se in misura minore.

MALE ANCHE L’USATO– Ma i segnali non sono incoraggianti, va male anche l’usato: i passaggi di proprietà sono calati del 9,8.« Di solito quando il nuovo non tira il mercato dell’usato è in ripresa, ma nelle fasi veramente difficili quest’ultimo rallenta», spiega Gian Primo Quagliano direttore del centro studi Gl Events. Che non esclude qualche spiraglio di luce: «A partire da aprile-maggio potrebbe esserci un’inversione di tendenza: oggi l’automobile soffre di più dell’economia reale. Ma solo se ci sarà una politica economica meno punitiva ». Cioè se il prossimo governo metterà in atto un piano di rilancio, come quello richiesto dall’Anfia: «Rivedere provvedimenti troppo penalizzanti: come la riduzione della deducibilità del costo delle vetture aziendali, imposta sulle autovetture sportive e IPT».

Daniele Sparisci
danielesparisci

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I periti auto sono o dovrebbero essere esperti anche di barche, visto che la legge gli assegna il compito di periziarle. Quanti sono andati a vedere le novità del salone di Genova 2012?

Chiude il Nautico della crisi con il 22% in meno delle presenzeico_stampa.png

Sara Armella con Corrado PasseraSara Armella con Corrado Passera

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Genova – Aperto nel segno della crisi, il Salone Nautico Internazionale di Genova chiude con un calo di visitatori del 22% (sono stati 176 mila) rispetto alla passata edizione, ma con segnali di moderato ottimismo e la volontà di un cambio di passo per rispondere alle nuove esigenze del mercato.

«Non è una sorpresa – dice la presidente di Fiera di Genova,,,, Sara Armella – ma gli operatori segnalano una ripresa delle vendite e dei contatti qualificati soprattutto con l’estero». Il Salone va verso una riprogettazione. «Recepiamo le indicazioni degli operatori – afferma Armella – la necessità di un cambio di passo che si traduce in un salone più leggero», tradotto, meno costoso per gli espositori, «e con più spazi espositivi in acqua, più pensati per le prove in mare, intensificando l’esperimento di quest’anno».

Sara Armella ha sottolineato anche l’intenzione di collaborare con Ucina Confindustria Nautica per trovare le soluzioni adeguate, compresa l’internazionalizzazione che è stata compiuta anche in questa edizione, per aiutare il settore che negli ultimi quattro anni ha perso l’80% del fatturato e 20mila posti di lavoro.

L’edizione 2012 è stata segnata anche dall’assenza alla cerimonia inaugurale degli imprenditori per protesta contro la scarsa attenzione da parte del Governo verso il settore. Le parti però ieri si sono incontrate grazie alla riunione che Ucina ha avuto con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, in prefettura a Genova, che ha annunciato misure di supporto e poi ha visitato il Salone.

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