Buche e incidenti, l’assessore Giorgetti: “Nel 2014 meno di 700 richieste di risarcimento per meno di 49mila euro”

incidenti-stradali-il-60-dovuti-allo-stato-di-strade-e-segnaletica_1Poco meno di 700 richieste di risarcimento arrivate per una cifra di quasi 49mila euro in liquidazioni per sinistri da anomalie stradali relativi al 2014. Sono alcuni dei dati illustrati dall’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti rispondendo ad una interrogazione in consiglio comunale. In dettaglio il numero complessivo delle richieste di risarcimento arrivate nel 2014 sono state 687 e il numero dei sinistri determinati da anomalie stradali nello stesso anno 528. L’assessore ha spiegato che il meccanismo di risarcimento prevede una franchigia per i primi 25.000 euro siano messi dal Comune e la parte eccedente sia a carico della compagnia di assicurazione (la QBE Insurance Europe con cui l’Amministrazione ha attivato una polizza RTC di 1.772.625 euro). In dettaglio l’importo complessivo delle liquidazioni nel 2014 è stato pari a 48.243,49 euro: sull’entità risarcimenti l’assessore ha precisato che “molto dipende dai legali delle controparti e che comunque l’Amministrazione tendenzialmente cerca sempre di applicare le tabelle ministeriali”. Nell’interrogazione si chiedevano informazioni anche sul tipo di asfalto utilizzato per le riparazioni delle anomalie stradali. Su questo punto l’assessore Giorgetti ha sottolineato che “dal novembre 2014 viene utilizzato un asfalto a freddo modificato, migliore del tradizionale e riconosciuto a livello nazionale”. E sui soggetti che intervengono sulle pavimentazioni stradali, l’assessore ha precisato che alla Sas spetta il compito di manutenzione e conservazione delle strade, mentre per le buche che si vengono a creare nei lavori dei sottoservizi competono alle ditte esecutrici dei lavori.

Auto del futuro ‘vede’ buche stradali e si prepara all’impatto

Vettura condivide informazioni anche con altri automobilistisensore bucheROMA – Talmente tecnologica da prepararsi all’impatto con le buche stradali regolando automaticamente, in millesimi di secondo, le sospensioni: l’auto di domani è già l’auto “di oggi” almeno in casa Jaguar Land Rover (Jlr), che ha lanciato un progetto per rilevare la superficie stradale, adattare il veicolo agli “ostacoli” previsti e condividere i dati raccolti con altri automobilisti. L’iniziativa si chiama “Pothole Alert” e mira a far risparmiare agli automobilisti i milioni di euro spesi ogni anno per forature, riparazioni e incidenti stradali.

La manutenzione stradale carente è la maggior causa di incidenti

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Secondo una nota rilasciata dall’Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale, la gran parte degli incidenti è dovuta al pietoso stato delle strade e alla segnaletica, in molti casi errata o illeggibile. I dati dicono che quasi la metà dei cartelli è fuori legge

Negli ultimi anni il numero di incidenti stradali è sempre in calo, purtroppo non abbastanza. Sono ancora molti, troppi, coloro i quali perdono la vita o rimangono feriti in un incidente stradale. Secondo i dati ISTAT (Istituto nazionale di statistica) nel 2013 si sono verificati in Italia 182.700 incidenti con lesioni a persone, 3.400 i decessi e oltre 259.000 feriti. Numeri inammissibili, soprattutto se si considera che la maggior parte degli incidenti avviene per colpa della mancanza di manutenzione delle nostre strade e della segnaletica stradale, in molti casi illeggibile o errata. Così afferma l’ANEIS (Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale).

SEGNALETICA SPESSO FUORI LEGGE

Basta circolare per qualche ora nelle nostre città per rendersi conto dell’effettivo stato delle strade: buche, lavori in corso, manto stradale spesso rattoppato non nel migliore dei modi, corsie a larghezza ridotta, deviazioni, strade dissestate, insomma… un continuo disagio per motociclisti e automobilisti. Nella gallery trovate alcune foto che documentano lo stato di degrado. A denunciare l’incuria delle nostre strade è l’ANEIS (Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale), secondo la quale il 60 % degli incidenti è causato dalla scarsa manutenzione. I dati, rilevati dalla SIIV (Società Italiana di Infrastrutture Viarie), sostengono che solo il 40 % dei sinistri avviene per responsabilità del conducente, mentre il 30 % è causato dalla mancata manutenzione delle strade e il restante 30 % dalla segnaletica inadeguata. Questo problema era già stato portato alla luce nel 2007, ma nel frattempo nulla è stato fatto, anzi… la situazione sembra essere peggiorata. Secondo l’ANEIS, buona parte dei 12 milioni di cartelli stradali presenti nel nostro Paese sono errati o fuorvianti e per mettere a norma di legge tutti i segnali stradali sbagliati ci vorrebbero tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro.

LA RESPONSABILITÀ È DEGLI ENTI (MA NON SEMPRE)

Della manutenzione e della segnaletica stradale sono responsabili gli Enti proprietari della strada, ma in caso di incidente non sempre è possibile rivalersi su di essi; queste le parole di Luigi Cipriano, Presidente ANEIS: “L’incidente deve avere le connotazioni della imprevedibilità. Per esempio, per un incidente causato da una buca sulla strada si viene risarciti solo se si prova che non era visibile ed era oltretutto imprevedibile, in caso contrario il conducente avrebbe dovuto individuarla ed evitarla; mentre per quanto riguarda i cartelli stradali posti in modo errato, la responsabilità resta sempre dell’Ente, purché si riesca a fornire la prova che la segnaletica era inadeguata”.

Negli ultimi anni qualche comune si è inventato delle soluzioni “alternative” per cercare di ridurre il problema dei danni causati dalle buche e dall’incuria delle strade; è stato scritto anche un libro composto dai tweet degli utenti con lo scopo di sensibilizzare i cittadini e le autorità sul tema delle infrastrutture stradali e sul attuale stato dei manti di asfalto. Speriamo che la situazione delle nostre strade migliori! In ogni caso quando si parla di sicurezza, non ci si può dimenticare che il primo passo da fare è sempre quello di stare ben attenti. E se capita qualcosa, scattate più foto possibile!

di Giuseppe Cucco

Strade più sicure grazie al cloud: In Svezia le auto si parlano

Computer segnalano strade ghiacciate e buche agli automobilisti in arrivo

carplay  Il sistema Carplay sviluppato da Apple
Volvo assieme all’Ente dei Trasporti Svedese (Trafikverket) e quello per la Gestione della Rete Stradale Pubblica norvegese (Statens Vegvesen) mette a punto un progetto di sicurezza stradale con la tecnologia «cloud». L’idea è realizzare un sistema in cui le informazioni sulle condizioni del fondo stradale provenienti dalle singole auto siano condivise attraverso il Web e quindi disponibili per tutti gli automobilisti scandinavi. Il Cooperative ITS (Sistema di Trasporto Intelligente Cooperativo) utilizza i dati rilevati in tempo reale sui tratti stradali con fondo scivoloso sia per avvertire i veicoli in transito nelle vicinanze sia per aumentare l’efficienza della manutenzione stradale nel periodo invernale.
Notizie in tempo reale
Quando un’auto utilizzata per il test segnala un tratto di strada ghiacciato o con fondo scivoloso, l’informazione è trasmessa ad un database centrale attraverso Internet. Dopo essere stato elaborato da un computer centrale, il dato è poi condiviso in tempo reale con gli altri veicoli in transito nella zona, per consentire agli automobilisti d’evitare la situazione critica. L’avviso avviene con un segnale sul quadro strumenti, la grafica riflette il livello di pericolosità della situazione, tenendo conto della velocità dei veicolo e delle condizioni stradali del momento. «Attualmente sono 50 le auto circolanti che partecipano al progetto e il prossimo inverno questo numero crescerà. Il nostro obiettivo è quello di mettere questa tecnologia a disposizione dei nostri clienti nel giro di pochi anni» chiarisce Erik Israelsson, Responsabile Volvo del Sistema di Trasporto Intelligente Cooperativo. «Questo progetto pilota è uno dei primi esempi pratici di come la comunicazione fra veicoli attraverso la rete mobile consenta a questi di «dialogare» fra loro e con il contesto di traffico circostante. Ciò può contribuire a rendere più sicure le strade» continua Israelsson.
I dati servono a tenere le strade pulite
Su un altro fronte, le informazioni raccolte sono trasmesse anche alla società di gestione della manutenzione stradale e vanno a complemento dei dati forniti dalle centraline di misurazione esistenti. «Nel momento in cui l’ente che gestisce la rete stradale ha accesso a informazioni provenienti da un numero elevato di veicoli, i dati possono essere utilizzati per rendere più efficiente la manutenzione stradale durante il periodo invernale» continua Erik Israelsson. L’intenzione della casa svedese è quella d’utilizzare in futuro questi servizi cloud non solo per la segnalazione di problemi sul manto stradale, ma anche con altre applicazioni. «Il potenziale in quest’area è notevole e include la possibilità di rendere il traffico più sicuro, la guida più agevole e il flusso automobilistico più scorrevole» conclude Israelsson. Sul fronte della privacy Volvo assicura che i dati aggregati riguardano solo le condizioni della strada e non il singolo veicolo, però considerata la delicatezza delle informazioni e il numero dei soggetti coinvolti, rimane qualche perplessità in merito alle future applicazioni di questo sistema.

Lino Garbellini

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Falsi incidenti chiesto processo per 87 persone

procura bari BARI – La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 87 persone, tra medici, avvocati e presunte vittime di incidenti stradali, accusate di truffa ai danni di compagnie assicurative. Rischiano il processo i quattro medici Roberto Settembre, all’epoca dei fatti in servizio presso il reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Di Venere di Bari, Michele Gesmundo, Fabio Basalisco e Francesco Saponieri, periti di parte incaricati di redigere certificati medici attestanti – secondo l’accusa – false patologie derivanti dai sinistri.

Chiesto il processo per i due avvocati Michael Gisonda e Maria Schima, incaricati di curare le pratiche per il risarcimento danni. Le indagini coordinate dal pm Francesco Bretone hanno accertato oltre 40 episodi di falsi incidenti in alcuni comuni della provincia di Bari, in particolari a Binetto, Toritto, Grumo Appula e Modugno. In alcuni casi si tratta di cadute accidentali causate da buche nell’asfalto. Nel procedimento si sono costituite parti civili le 15 compagnie assicurative truffate e il Comune di Grumo Appula. L’udienza preliminare per i rinvii a giudizio si concluderà il 3 aprile.

Griffo scrive al Coordinatore del Giudice di pace su insidie e trabocchetti

  TRENTOLA (Caserta) . Il sindaco di Trentola DucentaMichele Griffo, ha scritto al Coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace di Trentola Ducenta per portare avanti una proficua e fattiva collaborazione nell’azione di contrasto alle richieste “frodatorie” di risarcimento danni per sinistri stradali cagionati da “insidie e trabocchetti” e per notiziare circa gli esiti dell’istruttoria svolta in relazione ai tali sinistri in considerazione del fatto che l’Ufficio del Giudice di Pace è spesso investito della decisione di controversie nelle quale la domanda giudiziaria è originata da presunte insidie o trabocchetti nei quali vengono coinvolti gli autoveicoli incidentati. Evidentemente, l’intuizione che ebbe il Sindaco Griffo qualche tempo fa aveva delle solide fondamenta tanto che “l’attività istruttoria all’uopo svolta – scrive Griffo al Coordinatore – ha consentito di evidenziare delle anomalie e perplessità delle quali si intende rendere edotto codesto Ufficio. In particolare, dall’istruttoria svolta è emerso che:

a) le domande giudiziarie o relativi atti di messa in mora non vengono mai trasmesse al Comune o all’Ufficio del G.d.P. in periodo coevo a quello di verificazione del presunto sinistro. Nella quasi totalità dei casi siffatte richieste o l’introduzione del giudizio si verificano poco prima lo spirare del termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno e, quindi, a distanza di anni dal verificarsi del presunto sinistro il che rende estremamente difficile per l’Ente l’accertamento relativo all’esistenza e dimensione della “buca” per effetto della quale si è verificato il presunto sinistro!!! Si è verificato il sinistro???;

b) il valore dei veicoli sinistrati è spesso inferiore al danno richiesto nell’atto di citazione ed a quello liquidato in sentenza;

c) i sinistri verificatisi in ragione di presunte insidie e trabocchetti, alla stregua della prospettazione offerta da parte attorea, si verificano in pieno centro abitato laddove è previsto che i veicoli procedano a moderata velocità ciò mentre i danni richiesti in giudizio sono elevati e lasciano desumere che il veicolo procedeva ad una velocità superiore a quella consentita;

d) spesso manca il nesso eziologico tra l’entità del danno lamentato e le dimensioni della buca presunta fonte di danno.

In ragione di quanto sopra accertato e considerato che lo scrivente Ente subisce notevoli esborsi per i danni che vengono liquidati nelle sentenze di definizione dei giudizi relativi ai sinistri di cui all’oggetto, si vede costretto a trasmettere all’Autorità Giudiziaria gli atti di messa in mora e le sentenze di definizione dei giudizi in oggetto, anche al fine di evitare eventuali responsabilità di natura erariale. Per simmetriche ragioni, analoga trasmissione relativa alle richieste risarcitorie “sospette” che perverranno allo scrivente Ente perverrà anche a Codesto Ufficio Giudiziario, al quale si chiede di profondere la massima collaborazione ed attenzione nell’attività dedicata all’istruzione delle cause aventi ad oggetto sinistri originati da “insidie o trabocchetti”.

Non è un caso, quindi, che l’esempio del Sindaco Griffo è stato seguito da molti suoi colleghi tra cui il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, di Pastorano e tanti altri.

BUCHE SULLE STRADE E INCIDENTI. CHI PAGA?

buche-per-strada rid   I sinistri causati dalla cattiva manutenzione stradale sono sempre di moda. Bisogna sapere che in questi casi è possibile richiedere il risarcimento del danno all’Ente proprietario del tratto di strada incriminato.

La richiesta presuppone la prova del fatto e la legittimazione passiva dell’Ente, ciò l’esistenza di un rapporto di proprietà o custodia tra l’Ente e la strada.

I casi più comuni sono quelli delle auto che a causa di una buca scoppiano una ruota o piegano il cerchio e vanno a sbattere contro ostacoli fissi o altre vetture. Oppure, più frequenti, motocicli o biciclette che cadono a terra a causa di buche o crepe. Anche le buche sui marciapiedi spesso sono fatali,  per le caviglie dei pedoni.

In questi casi la responsabilità dell’Ente proprietario o custode della strada, del marciapiede e della buca quindi, è compromessa ed il risarcimento dovuto (art. 14 C.d.S. D.Lgs. 285/92) da parte dei vari, Comuni, Provincie, ecc.

Come si richiede il risarcimento?

Innanzitutto bisogna provare il fatto, per cui l’evento va verbalizzato da parte della Polizia Locale o Stradale. Inoltre è opportuno scattare delle fotografie concomitanti della buca e del danno e meglio di ogni cosa, recuperare i riferimenti di eventuali testimoni al fatto.

Se dal fatto ne sono derivate lesioni fisiche è meglio andare al Pronto Soccorso per le medicazioni e la certificazione della prognosi. Se i danni sono solo materiali basta una perizia o un preventivo. In molti casi è meglio affidarsi ad un collega Perito Assicurativo che curi l’attivo, saprà lui qual è la migliore “strada” da intraprendere senza intoppi.

Individuato l’ente si invia la raccomandata entro il termine di decadenza di 5 anni (non è un RC Auto) e ci si informa sulla compagnia o la società che gestisce il danno per definire il risarcimento.