Falsi incidenti: oltre 400 indagati

Un’inchiesta in quattro tronconi che coinvolge medici, fisioterapisti e carrozzieri di tutto l’Agro

I 153 indagati nella maxi inchiesta sui sinistri fasulli dello studio Guerritore rappresentano la quinta fase in ordine di tempo di un’articolata serie di operazioni investigative coordinate dalla procura di Nocera Inferiore tra il 2009 e il 2012. I carabinieri di Angri e di Nocera Inferiore arrivarono all’attuale indagine, la più importante, dopo precedenti quattro tranches. Nel caso in questione, un intero studio legale, capeggiato dall’avvocato Raffaele Guerritore, è al centro del meccanismo truffaldino, con undici provvedimenti tra interdizioni e divieti.

Il primo gruppo di 161 indagati aveva come epicentro l’avvocato angrese G.F., promotore di ottantuno falsi sinistri, poi c’erano i “ruoli” del carrozziere Gaetano Vitolo, che rilasciava false fatture per incidenti mai avvenuti, del medici Antonio Capuozzo, di Marano, e del fisioterapistaGiovanni Cesarano, responsabili di falso. Il secondo troncone, con 105 indagati, ruotava invece intorno alla figura dell’avvocato di Sant’Egidio, Michele Avino, e con lui il carrozziere Giuseppe Desiderio, titolare di una carrozzeria inesistente utilizzata per emettere false fatturazioni, il medico ortopedico di Pagani, Franco Aufiero, ritenuto responsabile di falso, i procacciatori Memore Testa e Gennaro Sicignano e il carrozziereGaetano Vitolo. Il terzo filone comprendeva 58 indagati e verteva sulla figura dell’avvocato nocerino Pietro Coppola, ideatore dei sinistri in trenta diversi capi d’accusa, con i procacciatori Giovanni Battista BattipagliaBartolomeo Attianese e Luigi Mosca e il carrozziere Salvatore Adamo, che emetteva fatture false per simulare riparazioni in realtà mai avvenute.

Il quarto gruppo contava 135 indagati capeggiati dal pregiudicato di Angri Luigi Carpentieri, 48 anni, con precedenti specifici, residente a Rossano Calabro ma di fatto domiciliato ad Angri, ritenuto promotore del sistema, presente anche nell’inchiesta attuale; poi l’avvocato Pasquale Serafino, di Striano, anche lui ricomparso nell’affaire Guerritore, il legale Roberto Lambiase, di Roccapiemonte, e di nuovo il dottor Antonio Capuozzo.

L’ultima indagine culminata nei 153 avvisi di garanzia ricostruisce gli incidenti stradali falsi o ingigantiti per ottenere risarcimenti dalle compagnie di assicurazioni, partiti dalle perquisizione delle forze dell’ordine nel 2010 nello studio dell’avvocato Raffaele Guerritore, con il contestato ruolo del radiologo Costabile D’Agosto e dell’infermiere Saverio Croce, entrambi interdetti dalla professione per due mesi, impegnati a far risultare da falsi certificati false lesioni da ripagare a cura delle ignare compagnie assicurative.

L’indagine è rimasta sospesa dopo il trasferimento del primo pm che curò le attività investigative, dottoressaElena Guarino, ora alla procura di Salerno: quattro anni dai riscontri, due dal deposito informative. E un anno e passa per la richiesta cautelare accordata in parte dal gip Giovanna Pacifico.

Alfonso T. Guerritore

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Falsi incidenti chiesto processo per 87 persone

procura bari BARI – La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 87 persone, tra medici, avvocati e presunte vittime di incidenti stradali, accusate di truffa ai danni di compagnie assicurative. Rischiano il processo i quattro medici Roberto Settembre, all’epoca dei fatti in servizio presso il reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Di Venere di Bari, Michele Gesmundo, Fabio Basalisco e Francesco Saponieri, periti di parte incaricati di redigere certificati medici attestanti – secondo l’accusa – false patologie derivanti dai sinistri.

Chiesto il processo per i due avvocati Michael Gisonda e Maria Schima, incaricati di curare le pratiche per il risarcimento danni. Le indagini coordinate dal pm Francesco Bretone hanno accertato oltre 40 episodi di falsi incidenti in alcuni comuni della provincia di Bari, in particolari a Binetto, Toritto, Grumo Appula e Modugno. In alcuni casi si tratta di cadute accidentali causate da buche nell’asfalto. Nel procedimento si sono costituite parti civili le 15 compagnie assicurative truffate e il Comune di Grumo Appula. L’udienza preliminare per i rinvii a giudizio si concluderà il 3 aprile.

Griffo scrive al Coordinatore del Giudice di pace su insidie e trabocchetti

  TRENTOLA (Caserta) . Il sindaco di Trentola DucentaMichele Griffo, ha scritto al Coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace di Trentola Ducenta per portare avanti una proficua e fattiva collaborazione nell’azione di contrasto alle richieste “frodatorie” di risarcimento danni per sinistri stradali cagionati da “insidie e trabocchetti” e per notiziare circa gli esiti dell’istruttoria svolta in relazione ai tali sinistri in considerazione del fatto che l’Ufficio del Giudice di Pace è spesso investito della decisione di controversie nelle quale la domanda giudiziaria è originata da presunte insidie o trabocchetti nei quali vengono coinvolti gli autoveicoli incidentati. Evidentemente, l’intuizione che ebbe il Sindaco Griffo qualche tempo fa aveva delle solide fondamenta tanto che “l’attività istruttoria all’uopo svolta – scrive Griffo al Coordinatore – ha consentito di evidenziare delle anomalie e perplessità delle quali si intende rendere edotto codesto Ufficio. In particolare, dall’istruttoria svolta è emerso che:

a) le domande giudiziarie o relativi atti di messa in mora non vengono mai trasmesse al Comune o all’Ufficio del G.d.P. in periodo coevo a quello di verificazione del presunto sinistro. Nella quasi totalità dei casi siffatte richieste o l’introduzione del giudizio si verificano poco prima lo spirare del termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno e, quindi, a distanza di anni dal verificarsi del presunto sinistro il che rende estremamente difficile per l’Ente l’accertamento relativo all’esistenza e dimensione della “buca” per effetto della quale si è verificato il presunto sinistro!!! Si è verificato il sinistro???;

b) il valore dei veicoli sinistrati è spesso inferiore al danno richiesto nell’atto di citazione ed a quello liquidato in sentenza;

c) i sinistri verificatisi in ragione di presunte insidie e trabocchetti, alla stregua della prospettazione offerta da parte attorea, si verificano in pieno centro abitato laddove è previsto che i veicoli procedano a moderata velocità ciò mentre i danni richiesti in giudizio sono elevati e lasciano desumere che il veicolo procedeva ad una velocità superiore a quella consentita;

d) spesso manca il nesso eziologico tra l’entità del danno lamentato e le dimensioni della buca presunta fonte di danno.

In ragione di quanto sopra accertato e considerato che lo scrivente Ente subisce notevoli esborsi per i danni che vengono liquidati nelle sentenze di definizione dei giudizi relativi ai sinistri di cui all’oggetto, si vede costretto a trasmettere all’Autorità Giudiziaria gli atti di messa in mora e le sentenze di definizione dei giudizi in oggetto, anche al fine di evitare eventuali responsabilità di natura erariale. Per simmetriche ragioni, analoga trasmissione relativa alle richieste risarcitorie “sospette” che perverranno allo scrivente Ente perverrà anche a Codesto Ufficio Giudiziario, al quale si chiede di profondere la massima collaborazione ed attenzione nell’attività dedicata all’istruzione delle cause aventi ad oggetto sinistri originati da “insidie o trabocchetti”.

Non è un caso, quindi, che l’esempio del Sindaco Griffo è stato seguito da molti suoi colleghi tra cui il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, di Pastorano e tanti altri.

Caserta: TRUFFA ALLE ASSICURAZIONI

 Il Pubblico Ministero chiede 48 rinvii a giudizio. Alcuni sono anche dell’Alto Casertano. Tra gli indagati anche un Primario dell’ospedale Civile di Caserta

Un’associazione a delinquere smantellata tre anni orsono, scoperta da un’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Il Pubblico Ministero Domenico Musto chiede il giudizio per gli indagati…
Medici, avvocati, cancellieri di tribunale, dipendenti di istituti di credito e procacciatori d’affari. Un’associazione a delinquere finalizzata alle truffe assicurative smantellata nel 2011 da un’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Per 48 persone il pubblico ministero Domenico Musto ha adesso chiesto il rinvio a giudizio contestando i reati di associazione per delinquere, truffa, falso in atto pubblico e corruzione. A conclusione delle indagini la procura ha, infatti, chiesto di procedere nei confronti di Roberto Adelini, di S. Maria Capua Vetere, Carmine Angrisani , di Caserta, Gaetano Battaglia, di Poggiomarino, Concetta Becchimanzi, di San Marcellino, Giuseppe Belfiore, di Caserta, Carmine Bernardo, di Capodrise, Clara Bondetti, di Napoli, Michele Buono, di Napoli, Santino Busiello, di Aversa, Silvio Cardone, di Maddaloni, Paolo Decoro, di San Cipriano d’Aversa, Vincenzo Ciccarelli, di San Cipriano d’Aversa, Antonio Coppola, di S. Maria Capua Vetere, Francesco Corvino, di Casal di Principe, Luciano Curci, di Itri (Latina), Giuseppe Dalena, di S. Maria Capua vetere, Stanislao Di Bello, di Villa di Briano, Angelo Di Caterino, di Casal di Principe, Mauro Di Costanzo, di Pignataro Maggiore, Domenico Di Dona, di Villa Literno, Franco Di Fabio, di Frattamaggiore, Giancarlo Filippelli, di Sessa Aurunca, Aldo Garofalo, di San Cipriano d’Aversa, Raffaele Gentile, di Napoli, Fausto Ibello, di Trentola Ducenta, Franco Mancini, di Carinola, Armando Martucci, di Formia, Maria Migallo, di Melito di Napoli, Luigi Musto, di Trentola Ducenta, Arrigo Narducci, di San Nicola la Strada, Francesco Pacia, di Villa Literno, Francesco Panaro, di Gattarico, Giuseppe Pastore, di Sessa Aurunca, Luciano Peluso, di Sessa Aurunca, Pasquale Petrillo, di Casal di Principe, Gennaro Pizza, di Sessa Aurunca, Antonio Rossi, di Caserta, Francesco Russo, di Casal di Principe, Salvatore Russo, di Teverola, O.N.S., di Napoli, Carmine Sardaro, di Frignano, Vincenzo Scalera, di Maddaloni, Vincenzo Schiavone, di Casal di Principe, Fabrizio Sergio, di Formia, Giuseppe Sorrentino, di Carinola, Alfredo Stozzetti, di Napoli, Anna Taglierina, di Aversa, Marilù Tiseo, di Aversa, Luigi Vitale, di Sant’Arpino. L’udienza preliminare è fissata per questa estate. Nel collegio difensivo gli avvocati Nello Sgambato, Angelo Raucci, Vincenzo Guida e Guglielmo Ventrone.

Dealer Day 2013: un successo anticrisi

volpe auto elettrica  Oggi il Dealer Day mi ha proprio impressionato. Lo seguo da vicino da quando è nato oltre 10 anni fa, ma questa edizione mi è sembrata proprio la più bella. Forse perché per la prima volta non esponevo e non avevo quindi la tensione del partecipante o più probabilmente perché quest’anno è stata proprio l’edizione più bella. Anzi è l’edizione più bella perché è ancora in corsa e se potete vi consiglio di andare alla giornata di chiusura di domani. C’erano proprio tutti, gli espositori storici e tanti marchi nuovi. E chi non esponeva era lo stesso presente con delegazioni più o meno folte. Aci Global con il nuovo amministratore Ludovico Maggiore ha avuto la stand sempre pieno, ed i dirigenti Antonella Corrado, Elio Barazza e Alessandro Bottaro sempre impegnati a far gli onori di casa. Dekra anche se quest’anno ha deciso di non avere lo stand era presente in forza con uomini di tutti i reparti. Oltre al CEO Marco Mauri c’era Andrea Da Lisca delle revisioni e Paolo Sarotto dei laboratori di Torino, Lorenzo Pighi e gli altri colleghi romani della Dekra Consulting. Poi i tanti stand dei veterani del Dealer Day: Viasat con Daniele Simonaggio; Car Full Service con Roberto Palladini, Claudio Franzone, Massimo Magistrelli e Claudio Oleari; Cobra con Roberto Moneda; Arval con Alberto Repetto; Augustra con Pietro Moro; Automobile.it con Marilda Oerimi; Car Garantie con Matteo Castellani; BMW Group Italia con Roberto Sticca; ALD con Pasquale Martorano; Tuv Italia con Luca Diamantopoulos, Simone Dore e Stefano La Fauci; DriveK con Marco Marlia; Europ Assistance e Leasys con molto personale della direzione commerciale; Mapfe col nuovo direttore Gian Paolo Aliani Soderi. Tra le novità come presenze espositive Kia con Fabrizio Falcobello Musumeci Greco, SOS Grandine con Giorgio Riso, Aral con Lorenzo Brandol, Volpe Car con Federica Benedetti che ha presentato due vetturette elettriche delle dimensioni della Twizy della Renault ma ad un prezzo molto più accessibile, Gestionaleauto.com con tante simpatiche ragazze. Ci sono stati dei momenti in cui era anche difficile passare per la massa di gente che usciva dai workshop, tanti ed interessanti. Quello a cui ha partecipato ad esempio Noris di Mediolanum è stato impossibile entrare, c’era gente in tutti gli spazi disponibili e molti altri fuori anche se la sala blu era la più grande. Tra le corsie abbiamo incontrato Gaetano Faina e Dimitri Cazzulino di Europcar, Francesco Voso e Lucio Tropea di Mercedes, Daniela Mantia di Allianz, Antonio Oriti di Si.To. Broker, Michele Montanella di Gecar, Peter Marino di Rentek, Pietro Bonino di Ubiest, Annalisa Cumer di Quattroruote, Lorenzo Perico di PR3 Consulting, Antonio Core di Star Solutions, Antonio Piscitelli di Nobis Assicurazioni, Fabrizio Di Pasquale di Clustin, Marco Biglino di Bertone Glass, Giovanni Accardo di Road 24h, e Fabio Sacchi nuovo acquisto di UPGOIN Carrozzerie Italia. Tutti soddisfatti della partecipazione e dello spirito anticrisi della manifestazione. Squisita l’ospitalità di Quintegia con gli organizzatori sempre presenti tra cui Leonardo Buzzavo, Tommaso Bortolomiol, Luca Montagner e Maurizio Sala. A domani i numeri ufficiali.

L’applicazione del principio di equità nella liquidazione del danno biologico

Cassazione civile , sez. VI, ordinanza 08.11.2012 n° 19376 (Michele Iaselli)

L’ordinanza in argomento fornisce un ulteriore ed importante contributo alla corretta liquidazione del danno biologico e del conseguente danno morale, argomento questo molto delicato che solo di recente sta trovando un orientamento comune della giurisprudenza di legittimità.

Nel caso di specie, difatti, la Suprema Corte, accogliendo il ricorso della parte danneggiata a seguito di un incidente, ricorda che la liquidazione del danno biologico non può violare il principio di uniformità pecuniaria del risarcimento del danno alla persona, sancito dall’art. 3 della Costituzione.

La Corte d’Appello, in effetti, ha utilizzato un metodo di quantificazione equivoco, non avendo ben specificato i criteri seguiti per la determinazione del valore punto, né chiarito se il relativo importo fosse stato o meno aggiornato al momento della liquidazione. In tal modo la stessa Corte territoriale non ha rispettato il prevalente orientamento giurisprudenziale che accoglie il criterio della liquidazione secondo equità, conforme alle disposizioni normative del codice (art. 1226 c.c.), qualora manchino criteri obiettivi per la esatta quantificazione del pregiudizio considerato (Cassazione 4 settembre 1990, n. 9118 e ss.).

Per offrire, poi, un orientamento comune ad ogni singolo giudice ed evitare quindi ingiustificate disparità di trattamento, la giurisprudenza di merito milanese ha elaborato e diffuso delle tabelle di calcolo, frutto di un’operazione di ricerca compiuta da presidenti e giudici di varie sezioni interessate. Queste tabelle nascono dal confronto tra i vari criteri elaborati dai giudici di tribunale che si sono occupati della materia del danno alla persona e tendono alla affermazione di criteri uniformi che superino le diversità dei parametri usati presso vari uffici ed eliminino le conseguenti incertezze tra gli operatori e le possibili disparità di trattamento.

In concreto, quindi, il danno biologico viene liquidato con riferimento all’invalidità temporanea che consiste nel numero di giorni necessari per la guarigione e per il ritorno alla normale attività ed all’invalidità permanente che viene, ormai, liquidata con riferimento, appunto, al “danno biologico”, uguale per ogni cittadino, da determinarsi con riferimento a requisiti consistenti nella età della danneggiata e nel grado di invalidità permanente (cd. punti).

La stessa Corte di Cassazione aggiunge che, nel caso specifico, negando l’applicazione delle tabelle milanesi, il giudice territoriale ha illegittimamente frustrato l’aspettativa della parte all’applicazione di una regola equitativa uniforme a quella utilizzata per casi analoghi, e ciò anche in considerazione del fatto che il diniego risulta motivato con una pretesapersonalizzazione della valutazione che tuttavia, per la sua assoluta astrattezza e apoditticità, si risolve in una mera formula di stile.

(Altalex, 3 dicembre 2012. Nota di Michele Iaselli)