Le novità sull’auto: Scatola nera, obbligo in stand by

408523_9698_big_Keeper_black_box_frontePremi ridotti agli assicurati che l’accetteranno, ma resta aperto il nodo dei costi

La scatola nera non è ancora pronta a diffondersi tra gli assicurati e i provvedimenti per farla decollare davvero potrebbero finire su un binario morto. Il Dl 1/12 (convertito nella legge 27/12 il 24 marzo successivo) prevede che le compagnie assicurative possano offrire ai clienti «meccanismi elettronici che registrano l’attività del veicolo».

Il meccanismo

I loro dati possono risultare utili a ricostruire la meccanica di un incidente, a stabilire se è davvero avvenuto e dove, e contribuire a individuare eventuali guasti o malfunzionamenti del veicolo. Quindi, oltre a permettere personalizzazioni tariffaria basate sull’effettivo uso del veicolo, la scatola nera può combattere la piaga dei sinistri simulati e determinare se l’assicurato che chiede il risarcimento di un danno non abbia abitudini di guida spericolate, o se al momento del sinistro non stesse violando il Codice della Strada, per esempio guidando a velocità proibita. Dunque, il dispositivo dovrebbe essere assai gradito alle compagnie in quanto può abbattere i costi dei risarcimenti, eliminando quelli non dovuti o che nascondono illeciti. In effetti, numerose compagnie lo offrono da ben prima del decreto, con sconti sul premio a chi ne accetta l’installazione. Tuttavia, dal varo del decreto, il favore delle compagnie s’è trasformato in freddezza. Motivo: la legge accolla alle compagnie – e mai all’assicurato – i costi d’acquisto, installazione e gestione della “scatola“, e lo sconto sul premio, ora obbligatorio, deve essere “significativo” (anche se non si citano percentuali), e non più irrisorio come spesso è avvenuto finora.

I costi

Ad agitare le acque è intervenuta anche una polemica tra l’allora Isvap (oggi Ivass, l’organo che vigila sulle assicurazioni) e l’Ania, l’associazione che le rappresenta. Interpretando il decreto, il primo organismo ha parlato di “obbligo” delle compagnie nell’offrire polizze con scatola nera inclusa, mentre l’associazione ha smentito tale lettura dichiarando che si tratta solo di una possibilità per i clienti e ha ventilato l’ipotesi di incrementi dei premi dovuti all’obbligo, per le compagnie, di sostenerne i costi. In sostanza: ben vengano i dispositivi anti-truffa, ma solo se a pagarli sono gli assicurati ai quali, paradossalmente, vengono proposti dagli assicuratori come strumenti per combattere il caro-polizza. Poiché le scatole nere devono offrire requisiti minimi elevati (ad esempio, devono disporre di un modulo Gps che rilevi la posizione dei sinistri), l’Ania sottolinea anche che nelle zone d’Italia dove il numero di incidenti è proporzionalmente più contenuto che in altre, e dove quindi i premi assicurativi costano meno, l’adozione della “scatola” potrebbe farli aumentare, il contrario cioè di quanto il decreto perseguiva.

Tasselli mancanti

Tutto ciò può forse spiegare perché, dalla sua entrata in vigore, apparentemente si è fatto molto per la diffusione delle scatole nere, mentre in realtà è vero il contrario. Il decreto, infatti, prevedeva altri tre provvedimenti: un decreto interministeriale che stabilisse i requisiti minimi dei dispositivi, un altro per gli standard dell’hardware e del software per la gestione dei dati raccolti e, infine, un regolamento studiato da Ivass, ministero per la Sviluppo economico e Garante della privacy per la definizione delle modalità di gestione dei dati e di interoperabilità dei dispositivi con gli standard di ogni compagnia, per consentire all’assicurato di poterla eventualmente cambiare dopo l’istallazione.

Il primo decreto ha visto la luce il 25 gennaio 2013, il secondo è stato soltanto notificato dal Mise alla Commissione Ue nel settembre 2012 mentre del regolamento esiste solo il testo, divulgato per pubblica consultazione lo scorso 19 marzo. Insomma, solo uno dei tre provvedimenti è in vigore. Intanto, la validità del dispositivo viene proclamata da ogni soggetto interessato e se ne auspica l’obbligatorietà su tutti i veicoli di nuova immatricolazione. Una buona idea, visto che dal 2015 è prevista anche l’adozione dell’e-call, cioè una centralina che, in caso di collisione, permetta il soccorso immediato. È superfluo sottolineare che tale funzione potrebbe tranquillamente essere implementata in una scatola nera, il che porterebbe al logico passo dell’adozione di un dispositivo unico.

Autore: Sara Visconti – Il Sole 24 Ore

Fondazione Simona Galletto Onlus: per chi ha avuto una lesione grave un aiuto importante

mezzadriAbbiamo incontrato il dott. Giorgio Mezzadri, Direttore Generale della Fondazione Simona Galletto Onlus che si prefigge di assistere le persone  che abbiano subìto gravi traumi e  lesioni invalidanti.

 

Buongiorno dott. Mezzadri,  quando è stata costituita la Fondazione e quale ne è lo scopo ?

È stata fondata nel 2012 ed inizierà la sua attività nel corso di quest’anno.  È stata voluta dal  Fondatore Rag. Corrado Galletto e nasce dall’esigenza di  prestare supporto a tutti coloro i quali abbiano subito gravi traumi invalidati di qualunque tipo, stradali o di altra natura.  In particolare la Fondazione ha lo scopo di promuovere ricerche e studi nei settori dell’ innovazione della ricerca scientifica e tecnologica finalizzata al miglioramento della qualità della vita; favorire ed incrementare l’ istruzione e l’ attività di coloro i quali desiderano dedicarsi o già si dedicano ad attività tecnico – scientifiche, mediche e di assistenza, promuovendo e sviluppando, anche indirettamente con prestazioni a favore di Istituti o Enti aventi scopi analoghi, ogni iniziativa tesa ad approfondire e diffonderne la conoscenza; attuare e sostenere ogni iniziativa utile all’ assistenza e alla cura del malato; svolgere un’ azione di divulgazione e informazione atta a suscitare interesse, solidarietà e partecipazione sui problemi che rientrano nello scopo sociale .

Nei confronti dell’ esterno, la prima iniziativa avviata dalla Fondazione si concretizza nel supporto prestato  fin dal momento in cui si verifica l’incidente tramite l’attivazione di un call center che risponde al numero unico nazionale 199.240.033  il quale con competenza mirata sarà in grado, allorché interpellato, di fornire  le referenze e di indirizzare il richiedente presso strutture convenzionate e personale  medico di eccellenza in relazione alla tipologia del trauma subito. Ulteriore obiettivo della Fondazione è quello di proseguire a indirizzare adeguatamente e sostenere  la persona che ha subito il trauma e la sua famiglia a livello clinico e psicologico e per quanto possibile sull’individuazione del supporto teso a sopperire eventuali disagi che si dovessero manifestare nella vita di un nucleo familiare, segnato  pesantemente dalla debilitazione di un suo componente.

 

Quali sono le persone che contribuiscono al raggiungimento di questa nobile obiettivo?   

Oltre a quello del fondatore, rilevante supporto è dato dal Direttore Scientifico dott. Giorgio Bernini, medico legale di Sara Assicurazioni che coordina a livello medico l’attività della Fondazione, dal presidente del comitato di sostegno, Dott.sa Silvia Galletto e dal segretario Carlo Pagliolico .

 

Il Fondatore, Rag. Galletto, di cosa si occupa?

Il Rag. Corrado Galletto ,  coadiuvato dalla figlia Silvia, è  fortemente impegnato  nella  riuscita dello scopo della Fondazione, che sente fortemente anche in ragione delle vicissitudini che hanno interessato e interessano tutt’ oggi la propria famiglia .  Ed è proprio l’osservazione dello stato e delle circostanze dirette che vivono le persone che subiscono gravi traumi e le relative conseguenze sulle loro famiglie, che hanno dato lo spunto e l’ impulso per dare avvio alla presente iniziativa filantropica .

 

Come è organizzata l’attività?

La sede è a Manta, nel cuneese, alle porte di Saluzzo. Il Consiglio di amministrazione è presieduto dal Rag. Corrado Galletto. Tra gli altri ne fanno parte il figlio Dott. Stefano Galletto,  l’Avv. Giorgio Germani di Pavia e il Dott. Giovanni Battista Parodi di Genova.

E’ stato costituito il comitato di sostegno che si occupa prevalentemente dell’attività di promozione e diffusione della conoscenza delle iniziative promosse dalla Fondazione nonché del fund rising. La parte gestionale è affidata al sottoscritto, quale Direttore Generale.

Il comitato scientifico poi studia ed analizza le iniziative di carattere scientifico e si avvale della grande esperienza del presidente dott. Giorgio Bernini per individuare strutture e personale medico di eccellenza al quale la Fondazione possa indirizzare coloro i quali a questa si rivolgono. Vaglia le iniziative segnalate e ne propone di nuove, anche in cooperazione e collaborazione con altre organizzazione filantropiche che abbiano scopi complementari ai propri.

Il segretario Sig. Carlo Pagliolico coordina le diverse attività .

 

E’ possibile avere materiale divulgativo?

Lo stiamo preparando. Anche il sito è al varo: questo il link http://fondazionesimonagalletto.org . Presto  avrà luogo la presentazione del programma e dello staff operativo della Fondazione.

Nella foto:

Dott. Giorgio Mezzadri
nato a Genova il 19/02/1958
Laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Genova
Iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti di Genova
Revisore Contabile ex D.Lgs27/01/1992 n. 88
mezzadri@consultge.com