Colpo di frusta e lievi lesioni da sinistro stradale: addio risarcimento dalle Assicurazioni

colpo di frusta Con le modifiche introdotte nel 2012, le Assicurazioni non saranno più tenute a risarcire i danni in caso di piccole lesioni che non siano accertabili (cosiddette lesioni micropermanenti).

Nell’intento di limitare il fenomeno delle truffe alle assicurazioni e ridurre i costi dei sinistri con danni lievi alla persona, spesso oggetto di speculazione (si pensi al frequentissimo colpo di frusta), una legge del 2012 (il famigerato decreto “Salva Italia”) [1] ha posto un limite alla risarcibilità del danno biologico di lieve entità: quelle cioè che vengono detti “lesioni micropermanenti” ovvero pari o inferiori ai nove punti di invalidità.

Si parla innanzitutto di “lesioni”, ossia il tipo di patologia traumatica causata nella immediatezza dal sinistro. Diversa cosa sono le “menomazioni” che possono, eventualmente, discendere dalle prime.

La legge prevede dunque che le lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, non possono dar luogo a risarcimento del danno biologico permanente. Ciò vale anche quando la vittima lamenta sintomi dolorosi non riscontrabili obiettivamente in una patologia clinica.

In pratica non saranno risarcite tutte quelle menomazioni, oggetto di una mera sintomatologia dolorosa soggettiva, non verificabili a un esame clinico e non accertabili a seguito di esami strumentali.

In tali ipotesi, non potrà dunque procedersi al risarcimento del danno biologico permanente, bensì, eventualmente, al solo danno da inabilità temporanea e alle spese mediche prodotte (quelle per le visite, i medicinali, la riabilitazione, ecc.).

Si pensi, ad esempio, agli esiti da trauma minore del collo con persistente rachialgia e limitazione antalgica dei movimenti del capo (che comportano una liquidazione fino al 2%) oppure agli esiti dolorosi di lesioni di spalla, anca, ginocchio e caviglia (che prevedono una liquidazione fino al 3-4%).

Il problema di tali lesioni è che non hanno mai trovato un riscontro in documentazioni mediche significative. Esse erano più il frutto di un dolore soggettivo non riscontrabile oggettivamente. In pratica, si operava quasi più sulla “fiducia”, una sorta di presunzione di danno (per dirla in termini approssimativi). Tali menomazioni venivano così accertate dai medici attraverso la documentazione sanitaria relativa al periodo di malattia, l’esecuzione di una terapia di riabilitazione, la dinamica e l’efficienza lesiva del trauma subito (modalità di urto ed entità del danno riportato dai mezzi coinvolti), ma anche la sussistenza di precedenti patologie o traumi e l’eventuale astensione dal lavoro.

Oggi la norma richiede di constatare la menomazione, di accertarla clinicamente, verificando, ad esempio, una contrattura muscolare, la compromissione di un legamento, il risentimento neurologico ecc.

© Riproduzione riservata

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Colpo di frusta e lievi lesioni da sinistro stradale: addio risarcimento dalle Assicurazioni


 


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Con le modifiche introdotte nel 2012, le Assicurazioni non saranno più tenute a risarcire i danni in caso di piccole lesioni che non siano accertabili (cosiddette lesioni micropermanenti).

Nell’intento di limitare il fenomeno delle truffe alle assicurazioni e ridurre i costi dei sinistri con danni lievi alla persona, spesso oggetto di speculazione (si pensi al frequentissimo colpo di frusta), una legge del 2012 (il famigerato decreto “Salva Italia”) [1] ha posto un limite alla risarcibilità del danno biologico di lieve entità: quelle cioè che vengono detti “lesioni micropermanenti” ovvero pari o inferiori ai nove punti di invalidità.

Si parla innanzitutto di “lesioni”, ossia il tipo di patologia traumatica causata nella immediatezza dal sinistro. Diversa cosa sono le “menomazioni” che possono, eventualmente, discendere dalle prime.

La legge prevede dunque che le lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, non possono dar luogo a risarcimento del danno biologico permanente. Ciò vale anche quando la vittima lamenta sintomi dolorosi non riscontrabili obiettivamente in una patologia clinica.

In pratica non saranno risarcite tutte quelle menomazioni, oggetto di una mera sintomatologia dolorosa soggettiva, non verificabili a un esame clinico e non accertabili a seguito di esami strumentali.

In tali ipotesi, non potrà dunque procedersi al risarcimento del danno biologico permanente, bensì, eventualmente, al solo danno da inabilità temporanea e alle spese mediche prodotte (quelle per le visite, i medicinali, la riabilitazione, ecc.).

Si pensi, ad esempio, agli esiti da trauma minore del collo con persistente rachialgia e limitazione antalgica dei movimenti del capo (che comportano una liquidazione fino al 2%) oppure agli esiti dolorosi di lesioni di spalla, anca, ginocchio e caviglia (che prevedono una liquidazione fino al 3-4%).

Il problema di tali lesioni è che non hanno mai trovato un riscontro in documentazioni mediche significative. Esse erano più il frutto di un dolore soggettivo non riscontrabile oggettivamente. In pratica, si operava quasi più sulla “fiducia”, una sorta di presunzione di danno (per dirla in termini approssimativi). Tali menomazioni venivano così accertate dai medici attraverso la documentazione sanitaria relativa al periodo di malattia, l’esecuzione di una terapia di riabilitazione, la dinamica e l’efficienza lesiva del trauma subito (modalità di urto ed entità del danno riportato dai mezzi coinvolti), ma anche la sussistenza di precedenti patologie o traumi e l’eventuale astensione dal lavoro.

Oggi la norma richiede di constatare la menomazione, di accertarla clinicamente, verificando, ad esempio, una contrattura muscolare, la compromissione di un legamento, il risentimento neurologico ecc.

[1] Commi 3 ter e 3 quater dell’art. 32 legge 24 marzo 2012, n. 27.

Autore foto: 123rf.com

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Fondazione Simona Galletto Onlus: per chi ha avuto una lesione grave un aiuto importante

mezzadriAbbiamo incontrato il dott. Giorgio Mezzadri, Direttore Generale della Fondazione Simona Galletto Onlus che si prefigge di assistere le persone  che abbiano subìto gravi traumi e  lesioni invalidanti.

 

Buongiorno dott. Mezzadri,  quando è stata costituita la Fondazione e quale ne è lo scopo ?

È stata fondata nel 2012 ed inizierà la sua attività nel corso di quest’anno.  È stata voluta dal  Fondatore Rag. Corrado Galletto e nasce dall’esigenza di  prestare supporto a tutti coloro i quali abbiano subito gravi traumi invalidati di qualunque tipo, stradali o di altra natura.  In particolare la Fondazione ha lo scopo di promuovere ricerche e studi nei settori dell’ innovazione della ricerca scientifica e tecnologica finalizzata al miglioramento della qualità della vita; favorire ed incrementare l’ istruzione e l’ attività di coloro i quali desiderano dedicarsi o già si dedicano ad attività tecnico – scientifiche, mediche e di assistenza, promuovendo e sviluppando, anche indirettamente con prestazioni a favore di Istituti o Enti aventi scopi analoghi, ogni iniziativa tesa ad approfondire e diffonderne la conoscenza; attuare e sostenere ogni iniziativa utile all’ assistenza e alla cura del malato; svolgere un’ azione di divulgazione e informazione atta a suscitare interesse, solidarietà e partecipazione sui problemi che rientrano nello scopo sociale .

Nei confronti dell’ esterno, la prima iniziativa avviata dalla Fondazione si concretizza nel supporto prestato  fin dal momento in cui si verifica l’incidente tramite l’attivazione di un call center che risponde al numero unico nazionale 199.240.033  il quale con competenza mirata sarà in grado, allorché interpellato, di fornire  le referenze e di indirizzare il richiedente presso strutture convenzionate e personale  medico di eccellenza in relazione alla tipologia del trauma subito. Ulteriore obiettivo della Fondazione è quello di proseguire a indirizzare adeguatamente e sostenere  la persona che ha subito il trauma e la sua famiglia a livello clinico e psicologico e per quanto possibile sull’individuazione del supporto teso a sopperire eventuali disagi che si dovessero manifestare nella vita di un nucleo familiare, segnato  pesantemente dalla debilitazione di un suo componente.

 

Quali sono le persone che contribuiscono al raggiungimento di questa nobile obiettivo?   

Oltre a quello del fondatore, rilevante supporto è dato dal Direttore Scientifico dott. Giorgio Bernini, medico legale di Sara Assicurazioni che coordina a livello medico l’attività della Fondazione, dal presidente del comitato di sostegno, Dott.sa Silvia Galletto e dal segretario Carlo Pagliolico .

 

Il Fondatore, Rag. Galletto, di cosa si occupa?

Il Rag. Corrado Galletto ,  coadiuvato dalla figlia Silvia, è  fortemente impegnato  nella  riuscita dello scopo della Fondazione, che sente fortemente anche in ragione delle vicissitudini che hanno interessato e interessano tutt’ oggi la propria famiglia .  Ed è proprio l’osservazione dello stato e delle circostanze dirette che vivono le persone che subiscono gravi traumi e le relative conseguenze sulle loro famiglie, che hanno dato lo spunto e l’ impulso per dare avvio alla presente iniziativa filantropica .

 

Come è organizzata l’attività?

La sede è a Manta, nel cuneese, alle porte di Saluzzo. Il Consiglio di amministrazione è presieduto dal Rag. Corrado Galletto. Tra gli altri ne fanno parte il figlio Dott. Stefano Galletto,  l’Avv. Giorgio Germani di Pavia e il Dott. Giovanni Battista Parodi di Genova.

E’ stato costituito il comitato di sostegno che si occupa prevalentemente dell’attività di promozione e diffusione della conoscenza delle iniziative promosse dalla Fondazione nonché del fund rising. La parte gestionale è affidata al sottoscritto, quale Direttore Generale.

Il comitato scientifico poi studia ed analizza le iniziative di carattere scientifico e si avvale della grande esperienza del presidente dott. Giorgio Bernini per individuare strutture e personale medico di eccellenza al quale la Fondazione possa indirizzare coloro i quali a questa si rivolgono. Vaglia le iniziative segnalate e ne propone di nuove, anche in cooperazione e collaborazione con altre organizzazione filantropiche che abbiano scopi complementari ai propri.

Il segretario Sig. Carlo Pagliolico coordina le diverse attività .

 

E’ possibile avere materiale divulgativo?

Lo stiamo preparando. Anche il sito è al varo: questo il link http://fondazionesimonagalletto.org . Presto  avrà luogo la presentazione del programma e dello staff operativo della Fondazione.

Nella foto:

Dott. Giorgio Mezzadri
nato a Genova il 19/02/1958
Laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Genova
Iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti di Genova
Revisore Contabile ex D.Lgs27/01/1992 n. 88
mezzadri@consultge.com