Restauratori di auto? Partono i corsi dell’Asi

Le lezioni si svolgono a Torino, finanziati dall’Automotoclub Storico Italiano. «E’ il primo passo per creare una nuova leva di specialisti»

Un’Alfa Romeo d’epoca in officina per il restauro Un’Alfa Romeo d’epoca in officina per il restauro

Ha preso il via il primo corso del settore automotive di restauro e prototipazione interamente finanziato dall’ Asi. L’iniziativa è stata presentata in occasione dell’inaugurazione del nuovo polo formativo presso la sede torinese di Filos – Piazza dei Mestieri. Sono una ventina gli allievi provenienti da tutta Italia coinvolti in questo primo percorso sperimentale che li porterà ad apprendere le basi del restauro.

L’impegno per gli studenti selezionati tra 104 candidati è intenso: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30 con le lezioni teoriche che terminano a marzo per poi proseguire con la fase pratica e gli stage presso aziende e restauratori. L’iniziativa, come ha spiegato il Presidente dell’ASI Roberto Loi, non è una «meteora», ma costituisce il primo passo per creare una nuova generazione di restauratori e fa parte di una strategia di sviluppo ben definita dell’Automotoclub Storico Italiano.

«Anche se Torino è stata la culla dell’automobile – dice il Presidente dell’ASI – si può pensare a una sua espansione in altre città, in modo da avere una sede del corso in centro Italia e una nel Sud» . La struttura dove si tengono i corsi, oltre all’aula didattica comprende anche un laboratorio di meccanica. Le materie affrontate abbracciano tutti gli aspetti della cultura automobilistica, da quelli prettamente storici alla tecnica più specifica: gli otto docenti coinvolti nel progetto sviluppano un percorso didattico sui metodi di costruzione delle origini e moderni, gli elementi di gestione d’impresa, il telaio e le sospensioni, i motori, l’impianto elettrico, la verniciatura,la saldatura, le tradizioni e la cultura del territorio, il disegno tecnico dell’auto e la tecnologia dei materiali .

Screenshot 2014-02-12 12.19.20

La vera storia dell’auto elettrica. Quando nel 1900 circolavano a New york in car sharing

Oggi le auto elettriche sono meno dell’1% del mercato. Nulla rispetto agli investimenti che l’industria sta sostenendo in un settore in profonda crisi. Ma è sorprendente sapereche in un passato lontano, nel 1900, il 34% della auto circolanti tra New york, Boston e Chicago erano elettriche! Cosa è successo allora? David Kirsch, professore associato dell’Università del Maryland nel suo libro “The Electric Vehicle and the Burden History” illustra una teoria tanto semplice quanto vera anche nei nostri giorni. Un’industria potente ha “soppresso” la tecnologia elettrica in favore di un’altra (a benzina in questo caso), spostando massicci investimenti in quella direzione e sviluppando i motori a combustione.

Il libro spiega come anche ai nostri giorni, le tecnologie che si diffondono non sono sempre necessariamente le “migliori”, ma sono quelle che hanno dietro maggiori forze (politiche, economiche o culturali), che modellano i comportamenti (o in taluni casi vengono modellati dalle abitudini). Torniamo all’auto elettrica, ai primi del ’900 quel prodotto era più semplice da guidare, non emettevano fumi inquinanti e richiedevano molte meno manutenzione, percorrendo per lo più piccole distanze (ideale per le ridotte

source: electricauto.org

autonomie). Ma le sorprese non finiscono. La compagnia elettrica (The electric vehicle company) dell’epoca era anche il più grosso produttore e possessore di auto degli Stati Uniti. Infatti già allora i veicoli erano per lo più forniti sotto forma di noleggio, a breve (poche ore) o per settimane o mesi. Quindi oltre 100 anni fa il mercato aveva già sviluppato forme di car sharing elettrico. E c’è voluto oltre un secolo per accorgersi che, forse, era un sistema intelligente per la mobilità nelle città. Purtroppo, le lobby industriali di allora (anche le regole non scritte del mercato esistevano già)  in pochi anni hanno portato la compagnia alla bancarotta ed ecco comparse le case automobilistiche che in breve tempo hanno sviluppato prodotti più economici e performanti. E tutti ci siamo semplicemente abituati a questo concetto di automobile.

Questa analisi evidenzia il concetto di Socio-tecnologia, cioè come le innovazioni tecnologiche in realtà siano soggette a diretto influenzamento da parte di variabili sociologiche e culturali, apparentemente irrazionali. L’auto elettrica non è l’unico caso. Lo storico americano Ruth Schwartz Cowan scrisse un saggio dove dimostrò la diffusione di massa dei frigoriferi elettrici in funzione delle enormi somme investite da parte di GE (General Electric), mentre esistevano in commercio anche frigoriferi a gas altrettanto performanti e silenziosi. Anche i sistemi di riciclo dei rifiuti sono soggette a queste dinamiche. Le tecnologie per il riuso del vetro, metalli e carta, esiste dal 1960, ma solo negli ultimi anni la gente realmente fa la raccolta differenziata. E non certo per soldi, ma perchè ha maturato la consapevolezza di un problema ambientale e, lentamente, adatta i propri comportamenti.

Ma ora come si può andare avanti.. o forse meglio dire..tornare indietro? In assenza della macchina del tempo, la via più

source: 20somethingfinance.com

efficace per il prof Kirsch è quella di avvicinare i consumatori alle nuove tecnologie rendendole sempre più simili a quanto di consuetudinario. Sarà difficile fare il “salto” completo verso l’auto elettrica al 100% mentre molto più facilmente si potrà avvicinare il pubblico alle auto ibride, che nell’accezione comune si presentano a tutti gli effetti come auto tradizionali  con qualche tecnologia in più. Forse per questo, in attesa dei numeri di mercato, gli investimenti delle case auto sempre di più si indirizzano verso gli ibridi. A meno che qualche mega lobby di nuove tecnologie (a idrogeno o ad aria compressa ad esempio) non decida di ripetere la storia.

(thanks to Maggie Koerth-Baker – BoingBoing)

La vera storia dell’auto elettrica. Quando nel 1900 circolavano a New york in car sharing.

http://greenvalueblog.wordpress.com/2012/10/03/la-vera-storia-dellauto-elettrica-quando-nel-1900-circolavano-a-new-york-in-car-sharing/