Rc Auto, la scatola nera rimane senza regole

Scatola-Nera-3-Imc                       Tre milioni e mezzo di scatole nere installate sulle automobili, con l’obiettivo di ridurre il costo delle polizze Rc Auto, non hanno più regole cui fare riferimento. Il Tar del Lazio ha infatti annullato l’unico regolamento dei ministeri delle Infrastrutture e dello Sviluppo Economico che, con un regolamento congiunto, avevano dato attuazione al decreto liberalizzazioni emanato nel 2012 dal governo Monti. Il decreto, convertito in legge nel luglio del 2013, prevedeva sconti significativi per i clienti che decidevano di farsi montare a bordo dell’automobile dispositivi in grado di monitorarne i movimenti e stabiliva che i costi di installazione, di disinstallazione o di trasferimento sarebbero dovuti rimanere a carico delle compagnie di assicurazione. Ma allo stesso tempo prevedeva che a dare attuazione alle norme dovesse essere un decreto interministeriale, chiamato a fissare gli standard tecnici dei dispositivi.

A distanza di due anni quei meccanismi hanno avuto rapida diffusione in Italia, tanto che oggi il Paese vanta il primato europeo per la presenza di scatole nere sulle automobili. Ma nel frattempo il Tar ha stabilito che il provvedimento dei ministeri di Trasporti e Infrastrutture e dello Sviluppo Economico è da considerare nullo. Così oggi non c’è più una legge cui fare riferimento e già da domani in teoria le assicurazioni potrebbero decidere per esempio di far pagare ai clienti i costi di installazione delle scatole nere o anche di non rinnovare gli sconti applicati finora.

A ricorre al tribunale amministrativo per chiedere l’annullamento del regolamento interministeriale era stata ad aprile del 2013 la Semplicemente srl, nel frattempo trasformatasi in spa e quotata al Marché Libre di Parigi. La società guidata da Ettore Sforza, produttrice di dispositivi elettronici di rilevazione delle automobili, aveva eccepito in particolare che il decreto si era limitato a disciplinare le funzioni delle sole scatole nere, tagliando fuori dal mercato tutti gli altri dispositivi similari, meno costosi e proprio per questo in grado potenzialmente di incidere di più sul calo delle tariffe Rc Auto. Posizione, tra l’altro, condivisa dalla stessa Ania, visto che l’associazione delle assicurazioni presieduta da Aldo Minucci ha nel frattempo presentato al Tribunale una propria memoria con cui ha in parte accolto la linea della Semplicemente. E alla fine il Tar del Lazio ha deciso di annullare il decreto dei ministeri per «eccesso di potere, illogicità, travisamento e carenza di istruttoria», oltre che per «violazione del principio di proporzionalità».

A questo punto, come detto, il settore resta senza regole. Visto che, tra l’altro, il disegno di legge sulla concorrenza, preparato dall’attuale governo per regolamentare l’Rc Auto (scatola nera e meccanismi equivalenti compresi), non è stato ancora votato dal Parlamento. La prossima settimana il ddl dovrebbe approdare in commissione Finanze e Attività Produttive della Camera, ma l’iter per il via libera definitivo è ancora lungo.

 

(Autore: Anna Messia – Milano Finanza)

In arrivo la APP di Periti Auto

 mockup_2 Sono in fase avanzate le operazioni per diffondere la APP dei Periti Assicurativi. Conterrà la posizione sul territorio dei Periti Auto registrati che possono intervenire nell’immediatezza del sinistro per “cristallizzare” la situazione e la chiamata automatica di soccorso con l’invio del carro attrezzi o dell’ambulanza nel punto preciso in cui ce n’è bisogno rilevato in automatico dallo smartphone.

Ma vediamo nel dettaglio le funzionalità di questa nuova APP Android / Iphone.

In avvio l’app provvede subito a localizzare la persona, mostrando il livello di qualità di ricezione del segnale (Gps piu’ alto, Wifi medio, 3G meno preciso), anche con la precisione in metri con la quale si segnalerà la posizione dell’utente. Ci sono poi due pulsanti della stessa dimensione:

RICHIESTA INTERVENTO
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e  CHI SIAMO

premendo il pulsante “CHI SIAMO” si apre una pagina di spiegazioni sul servizio, chi ne e’ titolare, ed un disclaimer sulla privacy ed altre informazioni.

Premendo il pulsante dell’ intervento, viene richiesto all’utente se si tratta di sinistro o guasto. In caso di sinistro è data la possibilità, dopo la richiesta di soccorso se necessario, di aggiungere 4 foto georeferenziate ed inserire altre informazioni come ad esempio feriti, eventuali testimoni ecc ecc. e di chiedere se si desidera l’invio di un Perito Auto per “cristallizzare” il sinistro o semplicemente per un aiuto nella compilazione della CAI.

In caso di guasto si va direttamente all’invio di richiesta di soccorso.

La schermata della richiesta di soccorso richiederà :

nome e cognome della persona
targa del mezzo (pre-impostabili)

eventuali note descrittive (che vengono inviate al server per “apertura pratica”) ed un pulsante “invia segnalazione” alla pressione del quale è precompilato un sms da inviare ad un numero verde predefinito, con testo anch’esso predefinito, contenente i dati di localizzazione, nome cognome dell’utente e modello e targa del veicolo. Viene aggiunto anche il dato dell’ IMEI che identifica univocamente il telefonino.

In caso di sinistro, oltre all’ sms è previsto un invio al server delle foto, più i dati dell’utente, targa e tutti i dati inseriti dall’utente. In caso di mancanza di connettività, l’app sospende l’invio fino a che non sarà nuovamente disponibile una connessione ad internet.

E’ previsto, per semplificare la richiesta di soccorso in caso di emergenza,  il censimento della persona  che può inserire nome, cognome, targa del mezzo, da riproporre poi direttamente nella schermata di richiesta di soccorso.

mockup_1 Cari Colleghi Periti Auto, Investigatori, Accertatori, Ricostruttori, Avvocati, Periti R.E., Agenti di Assicurazione, Broker, Patrocinatori, Carrozzieri o di altre categorie legate al mondo dell’Infortunistica Stradale, se siete disponibili ad intervenire nell’immediatezza del sinistro per fare una rilevazione “light” (solo per sinistri senza feriti) con la compilazione della CAI, affrettatevi a registrarvi con gli orari e le zone di reperibilità e l’email, oltre al n° di telefonino ovviamente.

Scarica la App per Android https://play.google.com/store/apps/details?id=it.peritiauto.app

registrazione periti periti auto

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La vera storia dell’auto elettrica. Quando nel 1900 circolavano a New york in car sharing

Oggi le auto elettriche sono meno dell’1% del mercato. Nulla rispetto agli investimenti che l’industria sta sostenendo in un settore in profonda crisi. Ma è sorprendente sapereche in un passato lontano, nel 1900, il 34% della auto circolanti tra New york, Boston e Chicago erano elettriche! Cosa è successo allora? David Kirsch, professore associato dell’Università del Maryland nel suo libro “The Electric Vehicle and the Burden History” illustra una teoria tanto semplice quanto vera anche nei nostri giorni. Un’industria potente ha “soppresso” la tecnologia elettrica in favore di un’altra (a benzina in questo caso), spostando massicci investimenti in quella direzione e sviluppando i motori a combustione.

Il libro spiega come anche ai nostri giorni, le tecnologie che si diffondono non sono sempre necessariamente le “migliori”, ma sono quelle che hanno dietro maggiori forze (politiche, economiche o culturali), che modellano i comportamenti (o in taluni casi vengono modellati dalle abitudini). Torniamo all’auto elettrica, ai primi del ’900 quel prodotto era più semplice da guidare, non emettevano fumi inquinanti e richiedevano molte meno manutenzione, percorrendo per lo più piccole distanze (ideale per le ridotte

source: electricauto.org

autonomie). Ma le sorprese non finiscono. La compagnia elettrica (The electric vehicle company) dell’epoca era anche il più grosso produttore e possessore di auto degli Stati Uniti. Infatti già allora i veicoli erano per lo più forniti sotto forma di noleggio, a breve (poche ore) o per settimane o mesi. Quindi oltre 100 anni fa il mercato aveva già sviluppato forme di car sharing elettrico. E c’è voluto oltre un secolo per accorgersi che, forse, era un sistema intelligente per la mobilità nelle città. Purtroppo, le lobby industriali di allora (anche le regole non scritte del mercato esistevano già)  in pochi anni hanno portato la compagnia alla bancarotta ed ecco comparse le case automobilistiche che in breve tempo hanno sviluppato prodotti più economici e performanti. E tutti ci siamo semplicemente abituati a questo concetto di automobile.

Questa analisi evidenzia il concetto di Socio-tecnologia, cioè come le innovazioni tecnologiche in realtà siano soggette a diretto influenzamento da parte di variabili sociologiche e culturali, apparentemente irrazionali. L’auto elettrica non è l’unico caso. Lo storico americano Ruth Schwartz Cowan scrisse un saggio dove dimostrò la diffusione di massa dei frigoriferi elettrici in funzione delle enormi somme investite da parte di GE (General Electric), mentre esistevano in commercio anche frigoriferi a gas altrettanto performanti e silenziosi. Anche i sistemi di riciclo dei rifiuti sono soggette a queste dinamiche. Le tecnologie per il riuso del vetro, metalli e carta, esiste dal 1960, ma solo negli ultimi anni la gente realmente fa la raccolta differenziata. E non certo per soldi, ma perchè ha maturato la consapevolezza di un problema ambientale e, lentamente, adatta i propri comportamenti.

Ma ora come si può andare avanti.. o forse meglio dire..tornare indietro? In assenza della macchina del tempo, la via più

source: 20somethingfinance.com

efficace per il prof Kirsch è quella di avvicinare i consumatori alle nuove tecnologie rendendole sempre più simili a quanto di consuetudinario. Sarà difficile fare il “salto” completo verso l’auto elettrica al 100% mentre molto più facilmente si potrà avvicinare il pubblico alle auto ibride, che nell’accezione comune si presentano a tutti gli effetti come auto tradizionali  con qualche tecnologia in più. Forse per questo, in attesa dei numeri di mercato, gli investimenti delle case auto sempre di più si indirizzano verso gli ibridi. A meno che qualche mega lobby di nuove tecnologie (a idrogeno o ad aria compressa ad esempio) non decida di ripetere la storia.

(thanks to Maggie Koerth-Baker – BoingBoing)

La vera storia dell’auto elettrica. Quando nel 1900 circolavano a New york in car sharing.

http://greenvalueblog.wordpress.com/2012/10/03/la-vera-storia-dellauto-elettrica-quando-nel-1900-circolavano-a-new-york-in-car-sharing/