Tribunale di Milano, ecco le nuove tabelle 2014

L’Osservatorio sulla Giustizia Civile di Milano ha reso noto, alcuni giorni fa, l’aggiornamento alle sua Tabelle del danno non patrimoniale, che sono il principale punto di riferimento nazionale per i danni da incidente stradale con lesioni oltre il 9% di invalidità permanente, nonché per le lesioni di qualunque entità che non trovino origine nella responsabilità per danni da circolazione di veicoli o natanti, ma da altre forme di responsabilità civile.

Vediamo quali siano state le modifiche.

1 PUNTO INVALIDITA’

Il valore del primo punto di invalidità permanente passa da 1.452,00 a 1.460,00.

Per fare un esempio concreto, prendendo un soggetto di 40 anni, che abbia riportato un danno biologico da invalidità permanente del 20%, con le tabelle 2013 percepiva € 69.561,00, con l’adeguamento del 2014 percepisce € 70.387,00.

INABILITA’ TEMPORANEA

L’importo per il giorno di inabilità temporanea assoluta rimane pressoché invariato, atteso che il minimo rimane pari ad € 96,00, mentre l’aumento arriva sino ad € 145,00 invece di 144,00.

PERDITA DEL CONGIUNTO

Per il danno da perdita del congiunto, che l’Osservatorio sulla Giustizia di Milano ribadisce essere disancorato dal danno biologico subito dalla vittima primaria (il c.d. Danno tanatologico, sul cui destino pende ancora la decisione delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione), gli importi passano da una forbice tra € 126.080,00 ed  326.150,00, a una forbice tra  126.990,00 ed  327.990,00.

PERDITA DI ALTRI PARENTI

Questi importi per il risarcimento di genitori, figli e coniugi o conviventi, mentre per il danno da perdita di fratelli o sorelle, oppure ai nonni per la morte di nipoti, la forbice passa da € 23.600,00 – 141.620,00 ad  23.740,00 – 142.420,00.

TABELLE

Chi necessitasse di scaricare il file delle tabelle, può cliccare qui:

TABELLE DEL TRIBUNALE DI MILANO PER IL 2014

Avv. Antonio Benevento

www.studiolegalebenevento.it

 

http://www.assicuriamocibene.it/2014/07/22/tribunale-di-milano-ecco-le-nuove-tabelle-2014/

Auto: il crollo non si ferma più A gennaio vendite a -17,5%

I RISULTATI DEL PRIMO MESE 2013

Batoste pesanti per quasi tutti i costruttori

Fiat perde meno del mercato, i coreani avanzano

 vortice auto

MILANO- L’anno dell’automobile inizia come era finito. Con un altro pesante tonfo. Le vendite a gennaio sono calate del 17,5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Quando già si era verificata una drastica contrazione del 17%. Segni di ripresa? Macché. Le auto immatricolate sono state 113.525.

I DATI MARCA PER MARCA

PERDONO TUTTI-Il gruppo Fiat apre il 2013 con 34.160 vetture, il 15,8 in meno di gennaio 2012, ma aumenta leggermente la quota di mercato superando i 30 punti percentuali e registra un buon successo per 500L con oltre 34 mila ordini raccolti. Batoste pesanti anche per Volkswagen, Psa Peugeot Citroen, Gm tiene un po’ meglio degli altri, Ford perde addirittura il 44%. Fra i pochi a crescere i coreani: Kia avanza del 30% superando le 3 mila unità.

«ACCANIMENTO FISCALE» Fra gli operatori di settore un grido comune: «Il mercato è schiacciato dalle tasse». Per Federauto, l’associazione dei concessionari, «solo con la manovra «Salva Italia» del 2012 gli autoveicoli hanno “donato” all’Erario oltre 5 miliardi di euro, fra aumenti di accise, superbollo e Iva». Aumenti che vanno cumulati a quelli del 2011, ricorda il presidente Filippo Pavan Bernacchi per il quale «i numeri di oggi sono il risultato dell’accanimento fiscale». Jacques Bousquet, presidente dell’ Unrae prevede il peggio: «Gennaio vale storicamente il 10% dell’immatricolato dell’anno, il consuntivo di questo mese proietterebbe a fine anno un risultato che non voglio nemmeno immaginare». «Non poteva essere diversamente» aggiunge poi «in assenza di interventi di alleggerimento dell’enorme pressione fiscale sulle famiglie e del credito alle imprese». Perché la crisi delle automobili -secondo un’analisi del Centro Studi Promotor- è persino peggiore di quella dell’economia reale: «Il livello di tassazione è ormai controproducente pure per il fisco», sostiene Gian Primo Quagliano spiegando che «gli ultimi dati sui consumi di carburante rivelano che nel dicembre scorso vi è stato un calo delle vendite di benzina e gasolio alle pompe di ben il 13,5% e questo andamento ha per la prima volta prodotto il cosiddetto effetto Laffer: il fortissimo rincaro della tassazione ha avuto infatti un impatto così negativo sui consumi che il gettito fiscale di dicembre, invece di aumentare, è calato di ben il 7,2% con una perdita secca per l’Erario di 229 milioni».

Daniele Sparisci
danielesparisci

1 febbraio 2013 | 19:10

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Corriere della Sera