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Pavia, due giudici indagati per corruzione Inchiesta partita da perizia su immobili
Fabio Lambertucci e Andrea Belba sotto indagine a Brescia – procura competente sul tribunale pavese – insieme al perito Fabrizio Montini. Alla base, la denuncia di una cittadina a cui era stata pignorata l”abitazione per un debito di 5mila euro per spese giudiziare dopo una banale causa condominiale. Ma il suo potrebbe non essere l’unico caso
Galeotta fu una crepa, che si era formata sulla sua villetta di Mezzana Rabattone, un comune di neanche 500 anime sulle rive del Po, a suo giudizio in seguito a dei lavori effettuati dal vicino. Questa la materia del contendere che li ha portati in tribunale. Chiamato a pronunciarsi sulla questione, il giudice Lambertucci dispone una perizia che viene effettuata dal geometra Montini. La perizia dà torto alla signora Merli ma soprattutto viene a costare 5122 euro, pari a 508 ore di lavoro, distribuiti in 254 giorni lavorativi. Un po’ tanto per una crepa su un muro, eccedente, secondo quanto riportato dal suo avvocato, le tabelle del Codice Unico in materia di spese giudiziarie. Nella parcella viene compreso anche il noleggio di una piattaforma aerea che, però, la signora Merli sostiene di non aver mai visto. Ad ogni modo le spese vengono imputate a lei, nonostante fosse ancora pendente il giudizio. La signora Merli lavora come infermiera in una casa per anziani e non può affrontare la spesa. Così, dopo un primo tentativo di opposizione andato a vuoto, chiede una rateizzazione del debito. Cosa che le viene negata. E’ a questo punto che la sua casa rischia di andare a finire in un’asta giudiziaria. Nell’intricata vicenda che segue, su una cosa insiste Marta Merli e cioè sul fatto che il giudice dell’esecuzione non ha mai fissato un’udienza per un giudizio di merito, nella quale, sostiene, avrebbe potuto spiegare le sue ragioni.
La stampa pavese ha riportato diversi casi di persone coinvolte in casi simili, accomunati da perizie contestate. I nomi di giudici e periti coinvolti sono sempre gli stessi, ma va detto che quello di Pavia è un un tribunale di medie dimensioni.
Truffa milionaria sui mutui Il pm chiude la maxi inchiesta
False perizie per «gonfiare» dei prestiti mai rimborsati Verso il rinvio a giudizio di tre immobiliaristi bresciani Irrisolto il nodo delle presunte complicità di alto livello
Perizie compiacenti avevano trasformato dei ruderi in case di lusso gonfiando in modo fraudolento il valore degli immobili. Attraverso acquirenti di comodo, riuscirono a ottenere dalle banche mutui rimborsati poi solo in minima parte. In questo modo truffarono dieci istituti di credito e riuscirono ad intascare cinque milioni di euro attraverso 42 raggiri messi a segno nel Cremonese e nel Bresciano dal giugno del 2006 fino all’estate del 2011.
Ora la procura ha chiuso l’indagine nei confronti di settanta indagati, tra cui cinque professionisti finiti un anno fa in manette nell’ambito dell’inchiesta «Domus» della Guardia di finanza di Cremona, coordinata dal sostituto procuratore Fabio Saponara. Fra i presunti registi della truffa figurano un immobiliarista di Rovato e due di Manerbio. Per loro e altre 67 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, si va verso la richiesta di rinvio a giudizio. Dieci venditori degli immobili al centro della truffa – uno residente in Franciacorta e tre nella Bassa – sono usciti dall’inchiesta. Assistiti dall’avvocato Paolo Carletti, hanno dimostrato di essere stati vittime e non complici del raggiro, ha detto l’avvocato Paolo Carletti. Il blitz scattò nel maggio del 2013, quando furono arrestati Cristian S. e la sua compagna Simona D., entrambi residenti a Ostiano. In cella finirono anche i titolari di tre agenzie immobiliari: Stefano B. e Mario S. di Manerbio e Pierluigi T. di Rovato. Tutti sono attualmente in libertà.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il meccanismo della truffa era semplice «ma – si leggeva nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip, Guido Salvini -, seriale e portata avanti con grande capacità organizzativa in un momento in cui era facile accendere mutui». Individuate le case da acquistare, generalmente immobili fatiscenti, i titolari delle agenzie stilavano false perizie di stima. Poi assoldavano i compratori fittizi, pregiudicati o sinti reclutati nei campi nomadi di Pavia, come Athos, 30 anni, nipote di Mafalda, «la regina dei rom» morta nel ’77. Contraffatte erano anche le attestazioni di reddito degli acquirenti di comodo.
OTTENUTO IL MUTUO, gli immobiliaristi intascavano la differenza fra il prezzo reale e quello gonfiato, ne consegnavano una parte ai complici neointestatari della casa che nel frattempo si erano resi irreperibili, interrompendo il rimborso del prestito fondiario. Quarantatre gli episodi contestati: fra questi compravendite ad Alfianello, Cerveno, San Gervasio, Urago d’Oglio, Verolanuova, Pontevico, Seniga, Borgo San Giacomo, Gambara, Milzano, Comezzano-Cizzato, Rovato e Palazzolo.
Nell’indagine restano alcuni punti oscuri. «Non vi è dubbio alcuno che gli indagati, per portare a compimento la truffa – ha scritto fra l’altro il Gip -, potevano contare stabilmente su non ancora individute complicità di funzionari di banca, promotori finanziari, professionisti incaricati della stima degli immobili nonchè sui notai incaricati di redigere i contratti».
Fondazione Simona Galletto Onlus: per chi ha avuto una lesione grave un aiuto importante
Abbiamo incontrato il dott. Giorgio Mezzadri, Direttore Generale della Fondazione Simona Galletto Onlus che si prefigge di assistere le persone che abbiano subìto gravi traumi e lesioni invalidanti.
Buongiorno dott. Mezzadri, quando è stata costituita la Fondazione e quale ne è lo scopo ?
È stata fondata nel 2012 ed inizierà la sua attività nel corso di quest’anno. È stata voluta dal Fondatore Rag. Corrado Galletto e nasce dall’esigenza di prestare supporto a tutti coloro i quali abbiano subito gravi traumi invalidati di qualunque tipo, stradali o di altra natura. In particolare la Fondazione ha lo scopo di promuovere ricerche e studi nei settori dell’ innovazione della ricerca scientifica e tecnologica finalizzata al miglioramento della qualità della vita; favorire ed incrementare l’ istruzione e l’ attività di coloro i quali desiderano dedicarsi o già si dedicano ad attività tecnico – scientifiche, mediche e di assistenza, promuovendo e sviluppando, anche indirettamente con prestazioni a favore di Istituti o Enti aventi scopi analoghi, ogni iniziativa tesa ad approfondire e diffonderne la conoscenza; attuare e sostenere ogni iniziativa utile all’ assistenza e alla cura del malato; svolgere un’ azione di divulgazione e informazione atta a suscitare interesse, solidarietà e partecipazione sui problemi che rientrano nello scopo sociale .
Nei confronti dell’ esterno, la prima iniziativa avviata dalla Fondazione si concretizza nel supporto prestato fin dal momento in cui si verifica l’incidente tramite l’attivazione di un call center che risponde al numero unico nazionale 199.240.033 il quale con competenza mirata sarà in grado, allorché interpellato, di fornire le referenze e di indirizzare il richiedente presso strutture convenzionate e personale medico di eccellenza in relazione alla tipologia del trauma subito. Ulteriore obiettivo della Fondazione è quello di proseguire a indirizzare adeguatamente e sostenere la persona che ha subito il trauma e la sua famiglia a livello clinico e psicologico e per quanto possibile sull’individuazione del supporto teso a sopperire eventuali disagi che si dovessero manifestare nella vita di un nucleo familiare, segnato pesantemente dalla debilitazione di un suo componente.
Quali sono le persone che contribuiscono al raggiungimento di questa nobile obiettivo?
Oltre a quello del fondatore, rilevante supporto è dato dal Direttore Scientifico dott. Giorgio Bernini, medico legale di Sara Assicurazioni che coordina a livello medico l’attività della Fondazione, dal presidente del comitato di sostegno, Dott.sa Silvia Galletto e dal segretario Carlo Pagliolico .
Il Fondatore, Rag. Galletto, di cosa si occupa?
Il Rag. Corrado Galletto , coadiuvato dalla figlia Silvia, è fortemente impegnato nella riuscita dello scopo della Fondazione, che sente fortemente anche in ragione delle vicissitudini che hanno interessato e interessano tutt’ oggi la propria famiglia . Ed è proprio l’osservazione dello stato e delle circostanze dirette che vivono le persone che subiscono gravi traumi e le relative conseguenze sulle loro famiglie, che hanno dato lo spunto e l’ impulso per dare avvio alla presente iniziativa filantropica .
Come è organizzata l’attività?
La sede è a Manta, nel cuneese, alle porte di Saluzzo. Il Consiglio di amministrazione è presieduto dal Rag. Corrado Galletto. Tra gli altri ne fanno parte il figlio Dott. Stefano Galletto, l’Avv. Giorgio Germani di Pavia e il Dott. Giovanni Battista Parodi di Genova.
E’ stato costituito il comitato di sostegno che si occupa prevalentemente dell’attività di promozione e diffusione della conoscenza delle iniziative promosse dalla Fondazione nonché del fund rising. La parte gestionale è affidata al sottoscritto, quale Direttore Generale.
Il comitato scientifico poi studia ed analizza le iniziative di carattere scientifico e si avvale della grande esperienza del presidente dott. Giorgio Bernini per individuare strutture e personale medico di eccellenza al quale la Fondazione possa indirizzare coloro i quali a questa si rivolgono. Vaglia le iniziative segnalate e ne propone di nuove, anche in cooperazione e collaborazione con altre organizzazione filantropiche che abbiano scopi complementari ai propri.
Il segretario Sig. Carlo Pagliolico coordina le diverse attività .
E’ possibile avere materiale divulgativo?
Lo stiamo preparando. Anche il sito è al varo: questo il link http://fondazionesimonagalletto.org . Presto avrà luogo la presentazione del programma e dello staff operativo della Fondazione.
Nella foto: