Nuovo codice della strada: le novità

traffico  Il nuovo codice della strada prevede il ritiro a vita della patente in caso di incidente grave sotto l’effetto di alcol o di droghe

Entro il 2015, come ha confermato il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini, dovrebbe essere approvato il nuovo codice della strada. La principale novità riguarda il ritiro a vita della patente in caso di incidente sotto l’effetto di alcol o di droghe, da non confondersi con la revoca della patente, ovvero il ritiro della licenza di guida per un certo periodo di tempo. In seguito a un grave sinistro dovuto ad alcol o stupefacenti, l’automobilista non potrà infatti mai più guidare.

Attualmente le pene vanno da 2 a 10 anni di carcere per chi causa gravi incidenti in stato alterato da droghe o alcol, e la revoca della patente. Per il nuovo reato di omicidio stradale  si potrebbe arrivare ad una pena da 8 a 18 anni, unita al cosiddetto “ergastolo” della patente, cioè il ritiro a vita della patente.
Il nuovo Codice della strada prevede inoltre che una quota non inferiore al 15% dei proventi delle multe riscosse da organi dello Stato vadano a un fondo per l‘intensificazione dei controlli su strada e a un fondo per il finanziamento del piano nazionale di sicurezza stradale.
È prevista inoltre l’applicabilità della decurtazione di punteggio, del ritiro, della sospensione e della revoca della patente di guida nei confronti dei conducenti minorenni (che guidano i motorini).
Novità anche per i neopatentati, che potranno guidare un veicolo con potenza superiore a 55 KW/t se accompagnati da un adulto patentato.

Patente: Al rinnovo arriva il duplicato

Rinnovo della patente, si cambia. Come anticipato su Quattroruote di luglio, in occasione di ogni rinnovo arriverà una patente nuova di zecca, con la nuova data di scadenza e una fotografia aggiornata. Finiranno definitivamente in soffitta i tagliandi di convalida che la motorizzazione civile inviava in occasione di ogni conferma di validità. E con essi tutti i problemi di leggibilità che comportavano dopo un po’ di tempo che la patente stava nel portafogli. Non solo. Per avere il nuovo documento, promette il ministero, non ci vorrà più di qualche giorno. Insomma, dovrebbero diventare un ricordo i lunghissimi tempi d’attesa di oggi, a volte mesi, per ricevere l’agognato tagliando adesivo.

Si parte il 2 novembre. Forse. Il decreto del Ministero dei trasporti che introduce le nuove procedure è stato pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta ufficiale è sarà in vigore a partire dal 2 novembre prossimo. Prima, però, c’è bisogno di un ulteriore decreto attuativo dello stesso dicastero d’intesa con quello della salute da adottare sempre entro il 2 novembre (ma il termine non è perentorio). In ogni caso, prima della fine dell’anno la nuova procedura dovrebbe diventare pienamente operativa.

Come funziona. Ma vediamo come funzionerà. In occasione del rinnovo il medico trasmetterà telematicamente il certificato alla motorizzazione (in realtà sarà una specie di certificazione elettronica compilata online) insieme alla nuova foto e alla firma del titolare. Il sistema informatico centrale, dopo aver acquisito tutti i dati, genererà in tempo reale una ricevuta elettronica con i dati anagrafici, il numero e la categoria della patente, le eventuali prescrizioni per il conducente o per il veicolo e la nuova data di scadenza che, lo ricordiamo, coinciderà con il compleanno del titolare.

Permesso temporaneo. Questo documento, valido 60 giorni, sarà stampato dal medico e consegnato al titolare e, analogamente a quanto avviene ora, consentirà di guidare solo in Italia fino all’arrivo della nuova patente, che il ministero promette di inviare per posta al domicilio del titolare in tempi rapidi, nel giro di una settimana. Quando si riceverà a casa la nuova patente bisognerà distruggere quella vecchia, ormai scaduta e priva di ogni validità.

Mario Rossi

 

Così cambiano le regole sulle patenti di guida

In vigore da sabato 19 gennaio la direttiva europea che rivoluziona il codice della strada e introduce nuovi esami

ROMA – La nuova direttiva Si chiama Terza Direttiva Patenti il nuovo protocollo dell’Unione Europea che entrerà in vigore sabato 19 gennaio e cambierà completamente, dal punto di vista normativo, le prospettive e gli obblighi dei motociclisti: interesserà tutti i centauri con l’unica eccezione di chi, a oggi, è già in possesso della patente A senza limitazioni.
Le età – Per poter conseguire direttamente (ossia senza passare da licenze inferiori) la patente illimitata occorreranno non più 21 bensì 24 anni di età. Se invece si è già titolari di patente A2 (ottenibile come in passato dai 18 anni) serviranno i due canonici anni di “apprendistato” ma con una sostanziale differenza: il passaggio alla A “senza limiti” non sarà più automatico ma bisognerà sostenere una prova pratica. Esami pratici (con tanto di visita medica) saranno sempre obbligatori per tutti i passaggi di livello, in modo che si possa dimostrare dimestichezza con la moto della categoria superiore a quella guidata fino a quel momento. Resta invece invariata l’età necessarie a conseguire la A1 (16 anni, abilita a condurre scooter e moto di 125 cc fino a 11 kW/15 Cv di potenza).
Patentino addio, arriva la Am – La nuova patente Am per i ciclomotori si conseguirà a 14 anni (ma all’estero sarà valida solo a partire dai 16 anni), vedrà una differenziazione degli esami a seconda che si voglia guidare il motorino o la minicar e non sarà più un semplice “patentino” ma una vera e propria licenza di guida, soggetta alla decurtazione di punti in caso di infrazioni, da conseguire presso un’autoscuola, mentre prima si tenevano corsi anche nelle scuole superiori con un notevole risparmio di denaro per le famiglie. Resta invariata la norma che impedisce ai minorenni di portare passeggeri su moto, ciclomotori, tricicli e minicar.
Più potenza per i diciottenni – I cambiamenti riguardano soprattutto i veicoli guidabili con la patente A2: i limiti di potenza si alzano in modo consistente, per cui i diciottenni potranno guidare moto con potenza massima di 35 kW/48 Cv (il limite attuale è 25 Cv/34 Cv) e un rapporto potenza-peso non superiore a 0,2 kW/ kg (invece degli 0,16 kW/kg oggi in vigore). Saranno quindi, di fatto, escluse le moto sportive specialistiche. Sarà ancora possibile guidare moto depotenziate ma queste non dovranno derivare da modelli che, in versione «full power», superino i 70 kW: misura che dovrebbe limitare una pratica diffusa e pericolosa, cioè l’utilizzo da parte dei diciottenni di maximoto “depotenziate” solo sul libretto e non nei fatti.
Limiti per i neopatentati – Per tre anni dal conseguimento della licenza di guida, i neopatentati dovranno attenersi a particolari limiti di velocità: in autostrada non potranno superare i 100 km/h, su strade extraurbane i 90 km/h.

Fabio Cormio

14 gennaio 2013 (modifica il 15 gennaio 2013)

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Rc auto: la metà degli italiani è in prima classe di merito

Rc auto: la metà degli italiani è in prima classe di merito

E quasi tutti hanno più di 50 anni e sono residenti al sud

Rc auto: la metà degli italiani è in prima classe di merito

Secondo un’indagine di Comparafinanza.it, azienda specializzata in servizi di comparazione on line nei settori assicurativi e finanziari, ben il 45% degli automobilisti italiani si trova in prima classe bonus-malus. Il dato dovrebbe essere abbastanza veritiero, dal momento che Comparafinanza.it ha analizzato oltre 220.000 preventivi di polizze auto da gennaio a settembre. Ma chi è l’assicurato così virtuoso? A meno che non abbia ereditato la prima classe da un familiare secondo la Legge Bersani. Per lo più si tratta di uomini, con un’età tra i 45-55 anni, pensionati e, udite udite, residente in provincia di Napoli.

PIU’ UOMINI CHE DONNE
Potendo contare mediamente su più anni con la patente, gli utenti di sesso maschile hanno una classe di merito migliore rispetto alla componente femminile (in prima classe il 35% degli uomini contro il 12% delle donne). Chi dichiara in percentuale maggiore l’appartenenza alla prima classe di merito sono i pensionati (il 61% della categoria, che può contare su più anni dietro al volante, dichiara di essere in prima classe), seguiti dagli impiegati (51%), e dalla categoria dei casalinghi (uomini o donne, 45%). Sul fondo della graduatoria, seppur staccati di poco dagli studenti per ovvi motivi di età, ci sono gli operai (38%) e gli studenti (40%).

PIU’ SUD CHE NORD
A primeggiare tra le province virtuose italiane, come detto, è Napoli: sul totale di utenti del campione provenienti da questa provincia, ben il 62% dichiara di essere in prima classe, seguono Reggio Calabria (60%) e Caserta (57%), tutte città che contano su una alta concentrazione di assicurati. La maglia nera spetta invece ai cittadini della provincia di Milano (34%), Torino (35%) e Bologna (36%).

Per saperne di più consulta la guida alle assicurazioni di OmniAuto.it

Autore: Daniele Pizzo

http://www.omniauto.it/magazine/21481/rc-auto-la-meta-degli-italiani-e-in-prima-classe-di-merito