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Danni occulti: sono ben visibili tutti i danni?
Spesso dietro ad un impatto banale ed irrilevante, si nascondono delle deformazioni non visibili che possono far aumentare in modo considerevole il costo della riparazione. Ecco alcuni consigli pratici per evitare che il danneggiato accetti un rimborso non corrispondente al danno reale.
La crisi economica che ha coinvolto anche il nostro paese, comporta l’inevitabile modifica delle abitudini, anche nel rapporto con la propria compagnia di assicurazioni. Gli addetti del settore sono perfettamente a conoscenza che negli ultimi anni si è verificata una consistente diminuzione del numero dei sinistri stradali, dovuti sicuramente al minor traffico o al miglioramento delle infrastrutture, ma anche alla definizione fai da te.
E’ infatti sempre più frequente che il conducente del veicolo che ha provocato un danno di lieve entità, anziché attenersi all’ iter assicurativo, con conseguente aumento della classe di merito (malus) e del premio di polizza, preferisca risarcire in prima persona il danno causato. Tale atteggiamento, seppur lecito e consentito in un periodo di difficoltà economica, nasconde dei rischi, non tanto per il soggetto che deve pagare, ma quanto per il danneggiato.
Molte volte un danno che sembra banale e superficiale, può rivelarsi estremamente più grave di quanto si possa vedere dall’esterno.
Il caso che meglio identifica la possibilità di danni occulti è il tamponamento!
Iconducenti dei veicoli coinvolti si accordano spesso tra loro, facendo una quantificazione grossolana sulla base di quanto visibile, inconsci del fatto che dietro il paraurti posteriore, che ha mantenuto la sua forma, non ha riportato evidenti punti di frattura e presenta la sola abrasione della vernice, si potrebbe essere verificata una o più di queste:
La deformazione della relativa traversa;
L’introflessione del rivestimento posteriore;
La rottura dell’assorbitore d’urto;
La rottura dei relativi attacchi.
Si deve infatti considerare che le autovetture sono formate da materiali differenti ed hanno una struttura denominata a deformazione differenziata, il cui scopo è quello di assorbire e dissipare sotto forma di danni, la maggior quantità possibile di energia apportata dal veicolo urtante, consentendo in tal modo che l’energia residua che si trasferisce all’interno dell’abitacolo, non sia tale da comportare lesioni per i passeggeri.
Il primo elemento che svolge questa funzione in caso di impatto è proprio il paraurti, il quale oltre ad essere dotato di una certa elasticità, essendo costituito in materiale plastico, ha tra le sue caratteristiche costruttive e di omologazione, quella di dover assorbire urti fino ad una determinata entità, senza riportare fratture o rotture.
Ci sono comunque dei sistemi pratici e da strada per capire la reale entità dei danni!
PARAURTI POSTERIORE – per verificare se gli attacchi del paraurti sono integri, è sufficiente muoverlo con forza. Qualora si presenti un gioco rispetto alla normale collocazione, è possibile che l’impatto sia stato tale da comportare la rottura degli attacchi, quindi è necessario procedere alla sostituzione dell’intero ricambio.
RIVESTIMENTO POSTERIORE – per verificare se tale parte abbia subito una deformazione, è sufficiente aprire e chiudere il portello. Dato che il perno della serratura è fissato proprio sul lamierato interno, qualora il portello sbatta e non si chiuda regolarmente, è facile che il rivestimento abbia subito una introflessione, quindi è necessario procedere alla relativa riparazione. In tale caso è molto probabile che anche la traversa e l’assorbitore d’urto siano stati danneggiati e quindi da sostituire.
Quelli sopra riportati sono dei metodi pratici che in ogni caso non forniscono garanzie certe!
Pertanto anziché definire l’importo del danno in pochi minuti ed in mezzo alla strada, è sempre meglio affidarsi ad un professionista, sia esso un carrozziere di fiducia, oppure un perito, i quali, sulla base della loro esperienza tecnica e diretta, potranno dare una valutazione sicuramente più affidabile e fornire una quantificazione molto prossima alla realtà. E’ comunque importante che al momento del sinistro, i conducenti dei veicoli compilino e sottoscrivano ugualmente il modulo di Constatazione Amichevole di Incidente, per evitare ripensamenti di una delle parti coinvolte, o sparizioni inaspettate.
Autore: Stefano Burato – Assicuramoci bene (Articolo originale)