Le carrozzerie piemontesi si appellano al Consiglio regionale

Loredana Porcelli (presidente del Gruppo Regionale Carrozzieri di Confartigianato Imprese Piemonte): “Oltre che con crisi energetica e rincari, dobbiamo fare i conti anche con le scorrettezze delle compagnie assicurative”

Nei giorni scorsi, Confartigianato Imprese Piemonte e altre organizzazioni regionali dell’artigianato hanno incontrato, presso la segreteria del Gruppo Consigliare Lega Salvini Piemonte, i consiglieri Sara Zambaia (prima firmataria dell’ordine del giorno presentato in Consiglio Regionale a tutela delle carrozzerie piemontesi e approvato all’unanimità la scorsa settimana ) e Michele Mosca.

L’incontro era finalizzato a discutere la proposta di legge elaborata dalle associazioni di rappresentanza dei carrozzieri a favore del settore, per superare la limitazione del mercato causata dalle Compagnie assicurative.

In Piemonte ci sono 2.600 carrozzerie artigiane che impiegano circa 8mila dipendenti. La proposta di legge è stata presentata dai rappresentanti delle carrozzerie per affrontare la problematica che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di questo comparto ed è attualmente in studio presso i Consiglieri regionali.

Durante l’incontro, il consigliere Mosca ha analizzato le dinamiche del settore e ha sottolineato l’importanza di unire le richieste dei carrozzieri a quelle dei periti assicurativi, che chiedono l’iscrizione in un apposito albo. Inoltre, il confronto ha evidenziato la necessità di tutelare la terzietà del perito per garantire l’interesse del sistema e dei consumatori.

Secondo Mosca, le compagnie assicurative stanno utilizzando gli esuberi degli uffici amministrativi per fare perizie sui danni subiti dai clienti. Questo ha portato alla criticità del settore delle carrozzerie, che sta attraversando una fase molto difficile.

La presidente del Gruppo Regionale Carrozzieri di Confartigianato Imprese Piemonte, Loredana Porcelli, ha denunciato la crisi energetica e l’aumento dei prezzi dei materiali di ricambio che hanno ulteriormente ridotto i margini di redditività delle imprese del settore.

Sorgente: Le carrozzerie piemontesi si appellano al Consiglio regionale – Lavocediasti.it

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Falsi incidenti: oltre 400 indagati

Un’inchiesta in quattro tronconi che coinvolge medici, fisioterapisti e carrozzieri di tutto l’Agro

I 153 indagati nella maxi inchiesta sui sinistri fasulli dello studio Guerritore rappresentano la quinta fase in ordine di tempo di un’articolata serie di operazioni investigative coordinate dalla procura di Nocera Inferiore tra il 2009 e il 2012. I carabinieri di Angri e di Nocera Inferiore arrivarono all’attuale indagine, la più importante, dopo precedenti quattro tranches. Nel caso in questione, un intero studio legale, capeggiato dall’avvocato Raffaele Guerritore, è al centro del meccanismo truffaldino, con undici provvedimenti tra interdizioni e divieti.

Il primo gruppo di 161 indagati aveva come epicentro l’avvocato angrese G.F., promotore di ottantuno falsi sinistri, poi c’erano i “ruoli” del carrozziere Gaetano Vitolo, che rilasciava false fatture per incidenti mai avvenuti, del medici Antonio Capuozzo, di Marano, e del fisioterapistaGiovanni Cesarano, responsabili di falso. Il secondo troncone, con 105 indagati, ruotava invece intorno alla figura dell’avvocato di Sant’Egidio, Michele Avino, e con lui il carrozziere Giuseppe Desiderio, titolare di una carrozzeria inesistente utilizzata per emettere false fatturazioni, il medico ortopedico di Pagani, Franco Aufiero, ritenuto responsabile di falso, i procacciatori Memore Testa e Gennaro Sicignano e il carrozziereGaetano Vitolo. Il terzo filone comprendeva 58 indagati e verteva sulla figura dell’avvocato nocerino Pietro Coppola, ideatore dei sinistri in trenta diversi capi d’accusa, con i procacciatori Giovanni Battista BattipagliaBartolomeo Attianese e Luigi Mosca e il carrozziere Salvatore Adamo, che emetteva fatture false per simulare riparazioni in realtà mai avvenute.

Il quarto gruppo contava 135 indagati capeggiati dal pregiudicato di Angri Luigi Carpentieri, 48 anni, con precedenti specifici, residente a Rossano Calabro ma di fatto domiciliato ad Angri, ritenuto promotore del sistema, presente anche nell’inchiesta attuale; poi l’avvocato Pasquale Serafino, di Striano, anche lui ricomparso nell’affaire Guerritore, il legale Roberto Lambiase, di Roccapiemonte, e di nuovo il dottor Antonio Capuozzo.

L’ultima indagine culminata nei 153 avvisi di garanzia ricostruisce gli incidenti stradali falsi o ingigantiti per ottenere risarcimenti dalle compagnie di assicurazioni, partiti dalle perquisizione delle forze dell’ordine nel 2010 nello studio dell’avvocato Raffaele Guerritore, con il contestato ruolo del radiologo Costabile D’Agosto e dell’infermiere Saverio Croce, entrambi interdetti dalla professione per due mesi, impegnati a far risultare da falsi certificati false lesioni da ripagare a cura delle ignare compagnie assicurative.

L’indagine è rimasta sospesa dopo il trasferimento del primo pm che curò le attività investigative, dottoressaElena Guarino, ora alla procura di Salerno: quattro anni dai riscontri, due dal deposito informative. E un anno e passa per la richiesta cautelare accordata in parte dal gip Giovanna Pacifico.

Alfonso T. Guerritore

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