A day in the life: Vehicle inspector – Un giorno con: Il Perito Auto Ispettore

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Dealing with drivers is a constant challenge for BCA vehicle inspector Andy Kendall, especially when it comes to signing for a repair estimate that may reach thousands of pounds.
Kendall has been with BCA for more than 16 years, originally starting his career in the bodyshop and then progressing to a vehicle inspector’s role.
He is one of BCA’s 45 field inspectors in the UK, who travel around the country assessing fleet vehicles either on-site or at one of BCA’s auction centres.
Their job is to estimate the total cost to restore and repair a vehicle which is being defleeted, either for the leasing company to use as a guide when setting recharges or for fleets prior to sending vehicles off to auction. All inspectors have a ready-made office in the boot of their car which includes a printer, hand-held devices and camera.
The inspection process
The inspectors use a grading process to assess a vehicle’s body and trim, with grade one being the best condition and grade five indicating that substantial repair work needs to be carried out.
“The whole thing about vehicles going into a bodyshop is time,” says Kendall.
“Time is money in terms of company vehicles, and the grading helps highlight to potential buyers how much work would be needed.
“This is invaluable so our clients know what it is going to cost them to be able to sell the vehicle.” The companies that commission BCA’s inspectors may also have requirements and standards they expect the vehicles to be returned in with their own damage checklist with different associated costs.
There will be slightly different views on wear and tear and damage between leasing companies and manufacturers. On the flip side, some may not charge for things others will.
For example, leasing companies differ on whether they issue a fine when a vehicle’s service history is missing. During a vehicle inspection, all damage is photographed and uploaded into BCA’s reporting system.
Natural light has to be present to be able to carry out the inspection correctly and all drivers are instructed to clean their vehicles beforehand.
If the inspector turns up and the car or van is too dirty, they can refuse to perform the inspection with the charge still payable by the company.
“Dealing with the driver is a particular challenge and getting a signature from them, especially when they are faced with a particularly high bill, can sometimes be difficult,” says Kendall.
“People will deny they have had an accident and say that damage has happened without their knowledge.”
Repair damage promptly and properly
Repair early and professionally is a key message the inspectors try and get through to drivers, stressing the extra costs associated with badly carried out smart repairs or damage that goes untreated.
“Quite often we do come across smart repairs that are not always done well, which then ends up being counter-productive because the client ends up paying more to get the work re-done,” says Kendall.
“The key thing for us in the broader scheme of things is the message to get repairs done early rather than later. In our experience, damage left untreated ends up costing more in the long run and causes more damage when left.”
Wheels, tyres and bumpers are the most common damages, while incidents of air vents damaged by phone holders are becoming more frequent.
Communication is key
“Our role is to deliver a transparent audit trail for the client’s asset so they can see the condition of the vehicle when it came from fleet and decide on how to cost the vehicles back,” says Kendall.
To keep vehicle recharges down, he urges fleet operators to keep communicating to drivers the importance of reporting damage and keeping vehicles in a good condition.
“It is down to good fleet management, monthly checks and good communication to keep the vehicles in good condition,” he said.
“Not having a blame culture is also a good thing, as this can make it easier for drivers to report any damage rather than avoid doing it.”

                                                           TRADUZIONE:

Trattare con i drivers è una sfida costante per l’ispettore di veicoli della BCA Andy Kendall, soprattutto quando si tratta di sottoscrivere  un preventivo di danno che può raggiungere migliaia di sterline.
Kendall è con BCA da oltre 16 anni, ha iniziato la sua carriera in carrozzeria e poi è diventato un Perito Auto Ispettore.
Egli è uno dei 45 ispettori in campo di BCA nel Regno Unito, che viaggiano in tutto il paese per valutare i veicoli della flotta sia presso i clienti che presso uno dei centri di vendita all’asta di BCA.
Il loro compito è quello di stimare il costo totale per ripristinare e riparare un veicolo che viene tolto dalla flotta, sia per la società di leasing per fissare il prezzo di vendita o per le flotte prima di inviare i veicoli all’asta.
Tutti gli ispettori hanno un ufficio pronto all’uso nel bagagliaio della loro auto, che comprende una stampante, dispositivi palmari e macchina fotografica.
Il processo di ispezione
Gli ispettori utilizzano un processo di classificazione da 1 a 5 per valutare la carrozzeria del veicolo e assegnare, con un valore tra 1 per la migliore condizione e il grado 5 che  indica che i lavori di riparazionecon sostituzione del ricambio deve essere effettuato.
“La cosa più importante per i veicoli che entrano in una carrozzeria è tempo”, dice Kendall.
“Il tempo è denaro per i veicoli aziendali, e la classificazione aiuta molto i potenziali acquirenti indicando quanto lavoro sarà necessario.
“Questo ha un valore inestimabile e i nostri clienti sanno cosa verrà a costare loro riparare il veicolo prima di venderlo.”
Le società forniscono agli ispettori della Commissione di BCA calibri di valutazione diversi che indicano come i veicoli devono essere restituiti e danno specifiche checklist con differenti costi da abbinare ad ogni singolo danno.
Ci saranno leggere differenze di valutazione  su usura e danni tra le società di leasing e produttori o NLT. Il rovescio della medaglia è che alcuni non pagheranno riparazioni che altri faranno.
Ad esempio, le società di leasing si differenziano se emettono una penale quando il libretto di manutenzione  di un veicolo è mancante.
Nel corso di una ispezione del veicolo, tutto il danno viene fotografato e caricato nel sistema di reporting di BCA.
La luce naturale deve essere presente per poter effettuare l’ispezione correttamente e tutti i driver sono incaricati di pulire i loro veicoli in anticipo.
Se l’ispettore vede  l’auto o il furgone ed è troppo sporco, può rifiutarsi di eseguire l’ispezione addebitando il costo dell’ispezione alla società.
“Trattare con il conducente è una sfida particolare e ottenere una firma da loro, soprattutto quando sono di fronte a un conto particolarmente elevato, a volte può essere difficile”, spiega Kendall.
“La gente nega di aver avuto un incidente e dice che il danno è avvenuto a loro insaputa.”
Riparare i danni prontamente e correttamente
Riparare presto e professionalmente è un messaggio chiave che gli ispettori cercano di dare attraverso i conducenti, sottolineando i costi aggiuntivi associati con le riparazioni  da fare  o  male effettuate.
“Molto spesso noi incontriamo riparazioni  che non sono sempre fatte bene, e poi finisce per essere controproducente perché il cliente finisce per pagare di più per un lavoro rifatto”, spiega Kendall.
“La cosa fondamentale per noi in linea di massima è il messaggio per ottenere riparazioni fatte presto e bene piuttosto che male o più tardi. Nella nostra esperienza, il danno non trattato finisce per costare di più nel lungo periodo e provoca più costi quando si ripara. “
Ruote, pneumatici e paraurti sono sede dei danni più comuni, mentre gli episodi di prese d’aria danneggiati dai titolari di telefonia sono sempre più frequenti.
La comunicazione è la chiave
“Il nostro ruolo è quello di fornire una linea di controllo trasparente per gli asset del cliente in modo che possano vedere la condizione del veicolo quando è arrivato dalla flotta e decidere come dare il veicoli indietro”, spiega Kendall.
Per mantenere il veicolo in forma, egli esorta i gestori di flotte per mantenere la comunicazione ai conducenti sull’importanza di riportare danni e mantenere i veicoli in buone condizioni.
“Per una buona gestione della flotta sono necessari controlli mensili e una buona comunicazione che obblighi i conducenti a  mantenere i veicoli in buone condizioni”, ha detto.
“Non avendo una cultura di responsabilità  è anche una buona cosa per i conducenti di segnalare prontamente eventuali danni, piuttosto che evitare di farlo.”

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Bravi (I promessi sposi) e Bravi Periti

liberamente tratto da Wikipedia, l’enciclopedia libera.   
I bravi aspettano don Abbondio
« a prima vista si davano a conoscere per individui della specie de’ bravi. »
(Alessandro ManzoniI promessi sposi capitolo I)

Per bravi si intende la soldataglia al servizio dei signorotti di campagna, che comandavano nell’Italia settentrionale del Cinquecento e Seicento. De facto braccio armato e spesso prepotente del potere locale, avevano il compito di garantire nel contado di spettanza del padrone (riconoscibile per l’appellativo don, che nell’intera penisola era riservato ai personaggi di una certa importanza oltre che ai membri del clero) che il volere di chi comandava fosse rispettato, con le buone o con le cattive.

La loro fama è dovuta alla loro presenza nel romanzo I promessi sposi di Alessandro Manzoni, dove lo scrittore all’inizio dell’opera ne fa un’ampia descrizione e dove appaiono come sgherri di Don Rodrigo e dell’Innominato. In particolare il Manzoni specifica precise date nella quale osserva il manifestarsi del fenomeno dei bravi. Citando delle gride locali, scrive come nel 1583 la loro presenza sul suolo italiana sia non solo accertata, ma anche condannata. La data tuttavia più importante risulta essere quella della grida del 1632: essa serve al Manzoni per testimoniare storicamente che, nel periodo in cui si svolgono i fatti dei promessi sposi, i bravi fossero ancora presenti.

Un altro bravo famoso, personaggio di fantasia come quelli manzoniani è Sparafucile, presente nel Rigoletto di Giuseppe Verdi.

Per assimilazione esistono i Bravi Periti.  Si intende la manovalanza al servizio delle compagnie multinazionali, che comandano nell’Italia intera dei giorni nostri. De facto braccio armato di fotocamera e spesso prepotenti del potere assicurativo, hanno il compito di garantire nel contado di spettanza del padrone (riconoscibile con l’appellativo di dott. liquidatore, che nell’intera penisola era riservato ai personaggi di una certa importanza oltre che ai membri del PD) che il volere di chi comandava fosse rispettato, con le buone o con le cattive.

La loro fama è dovuta alla loro presenza in tutti i sinistri RC Auto e CVT, dove gli agenti, le controparti, gli assicurati ed anche i carrozzieri ne fanno un’ampia descrizione e dove appaiono come sgherri degli ispettorati. In particolare gli avvocati specificano precise date nella quale osserva il manifestarsi del fenomeno dei bravi fino al 2014, immediatamente dopo ogni sinistro auto. Citando conversazioni in carrozzeria, la loro presenza sul suolo italiana sia non solo accertata, ma anche condannata. La data tuttavia più importante risulta essere quella della grida del febbraio 2014, essa serve al Governo per introdurre l’indennizzo diretto con riparazione delle vetture presso le Carrozzerie Convenzionate che trasmettono il preventivo direttamente in Compagnia senza sottoporre il veicolo ad ispezione. Si può testimoniare storicamente che, nel periodo in cui si svolgono i fatti delle CARD (Convenzione Assicuratori Risarcimento Diretto), i bravi periti fossero ancora presenti.

Un altro bravo famoso, personaggio di fantasia come quelli menzionati è Sparafucile, presente nel Rigoletto di Giuseppe Verdi.

Etimologia

Probabilmente il nome “bravo” deriva dal latino pravus che significa “cattivo, malvagio” e che si ritrova nello spagnolo bravo, con il significato di “violento”, “selvaggio” e “impetuoso”.

I bravi dei Promessi sposi

Quelli di seguito elencati sono tutti bravi alle dipendenze di Don Rodrigo, ad eccezione del Nibbio che lavora per l’Innominato, il quale ne ha sotto il suo comando molti altri di cui però non si fanno i nomi. Il Biondino e il Carlotto è possibile che siano semplici servitori piuttosto che uomini in armi.

Biondino

« Biondino! Carlotto! aiuto! son assassinato!” grida don Rodrigo; caccia una mano sotto il capezzale, …. »
(Cap. XXXIII)

Carlotto

« Carlotto! aiuto! son assassinato!” grida don Rodrigo; caccia una mano sotto il … »
(Capitolo XXXIII)

Grignapoco

Il Grignapoco, al servizio di Don Rodrigo, proviene dal contado di Bergamo, dove nel locale dialetto il verbo ridere si dice grignar, quindi il bravo è uno che ride poco. Per ingannare Agnese e sviare le indagini, era stato impartito al Grignapoco di parlare in dialetto durante il rapimento di Lucia Mondella affinché le ricerche si svolgessero a Bergamo.

Griso

Per approfondire, vedi Griso.

Il Griso è il capo dei bravi al servizio di Don Rodrigo, dal quale ha piena fiducia, complice di molti crimini e malefatte. Pur godendo della stima del padrone, non esita a tradirlo quando quest’ultimo contrae la peste; chiama i monatti perché lo portino al lazzaretto, poi lo deruba e fugge, ma avendo commesso l’imprudenza di toccare i vestiti del padrone si ammala anch’esso di peste, e muore prima di lui.

Nibbio

Per approfondire, vedi Nibbio (personaggio).

Il Nibbio è alle dipendenze dell’Innominato e sembra esserne, tra i servitori, il più fidato, l’unico che venga nominato e che ha una parte attiva nella storia.
Nel romanzo appare poche volte, ma la più significativa è nell’occasione del rapimento di Lucia, dove davanti al suo padrone appare turbato dall’umanità della protagonista femminile dell’opera. Questo episodio sembra il prologo della successiva conversione dell’Innominato.

Montanarolo

« Si levò lo schioppo, e lo consegnò al Montanarolo, come per isgravarsi d’un peso inutile… »
(Capitolo XX)

Sfregiato

« Piglia con te un paio de’ meglio lo Sfregiato, e il Tiradritto; e va di buon animo, e sii il Griso. Che diavolo! »
(Capitolo XI)

Squinternotto

« Intanto i tre bravi sopraddetti, e lo Squinternotto ch’era il quarto (oh! vedete che bei nomi, da serbarceli con tanta cura), rimasero coi tre dell’innominato… »
(Cap. XX)

Tanabuso

« Si cavò poi di tasca alcune berlinghe, e le diede al Tanabuso, dicendogli: «voi altri state ad aspettarmi; e intanto starete un po’ allegri con questa brava gente». »
(Capitolo XX)

Tiradritto

« Piglia con te un paio de’ meglio… lo Sfregiato, e il Tiradritto; e va di buon animo, e sii il Griso. Che diavolo! »
(Capitolo XI)
« Don Rodrigo […] smontò da cavallo, e buttò la briglia al Tiradritto, uno del suo seguito. »
(Capitolo XX)