
R.C. AUTO – Risarcimento diretto, spese legali risarcibili se sussiste un nesso causale tra sinistro e spesa

Tutto in un decreto nel piano Destinazione Italia.
E’ bastato togliere un avverbio dalla norma firmata da Monti per spazzare via colpo di frusta, danni psichici, ferite e lesioni non riscontrabili con radiografie. La prescrizione passa da due anni a tre mesi. UnipolSai, leader del mercato, aveva lamentato “l’impatto significativo dei sinistri sulla redditività” del gruppo. Altro elemento di battaglia dell’Ania presente nel nuovo testo è il richiamo al famigerato risarcimento in forma specifica. Il preludio affinché si possa finalmente consentire alle compagnie di determinare le modalità di riparazione e non ultimo promuovere la categoria dei carrozzieri a “terzisti di pura manovalanza”, ai quali imporre il costo orario di manodopera e la lavorazione del veicolo con ricambi triangolati direttamente dalle compagnie. Inoltre, e questo non è da poco, se nell’erogazione dell’intervento riparativo si presentano due possibili soluzioni tecniche, il carrozziere convenzionato sarà sempre costretto dalla compagnia a scegliere quello meno costoso. Ultimo elemento: la clausola contrattuale in polizza per limitare – nonostante le varie pronunce avverse sentenziate dalla Corte Suprema di Cassazione – l’utilizzo dell’istituto della cessione del credito, unica arma oggi a tutela dell’autoriparatore e dell’automobilista danneggiato, che di fatto e di diritto, dovrebbe liberamente scegliere l’autoriparatore di fiducia ed ottenere da quest’ultimo una riparazione a regola d’arte del bene danneggiato.
Per il risarcimento del danno fisico alla persona, nel testo che dovrà essere convertito in legge entro il 21 febbraio, si stabilisce che l’infortunato “è risarcito solo a seguito di riscontro medico legale da cui risulti strumentalmente accertata l’esistenza della lesione”. Una norma precedente, firmata dal governo Monti che già aveva aperto la strada a dubbi e contestazioni alleggerendo i costi delle compagnie (-22% la stima dell’Ivass per un risparmio di 120 milioni nel 2012) in affanno per gli effetti sulle polizze del calo delle auto in circolazione, affiancava a “strumentalmente” l’avverbio “visivamente” che l’esecutivo Letta ha invece deciso di togliere di mezzo. Addio, quindi, non solo al colpo di frusta, ma anche a danni psichici come lo stress post traumatico o a ferite e lesioni non riscontrabili via Tac e radiografia. Questo significa ammazzare per intero qualsiasi possibilità di ottenere un risarcimento per danni come per esempio il classico colpo di frusta. Quindi è una norma fatta per tagliare via tutta una serie di risarcimenti, giusti o sbagliati che siano, semplicemente per sollevare le assicurazioni. E’ rassicurante sapere che finalmente i testimoni di un sinistro, non indicati nel frettoloso e spesso incompleto rapporto della Polizia intervenuta per i rilievi, non saranno ammessi in questo modo mettendo uno stop alle testimonianze di comodo e ci regala serenità sapere che il diritto al risarcimento decadrà in caso di richiesta presentata oltre novanta giorni dal fatto e così, finalmente, le compagnie potranno archiviare il caso in modo da evitare le denunce tardive. Insomma, giustizia è fatta. Ma ci sono gli sconti per gli assicurati! Ci si chiede cosa c’entra quanto paga l’assicurato con la posizione dell’infortunato che non sempre coincidono? E poi gli sconti sono irrisori rispetto all’aumento delle polizze nell’ultimo decennio. In ogni caso il legislatore non ha bloccato i prezzi delle polizze – che non sarebbe possibile -, quindi basta aumentarli e annullare il beneficio degli sconti: non c’è alcuna garanzia su questo punto, quindi abbiamo una lesione certa dei diritti delle persone e forse degli sconticini sulle polizze ma che non si equiparano in alcun modo con quelli che sono i maggiori utili per le compagnie. Quanto ci guadagnano le assicurazioni? Difficile fare un conto preciso, ma tenendo conto che il risarcimento del colpo di frusta rappresenta tra il 60 e il 70% del risarcimento delle compagnie che quindi possono aspirare ad avere un risparmio almeno del 50% della loro esposizione complessiva sul ramo Rc Auto. Un risparmio di proporzioni enormi. Tutto all’insegna dell’incostituzionalità, ma la Corte potrebbe impiegare anni per pronunciarsi in merito. In tutto questo “teatro italico” noi tutti vorremmo capire meglio la nuova posizione assunta nel merito da Matteo Renzi, che giorno dopo giorno incarna sempre più chiaramente l’ambito ruolo a tutor dei poteri forti.
[1] C. Cost. sent. n. 235 del 16.10.2014.
[2] Art. 139 Dlgs 209/2005.
© Riproduzione riservata
– See more at: http://www.laleggepertutti.it/58607_incidenti-stradali-risarcimenti-piu-bassi-per-i-danni#sthash.fsJAiiMk.dpuf
“Il Governo si oppone alla libera concorrenza nel settore RC auto, con buona pace di chi sperava finalmente in un calo delle tariffe”. E’ con sorpresa e delusione che le Associazioni provinciali dei Carrozzieri di CNA e Lapam – che rappresentano 280 carrozzerie e oltre 2.000 occupati – accolgono la decisione del Consiglio dei Ministri in merito alla riforma della RC auto dello scorso 13 dicembre: un Decreto Legge che rende obbligatoria la “forma specifica” nel risarcimento dei danni dei veicoli incidentati, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine convenzionate con le assicurazioni, e pagate direttamente da queste ultime.
“Questa ipotesi – spiega Oriano Setti, responsabile provinciale di CNA Autoriparazione – è l’esatto contrario delle liberalizzazioni perché, nei fatti, si indirizzerebbe tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate, alle quali le Assicurazioni impongono condizioni di lavoro sotto costo, mettendo a rischio la qualità della riparazione. Inoltre, si impedirebbe ai cittadini di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e rivolgersi all’officina di fiducia. Liberalizzare significa ampliare l’offerta, mentre il provvedimento all’esame del Governo metterebbe fuori gioco migliaia di carrozzerie che hanno individuato nella propria indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato”. “La norma proposta si muove in un grave e palese conflitto di interesse – incalza Carlo Alberto Medici, responsabile provinciale per Lapam – in cui ricadono le Assicurazioni che, per legge, sono obbligate a risarcire il danno e non a occuparsi direttamente della riparazione. Le carrozzerie indipendenti non possono essere rottamate per decreto in nome di una finta liberalizzazione”.
Prezzi e normative a parte, centrale nella protesta di CNA e Lapam è il tema della sicurezza: la libertà di decidere chi effettuerà la riparazione, senza giochi al ribasso, garantisce una qualità maggiore del lavoro sugli autoveicoli (i quali, complice la crisi, sempre più spesso vengono riparati per posticipare l’acquisto del nuovo). Le Associazioni dei Carrozzieri, che aderiscono alla mobilitazione della categoria e annunciano una manifestazione a Roma nei primi giorni di gennaio, sollecitano l’eliminazione dell’obbligo di risarcimento in forma specifica dalla riforma dell’RC auto.
Riproduzione riservata © 2013 viaEmilianet
Al grido simbolico di Giù le mani dalle carrozzerie, si è svolta oggi a Savona nella sede dell’Amministrazione Provinciale l’Assemblea regionale pubblica dei Carrozzieri liguri, organizzata dalla CNA Liguria con la collaborazione della CNA di Savona.
Alla presenza degliOnorevoli Cristina Bargero eFabio Lavagno, Membri della VI Commissione (Finanze) della Camera dei Deputati, il Presidente nazionale CNA–Autoriparazioni Franco Mingozzi eil Responsabile nazionale CNA–Autoriparazioni Mario Turco hanno espresso la loro preoccupazione.
“Ho avuto oggi occasione di ribadire all’assemblea ed ai due Parlamentari della Commissione Finanza la mia apprensione per quanto sta succedendo. – ha detto Franco Mingozzi – In diversi interventi abbiamo espresso la speranza che il nostro accorato appello venga ascoltato anche dai Parlamentari direttamente interessati, primi fra tutti la senatrice Vicari. Quello che sta succedendo nel mondo dell’autoriparazione mette a rischio migliaia di aziende, e questo è un rischio che non possiamo correre.
Abbiamo l’impressione che chi propone iniziative come queste sappia poco della base sulla quale questi provvedimenti impattano. Richieste che penalizzano in maniera così devastante un intero comparto non dovrebbero nemmeno essere proposte. Accanto alle carrozzerie, infatti, c’è tutto il mondo delle vetture, e le ricadute sono ancora più ampie dei pur 18mila piccoli imprenditori che sono in gioco in questo settore in tutta Italia”.
“Sono molto preoccupato – ha rincarato Mingozzi – anche perché gli Onorevoli interessati al settore ci hanno confermato di non aver ancora potuto visionare il pacchetto Vicari nella sua interezza. In questo paio di mesi – da quando sono divenuto Presidente di questo comparto – avevo avuto l’impressione che tutto dovesse finire in una bolla di sapone, ma è nostro dovere tenere la guardia molto alta, perché non siamo ad oggi sicuri di nulla. Noi carrozzieri abbiamo un marea di proposte alternative al pacchetto Vicari, che semplicemente fanno già parte del nostro ordinamento: non occorre inventare nulla di nuovo, non chiediamo di stravolgere accordi ma semplicemente desideriamo quello che già c’è. La lobby delle assicurazioni cerca di impossessarsi di un mestiere che non è il suo, tagliando via dal mercato una fetta di circa 14mila imprenditori per convogliare verso i rimanenti 4mila tutti gli assicurati. Le assicurazioni intendono gestire, come un pacchetto completo, la decisione su quanto tempo serva per riparare una vettura, quanti soldi verrà a costare la riparazione, il costo orario, gestire insomma il sinistro in tutte le sue sfaccettature. Ma l’Italia ha un impianto diverso dagli altri Paesi, l’esistente è composto per lo più da piccole medie imprese che in altri paesi non sono così presenti. Noi ripetiamo quindi con forza: Ognuno badi al proprio mestiere!”
“Siamo abbastanza impensieriti a proposito di questa proposta Vicari – ha rincarato Mario Turco – perché pare che stia per approdare a breve al Consiglio dei Ministri… Vogliamo ripetere con decisione che le nostre richieste sono circoscritte alla questione della riparazione; non vogliamo interessarci di altro: il danno fisico, le procedure… non ci riguardano! Ma vogliamo entrare, dobbiamo entrare nella questione specifica delle carrozzerie. Il pacchetto Vicari per noi significa ammazzare migliaia di imprese, e faremo battaglia per difendere la democrazia economica e di tutela del quadro giuridico normativo già esistente nel nostro paese. La filiera delle assicurazioni contribuirà ad abbassare il costo delle polizze tramite contratti capestro, con i quali costringeranno le aziende a lavorare sotto costo, chiedendo servizi aggiuntivi a titolo gratuito, senza una ricerca di qualità ma nella direzione del risparmio di chi accetta anche condizioni di sicurezza carenti. Noi che ce ne intendiamo sappiamo che non si può lavorare in sicurezza ai prezzi proposti dalle assicurazioni, 18 euro l’ora nel sud , 25 euro nel centro Italia e 28 euro l’ora nel nord!”
In entrambi i provvedimenti di cui si è discusso oggi si renderebbe di fatto obbligatorio il risarcimento ‘in forma specifica’, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con l’assicurazione. “In tal modo – ha ripetuto Giancarlo Micolucci Presidente della CNA-Autoriparazioni della Liguria – oltre a ledere la libertà di scelta dei consumatori, si metterebbero in ginocchio 2/3 delle imprese di carrozzeria indipendenti che non operano in convenzione con le compagnie di assicurazione. Se non saranno ascoltati,i carrozzieri sono pronti ad occupare piazza Montecitorio”.
“Le Associazioni dei Carrozzieri – ha dichiarato infine Gino Angelo Lattanzi, dirigente del Dip.to Sindacale della CNA Liguria – hanno quindi chiesto l’eliminazione dell’obbligo del risarcimento in forma specifica dalla risoluzione Gutgeld, sottolineando che esso impedirebbe agli automobilisti di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia del carrozziere”.
“Sono a rischio la libertà di scelta dei cittadini e la sopravvivenza di oltre 300 imprese di carrozzeria e dei loro 700 dipendenti in provincia di Trapani”. E’ l’allarme lanciato da Luigi Giacalone, segretario Provinciale CNA, in merito a due ipotesi di provvedimenti all’esame del Governo e del Parlamento e riguardanti la riforma della disciplina RC Auto. Il primo riguarda il pacchetto di norme del settore assicurativo, sul quale sta lavorando il sottosegretario allo sviluppo economico, sen. Simona Vicari. Il secondo si riferisce ad una risoluzione, primo firmatario l’on. Gutgeld, in discussione presso la Commissione Finanze della Camera. In entrambi i provvedimenti si renderebbe di fatto obbligatorio il risarcimento in “FORMA SPECIFICA”, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con l’assicurazione.
“In tal modo, sottolinea Luigi Giacalone, oltre a ledere la libertà di scelta dei consumatori, si metterebbero in ginocchio 2/3 delle imprese di carrozzeria indipendenti che non operano in convenzione con le compagnie di Assicurazione. La CNA chiede ai Parlamentari di questa provincia l’ELIMINAZIONE DELL’OBBLIGO DEL RISARCIMENTO IN FORMA SPECIFICA, sottolineando che esso impedirebbe agli automobilisti di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di carrozzerie di fiducia. Tra l’altro riteniamo che l’obbligo del risarcimento in forma specifica è incostituzionale, perch´ aggira la sentenza della Corte Costituzionale del 19 Giugno 2009, n. 180, dove viene confermato che il sistema del risarcimento diretto è facoltativo e che tale sistema non può e non deve essere considerato o utilizzato come se fosse obbligatorio. Cari Parlamentari – aggiunge – in Italia è necessario ARGINARE LA LOBBY, trasversale e vergognosamente condizionante nel sistema politico, RAPPRESENTATA DALLE COMPAGNIE ASSICURATRICI avvezze, tra l’altro, ad escogitare ogni sistema per non crearsi la concreta concorrenza sul mercato. Concorrenza che darebbe indubbi vantaggi agli automobilisti, alle imprese e a tutti i cittadini”.
Esonerata la società che gestisce l’area perché il cartello di omessa custodia era ben visibile
Il cartello “parcheggio incustodito” esposto all’ingresso dell’area di sosta a pagamento, istituita con delibera comunale, libera il gestore da ogni responsabilità per il furto del mezzo. La sola predisposizione del servizio, difatti, non comporta di per sé l’assunzione dell’obbligo di custodire i veicoli parcheggiati. Lo puntualizza la Cassazione, terza sezione civile, con sentenza n. 14067/13.
Ad aprire la questione è la richiesta di risarcimento danni, formulata da un utente nei confronti dell’azienda incaricata di amministrare, per conto del Comune, il parcheggio multipiano in cui aveva lasciato in sosta la sua macchina, poi rubatagli. Secondo il conducente la società è tenuta a rispondere dell’accaduto, a titolo di omessa custodia della vettura. In primo grado il Tribunale aveva bocciato la domanda: oggetto del contratto era solo il godimento dello spazio di sosta e non anche la custodia del bene. Diversa, però, è stata la soluzione adottata in appello. Nel caso di specie, avevano rilevato i giudici, è ravvisabile un “contratto atipico di parcheggio“, disciplinato dalle norme sul deposito. Il gestore dell’area, dunque, era obbligato ad assicurare sia la «messa a disposizione di uno spazio per il parcheggio» che la custodia del veicolo «risultando irrilevanti eventuali condizioni generali di contratto dell’impresa che gestisce il parcheggio, che escludono un obbligo di custodia». Del resto, aveva concluso la Corte, le modalità – rapidissime – con cui si conclude il contratto consentono di ritenere l’utente ignaro dei particolari sottesi al rapporto negoziale. Non solo. Il parcheggio – chiamato di “corrispondenza” poiché sito nelle vicinanze della metropolitana milanese – non era espressamente segnalato come incustodito.
Prevedibile il ricorso della società: l’area va ricondotta in quella tipologia di parcheggio che gli enti comunali – ex articolo 15 della legge 122/89 – sono chiamati a predisporre per esigenze di decongestionamento del traffico cittadino. Si tratterebbe, perciò, di strutture attrezzate – mediante il modello multipiano del silos e il “sistema a sbarra” – per il solo controllo della durata della permanenza, e non per la custodia dei mezzi.
Concorda la Cassazione, che ha accolto il ricorso della società. L’istituzione da parte dei Comuni di aree di sosta a pagamento – spiega, richiamando il precedente a Sezioni Unite n. 14319/11 – non comporta l’assunzione dell’obbligo del gestore di custodire i veicoli parcheggiati «se l’avviso “parcheggio incustodito” è esposto in modo adeguatamente percepibile prima della conclusione del contratto». Informativa, che consente di inquadrare l’accordo tra l’utente che immette il veicolo nell’area di interscambio e il gestore, come negozio atipico di parcheggio incustodito, e non come deposito con obbligo di custodia, a nulla valendo – per via dell’interesse pubblico al servizio – l’eventuale buona fede del fruitore. Va esclusa, per queste ragioni, la responsabilità della concessionaria comunale, per il furto del veicolo avvenuto nell’area di sosta gestita.
Autore: Selene Pascasi – Il Sole 24 Ore (Articolo originale)
Il dott. Silvio Lovetti, da molti anni Direttore dell’UCI, Ufficio Centrale Italiano, ha terminato l’attività ed il dott. Stefano Re, funzionario dello stesso ente, ne ha assunto le mansioni.
Cos’è l’UCI è la prima domanda che nasce spontanea.
L’UCI è un ente nazionale che opera dal 1953 quale ufficio italiano per la gestione della Carta Verde. Le sue attività sono disciplinate per legge in concerto con gli altri uffici nazionali europei ed extraeuropei detti Bureaux.
L’ Ufficio Centrale Italiano, UCI, è l’Ufficio Nazionale di Assicurazione per l’Italia per i veicoli a motore in circolazione internazionale.
Costituito nel 1953, opera come Bureau per l’Italia nell’ambito del sistema della Carta Verde istituito in Europa dal Sottocomitato dei Trasporti su strada della Commissione per l’Europa dell’ONU.
L’attività dell’UCI è disciplinata dagli articoli 125 e 126 del decreto legislativo 7 settembre 2005, numero 209 (Codice delle assicurazioni private ).
L’UCI si occupa principalmente di gestire le problematiche relative al risarcimento dei danni causati sul territorio italiano da veicoli immatricolati o registrati in Stati esteri che circolano temporaneamente in Italia. L’UCI è anche responsabile degli incidenti provocati all’estero da veicoli italiani, in relazione ai quali è tenuto a rimborsare gli omologhi uffici esteri.
Tutto questo avviene appunto sulla base di convenzioni stipulate con gli omologhi Uffici Nazionali di Assicurazione (Bureaux) costituiti negli altri paesi aderenti al sistema della Carta Verde.
L’UCI è abilitato a provvedere al risarcimento dei danni causati da veicoli esteri che temporaneamente si trovano sul territorio italiano, nella Repubblica di San Marino e nella Città del Vaticano.
L’impegno comporta per l’UCI l’obbligo di liquidare i danni e di pagare agli aventi diritto i relativi risarcimenti. Ha sede a Milano ed occupa circa 30 persone.
Chi sono i soci di UCI?
Sono le compagnie di assicurazione che esercitano il ramo auto in Italia, sia Italiane che estere, purché autorizzate. Quelle che lo sono da anni e quelle che vogliono entrare nel mercato che chiedono di essere soci provvisori per un anno, sottoscrivendo 1000 quote per 510 €, sino al perfezionamento della pratica, dopo l’autorizzazione diventano di diritto soci di UCI.
Con tutti questi soci, alle riunioni ci sarà un sacco di gente?
Una volta era così, oggi con 7 gruppi assicurativi che coprono il 92% del mercato, non c’è neanche bisogno che andiamo a fare le riunioni in un altro locale.
Quanti sinistri gestisce UCI ogni anno?
Sono circa 50.000, affidati alle varie compagnie o società mandatarie delle compagnie estere. Solo circa 3.000 sono gestiti direttamente da UCI e sono quelli che hanno alcune problematiche di gestione. O sono causati da veicoli esteri non assicurati o sono stati restituiti dalle varie società mandatarie.
Come si diventa società mandataria di una compagnia estera?
Anzitutto è necessario sottoscrivere una convenzione con l’UCI, impegnandosi a rispettare le norme a cui è sottoposto l’UCI e fornendo delle qualifiche e garanzie. Va poi contattata direttamente una compagnia estera non rappresentata per proporre la propria candidatura e sottoscrivere con essa un contratto per la gestione dei sinistri avvenuti in Italia con tale compagnia estera non rappresentata. Poiché il mandatario dovrà anticipare i risarcimenti ai danneggiati per conto della Compagnia estera, il contratto dovrà prevedere delle garanzie di ritorno dei capitali.
Ottenuto il mandato di una compagnia estera, questa segnalerà al proprio Bureau nazionale l’intenzione di nominare un mandatario in Italia. Tale richiesta nomina verrà comunicata ad UCI, dopodiché si sottoscrive un accordo con UCI per accettare le regole della procedura ed UCI a quel punto accetterà la nomina dandone conferma al Bureau estero.
Inoltre, ma qui l’UCI non è coinvolto, si può diventare mandatari anche per i sinistri occorsi ad un assicurato italiano con una compagnia estera avvenuta all’estero. Questi ultimi sono i sinistri regolati dalla IV direttiva Auto della Comunità Europea.
Quali sono i paesi che riconoscono la Carta Verde sono scritti sulle varie carte verdi presenti in ognuna delle nostre auto. Ma i confini sono stabili?
No, si era partiti negli anni 60 con alcune delle nazioni europee e ora siamo arrivati a tutto il continente. Le nuove frontiere sono quelle dei paesi dell’ex Unione Sovietica e dei Balcani. Nel 2009 quando è entrata la Russia pensavamo che avendo oltre 150.000 di veicoli avremmo avuto un forte impatto. Fortunatamente l’incremento è stato solo di 2000 sinistri.
Qual è il corrispettivo che una compagnia paga per la gestione di un sinistro?
La tariffa è del 15% del valore liquidato con un minimo di 200 € ed un massimo di 3.500. Ma è possibile, in base ai volumi gestiti o altri parametri di valutazione, che le società mandatarie e le compagnie estere si accordino diversamente.
Date anche un servizio di informazione all’utenza?
Questa attività era demandata per legge all’ISVAP che con le nuove regolamentazioni sta cedendo l’incarico alla CONSAP che è diventato organismo di indennizzo per tutti i sinistri. Noi diamo informazioni solo per i sinistri che derivano dalla gestione della Carta Verde. Non dimentichiamo che il servizio Carta Verde è nato come servizio privato e non pubblico. Anche dopo il 69 con l’RCA obbligatoria, la Carta Verde era facoltativa. Veniva venduta solo in alcune agenzia convenzionate ed ai posti di frontiera. Poi è stato fatto un accordo con le associazioni delle compagnie ed infine è stato regolamentato per legge.
Sul nostro sito è possibile trovare ulteriori informazioni sull’UCI: www.ucimi.it
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN TECNICA PERITALE E DI FORMAZIONE DEI MEDIATORI
DEL COLLEGIO LOMBARDO PERITI ESPERTI CONSULENTI
Protocollo n 19 /s/2012 Data : 16 maggio 2012
CORSO ANNUALE PER PERITI ASSICURATIVI
Il Perito Assicurativo, così come individuato e definito dalla Legge 166/92 relativa alla istituzione del Ruolo Nazionale dei Periti Assicurativi, è un “accertatore di danni alle cose derivanti dalla Circolazione, dal furto e dall’ incendio dei veicoli a motore e dei natanti “, che può operare sia in campo assicurativo che in quello giudiziario, ma sempre e soltanto nell’ambito dell’accertamento e valutazione dei danni a cose (cioè ai veicoli ed ai natanti) .
L’accesso al Ruolo Nazionale prevede determinati requisiti e lo svolgimento di un esame di idoneità scritto, secondo quanto indicato nella Gazzetta Ufficiale 4°Serie Speciale n. 70 del 03.09.92 e relativo regolamento, da tenersi a Roma secondo le date che vengono fissate ogni anno.
La nostra Scuola di Specializzazione in Tecnica Peritale, sensibile costantemente ai problemi di formazione peritale, organizza un Corso Annuale per la formazione di Periti Assicurativi.
Il Corso è riservato a coloro che desiderano svolgere prevalentemente l’attività peritale di stima e valutazione danni a veicoli e natanti, e non sono interessati all’infortunistica stradale e cioè all’analisi e ricostruzione cinematica dei sinistri stradali.
Il Corso Annuale fa riferimento in particolare ai programmi Ministeriali relativi all’esame di immissione nel Ruolo Nazionale dei Periti Assicurativi (Legge 166/92) e fornisce pertanto la preparazione necessaria per partecipare agli esami di idoneità per l’iscrizione al Ruolo, ma più concretamente provvede alla formazione indispensabile per poter svolgere in maniera qualificata l’attività professionale di Perito Assicurativo.
DURATA :
ORARI:
SEDE:
INIZIO: TERMINE: MATERIE:
160 c.ca ore in 33 sabato pomeriggio e/o mattina
dalle 14,30 alle ore 18,00 di sabato, secondo calendario che verrà fornito all’inizio del Corso. In caso di necessità didattiche e/o organizzative verranno svolte lezioni anche il sabato mattina dalle ore 9,00 alle ore 13,00, secondo modalità e in periodi da concordare.
Collegio Lombardo Periti Esperti Consulenti, C.so Vittorio Emanuele II n. 30 – 20122 Milano.
indicativamente 3 novembre 2012 giugno 2013
– Diritto e Tecnica Assicurativa
– Estimo e Valutazione Danni
– Meccanica, Cinematica, Topografia – Nautica – Cenni di Motoristica.
20122 MILANO CORSO VITTORIO EMANUELE II°, 30 TEL. (02) 77.33.15.31 e-mail: scuola@collegiolombardo.it FAX (02) 780165
CODICE FISCALE e PARTITA IVA 04166300154
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN TECNICA PERITALE E DI FORMAZIONE DEI MEDIATORI
DEL COLLEGIO LOMBARDO PERITI ESPERTI CONSULENTI
LEZIONI EXTRA (da confermare ) : -Fotografia
– Seminario CESTAR
N.B. : I programmi dettagliati saranno forniti all’inizio del Corso e comunque si riferiscono a
quelli indicati nella Gazzetta Ufficiale 4°Serie S peciale n. 70 del 03.09.92.
REQUISITI: Diploma di Scuola Media Superiore compreso tra quelli previsti dal Ministero (G.U. 4°Serie Speciale del 03.09.92).
ATTESTATO:Al termine del Corso viene rilasciato l’Attestato di Frequenza. Non verrà rilasciato a coloro che superano il limite massimo di 7 assenze.
COSTO: La quota è fissata in € 2.000,00.= + IVA 21% ( per un totale di
€ 2.420,00.=) da versare all’atto dell’iscrizione ed inviandone copia alla
segreteria unitamente alla scheda di adesione compilata
DOCUMENTAZIONE: – Copia del titolo di studio – Fotocopia carta di identità
– Fotografia formato tessera. -Codice Fiscale.
Le iscrizioni sono aperte a partire da metà giugno 2011. Gli interessati dovranno inviare alla segreteria la domanda di iscrizione compilata in ogni sua parte con copia dell’avvenuto pagamento (vd. dati sulla domanda di iscrizione).
Chi desiderasse chiarimenti può rivolgersi presso la Segreteria del Collegio Lombardo Periti Esperti Consulenti dal lunedì al venerdì, orario d’ufficio, Tel. 02/77331531 – e-mail : scuola@collegiolombardo.it –
Il direttore del Corso e la segreteria sono a disposizione per ulteriori informazioni, previo appuntamento , da metà settembre , presso la Sede del Collegio.
.
Certi di avervi tra noi, ci è gradito l’incontro per porgere i nostri più cordiali saluti.
IIL DIRETTORE DEL CORSO (ing. Mario Calandrelli)
20122 MILANO CORSO VITTORIO EMANUELE II°, 30 TEL. (02) 77.33.15.31 e-mail: scuola@collegiolombardo.it FAX (02) 780165
CODICE FISCALE e PARTITA IVA 04166300154
Ogni anno, con provvedimento dell’ISVAP da pubblicarsi nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica, è indetta (o dovrebbe esserlo) una sessione della prova di idoneità prevista dall’art.5, comma 1, lettera e), della legge n.166/1992 al fine della iscrizione nel Ruolo nazionale dei periti assicurativi.Per l’ammissione all’esame è richiesto il possesso, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, del titolo di studio non inferiore a diploma di istituto di istruzione secondaria di secondo grado ovvero, in mancanza, del requisito di cui all’art.16, comma 2, della stessa legge n.166/1992, accertato con provvedimento del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato o dell’ISVAP.L’esame consiste in una prova scritta ed in una prova orale. Le prove mirano ad accertare il possesso dei requisiti di professionalità necessari per l’esercizio dell’attività di perito assicurativo. La prova scritta si svolge in Roma; la data e la sede sono indicate nel provvedimento che indice la sessione di esame. I candidati sono tenuti a presentarsi muniti di un documento di riconoscimento. La prova scritta si effettua mediante la compilazione di un questionario a risposta multipla. Il tempo assegnato ai candidati per lo svolgimento della prova scritta viene indicato in calce al questionario stesso. (PROVA LA SIMULAZIONE) Alla prova orale, che si svolge in Roma, sono ammessi i candidati che hanno riportato nella prova scritta una votazione non inferiore a settanta centesimi. Il programma di esame verte su nozioni giuridiche e tecniche. In particolare le nozioni giuridiche riguardano: a) elementi di diritto e di procedura civile e penale; b) cenni di diritto e tecnica delle assicurazioni; c) elementi di diritto della circolazione (codice della strada e codice della navigazione). Le nozioni tecniche riguardano: a) elementi di fisica e di meccanica; b) elementi di topografia e di fotografia; c) elementi di estimo; d) veicoli a motore. I candidati comprovano la conoscenza teorica e pratica delle materie di cui sopra in relazione all’accertamento, alla stima e alla riparazione dei danni derivanti dalla circolazione, dal furto e dall’incendio dei veicoli a motore e dei natanti soggetti alla legge 990/1969, con particolare riguardo ai seguenti argomenti: A) NOZIONI GIURIDICHE 1) Elementi di diritto e di procedura civile e penale: a) definizione di responsabilità; b) nesso causale; c) regime della prova; d) consulenza tecnica e perizia. 2) Cenni di diritto e tecnica delle assicurazioni: a) ruolo nazionale dei periti assicurativi (legge n. 166/1992); b) assicurazione obbligatoria r.c.auto e natanti (legge n. 990/1969 e successive modifiche); c) convenzione indennizzo diretto; accordi vigenti alla data del provvedimento con il quale viene indetta la prova di idoneità; d) assicurazione contro i danni auto rischi diversi (furto, incendio e kasko). 3) Elementi di diritto della circolazione (codice della strada e codice della navigazione). B) NOZIONI TECNICHE 1) Elementi di fisica e di meccanica: a) grandezze scalari e vettoriali; b) forza e massa; c) lavoro e potenza; d) composizione e scomposizione delle forze; e) baricentro; f) momento di inerzia; g) urti; h) attriti; i) calore e temperatura; j) isolamento termico nei veicoli; k) lubrificanti e sistemi di lubrificazione; l) materiali metallici non ferrosi; m) materiali metallici ferrosi; n) leghe; o) materie plastiche; p) legnami; q) resistenza dei materiali; r) saldatura e unione dei materiali; s) trattamenti di preservazione e verniciatura dei materiali; t) classificazione delle macchine elettriche; u) generatori di corrente; v) accumulatori di corrente. 2) Elementi di topografia e di fotografia: a) nozioni di topografia e strumentazione necessaria per il rilevamento dei luoghi del sinistro; b) nozioni di fotografia e rilievi fotografici del sinistro: metodologie e attrezzature. 3. Veicoli a motore: a) parti strutturali dei veicoli a motore: nomenclatura; b) motori con alimentazione a benzina; a metano; a gas; motori diesel; motori elettrici; c) organi meccanici, elettrici ed elettronici; d) componenti non funzionali al movimento; e) deformazioni e rotture a seguito di incidenti; f) metodologie di intervento per la riparazione: tecniche di officina e di carrozzeria, cicli di riparazione, attrezzature per le riparazioni, strumenti di misura e di controllo. 4) Elementi di estimo: a) accertamento e valutazione dei danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore: stima sintetica; stima analitica; stima per differenza di valori; valore di demolizione; b) prontuari dei tempi per le riparazioni; c) determinazione del costo orario della mano d’opera; d) perizia estimativa: redazione e considerazioni; e) stima dei danni da furto e da incendio; f) fermo tecnico. |