Il maggiordomo virtuale  sbarca sulla Land Rover

Il nuovo sistema «smart assistant» riconosce chi guida dallo smartphone Studia le abitudini del conducente: se trova un appuntamento imposta il Gps

Il prototipo del Discovery

Il prototipo del Discovery

Battista, anzi James (trattandosi di una vettura inglese…), regola il sedile e il volante, seleziona il canale radio preferito, accende il climatizzatore. Prima ancora di salire in macchina. Non è un vero maggiordomo, ma l’idea in qualche modo si avvicina al tuttofare pronto a prendersi cura dei desideri automobilistici.

 Ridurre le distrazioni

E’ il sistema che nel giro di alcuni anni arriverà sulle vetture del gruppo JLR (Jaguar e Land Rover). Si chiama «smart assistant» e riconosce il guidatore dallo smartphone non appena ci si avvicina all’auto. In un istante attiva le funzioni predisposte, tra le altre anche la gestione dell’agenda impostata sul telefonino. Se c’è un appuntamento prefissato lo «smart assistant» imposta il navigatore per arrivare puntuali a destinazione, ma è anche in grado di ricordare un’eventuale telefonata fissata a una certa ora, evidenziare un appuntamento, l’orario di un volo. I tecnici inglesi non sono arrivati ancora all’autopilota capace di guidare anche l’automobile ma la funzioni di servizio sono numerose e lo «smart assistant» col tempo riconosce le abitudini del guidatore. Per esempio quella di seguire uno stesso tragitto, ogni giorno alla medesima ora (come per raggiungere il posto di lavoro o portare i figli a scuola), predisponendo il navigatore e accendendo il programma preferito sul display o il cartone animato. Può consigliare percorsi alternativi se l’info traffico riceve notizie di ingorghi, o punti di rifornimento se il livello del carburante è scarso. Secondo Wolfgang Epple, direttore ricerca e sviluppo di JLR, «L’obiettivo principale è ridurre le distrazioni durante la guida”». Sempre presenti quando si armeggia col telefonino e con i tasti dell’auto, per regolare il climatizzatore, gli specchietti, il navigatore.

  di Paolo Lorenzi

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L’anno orribile dell’automobileil mercato torna ai livelli del 1979

Nel 2012 vendute poco di 1 un milione e 400 mila vetture.
Fiat perde 100 mila unità ma in Brasile fa il record

LA CRISI DEL SETTORE AUTO   unrae 2012

Nel 2012 vendute poco di 1 un milione e 400 mila vetture.
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MILANO- Indietro tutta di trentatre anni. Le vendite di auto in Italia tornano ai livelli del 1979: poco più di un milione e 400 mila unità, il 20% in meno del 2011 quando ne erano state immatricolate 1 un milione e 749 mila. A dicembre il calo è stato persino superiore rispetto ad altri mesi: -22%.

 

FIAT, DOLORI IN CASA E RECORD IN BRASILE-Per quanto riguarda il gruppo Fiat, le vendite in dicembre sono scese del 20,2% a 25.385 unità, mentre nell’intero 2012 il Lingotto ha immatricolato esattamente 100mila auto in meno, per una flessione del 19,4% a 414.925. Piccole consolazioni: la quota di mercato è salita al 29,26% in dicembre (dal 28,42% di un anno prima) e al 29,59% per l’intero 2012 (29,43% nel 2011); Panda e Punto si confermano ai primi due posti nella classifica dei modelli più popolari. Le soddisfazioni, invece, arrivano da altri paesi: in Brasile Fiat vende il doppio che in Italia. Nel 2012 ha immatricolato 838 mila veicoli (e ne ha prodotti 759 mila), il migliore risultato in 36 anni di attività. Rispetto al 2011 la crescita è dell’11%, la casa torinese così mantiene il primato interno . Giovedì arriveranno i dati della Chrysler, anche questi positivi sull’onda della ripresa americana.

 

GLI SCONTI NON FUNZIONANO– Ma torniamo all’Italia. A poco sono serviti sconti con importi spesso superiori ai 5 mila euro: più delle promozioni influiscono i rincari dei prezzi della benzina, dell’Rc Auto e gli aumenti delle imposte provinciali e dal primo gennaio pure quelli delle multe e dei pedaggi autostradali. «La crisi economica, la pressione fiscale sulle famiglie, le restrizioni al credito alle imprese hanno determinato una domanda totalmente anelastica rispetto alle straordinarie offerte» spiega Jacques Bosquet, presidente dell’Unrae. Altre conferme arrivano dagli acquisti delle famiglie: -22,9%, uno dei dati più bassi mai registrati.

«MERCATO FALSATO DALLE KM ZERO»- Secondo i concessionari poi la situazione è ancora più grave di quanto emerge dai dati: per Federauto «solo grazie a un massiccio intervento di chilometri zero dicembre si è riusciti a raggiungere quota 1,4 milioni». In dodici mesi – secondo i dealer- si sono perse 347.650 unità equivalenti a un fatturato di circa 7 miliardi di euro. E il 2013 non promette nulla di buono: per gli analisti è atteso un ulteriore calo, anche se in misura minore.

MALE ANCHE L’USATO– Ma i segnali non sono incoraggianti, va male anche l’usato: i passaggi di proprietà sono calati del 9,8.« Di solito quando il nuovo non tira il mercato dell’usato è in ripresa, ma nelle fasi veramente difficili quest’ultimo rallenta», spiega Gian Primo Quagliano direttore del centro studi Gl Events. Che non esclude qualche spiraglio di luce: «A partire da aprile-maggio potrebbe esserci un’inversione di tendenza: oggi l’automobile soffre di più dell’economia reale. Ma solo se ci sarà una politica economica meno punitiva ». Cioè se il prossimo governo metterà in atto un piano di rilancio, come quello richiesto dall’Anfia: «Rivedere provvedimenti troppo penalizzanti: come la riduzione della deducibilità del costo delle vetture aziendali, imposta sulle autovetture sportive e IPT».

Daniele Sparisci
danielesparisci

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