Leasys arriva in Belgio. Dopo Spagna, Francia, Germania e UK

 

Continua l’internazionalizzazione di Leasys SpA, la società di mobilità e noleggio a lungo termine di FCA Bank, che da oggi è presente in Belgio con una nuova succursale della Holding italiana.

Dopo l’ingresso in Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, Leasys tiene dunque fede all’annunciato programma di espansione all’estero arrivando in un mercato che, maturo nell’ambito del leasing, presenta ancora significative prospettive di crescita per il noleggio a lungo termine, in particolar modo per ciò che concerne le piccole e medie imprese e il target dei clienti privati.

 Un mercato dove, dunque, Leasys potrà misurarsi fin da subito proprio grazie alla varietà e alla flessibilità delle sue soluzioni di mobilità, che già hanno incontrato il favore dei nuovi clienti stranieri generando volumi in crescita di oltre il 20% nei paesi in cui Leasys è approdata nel corso nel 2017. In Italia, Leasys registra un incremento delle auto noleggiate di circa il 5% rispetto al 2016 – anno record con oltre 54mila mezzi consegnati – e cresce in modo particolare nel segmento dei liberi professionisti e dei privati, a dimostrazione di come il privato sia disponibile a valutare il noleggio quando la proposta è chiara, conveniente e facilmente accessibile. Complessivamente, Leasys gestisce oggi una flotta di circa 200.000 unità (auto e veicoli commerciali).

L’affermazione di Leasys si basa su efficienza e servizi innovativi grazie alle tecnologie digitali – un asset strategico nel quale Leasys continua ad investire – e trae forza dalla rinnovata gamma prodotti di FCA, oggi in grado di rispondere alle esigenze di mobilità più diverse con Jeep Compass, Alfa Romeo Stelvio, Giulia, Fiat Tipo e Fiat 5oo, quest’ultima capace di persuadere anche i Millennials, che la noleggiano su Amazon.

Del resto l’internazionalizzazione rientra, appunto, nella più ampia strategia di crescita e diversificazione del Gruppo FCA Bank, che punta ad aumentare la propria quota di mercato proponendo con più efficacia a livello europeo i modelli FCA al mercato delle flotte e dei privati. Con l’ampliamento dei mercati di riferimento Leasys sarà sempre più competitiva e in grado di soddisfare al meglio le esigenze dei propri clienti locali e internazionali: l’obiettivo è diventare uno dei primi cinque player europei del noleggio entro i prossimi tre anni.

A guidare Leasys nella sede di Bruxelles è stato chiamato Danny Meulenberghs, sotto il coordinamento di Jean-luc Mas, General Manager di FCA Bank Group in Belgio.

Anche in Belgio Leasys “esporterà” il prodotto di punta nell’ultimo anno – Be Free e Be Free Pro per pmi e professionisti – già protagonista della campagna di lancio delle operazioni Leasys in Spagna, Francia e UK.

Be Free e Be Free Pro, le innovative soluzioni create da Leasys e FCA, continuano a riscuotere un grande successo, dopo aver rivoluzionato l’idea di mobilità, all’insegna di concetti quali semplicità e flessibilità, grazie anche a un’offerta tecnologica completa e a canoni estremamente competitivi, senza anticipo e soprattutto senza penali di restituzione anticipata.

Be Free è di un prodotto semplice e innovativo e con un prezzo vantaggioso, dedicato a chi vuole sentirsi libero di utilizzare l’auto senza pensieri e senza intaccare il proprio patrimonio personale. Con un importo mensile fisso per tutta la durata del contratto, IVA inclusa e senza anticipo, Be Free comprende Assicurazione RCA, bollo, assistenza stradale e la possibilità di gestire tutti i servizi legati all’auto grazie alla  Leasys App. E se si cambia idea, o cambiano le proprie esigenze di mobilità  è possibile restituire l’auto dopo il primo anno senza alcuna penale di restituzione anticipata.

Con Leasys App si può accedere direttamente da smartphone a tutti i servizi che Leasys ha pensato per rendere ancora più piacevole e completa la customer experience come ad esempio il garage virtuale, la funzione Trova la tua auto, l’alert per il  controllo del limite di velocità, i servizi disponibili lungo il percorso come distributori o centri d’assistenza, il soccorso h24 in tutta Italia e molto altro ancora. A bordo dell’auto è anche installato il sistema di infomobilità Leasys I-Care Smart che consente, tra l’altro, la geolocalizzazione della vettura per il recupero in caso di furto.

Dopo il grande successo di Be Free sviluppato per i clienti privati, FCA e Leasys hanno ulteriormente rivoluzionato ancora una volta il concetto di mobilità con il lancio per i liberi professionisti di Be Free Pro. Anche in questo caso le parole chiave sono libertà, semplicità e flessibilità. I professionisti, oggi più che mai, hanno bisogno di soluzioni intelligenti e innovative, in grado di rappresentare un valore aggiunto e semplificare la loro attività. Grazie a un’ampia gamma di modelli e a un’offerta economica unica sul mercato, Be Free Pro permette a tutti coloro che utilizzano la vettura per lavoro  di muoversi in totale libertà scegliendo la vettura più adatta alle proprie esigenze. Che si tratti di necessità strettamente legate alla mobilità urbana o di spostamenti più lunghi, o di rappresentanza, con Be Free Pro i professionisti possono mettersi subito al volante di un’auto nuova senza immobilizzare il capitale e con tutti i vantaggi del noleggio.

Incidenti stradali in Germania

Migliaia d’italiani sono coinvolti ogni anno in incidenti stradali all’estero – ovviamente anche in Germania.

 Incidente stradale in Germania – cosa fare?

 In caso d’incidente stradale in Germania si applicano il diritto tedesco in materia di circolazione stradale, il Codice della Strada tedesco (StVO), connesso alle disposizioni del diritto in materia di responsabilità civile ed eventualmente della legge sulle violazioni amministrative e del diritto penale.

 Una domanda importante è sapere se il diritto al risarcimento dei danni di un italiano lesionato in Germania sarà liquidato ai sensi del diritto tedesco, o di quello italiano o di un altro diritto.

 In caso d’incidente stradale verificatosi in Germania si applica in linea di massima il diritto tedesco. Qualora però, in via eccezionale, entrambi i soggetti coinvolti nell’incidente (il danneggiante e il danneggiato) avessero la loro dimora abituale in Italia, si applicherebbe il diritto italiano al risarcimento dei danni – ma appunto soltanto in quel caso!

 In caso d’incidente è raccomandabile, per ragioni probatorie, chiamare la polizia. Tuttavia in Germania la polizia, in caso d’incidenti lievi senza danni alle persone, si limita spesso ad accertare i dati dei soggetti coinvolti nell’incidente e dei testimoni, senza però redigere un verbale sullo svolgimento dei fatti. Qualora la polizia dovesse tuttavia fare accertamenti sull’andamento dei fatti, è possibile richiedere la visione degli atti – la quale è tuttavia concessa soltanto agli avvocati. In caso d’incidenti gravi con dei morti interviene il Procuratore della Repubblica in loco. In tali casi viene conferito mandato di eseguire una perizia analitica dell’incidente allo scopo di accertare la dinamica precisa dell’incidente. Una tale perizia può anche essere prodotta su richiesta in una causa civile sull’andamento dei fatti. È da sottolineare che gli analitici d’incidenti lavorano in modo molto professionale ed usufruiscono dei metodi più moderni.

Spesso è utile verbalizzare la dinamica dell’incidente assieme al danneggiante sull’usuale modulo, la cosiddetta Constatazione amichevole d’incidente, messo a disposizione dalle associazioni automobilistiche e dalle assicurazioni.

Per una successiva liquidazione dei danni è necessario annotare la targa installata sulla vettura della controparte, mentre il detentore della vettura è desumibile dallaKraftfahrzeugschein/Zulassungsbescheinigung Teil I {carta di circolazione/certificato di immatricolazione parte I} che il conducente della vettura deve sempre portare con sé.

Oltre a ciò le assicurazioni forniscono spesso ai loro assicurati una specie di biglietto da visita, che dovrebbe essere consegnata alle parti coinvolte nell’incidente, e che contiene le indicazioni relative alla targa del veicolo, al detentore e all’assicurazione di responsabilità civile. Tuttavia non è obbligatorio avere un biglietto da visita del genere.

In base alla targa del veicolo può essere verificato, tramite il numero centrale degli assicuratori automobilistici www.zentralruf.de, dove una macchina tedesca è assicurata. Per le autovetture immatricolate in Germania vige l’obbligo d’assicurazione r.c. legale; sono usuali somme assicurative di 7,5 milioni di euro o superiori. La guida di un veicolo senza copertura assicurativa r.c. costituisce reato.

 È naturalmente vantaggioso produrre fotografie e schizzi da diversi angoli d’osservazione del luogo del sinistro.

 La liquidazione stragiudiziaria del danno conseguente all’incidente per il tramite delle assicurazioni di responsabilità civile avviene di regola in modo spedito. Sovente le assicurazioni tedesche versano anticipi forfetari. Secondo il diritto tedesco in materia di assicurazione di responsabilità civile, il danneggiato ha diritto al rimborso delle sue spese di riparazione, oppure al risarcimento del valore attuale che l’autovettura possedeva prima dell’incidente, ciò se le spese di riparazione superano notevolmente il valore della vettura (il cosiddetto danno economico totale). Oltre a ciò devono essere rimborsati in conformità al diritto tedesco sia le spese del perito per la valutazione del danno sull’autoveicolo, sia il mancato godimento che insorge ai danni del proprietario del veicolo per il periodo intercorrente dall’incidente fino alla riparazione eseguita nel limite di tempo determinato dal perito del danno.

 Qualora l’autovettura italiana danneggiata si trovi ancora in condizioni di marcia e debba essere riportata a breve termine in Italia, è tuttavia raccomandabile far costatare da un perito tedesco immediatamente dopo l’incidente il danno sulla vettura.

Le grandi officine dispongono spesso di un ufficio peritale in sede. Molte assicurazioni hanno un cosiddetto servizio per la liquidazione veloce del danno {Schadenschnelldienst}, cosicché può aver senso chiamare l’assicurazione di responsabilità civile della controparte subito dopo l’incidente e di richiederle questo servizio. Qualora non dovesse sussistere la necessità di agire immediatamente, si dovrebbe dapprima chiedere consiglio a un avvocato.

 Le assicurazioni tedesche rimborsano inoltre anche le spese legali. In caso di danni alle persone, la liquidazione avviene mediante il pagamento delle spese di guarigione, del mancato guadagno dimostrato e di un pretium doloris. L’ammontare del pretium doloris è rimessa alla discrezione della trattativa degli interessati o del tribunale. In quanto a ciò ci si ricorre a valori dall’esperienza ricavata da sentenze d’uffici giudiziari di secondo grado. In Germania non esiste una codificazione legale del pretium doloris ai sensi del „danno biologico“ italiano. Di regola il pretium doloris tedesco è notevolmente inferiore rispetto alle somme riconosciute dal diritto italiano per il „danno biologico“.

 Dopo che la Corte di Giustizia Europea ha approvato la promozione dell’azione del danneggiato dal sinistro nel suo Paese d’origine e ciò è stato adottato dall’ultima direttiva sulle assicurazioni di responsabilità civile autoveicoli dell’UE, non sussiste in linea di massima alcun dubbio sul fatto la promozione dell’azione al domicilio del dannegiato si presta. Si deve tuttavia considerare che i giudici al domicilio del danneggiato, come pure l’avvocato locale del danneggiato, devono all’occorenza essere esperti del diritto di risarcimento dei danni tedesco, se l’incidente si è verificato in Germania. Seppur è vero che la direttiva sull’assicurazione di responsabilità civile autoveicoli ha ampliato le possibilità d’azione, essa non ha modificato il principio secondo cui i diritti del risarcimento dei danni del danneggiato si orientano al diritto al luogo del sinistro.

 Tuttavia nei casi un po’ più complessi è da sconsigliare al danneggiato (italiano) di proporre l’azione in Italia quando il regolamento del danno deve avvenire secondo il diritto tedesco.

Non si può né presupporre che i tribunali italiani abbiano conoscenze del diritto tedesco né, viceversa, non ci si può neppure aspettare che i tribunali tedeschi abbiano conoscenze del diritto italiano.

Incidenti mortali: Italia sopra la media europea

Incidenti mortali: Italia sopra la media europea   L’Italia occupa l’11° posto nelle graduatorie europee per i decessi causati dagli incidenti stradali. Nel 2013 ci sono state 58 vittime per milione di abitanti, contro una media europea di 52

Nel 2013 in Italia i decessi causati da incidenti stradali sono stati circa 3400, mentre i feriti ammontano a circa 259.500 (dati Istat)
Rispetto al 2012 si è riscontrato comunque un calo: le “vittime della strada” si sono ridotte del 6,9% e del 2% i feriti. Nel 2013 la media europea per i decessi causati da incidenti stradali è pari a 52 morti ogni milione di abitanti. L’Italia si colloca all’11° posto nella graduatoria europea con 58 vittime per milione di abitanti, preceduta dalla Germania (41) e dalla Spagna con (37). L’Italia risulta pertanto peggiore rispetto alla media europea, ma migliore rispetto a Paesi come la Romania, dove i decessi registrati sono di 92 morti per milione di abitanti, la Polonia (87 ) e la Lettonia (86). La causa principale degli incidenti stradali è la distrazione.

Velocità e incidenti stradali: la Germania quale esempio

Nonostante l’assenza di limiti di velocità sulle autostrade, la maggior parte degli incidenti mortali avviene altrove. Ecco qualche cifra e qualche statistica su come le strade e le automobili siano sempre più sicure e sul perché andare veloce in autostrada non è particolarmente rischioso.

QUARANT’ANNI DOPO – Nel 1974 in Germania sono decedute 16’665 persone a causa di un incidente stradale tra conducenti, passeggeri e pedoni. Calcolatrice alla mano significa quasi cinquanta ogni giorno: un numero elevato, elevatissimo, che quasi fa rabbrividire. La sicurezza a quell’epoca era diventata una tra le priorità in campo automobilistico, sia per i costruttori che per le istituzioni. Così il primo gennaio del 1976 fu introdotto l’obbligo di allacciare le cinture di sicurezza, tre anni più tardi fu commercializzata la prima automobile – una Mercedes-Benz – con un impianto di antibloccaggio dei freni (ABS) mentre nel 1982 fu sempre un modello del costruttore di Stoccarda ad essere la prima automobile commercializzata in Europa con un Airbag. Dal 1974 al 2013 il numero di incidenti constatati dalla polizia tedesca è sceso progressivamente da 367’728 ai 299’637 dello scorso anno. Tuttavia le vittime di incidenti stradali sono scese addirittura a un quinto, arrivando al minimo storico di 3’300. Questo nonostante le automobili circolanti sul territorio tedesco siano, nel giro di 39 anni, più che raddoppiate passando da 19 a 42,6 milioni di unità.

LA TECNICA CI AIUTA – Quali i motivi di tale progressivo e sempre crescente miglioramento della sicurezza stradale? Le infrastrutture stradali sono migliorate, certo, così come la qualità dell’insegnamento da parte dei maestri di scuola guida e la maggiore, necessaria sensibilizzazione. Tuttavia il vero passo da gigante lo ha fatto la tecnica. Non solo i citati ABS e Airbag ma anche i controlli di stabilità e trazione, sensori di ogni tipologia e il generale miglioramento degli aspetti dinamici quali sospensioni, sterzo e freni. Basti pensare che sempre nel 1974 una Opel Kadett con freni a tamburo e gli stretti pneumatici aveva bisogno di 57,8 metri per fermarsi completamente frenando da 100 km/h. Per la stessa azione a una contemporanea Opel Astra, che per inciso pesa quasi il doppio, ne servono appena 36. Vale a dire che quando la nuova Opel Astra è già ferma, la Opel Kadett le sta scorrendo davanti ancora a 60 chilometri orari! E la tendenza nella costruzione di automobili sempre più sicure non si è certo fermata. Anzi…

LA VELOCITÀ? NON VA CRIMINALIZZATA – Sbaglia, infine, chi sostiene il classico stereotipo secondo cui sia la velocità a causare le vittime. Andare veloci in città è ovviamente da incoscienti, sulle strade di campagna l’eccessiva velocità abbinata alle curve può far perdere il controllo del veicolo: su questo non ci piove. In autostrada, invece, le cose sono un po’ diverse. Com’è ben noto in Germania quasi due terzi dell’intera rete autostradale è priva di limiti di velocità ma, guarda caso, la maggior parte degli incidenti mortali avviene nei centri urbani o sulle strade fuori località. Anche perché, anziché la velocità, in quel contesto viene punito qualcosa di più importante: il non rispetto delle distanze di sicurezza. Un documento pubblicato dall’ufficio federale di statistica tedesco relativa agli incidenti stradali avvenuti nel 2011 parla chiaro: su un totale di 4’009 vittime, 2’441 hanno perso la vita in incidenti stradali avvenuti fuori dalle località, 1’115 all’interno di centri urbani mentre in autostrada il numero scende a 453. Le autostrade sono quindi le strade più sicure della nazione, la cui rete è la terza più grande del mondo nonché la più estesa e densamente trafficata del continente. Un chiaro indicatore di come andare a più di 120 km/h su strade rettilinee con traffico unidirezionale non sia pericoloso, da incoscienti, tantomeno un comportamento per il quale si deve pagare con la pena detentiva come invece avviene in Svizzera dopo l’introduzione delle norme di via sicura. Delle cifre e delle considerazioni, queste, su cui vale la pena riflettere.

Ricambi auto, paese che vai prezzo che trovi

In Europa Francia la più cara, Germania la più economica

07 maggio, 19:31

Ricambi auto, paese che vai prezzo che troviRicambi auto, paese che vai prezzo che trovi

(di Graziella Marino)

ROMA – Hai subito un incidente che ha distrutto il paraurti anteriore della tua Fiat 500? Meglio acquistare il ricambio in Germania, dove costa oltre il 20% in meno rispetto al prezzo di listino applicato in Italia. E lo stesso vale, ma questo è quasi scontato, per i portelloni, paraurti e portiere di una Volkswagen Golf o di una Mercedes Classe A, con ribassi in Germania, rispetto al prezzo italiano, che oscillano da un minimo di circa il 7% ad un massimo di quasi il 18%. E’ quanto emerge da un’inchiesta condotta da DAT in Italia, Francia, Germania e Spagna sui ricambi più usati per le auto più vendute nel nostro Paese e coinvolte nell’80% dei sinistri. L’analisi, che confronta i prezzi nei diversi paesi delle parti auto di Fiat Panda e 500, Volkswagen Golf, Ford Fiesta, Opel Corsa, Renault Megane e Mercedes Classe A, assegna alla Germania il titolo di paese più economico per i ricambi, mentre la Francia è il più caro. Italia e Spagna si collocano invece nel mezzo. In Francia – rileva Dat Italia (società leader europea nel settore automotive specializzata nelle valutazioni dei veicoli usati e calcolo dei costi di riparazione) – gli stessi ricambi costano molto di più, con incrementi di prezzo che viaggiano tra il 20 ed il 30%. Come nel caso della Volkswagen Golf (parabrezza, portiera anteriore, paraurti), Fiat 500 e Ford Fiesta. Clamoroso il fatto che anche i ricambi della Renault costano di più nella madrepatria che in Italia e ancora meno in Spagna. Per esempio, un gruppo ottico anteriore sinistro della Megane in Italia costa quasi il 14% in meno, un paraurti anteriore oltre il 10% e un radiatore quasi l’11% in meno. Unica eccezione in Francia è costituita dalla politica commerciale Mercedes che fa pagare i ricambi meno che in Italia, mentre in Spagna si paga qualcosina in meno per gli stessi ricambi rispetto all’Italia.

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Libera circolazione delle polizze e Perito Terzo

Unione-europea Libera circolazione delle polizze e perito terzo. E’ quello che chiedono i Periti Auto che si sono incontrati ieri a Genova, durante la Manifestazione organizzata dall’Associazione Carrozzieri della Provincia di Genova alla quale hanno aderito diverse altre Associazioni.

Possibile che in Europa possano circolare liberamente le merci e le persone, ma non le polizze. La liberizzazione del mercato assicurativo è l’unica cosa che servirebbe a calmierarne il costo. Avrebbero voglia le Compagnie Italiane di continuare a dire che non riescono ad abbassare i prezzi quando e se si ritrovassero a convivere con una libera concorrenza straniera. Lo sanno tutti che nel resto d’Europa le polizze auto costano molto meno e l’Italia non è la più cara per quanto riguarda i costi dei sinistri, né per la frequenza. Il primato delle truffe è dell’Inghilterra ma anche qui le polizze sono meno care.

Ci sono gli uffici specializzati in sinistri internazionali e funzionano bene, per cui problemi per l’utenza non ce ne sarebbero.

C’è poi la figura del perito che in Italia è una figura di secondo piano, mentre nel resto d’Europa è un serio e ben pagato professionista. In Germania ad esempio, a fronte di una perizia normale, tra i 2 ed i 3 mila euro, il perito auto, non si chiama perito assicurativo, stacca una parcella intorno ai 400 euro, contro le nostre che non sempre arrivano al 10 %, della parcella tedesca, non del danno. E poi viene pagato direttamente da chi lo ha incaricato, compagnia, danneggiato o carrozziere anche. Il danneggiato allega la parcella alla perizia e si fa dare dalla compagnia la somma dei due totali.

E le polizze costano meno!

RM

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L’Europa lancia il progetto HeERO per promuovere l’eCall

Per promuovere il sistema eCall, obbligatorio dal 2015 sulle nuove auto, nove Paesi europei e 40 partner pubblici e privati hanno dato vita al progetto europeo HeERO. E l’ACI ha già presentato i risultati di un progetto pilota. Con la partecipazione del Presidente della regione Lombardia Roberto Maroni, ieri alla manifestazione Smart Mobility Word tutti i protagonisti hanno illustarto quanto è stato fatto.

Roberto Maroni a Smart Mobility Word

Roberto Maroni a Smart Mobility Word

Salvare fino 2.500 vite umane ogni anno sulle strade d’Europa e risparmiare oltre 20 miliardi di euro di spesa sociale, riducendo fino al 50% i tempi di intervento dei servizi di emergenza a seguito di incidente: questi gli obiettivi del sistema eCall, obbligatorio dal 2015 su tutte le auto di nuova immatricolazione.
Per promuovere il sistema eCall e calibrarne la messa a punto, nove Paesi europei (Italia, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Grecia, Olanda, Romania e Svezia) con 40 partner pubblici e privati tra case automobilistiche, operatori automotive e operatori di telefonia mobile hanno dato vita al progetto europeo HeERO (Harmonised eCall European Pilot), cofinanziato dalla Commissione Europea.

Nel progetto HeERO sono schierati per il nostro Paese l’ACI insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione tecnologica nella Pubblica Amministrazione), Magneti Marelli, CRF Centro Ricerche Fiat, Telecom Italia e AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza – Piemonte).

Le potenzialità di HeERO sono state illustrate ieri a Torino in occasione della prima edizione di Smart Mobility World. In questo ambito ACI ha presentato i risultati di un progetto pilota per la sperimentazione del sistema eCall nel nostro Paese, il cui obiettivo è stato quello far emergere le criticità da risolvere per lo sviluppo su tutto il territorio nazionale del sistema. Il test ha visto impegnato nelle scorse settimane un campione di soci ACI Varese, ai quali è stato fornito gratuitamente il dispositivo eCall per simulare alcune situazioni di emergenza con l’attivazione manuale o automatica delle richieste di assistenza. La sperimentazione ha avuto pieno successo: il 90% delle richieste di soccorso è andato a buon fine con un tempo medio di comunicazione centrale operativa – vettura di 15-20 secondi. A Varese ACI ha testato in anteprima nazionale anche sistemi di bCall, in grado di gestire richieste di assistenza stradale a seguito di guasto meccanico. Il 74% di queste tipologie di chiamate si è completata in soli 11 secondi.

PER INFO
Heero

Esempio di: CAPITOLATO DEI SERVIZI ALLA RETE MANUTENTIVA

Art. 2. Oggetto del Contratto. Obblighi delle parti

2.1 Fornitore si obbliga a coordinare ed eseguire, direttamente e/o per il tramite di Società PA, in favore di XY RENT , i servizi (nel seguito denominati, congiuntamente, anche i “Servizi”) indicati nei paragrafi successivi e meglio disciplinati dai singoli Capitolati di erogazione servizi allegati al presente accordo sub “A” e “B”. Fornitore si obbliga ad erogare i Servizi non solo con riferimento ai veicoli concessi in locazione senza conducente da XY RENT ma anche a quelli per i quali XY RENT ha concluso o concluderà accordi di gestione e/o Fleet Management con la propria Clientela per veicoli singoli o per flotte di veicoli.

2.2 Resta inteso tra le parti che XY RENT avrà rapporti diretti esclusivamente con Fornitore, ad eccezione di accordi diretti con ricambisti e riparatori, con esclusione di qualsivoglia relazione con le Società PA della stessa, le cui prestazioni verranno direttamente retribuite da Fornitore, intendendosi, quindi, qualsivoglia obbligo nascente dal presente contratto in capo a Fornitore, la quale si impegna per sé e, promettendo il fatto del terzo ex art. 1381 c.c., per le Società Partner Fornitore (PA). Fornitore sarà responsabile del corretto adempimento delle obbligazioni nascenti dal presente accordo.

2.3 Fornitore si rende disponibile ad accogliere, in qualsiasi momento e previa semplice comunicazione scritta, eventuali audit da parte di XY RENT e/o delle società appartenenti al Gruppo Societè General a ciò delegate, e ad accettare verifiche dirette sul servizio svolto in ottica di customer satisfaction. Le risultanze dell’audit verranno formalizzate in uno specifico documento e trasmesse a Fornitore.

2.4 XY RENT si obbliga nei confronti di Fornitore a non assumere, come conseguenza di atto proprio, alcuna delle risorse umane già impiegate da Fornitore nelle attività oggetto del presente accordo.

2.5 Fornitore si obbliga ad erogare in favore di XY RENT il servizio Manutentivo così come disciplinato nell’Allegato sub A – Vedi allegato.

2.6 Fornitore si obbliga ad erogare in favore di XY RENT il Servizio Gestione Sinistri così come disciplinato nell’Allegato sub B – Vedi allegato .

2.7 Fornitore metterà a disposizione di XY RENT un software web based di gestione delle riparazioni, dei sinistri, delle attività, del personale impiegato nell’attività, delle telefonate, delle perizie, delle vetture, dei fornitori e dei clienti. Tale software dovrà interfacciarsi col sistema gestionale interno di XY RENT e lo scambio delle informazioni tra i due sistemi dovrà avvenire in tempo reale o con scarti sulla sincronizzazione di 24 ore massimo.

2.8 Fornitore dovrà esercitare le sue attività e garantire le prestazioni di cui al presente capitolato sull’intero territorio europeo e specificatamente:

Albania, Andorra, Austria, Belgio, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gibilterra, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia (compresi la Repubblica di San Marino e lo Stato della Città del Vaticano), Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, F.Y.R.O.M. – Macedonia, Madera, Malta, Marocco, Moldavia, Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia Europea (esclusi i Monti Urali), Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Tunisia, Turchia, Ucraina, Ungheria.

In questi territori dovrà essere garantito il servizio di soccorso stradale e la possibilità di ricovero dei veicoli presso officine o carrozzerie convenzionate. Dovrà essere inoltre fornita la possibilità di erogazione di un veicolo sostitutivo di categoria pari o superiore a quello per il quale si è chiesta l’assistenza.

2.9 Negli stessi territori di cui al punto precedente Fornitore dovrà garantire l’accesso di personale tecnico ispettivo per la verifica dei danni di carrozzeria o di meccanica sui veicoli fino a 35 quintali a pieno carico. Tali accessi dovranno avere una tempistica di esecuzione di 24 ore in Italia e 48 ore negli altri paesi europei.

2.10 Qualora fosse richiesto da XY RENT il fornitore dovrà avere la capacità di emettere una perizia redatta da un perito assicurativo iscritto nel relativo albo o ruolo nazionale (ISVAP per l’Italia) con certificazione rilasciata da un organismo di parte terza accreditato al relativo organo di controllo.  I professionisti degli studi peritali periferici della rete del Fornitore, dovranno avere, alla data della firma del contratto in oggetto, un contratto di collaborazione sottoscritto ed in corso di validità.

2.11 Per alcune attività legate alle coperture assicurative delle vetture, XY RENT potrà richiedere al Fornitore l’iscrizione al Quadro E del RUI (Registro Unico degli Intermediari Assicurativi) tenuto dall’ISVAP.

2.12 XY RENT potrà richiedere in maniera occasionale o continuativa in accordo con fornitore la presenza di una o più risorse presso la propria sede di __________________ .

CAPITOLATO DEI SERVIZI ALLA RETE MANUTENTIVA XY RENT

Giro di vite sul «leasing tedesco»

IN ALTO ADIGE

Giro di vite sul «leasing tedesco»
Maxi sequestro di supercar con targa straniera

Blitz della Guardia di Finanza contro le società che offrono servizi per sfuggire al redditometro e al Superbollo

Una delle vetture sequestrate dalla GDF    Una delle vetture sequestrate dalla GDF

MILANO- Auto di grossa cilindrata con targa straniera per eludere redditometro e superbollo. La Guardia di Finanza sferra un duro colpo contro il «leasing tedesco»:scoperta un’evasione di Iva pari a 6,7 milioni e sequestrati automobili e beni per un valore di 4 milioni di euro. Sono 120 le vetture coinvolte, fra le quali tre Ferrari, altrettante Porsche e numerose Audi, Bmw e Mercedes.

 VIDEO

UN’INDAGINE COMPLESSA-L’indagine del Comando provinciale di Bolzano è partita «dal numero di autovetture di grossa cilindrata con targa tedesca circolanti sulle strade dell’Alto Adige, utilizzate da cittadini residenti in base a contratti di noleggio a lungo termine stipulati con aziende estere». Che si promuovono sul web facendo leva sulla riservatezza e sulla difficile rintracciabilità del proprietario: in poche parole significa non fornire informazioni finanziarie a enti o registri italiani, come quello dell’Agenzia dell’Entrate. Dopo un’articolata indagine con controlli su strada, la Guardia di Finanza è arrivata a una società con sede in Germania, i cui servizi sono risultati assai diffusi in Alto Adige. Dai controlli fiscali è emerso che attraverso la stipula di contratti di noleggio, venivano simulate vere e proprie cessioni di autovetture. «A seguito della verifica la residenza fiscale della società tedesca è stata ricondotta in Italia: di qui le contestazioni in materia di IVA per 6,7 milioni di euro e la ricostruzione di un giro d’affari non dichiarato per 34 milioni di euro». Il Gip del tribunale di Bolzano accogliendo la proposta del Pubblico Ministero ha emesso il provvedimento cautelare eseguito in questi giorni dalle fiamme gialle, attraverso il sequestro, oltre che dei beni immobili e delle disponibilità bancarie dell’indagato, anche di molte delle auto con targa tedesca in circolazione sul territorio italiano oggetto dei noleggi.

D.S.

leggi lìarticolo originale del corriere.it ed i commenti dei lettori

leggi il seguito: il ricorso della società coinvolta

COSA SONO I CRASH TEST

I crash test eseguiti nell’ambito del programma EuroNCAP servono per valutare ancor più estesamente le prestazioni di sicurezza passiva dei veicoli omologati.
A differenza dei test eseguiti per la omologazione dei veicoli – nei quali occorre dimostrare il superamento di una “soglia” di valori di qualità per vari aspetti. Nei test Euro-NCAP, infatti, i veicoli si rivelano ben diversi tra loro: alcuni proteggono meglio di altri in caso d’urto, oppure l’abitacolo si deforma di meno rispetto ad altri.Le prove di Euro-NCAP attualmente sono quattro:
prova di impatto frontale contro ostacolo deformabile: il veicolo in prova viene spinto a 64 km/h contro un blocco fisso formato da vari strati sovrapposti di alluminio a “nido d’ape” (simula il frontale di un’altra auto), sfalsato rispetto al centro del veicolo. All’interno, debitamente allacciati alle cinture di sicurezza, sono collocati dei “manichini strumentati”, corredati cioè di strumenti che rilevano le decelerazioni in ogni istante. I valori registrati dagli strumenti, le deformazioni subite dalla carrozzeria e dai manichini e l’analisi dei fotogrammi delle riprese ad alta velocità durante l’urto consentono di attribuire le “stelle” (da una a cinque) del comportamento del veicolo e delle sue dotazioni di sicurezza (cinture, airbag) in questa situazione. Il test è più severo rispetto a quello dell’omologazione, che si svolge ad una velocità di 56 km/h.
prova di impatto laterale: contro il veicolo in prova, fermo, viene sospinto a 50 km/h un pesante carrello con un frontale deformabile (del tipo di quello della prova precedente) che lo va ad urtare in un punto preciso, all’altezza del bacino di un conducente “medio”; anche in questo caso all’interno è posizionato un “manichino strumentato”
prova di urto laterale contro un palo: il veicolo in prova viene spinto a 29 km/h lateralmente contro un palo di acciaio fissato al suolo, che lo urta nello stesso punto della prova precedente; si misura l’intrusione del palo dentro l’abitacolo e soprattutto il grado di protezione offerto alla testa del conducente
prova di impatto contro pedone: in questo caso sono degli “impattori” (tubi o calotte di materiali plastici particolari, con caratteristiche di deformazione simili a quelle del corpo umano, con inseriti degli strumenti di misura delle decelerazioni) ad essere proiettati contro vari punti della parte anteriore della carrozzeria del veicolo, simulando un investimento a 40 km/h; si misurano le decelerazioni ed il grado di “aggressività” della parte anteriore della carrozzeria nei confronti di un pedone adulto e di un bambino
Il comportamento del veicolo, nelle varie prove, viene sintetizzato con l’attribuzione delle “stelle” ed un giudizio valutativo (buono, adeguato, mediocre, scarso, insufficiente) sui singoli aspetti. Ciò consente di effettuare facilmente delle valutazioni comparative tra vari modelli; tuttavia, queste valutazioni hanno piena validità tra veicoli della stessa categoria (utilitarie, familiarie ecc.) mentre – per le modalità stesse di attribuzione delle “stelle” – possono essere inadeguate per le valutazioni tra veicoli di categorie diverse.I test Euro-NCAP sono finanziati dall’Unione Europea, con il concorso di numerosi partners:
FIA – Federation Internationale de l’Automobile
AIT – Alliance Internationale de Tourisme
Gli organismi statali per la sicurezza stradale di Germania, Francia, Regno Unito, Olanda
Gli Automobile Club di Germania, Regno Unito, Austria, Olanda
Organizzazioni di consumatori di Francia, Germania, Regno Unito
      Alfa Romeo Crash-Test Results, Alfa Romeo Safety Information, Alfa Romeo Insurance Data

Mentre la FIA ed altri enti eseguono crash test per capire il grado di pericolosità e quindi per converso di sicurezza delle vetture, il CESTAR li esegue per  verificare la danneggiabilità di una vettura a parità di forza e direzione d’impatto in un dato punto di applicazione.