Truffa milionaria sui mutui Il pm chiude la maxi inchiesta

False perizie per «gonfiare» dei prestiti mai rimborsati Verso il rinvio a giudizio di tre immobiliaristi bresciani  Irrisolto il nodo delle presunte complicità di alto livello

False perizie e stime «gonfiate»: era un giro milionario

False perizie e stime «gonfiate»: era un giro milionario

Perizie compiacenti avevano trasformato dei ruderi in case di lusso gonfiando in modo fraudolento il valore degli immobili. Attraverso acquirenti di comodo, riuscirono a ottenere dalle banche mutui rimborsati poi solo in minima parte. In questo modo truffarono dieci istituti di credito e riuscirono ad intascare cinque milioni di euro attraverso 42 raggiri messi a segno nel Cremonese e nel Bresciano dal giugno del 2006 fino all’estate del 2011.
Ora la procura ha chiuso l’indagine nei confronti di settanta indagati, tra cui cinque professionisti finiti un anno fa in manette nell’ambito dell’inchiesta «Domus» della Guardia di finanza di Cremona, coordinata dal sostituto procuratore Fabio Saponara. Fra i presunti registi della truffa figurano un immobiliarista di Rovato e due di Manerbio. Per loro e altre 67 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, si va verso la richiesta di rinvio a giudizio. Dieci venditori degli immobili al centro della truffa – uno residente in Franciacorta e tre nella Bassa – sono usciti dall’inchiesta. Assistiti dall’avvocato Paolo Carletti, hanno dimostrato di essere stati vittime e non complici del raggiro, ha detto l’avvocato Paolo Carletti. Il blitz scattò nel maggio del 2013, quando furono arrestati Cristian S. e la sua compagna Simona D., entrambi residenti a Ostiano. In cella finirono anche i titolari di tre agenzie immobiliari: Stefano B. e Mario S. di Manerbio e Pierluigi T. di Rovato. Tutti sono attualmente in libertà.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il meccanismo della truffa era semplice «ma – si leggeva nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip, Guido Salvini -, seriale e portata avanti con grande capacità organizzativa in un momento in cui era facile accendere mutui». Individuate le case da acquistare, generalmente immobili fatiscenti, i titolari delle agenzie stilavano false perizie di stima. Poi assoldavano i compratori fittizi, pregiudicati o sinti reclutati nei campi nomadi di Pavia, come Athos, 30 anni, nipote di Mafalda, «la regina dei rom» morta nel ’77. Contraffatte erano anche le attestazioni di reddito degli acquirenti di comodo.
OTTENUTO IL MUTUO, gli immobiliaristi intascavano la differenza fra il prezzo reale e quello gonfiato, ne consegnavano una parte ai complici neointestatari della casa che nel frattempo si erano resi irreperibili, interrompendo il rimborso del prestito fondiario. Quarantatre gli episodi contestati: fra questi compravendite ad Alfianello, Cerveno, San Gervasio, Urago d’Oglio, Verolanuova, Pontevico, Seniga, Borgo San Giacomo, Gambara, Milzano, Comezzano-Cizzato, Rovato e Palazzolo.
Nell’indagine restano alcuni punti oscuri. «Non vi è dubbio alcuno che gli indagati, per portare a compimento la truffa – ha scritto fra l’altro il Gip -, potevano contare stabilmente su non ancora individute complicità di funzionari di banca, promotori finanziari, professionisti incaricati della stima degli immobili nonchè sui notai incaricati di redigere i contratti».

R.PR.

L’AICIS contro le decisioni “unilaterali” delle Compagnie

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L’AICIS denuncia le decisioni “unilaterali” delle Compagnie i problemi di pagamento che stanno subendo Consulenti di Infortunisica Stradale e Periti
Riportiamo un comunicato stampa dell’AICIS (Associazione Italiana Consulenti Infortunistica Stradale) che ci informa dei problemi di pagamento che stanno subendo Consulenti di Infortunisica Stradale e Periti- Significativa la situazione in casa Unipol-Fondiaria Sai, che ha sospeso fino al nuovo anno la possibilità di fatturare i compensi professionali.

“L’AICIS, coerentemente con il proprio ruolo, porta a conoscenza delle Istituzioni e degli Organi d’Informazione la situazione creatasi, ad ampio raggio, nei confronti dei propri Associati e di tutti i Periti. Uno schieramento composto da 4000 professionisti (ma che con l’indotto tocca 25mila gruppi famigliari), ai quali è demandato l’accertamento della stima dei danni derivanti dalla circolazione in maniera obiettiva e tale da fare emergere i tentativi di raggiro nei confronti delle Compagnie d’Assicurazione.
Al pari di tanti altri lavoratori autonomi e professionisti appartenenti ad altri Albi e Ordini, anche gli iscritti all’AICIS ultimamente subiscono il peso di decisioni unilaterali dei committenti che sfruttano la propria posizione di forza nel rapporto con le reti dei collaboratori esterni, spesso in contrasto con le normative vigenti sia in fatto di tempistiche riguardanti i pagamenti sia di adempimenti tributari. Infatti, molte Compagnie di Assicurazione attuano metodi di fatturazione dei compiti attribuiti ai Consulenti d’Infortunistica Stradale che decretano tempi di pagamento che arrivano sino a 120 giorni. Particolarmente significativo, ma soprattutto grave e ormai inaccettabile, è quanto messo in atto dal Gruppo Unipol-FondiariaSai che ultimamente ha sospeso fino al nuovo anno la possibilità di fatturare i compensi professionali. Per questo motivo l’AICIS ha chiesto con una nota ufficiale l’interessamento dell’On. Presidente del Consiglio dei Ministri, di tutti i Gruppi Parlamentari presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, del Presidente IVASS (Autorità di controllo del mercato assicurativo), del Presidente CONSAP (Organismo che gestisce vari fondi di garanzia e il ruolo Periti assicurativi), del Presidente AGCM (Antitrust) nonché dell’Amministratore Delegato UNIPOL Assicurazioni Spa, anche alla luce delle recenti vicissitudini economiche che hanno portato all’acquisizione di Fondiaria-Sai da parte di UNIPOL, di verificare relativamente a questa comunicazione ingiustificata e unilaterale, da un lato, la reale disponibilità di cassa della Compagnia e, da un altro lato, se con tale operazione non si cerchino coperture di buchi di bilancio o si vadano a dichiarare, in sede di redazione dello stesso, utili fittizi. Contestualmente, l’AICIS chiede un incontro con il Governo e i Gruppi Parlamentari per rappresentare quei meccanismi e comportamenti interni al mercato assicurativo, che certamente non emergono nel corso delle audizioni parlamentari.
Le recenti notizie circa il sequestro Milionario a favore di Unipol, rafforzano i timori espressi nel precedente comunicato relativamente a disponibilità di cassa di Unipol, alle coperture di bilancio ed agli utili fittizi”.