Piattaforma Ricambi Rentek-CarPoint-Collins

piattaforma ricambi rentek carpoint collins

APAID ha stretto un importante accordo con Rentek società della Rete di Imprese evolgo! per l’utilizzo della piattaforma ricambi. Da oggi i Periti Assicurativi associati in regola con il tesseramento 2016/2017  potranno accedere e registrarsi alla piattaforma ricambi più vasta e conveniente d’Europa.

Al pari di meccanici,carrozzieri, gommisti e istallatori cristalli avranno la possibilità di visionare ed acquistare tutta l’offerta ricambi originali ed equivalenti  di tutte le marche con lo sconto massimo possibile.

Dopo essersi registrati qui  inserendo la targa del veicolo avranno a disposizione tutte le notizie del veicolo specifico: modello, versione, allestimento, caratteristiche, piani delle manutenzioni, livello liquidi, tagliandi, data revisione e ricambi disponibili.

Il valore di uno strumento del genere è incalcolabile. Poter sapere quale è il ricambio adatto per quello specifico modello in pochi click non ha prezzo. Per noi un piccolo impegno, di fare almeno un acquisto diretto al mese  per tenere attivo l’abbonamento gratuito oppure far registrare un meccanico o un carrozziere che ci darà un suo accesso per sempre.

Ma vediamo le caratteristiche principali della piattaforma Garage Rentek

·         elaborare preventivi rapidi e trasparenti->tutti gli attori (Officina, Fornitore dei Ricambi e Gestore della Flotta) hanno a disposizione lo stesso pannello informativo (prezzo e giacenza di componenti originali e di concorrenza)

·         economie di tempo nella gestione dell’ordine->non c’è bisogno di correggere la richiesta dell’Officina con i codici dei ricambi effettivamente disponibili. Il portale al momento dell’invio del carrello rilascia disponibilità e tempi di arrivo della merce

·         analisi rapida e semplificata delle manutenzioni->la storia manutentiva di un veicolo è ricavabile dallo storico dei carrelli. Gli ordini già inviati possono servire per spedire ad esempio il tagliando successivo senza errori e per certificare al momento della vendita del veicolo, l’elenco dei particolari sostituiti.

Per maggiori info

Contatto whatsapp : +39 349 386 0088

Contatto telefono : +39 059 826 214

info@rentek.it

slide RENTEK FLOTTE (1)

Istruzioni Registrazione Clienti Rentek

Da uno studio dell’ADAC – Ricambi di concorrenza meglio degli originali

Schermata 02-2456352 alle 06.44.3827/02/2013 | L’Automobile Club Tedesco ha confontato i prezzi dei ricambi originali carrozzeria (listini Case auto) con quelli dei ricambi equivalenti venduti dai ricambisti indipendenti. Il risparmio, se si sceglie questi ultimi, è di oltre il 50%

L’ADAC, l’Automobile Club Tedesco, ha realizzato uno studio comparativo sui prezzi dei ricambi carrozzeria, confrontando i prezzi dei listini ufficiali delle Case con i prezzi applicati dai ricambisti indipendenti che vendono ricambi equivalenti.
E’ stata ipotizzata la riparazione di una Volkswagen Golf IV, di una Ford Focus e di una Mazda 6 danneggiate anteriormente e riparate ricorrendo ai ricambi venduti dalla Rete ufficiale dei Costruttori o ai ricambi equivalenti venduti da ricambisti indipendenti. La differenza tra le due simulazioni rivela uno sconto di oltre il 50% se si ripara l’auto acquistando i ricambi presso il canale indipendente
Il cofano motore della Ford Focus si rivela più conveniente di tutti se comprato dal ricambista indipendente (138 euro) con un risparmio di 192 euro sul prezzo di listino del Costruttore. E’ ancora la Focus la più sbilanciata sull’acquisto del parafango destro, che costa 170 euro se originale, cioè 103 euro in più di quello equivalente. La sostituzione di un faro anteriore sulla Mazda 6 costa 145 euro in più se lo si acquista originale. Anche il parabrezza equivalente di una Ford Focus costa quasi la metà di quello originale (360 euro contro 183 euro) mentre il paraurti anteriore equivalente di Golf IV e Focus riserva uno sconto molto simile tra le due auto (195 euro e 214 euro).
Secondo lo studio ADAC la proprietà intellettuale dei designer è blindata e nasconde un vero e proprio monopolio delle Case auto del valore di svariati milioni di euro. I dati rilevati domostrano che oggi il proprietario di una Golf è costretto a pagare il 40% in più rispetto al 2006 per l’acquisto di un parafango, mentre l’incremento di prezzo di parti meccaniche come le pastiglie dei freni, prodotte da un grande numero di aziende, costano appena il 12% in più.
Sarebbe pertanto incoraggiante, secondo l’ADAC, un po’ di tolleranza da parte dei Costruttori, così come avviene per le componenti meccaniche.(Fonte www.carrozzeria.it)

——- Messaggio inoltrato ———-

Da: luigi mercurio
Data: mercoledì 27 febbraio 2013
Oggetto: Da uno studio dell’ADAC
A: info@peritiauto.it

L’anno orribile dell’automobileil mercato torna ai livelli del 1979

Nel 2012 vendute poco di 1 un milione e 400 mila vetture.
Fiat perde 100 mila unità ma in Brasile fa il record

LA CRISI DEL SETTORE AUTO   unrae 2012

Nel 2012 vendute poco di 1 un milione e 400 mila vetture.
Fiat perde 100 mila unità ma in Brasile fa il record

MILANO- Indietro tutta di trentatre anni. Le vendite di auto in Italia tornano ai livelli del 1979: poco più di un milione e 400 mila unità, il 20% in meno del 2011 quando ne erano state immatricolate 1 un milione e 749 mila. A dicembre il calo è stato persino superiore rispetto ad altri mesi: -22%.

 

FIAT, DOLORI IN CASA E RECORD IN BRASILE-Per quanto riguarda il gruppo Fiat, le vendite in dicembre sono scese del 20,2% a 25.385 unità, mentre nell’intero 2012 il Lingotto ha immatricolato esattamente 100mila auto in meno, per una flessione del 19,4% a 414.925. Piccole consolazioni: la quota di mercato è salita al 29,26% in dicembre (dal 28,42% di un anno prima) e al 29,59% per l’intero 2012 (29,43% nel 2011); Panda e Punto si confermano ai primi due posti nella classifica dei modelli più popolari. Le soddisfazioni, invece, arrivano da altri paesi: in Brasile Fiat vende il doppio che in Italia. Nel 2012 ha immatricolato 838 mila veicoli (e ne ha prodotti 759 mila), il migliore risultato in 36 anni di attività. Rispetto al 2011 la crescita è dell’11%, la casa torinese così mantiene il primato interno . Giovedì arriveranno i dati della Chrysler, anche questi positivi sull’onda della ripresa americana.

 

GLI SCONTI NON FUNZIONANO– Ma torniamo all’Italia. A poco sono serviti sconti con importi spesso superiori ai 5 mila euro: più delle promozioni influiscono i rincari dei prezzi della benzina, dell’Rc Auto e gli aumenti delle imposte provinciali e dal primo gennaio pure quelli delle multe e dei pedaggi autostradali. «La crisi economica, la pressione fiscale sulle famiglie, le restrizioni al credito alle imprese hanno determinato una domanda totalmente anelastica rispetto alle straordinarie offerte» spiega Jacques Bosquet, presidente dell’Unrae. Altre conferme arrivano dagli acquisti delle famiglie: -22,9%, uno dei dati più bassi mai registrati.

«MERCATO FALSATO DALLE KM ZERO»- Secondo i concessionari poi la situazione è ancora più grave di quanto emerge dai dati: per Federauto «solo grazie a un massiccio intervento di chilometri zero dicembre si è riusciti a raggiungere quota 1,4 milioni». In dodici mesi – secondo i dealer- si sono perse 347.650 unità equivalenti a un fatturato di circa 7 miliardi di euro. E il 2013 non promette nulla di buono: per gli analisti è atteso un ulteriore calo, anche se in misura minore.

MALE ANCHE L’USATO– Ma i segnali non sono incoraggianti, va male anche l’usato: i passaggi di proprietà sono calati del 9,8.« Di solito quando il nuovo non tira il mercato dell’usato è in ripresa, ma nelle fasi veramente difficili quest’ultimo rallenta», spiega Gian Primo Quagliano direttore del centro studi Gl Events. Che non esclude qualche spiraglio di luce: «A partire da aprile-maggio potrebbe esserci un’inversione di tendenza: oggi l’automobile soffre di più dell’economia reale. Ma solo se ci sarà una politica economica meno punitiva ». Cioè se il prossimo governo metterà in atto un piano di rilancio, come quello richiesto dall’Anfia: «Rivedere provvedimenti troppo penalizzanti: come la riduzione della deducibilità del costo delle vetture aziendali, imposta sulle autovetture sportive e IPT».

Daniele Sparisci
danielesparisci

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