Le carrozzerie piemontesi si appellano al Consiglio regionale

Loredana Porcelli (presidente del Gruppo Regionale Carrozzieri di Confartigianato Imprese Piemonte): “Oltre che con crisi energetica e rincari, dobbiamo fare i conti anche con le scorrettezze delle compagnie assicurative”

Nei giorni scorsi, Confartigianato Imprese Piemonte e altre organizzazioni regionali dell’artigianato hanno incontrato, presso la segreteria del Gruppo Consigliare Lega Salvini Piemonte, i consiglieri Sara Zambaia (prima firmataria dell’ordine del giorno presentato in Consiglio Regionale a tutela delle carrozzerie piemontesi e approvato all’unanimità la scorsa settimana ) e Michele Mosca.

L’incontro era finalizzato a discutere la proposta di legge elaborata dalle associazioni di rappresentanza dei carrozzieri a favore del settore, per superare la limitazione del mercato causata dalle Compagnie assicurative.

In Piemonte ci sono 2.600 carrozzerie artigiane che impiegano circa 8mila dipendenti. La proposta di legge è stata presentata dai rappresentanti delle carrozzerie per affrontare la problematica che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di questo comparto ed è attualmente in studio presso i Consiglieri regionali.

Durante l’incontro, il consigliere Mosca ha analizzato le dinamiche del settore e ha sottolineato l’importanza di unire le richieste dei carrozzieri a quelle dei periti assicurativi, che chiedono l’iscrizione in un apposito albo. Inoltre, il confronto ha evidenziato la necessità di tutelare la terzietà del perito per garantire l’interesse del sistema e dei consumatori.

Secondo Mosca, le compagnie assicurative stanno utilizzando gli esuberi degli uffici amministrativi per fare perizie sui danni subiti dai clienti. Questo ha portato alla criticità del settore delle carrozzerie, che sta attraversando una fase molto difficile.

La presidente del Gruppo Regionale Carrozzieri di Confartigianato Imprese Piemonte, Loredana Porcelli, ha denunciato la crisi energetica e l’aumento dei prezzi dei materiali di ricambio che hanno ulteriormente ridotto i margini di redditività delle imprese del settore.

Sorgente: Le carrozzerie piemontesi si appellano al Consiglio regionale – Lavocediasti.it

Leggi anche: https://www.alessandria24.com/2023/02/10/tutelare-le-carrozzerie-piemontesi-iniziativa-di-confartigianato-piemonte/

Riparazione a regola d’arte: c’è l’accordo per le linee guida, ma è polemica

   Varate le linee guida per le riparazioni a regola d’arte tra ANIA, Confartigianato, CNA e alcune organizzazioni dei consumatori. Le Associazioni dei Consumatori e degli Utenti del CNCU, tra cui Assoutenti, non ci stanno. Vediamo cosa è successo e il punto di vista dei protagonisti di questa vicenda.

In un incontro al Cnel ieri è stato formalizzato un accordo per varare le linee guida per le riparazioni a regola d’arte tra l’ANIA, Confartigianato, CNA, Casartigiani e altre organizzazioni dei consumatori. Una notizia che ha creato del clamore e altrettante polemiche. Ma andiamo con ordine.

La posizione di Confartigianato e CNA

Raggiunto da noi telefonicamente, Franco Mingozzi, presidente nazionale di CNA, ci ha poi raccontato che questo “accordo” vuole mettere uno “stop ai reclami e alle perdite di tempo”. Gli autoriparatori, i consumatori e le assicurazioni devono avere un obiettivo: collaborare per garantire riparazioni a regola d’arte, effettuate in tempi certi e con costi chiari. Il tutto operando sempre in conformità alle specifiche dei costruttori auto”.

Mingozzi ha poi dichiarato: “Al giorno d’oggi ci vuole buon senso: queste linee guida a mio giudizio sono di buon senso. Tutti noi abbiamo il diritto di poter riparare il veicolo dove vogliamo (anche io sono un automobilista), non vogliamo imporre niente a nessuno. Chiediamo però che tutti facciano la loro parte e che agiscano con buon senso, appunto, e con trasparenza”. Il presidente di CNA ha poi sottolineato che al tavolo non è potuta esserci Maria Bianca Farina di ANIA, ma un altro rappresentante dell’Associazione insieme a compagnie di assicurazione e una decina di sigle di consumatori.

Confartigianato, invece, fa sapere che le linee guida “puntano a offrire a chi ha subìto un sinistro auto servizi di riparazione qualificati e trasparenti, eseguiti sulla base di precise procedure di intervento in officina e fondati su chiare regole di rendicontazione e di liquidazione del danno”.

Le imprese di autoriparazione che aderiscono all’accordo si impegnano ad effettuare la riparazione del veicolo incidentato seguendo una serie di regole codificate, in relazione alla qualificazione e all’aggiornamento dell’autoriparatore, alla qualità e alla sicurezza del ripristino del mezzo, ai materiali e ai ricambi, in conformità alle specifiche tecniche delle case costruttrici, al preventivo, al contratto, alla fatturazione, alla riconsegna del veicolo fino alla tracciabilità dell’intervento di riparazione. Tutto questo è finalizzato ad avere in circolazione veicoli sicuri e, quindi, ad accrescere il livello di sicurezza stradale.

Le linee guida – continua la nota –  prevedono anche una semplificazione delle modalità per ottenere il risarcimento. “Il danneggiato potrà, infatti, far riparare il veicolo dal proprio autoriparatore di fiducia, senza anticipare la spesa. La compagnia assicuratrice, se accertata la responsabilità del sinistro, procederà al pagamento diretto all’autoriparatore entro 15 giorni dalla ricezione della cessione del credito e della documentazione fiscale che attesta l’intervento di riparazione. Le linee guida saranno comunicate al Ministero dello Sviluppo economico e le carrozzerie che aderiscono all’intesa saranno consultabili attraverso un’App”, conclude il documento ufficiale.

Assoutenti non ci sta

Dopo la nota ufficiale che abbiamo pubblicato lo scorso marzo, che recitava “basta con gli inciuci tra ANIA e la triplice artigiana” in merito alla riparazione dei veicoli a regola d’arteAssoutenti rilancia e fa sentire ancora la sua voce.

L’Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici, che è nata per tutelare e promuovere i diritti fondamentali dei consumatori, fa sapere di aver fatto recapitare una lettera ai Vicepremier Di Maio e Salvini e al Viceministro dello Sviluppo Economico Galli, al Ministro dell’Ambiente Lorenzo Costa e al Presidente del CNEL Tiziano Treu.

Ma perché? L’Associazione, che si è espressa già da tempo sul tema RC Auto e che non ha nessuna intenzione di firmare un accordo contro assicurati, carrozzieri indipendenti, vittime della strada e autoriparatori, non ci sta che le compagnie assicurative “provano ancora a risparmiare sui danni alla luce dell’accordo con CNA, Confartigianato e altre per realizzare una sorta di convenzionamento di massa degli autoriparatori”.

Come riporta anche il sito di Confartigianato, infatti, ieri sono state varate le linee guida per le riparazioni a regola d’arte dall’ANIA, dalle Associazioni degli Autoriparatori di Confartigianato, di Cna, di Casartigiani e dalle seguenti Organizzazioni dei Consumatori: Adiconsum, Adoc, Associazione Utenti Servizi Radio Televisivi, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, U.di.con.

Tramite la lettera inviata ieri 16 maggio, dunque, Assoutenti insieme alle Associazioni dei Consumatori e degli utenti del CNCU, scrivono che “il documento nulla ha a che vedere con le riparazioni a regola d’arte, non contiene alcun elemento oggettivo e riscontrabile e adotta formulazioni che saranno senza indugi sottoposte, nel caso lo stesso sia firmato, alla attenzione della Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”.

Rivolgendosi poi al Ministero dello Sviluppo Economico, la lettera riporta quanto segue: “Chiediamo pertanto al Ministero dello Sviluppo Economico di intervenire con urgenza per avvisare le parti che tale disegno è al di fuori dal campo di applicazione della norma, convocarle presso il MISE per un chiarimento e invitare i soggetti ad annullare il loro consesso autoreferenziale presso il CNEL. In ogni caso chiediamo che il CNCU, da Ella presieduta, certificato il frutto fallimentare dei lavori delle associazioni che hanno preferito travestire da “linee guida” un accordo commerciale fortemente limitativo della concorrenza sul mercato, riprenda con urgenza i lavori così come erano stati iniziati e che, in ogni caso, non recepisca il documento delle Confederazioni Artigiane e dell’ANIA”.

Assoutenti, inoltre, fa sapere che “il 12 maggio alla riunione presso il CNEL convocata dalle associazioni degli autoriparatori di Confartigianato e CNA insieme all’ANIA (l’associazione delle imprese assicuratrici), dove erano alla firma i presunti accordi sulle riparazioni a regola d’arte dei carrozzieri, la maggioranza delle associazioni del CNCU non ha firmato. Non firmatarie sono state infatti 13 associazioni su 20, tra cui Assoutenti, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Assoconsum, ACU, Casa – chi presente personalmente chi con delega – le quali hanno tentato di far verbalizzare il loro aperto dissenso, ma in un clima puramente antidemocratico non è stata permessa loro alcuna verbalizzazione né scandalosamente è stato concesso il diritto di parola da parte degli artigiani”.

Secondo Assoutenti, di conseguenza, il testo proposto “è totalmente vuoto di contenuti e senza allegati tecnici sui materiali e le modalità delle riparazioni, non contiene nulla su: procedure della riparazione, qualità dei ricambi, attrezzature, tecnologie e nuovi strumenti di riparazione”.

Per leggere il testo della lettera clicca qui.

 

FONTE

Chi giudica le riparazioni a regola d’arte?

Il 22 ottobre c’è stato il primo incontro tra i Carrozzieri di Confartigianato, Ania e Consumatori sulle linee guida delle riparazioni a regola d’arte.

Nell’ambito dell’incontro si è deciso di proseguire il confronto sempre e strettamente trilaterale approfondendo alcuni temi necessari per mettere a punto le regole condivise dai tre schieramenti senza periti, finalizzate a migliorare i servizi di riparazione, tutelare gli utenti e garantire la sicurezza stradale, rimuovere le attuali distorsioni del mercato che penalizzano gli autoriparatori, assicurare la corretta e trasparente informazione dei consumatori su diritti e tutele in materia di qualità del servizio di riparazione dei veicoli. Fregandosene di quanto possano dire i periti, del contributo che dovranno per legge dare su tutto quanto discusso e sulle regole non condivise ancorché condivisibili.

Gli aspetti che saranno oggetto della prossima riunione alla quale ad oggi non mi risulta siano state invitate associazioni di periti è fissata per il 20 novembre.

Si legge nel comunicato di Confartigianato che il prossimo incontro riguarderà le riparazioni a regola d’arte secondo gli standard delle case automobilistiche eseguite solo da aziende abilitate in base alla legge n. 122 del 1992 e successive modifiche, per continuare con gli aspetti dell’innovazione tecnologica dei sistemi e degli strumenti riparativi e con la formazione continua per l’aggiornamento costante delle competenze, in linea con l’evoluzione in campo automobilistico. Di questo ai periti non deve interessare nulla, sono solo dei addetti alle operazioni ausiliarie del traffico che compilano un moduletto di perizia e poi quel che capita non deve interessare loro.

Altri temi che saranno esaminati nel prossimo incontro del 20 novembre riguardano la tracciabilità dell’intervento ripartivo e la carta d’identità dell’automobile e l’uso di componenti, materiali di consumo e ricambi conformi alle normative vigenti.

Chiedo a Confartigianato, Ania ed Associazioni dei Consumatori che partecipano agli incontri di invitare anche le associazioni dei Periti Assicurativi, non per dar loro un contentino, ma per attingere dalla loro professionalità e competenza e per coinvolgerli sin da subito un un’evoluzione che comunque li vedrà coinvolti.

 

 

Presentazione del progetto Restart a Firenze

evento-ancPerchè oltre 400 carrozzieri si incontrano a Firenze di sabato marina?
É una bella giornata di maggio, la moglie ed i figli sono in giro per i fatti loro e noi, dopo una levataccia alle 5 del mattino siamo venuti a Firenze su invito della Confartigianato e di System Data per la presentazione al pubblico del progetto Restart. Oltre ai carrozzieri ed alle varie associazioni il “Pubblico” é rappresentato da alcuni dei politici che in questi anni si sono adoperati per una legislazione in campo assicurativo con un vero interesse pubblico quali gli onorevoli Marco Donati e Raffaello Vignali.
Dopo i vari saluti degli ospiti e la presentazione del presidente nazionale Confartigianato nazionale Silvano Fogarollo, Stefano Silla CEO di System Data ha esposto con gran chiarezza gli aspetti ed i punti di successo dell’iniziativa.
Il presente Fogarollo ha risposto ai quesiti sorti ed ha presentato poi Giuseppe Pace Presidente Carrozzieri Confartigianato Liguria. Una visione chiara ed appassionata del momento, di un carrozziere che ha alzato la testa dalla scocca ed ha creduto nell’associazione quale mezzo di crescita di tutta la categoria.

Sono intervenuti inoltre il segretario nazionale Raffaele Cerminara, Francesco Mea (presidente carrozzieri Lazio), Roberto Carria (presidente carrozzieri Toscana) ed i responsabili tecnici del tempario e della banca dati Bada citati nel programma.

Restart è un progetto di unione dei carrozzieri sotto l’egida di una associazione, la Confartigianato e con il supporto di un gruppo societario, System Data che eroga una serie di servizi relativi alla parte software e ne mette a disposizione altri di terzi quali l’assistenza stradale, la gestione sinistri, le auto di cortesia, le verifiche tecniche e tutto quanto può essere necessario in carrozzeria.  L’idea è quella di formare un punto di forza al carrozziere ed all’associazione, in cerca di dialogo con le compagnie di assicurazione da una posizione privilegiata rispetto a quella del singolo carrozziere.FullSizeRender (34) FullSizeRender (33) FullSizeRender (32) FullSizeRender (31) FullSizeRender (30) FullSizeRender (15) FullSizeRender (16) FullSizeRender (17) FullSizeRender (21) FullSizeRender (22) FullSizeRender (23) FullSizeRender (26)

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Quando una Confederazione Artigiana decide di stupire

ancNon è sarcasmo ma realtà dei fatti. Gli addetti ai lavori sono consapevoli della scarsa snellezza da sempre evidenziata dalle associazioni di categoria degli artigiani.

Ma sta di fatto che in questi anni, il principale sistema di categoria degli artigiani carrozzieri, ANC-Confartigianato, ha gestito e assicurato con pronta attenzione e dedizione il futuro dei propri associati, tessuto produttivo costituito da migliaia di imprenditori carrozzieri dislocati sull’intera penisola, dalla teutonica Vipiteno alla generosa e accogliente Lampedusa.

ANC-Confartigianato ha salvaguardato non solo i legittimi interessi della categoria di artigiani, ma conseguentemente e contestualmente quelli degli automobilisti, che diversamente avrebbero visto sfumare un loro (nostro) sacrosanto diritto: la libertà di scegliere l’autoriparatore a cui affidare il sicuro e qualitativo ripristino della propria vettura sinistrata.

Le compagnie assicuratrici, da anni sono impegnate in una battaglia istituzionale volta ad archiviare, dal loro punto di vista, un primario ed essenziale obiettivo: l’indennizzo specifico con canalizzazione dei sinistri presso le reti fiduciarie, verticalizzazione del divieto di applicazione dell’istituto della cessione del credito per il risarcimento dei danni materiali nell’ambito dell’infortunistica stradale.

In tutti questi anni, ANC-Confartigianato ha controbattuto affinché tutto ciò non venisse attuato raccogliendo risultati in partenza inimmaginabili, grazie anche al sostegno e contributo da parte di forze politiche trasversali, che saggiamente hanno sposato e supportato questa causa non per favorire gli interessi di una categoria (anche se palesemente interessante ai fini politici-elettorali) ma per evitare queste forme di forzature e penalizzazioni verso il consumatore finale, ovvero noi automobilisti.

Altro punto fermo, mantenuto e pienamente confermato da ANC-Confartigianato, è stato ed è tutt’ora la salvaguardia del tempario per l’autocarrozzeria, continuando a sviluppare il cosiddetto sistema dei micro-tempi ex-Ania, unitamente a Casartigiani e Snapis. Se oggi circa il 75% degli operatori di settore utilizza quotidianamente questo Tempario bisogna ringraziare i predetti soggetti che con dedizione e sacrifici hanno mantenuto in vita questo strumento, essenziale per la determinazione del danno materiale.

Abbiamo titolato questo articolo “Quando una Confederazione Artigiana decide di stupire”:qual è la novità, qual è l’elemento significativo a rappresentare stupore? ANC-Confartigianato ha predisposto e lanciato un nuovo ed innovativo progetto finalizzato alla tutela sindacale e offerta di servizi con l’obiettivo strategico di salvaguardare e migliorare l’identità imprenditoriale dei propri associati. Conseguentemente, nasce e viene lanciata sul mercato la nuova piattaforma nazionale di ANC-Confartigianato per la gestione dei sinistri.

Perché questo progetto e perché una piattaforma nazionale per la gestione dei sinistri? Le risposte sono plurime e verranno esposte e trattate nel convegno che lancerà di fatto il servizio il giorno 7 maggio 2016 alle ore 9:00 presso la struttura alberghiera “The Gate Hotel” ubicata a FirenzeNord.

Vogliamo comunque anticiparne la missione che ne costituisce il principio guida di questo innovativo servizio: gestire in trasparenza e legalità il processo del risarcimento del danno, tutelando i legittimi interessi dell’automobilista e dell’autoriparatore destinatario del risarcimento a fronte dell’effettuata riparazione.Un servizio non votato alla crescita del costo del sinistro ma all’ottenimento di quanto dovuto, non un centesimo in più nè uno in meno.

Gli ideatori di questo servizio sono fermamente convinti che, a pieno regime, possa contribuire a migliorare il rapporto con le compagnie assicuratrici, mostrando e dimostrando trasparenza e oggettività dell’avvenuto sinistro.In proiezione, potrebbe contribuire a rendere inutile l’impiego delle reti fiduciarie da parte delle compagnie.

Conti alla mano, le compagnie potrebbero razionalmente comprendere e assumere il risultato finale che questo nuovo servizio di ANC-Confartigianato sarà in grado di mettere in luce ed evidenziare: un reale contributo sistemico verso la certezza del danno con trasparenza nella determinazione e liquidazione del danno, senza penalizzazione dell’identità e marginalità imprenditoriale.

Sarà importante partecipare al convegno, aperto a tutti gli autoriparatori (carrozzieri & meccatronici) indipendentemente dallo schieramento e tesseramento, perché informarsi e capire le dinamiche che saranno in grado di dare supporto e salvaguardia alla propria attività imprenditoriale è prioritario e fondamentale.

Data & luogo del convegno: sabato 07 maggio 2016 ore 9:00 presso la sala congressi di THE GATE HOTEL, area di servizio Firenze nord, snodo autostrada A1/A11 Sesto Fiorentino (Fi).

Dalla stazione centrale di Firenze (Santa Maria Novella) è possibile fruire gratuitamente di un servizio navetta per raggiungere il centro congressi e ritorno.

La Segreteria nazionale di ANC-Confartigianato ha comunicato a tutte le strutture territoriali la disponibilità nel concorrere alla spesa operativa per la predisposizione logistica del viaggio a mezzo di pullman. A tal proposito il referente da contattare è la sede provinciale di ANC-Confartigianato nella persona del funzionario preposto alla categoria autoriparatori e/o il presidente provinciale.

Nel caso in cui quest’ultimi necessitano di eventuali e ulteriori chiarimenti, potranno rivolgersi alla Segreteria Nazionale di ANC-Confartigianato, sig. Raffaele Cerminara e/o al Presidente nazionale della categoria carrozzieri, sig. Silvano Fogarollo.

Scarica il programma dell’evento & scheda di partecipazione

fonte:  tempario.it

Battuta d’arresto al Disegno Di Legge Concorrenza dalla II Commissione Permanente Giustizia

foto a roma Ieri è stata una brutta giornata per la Senatrice Vicari. La sua proposta di Legge, già bocciata in vista del traguardo con la maglia Art. 8 del Decreto Legge Destinazione Italia nel 2013 rischia di fare la stessa brutta figura.

La Commissione Giustizia tira il freno a mano sull’RCA – DDL Concorrenza e fornisce un importante assist agli automobilisti e carrozzieri. Una battuta d’arresto politica per il governo e lobby assicurativa che avrà sicuramente ulteriori sviluppi.

La commissione, nel merito del disegno di legge, evidenzia sostanzialmente 5 punti critici a riguardo del risarcimento in forma specifica, sulla restrizione della cessione del credito, sull’impiego e modalità per le testimonianze dell’avvenuto sinistro, sul risarcimento del danno fisico alla persona, sulla scatola nera e infine sulle frodi.

Vediamo, con l’aiuto di Confartigianato Verona, punto per punto i passaggi più importanti, contenuti nel documento ufficiale allegato in forma integrale a fine articolo:

Primo punto, Cessione di credito e risarcimento in forma specifica

Con riferimento alla disposizione di cui alla lettera d), si rileva una grave limitazione delle facoltà contrattuali degli assicurati espressamente riconosciute dal codice civile, e si attribuisce, invece, maggiore forza contrattuale all’assicuratore. La disposizione non risulta, inoltre, sorretta da adeguata giustificazione sotto il profilo dell’efficacia del contenimento del fenomeno delle frodi assicurative, la cui origine non risiede nell’istituto della cessione del credito in sé considerato. A fronte della prevedibile inefficacia rispetto allo scopo perseguito, si determina invece sotto il profilo del bilanciamento degli interessi, una compressione sproporzionata e discriminatoria delle facoltà contrattuali di una specifica categoria di creditori. La disposizione, pertanto, dovrebbe essere soppressa.

Secondo punto, le prove testimoniali

Il nuovo comma 3-bis in esame pone delicate questioni di bilanciamento degli interessi, poiché introduce una deroga alle vigenti norme in materia di acquisizione delle prove testimoniali, giustificata dalla condivisibile ratio di contenimento del fenomeno delle frodi. Qualora si ritenesse di fondamentale importanza per la finalità anti-frode della norma porre una anticipazione del termine di identificazione dei testimoni, questo termine non potrebbe essere quello previsto dalla disposizione in esame, ma potrebbe essere quello della richiesta di risarcimento presentata all’impresa di assicurazione oppure quello relativo all’invito alla stipula della negoziazione assistita. Si potrebbe pertanto riformulare la norma, nel senso di prevedere che l’identificazione di eventuali testimoni sul luogo di accadimento dell’incidente deve risultare dalla denuncia di sinistro, “ovvero” dalla richiesta di risarcimento presentata all’impresa di assicurazione o dall’invito alla stipula della negoziazione assistita e, quindi, in un tempo considerevolmente più ampio rispetto a quello attualmente previsto dalla norma. Peraltro, in tale caso, analogo obbligo dovrebbe essere posto a carico delle compagnie di assicurazione, determinandosi in difetto un ingiustificabile sbilanciamento dei diritti processuali delle parti.

Terzo punto, lesioni fisiche gravi

Considerato che il comma 2 dell’articolo 7 consente comunque l’ultrattività, per i centoventi giorni successivi alla data di entrata in vigore della legge, delle disposizioni precedentemente vigenti circa l’adozione della tabella sulle macrolesioni, al momento non ancora adottata con l’apposito decreto del Presidente della Repubblica, è da ritenere che la futura Tabella Unica Nazionale sarà predisposta sulla falsariga delle c.d. Tabelle di Milano, ma il valore del punto di invalidità sarà limitato a quello che oggi è definito “danno biologico”, quindi senza l’aumento dovuto a quello che fino ad ora è definito “danno morale” . La materia della quantificazione del danno non patrimoniale è, peraltro, oggetto della proposta di legge C. 1063 Bonafede ( Modifiche al codice civile, alle disposizioni per la sua attuazione e al codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, concernenti la determinazione e il risarcimento del danno non patrimoniale), il cui esame è stato avviato dalla Commissione Giustizia il 12 settembre 2013. All’esito di una indagine conoscitiva effettuata durante la fase istruttoria, è stato costituito un Comitato ristretto, nel cui ambito il relatore ha presentato una proposta di nuovo testo che, tenendo conto delle audizioni svolte, è impostata partendo proprio dalle modifiche al codice civile in materia di risarcimento del danno non patrimoniale. In effetti, considerata la complessità di questo tema, sembrerebbe opportuno esaminarlo specificamente, piuttosto che nell’ambito di un disegno di legge di contenuto ampio. In tale prospettiva si potrebbe procedere allo stralcio dell’articolo 7, per poi abbinarlo alla proposta di legge C. 1063 e, quindi, esaminarlo in maniera più approfondita di quanto è possibile fare finché costituisce un articolo di un ampio disegno di legge che tocca diverse e complesse tematiche. In via alternativa appare opportuno sopprimere l’articolo.

Quarto punto, la scatola nera

L’articolo 8, comma 1, introduce nel decreto legislativo n. 209 del 2005 (Codice delle assicurazioni private) l’articolo 145-bis, il cui comma 1 stabilisce che “quando uno dei veicoli coinvolti in un incidente risulta dotato di un dispositivo elettronico che presenta le caratteristiche tecniche e funzionali stabilite ai sensi dell’articolo 132-ter, comma 1, lettere b) e c), e fatti salvi, in quanto equiparabili, i dispositivi elettronici già in uso alla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni, le risultanze del dispositivo formano piena prova, nei procedimenti civili, dei fatti cui esse si riferiscono, salvo che la parte contro la quale sono state prodotte dimostri il mancato funzionamento o la manomissione del predetto dispositivo.

Quinto punto, le frodi

L’articolo 9, nel novellare l’articolo 148, comma 2 bis, del codice delle assicurazioni private, estende i casi nei quali, sussistendo elementi che siano sintomo di frode, si applica una specifica procedura che consente all’impresa di assicurazioni di non presentare offerta di risarcimento. Qualora l’impresa attivi tale procedura, rifiutandosi di formulare l’offerta di risarcimento, l’assicurato può proporre l’azione di risarcimento davanti al giudice solo dopo aver ricevuto le determinazioni conclusive dell’impresa o in mancanza allo spirare del termine di sessanta giorni di sospensione della procedura. Tale ultima disposizione andrebbe soppressa, anche in ragione della prevista abrogazione della disposizione di cui al vigente articolo 148, comma 2 bis, del codice delle assicurazioni, che fa salvi i diritti del danneggiato in merito alla proponibilità dell’azione di risarcimento nei termini previsti dall’articolo 145, nonché il diritto del danneggiato di ottenere l’accesso agli atti nei termini previsti dall’articolo 146, salvo il caso di presentazione di querela o denuncia.

II Commissione Permanente Giustizia 9 luglio 2015

«Mercato delle riparazioni consegnato alle assicurazioni»

Pino Pace

Pino Pace

Rc Auto, Pace (Confartigianato):
«Mercato delle riparazioni consegnato alle assicurazioni»

“@ddlconcorrenza #carrozzerie presunta liberalizzazione mercato,
consegnato nelle mani delle assicurazioni!” è il commento di
Confartigianato Liguria su Twitter sulle norme in materia Rc Auto
contenute nel ddl concorrenza approvate oggi dal governo. E, chiamando in
causa Roberta Pinotti e Andrea Orlando, chiede, con un secondo tweet, di
“modificare la norma”. «Errare è umano, ma perseverare è diabolico –
spiega Pino Pace, presidente regionale dei Carrozzieri di Confartigianato
– Per l’ennesima volta, con le misure in tema di Rc auto, assistiamo al
tentativo di consegnare il mercato delle riparazioni auto nelle mani delle
assicurazioni. Questo, in nome di una preunta liberalizzazione e senza
tener conto che una misura identica era già stata stralciata nel 2014 dal
Decreto Destinazione Italia e che in Parlamento sono state presentate
proposte di legge proprio su questa materia»

Genova, 20 febbraio 2015

I carrozzieri di CNA, Confartigianato e Casartigiani a Roma per presentare la loro proposta di legge

I carrozzieri di CNA, Confartigianato e Casartigiani a Roma per presentare la loro proposta di legge

02/10/2014 | I Carrozzieri di Cna, Confartigianato e Casartigiani hanno presentato a Roma una proposta di legge per modificare le norme in materia di Rc auto. Ecco i punti principali

Carrozzieri da tutta Italia si sono ritrovati a Roma  per presentare la proposta di legge unitaria per la modifica delle norme in materia di Rc Auto.

Negli ultimi 10 anni, tra marzo 2004 e marzo 2014, in Italia, i prezzi delle assicurazioni sui mezzi di trasporto sono aumentati del 27,9%, più del doppio rispetto al 13,6% di aumento medio registrato in Europa. Per i tedeschi i rincari si sono fermati all’8% e addirittura i francesi hanno speso soltanto il 6,6% in più. A denunciare la corsa delle tariffe Rc auto sono i Carrozzieri di Cna, Confartigianato e Casartigiani che a nome delle 18.672 imprese artigiane di carrozzeria attive in Italia, hanno presentato a Roma una proposta di legge per modificare lenorme in materia di Rc auto contenute nel Codice delle assicurazioni private.

“In questi anni – hanno sottolineato i Presidenti delle tre Associazioni, Franco Mingozzi (Cna Autoriparazione), Silvano Fogarollo (Carrozzieri Confartigianato), Mario Coltelli (Casartigiani Autoriparazione) – si sono susseguiti tentativi di introdurre norme in materia di Rc auto che avrebbero leso i diritti dei consumatori e alterato le regole della libera concorrenza nel settore dell’autoriparazione. E’ ora di cambiare per ristabilire, una volta per tutte, corretti rapporti tra cittadini, assicurazioni, imprese di riparazione. Chiediamo regole chiare per raggiungere una serie di obiettivi: abbassare le tariffe Rc auto, garantire ai consumatori il diritto di scegliere il carrozziere di fiduciaper la riparazione dei danni, assicurare libertà di concorrenza nel mercato della riparazione, tutelare la qualità delle riparazioni e la sicurezza della circolazione stradale”.

Nel dettaglio, la proposta di legge di cui i Carrozzieri sollecitano la presentazione in Parlamento è composta da5 articoli che puntano a riequilibrare il rapporto tra consumatori, assicurazioni, carrozzieri. Un rapporto oggi fortemente sbilanciato a vantaggio delle Compagnie di assicurazione.

Le Associazioni dei Carrozzieri chiedono quindi che, in caso di incidente, l’assicurato sia libero di scegliere la carrozzeria cui affidare la riparazione che deve essere eseguita nel rispetto della conformità con gli standard dei costruttori. Se l’incidente ha compromesso la sicurezza del veicolo, i carrozzieri chiedono che sia prevista la revisione dell’auto riparata.

Altro punto della proposta di legge riguarda l’obbligo della fatturazione di tutti gli interventi riparativi. La fattura deve essere analitica e deve specificare tempi e modalità di riparazione e ricambi utilizzati, anche al fine di poter ‘tracciare’ l’intervento per combattere le frodi assicurative.

Inoltre, nella proposta di legge si prevede l’utilizzo pieno della cessione del credito, inteso quale diritto e opportunità previsti dalle leggi vigenti. Con la cessione del credito si permette, inoltre, all’automobilista di ricevere la riparazione in forma specifica, recandosi presso la carrozzeria che ha scelto liberamente, senza esborso anticipato di danaro.

Per difendere la concorrenza nel mercato dell’autoriparazione, le norme sollecitate dalle Associazioni dei Carrozzieri prevedono che non sia concesso alcun vantaggio alle carrozzerie convenzionate con le assicurazioni né prevista alcuna penalizzazione per i carrozzieri indipendenti.

E, ancora, gli automobilisti dovranno ricevere il risarcimento integrale dei danni subiti, compresi i servizi aggiuntivi e complementari della riparazione quali, ad esempio, il soccorso stradale e l’auto di cortesia durante il periodo della riparazione.

La proposta di legge prevede altresì l’abrogazione della disciplina del risarcimento diretto e del suo Regolamento, in coerenza con la sentenza della Corte costituzionale n° 180/2009 che ne ha decretato la facoltatività e anche in considerazione del suo fallimento in termini di riduzione dei premi assicurativi. Infine, le Associazioni dei Carrozzieri chiedono che sia garantita la terzietà e indipendenza del perito assicurativo.

Carrozzieri sul piede di guerra, pronti alla mobilitazione

Assemblea straordinaria per la categoria che si oppone all’introduzione dell’obbligo del risarcimento ‘in forma specifica’ e alla rinuncia della “cessione del credito” nell’RC auto.

carrozzieri speziaLa Spezia – I carrozzieri di Confartigianato e Cna si sono riuniti in Assemblea straordinaria presso la sala Marino Banci Confartigianato. Argomento del partecipatissimo incontro unitario è il contenuto dell’ultimo provvedimento del Governo denominato “Destinazione Italia” che dichiara di voler “spingere” le piccole e medie imprese e di volere agire nel senso delle liberalizzazioni ma nella parte del Decreto che si occupa di RC auto il Governo fa un grande regalo alla lobby delle Assicurazioni. L’oligopolio assicurativo “spinge”, ma nel burrone, migliaia di piccole imprese artigiane di carrozzeria che rischiano la propria sopravvivenza, andando oltretutto in direzione opposta rispetto alla libera concorrenza nel settore RC auto, e senza che ciò realizzerà il tanto auspicato calo delle tariffe RC auto. Con l’articolo 8 del Decreto in particolare riferimento ai commi 1c) ed 1e) – il Governo regala l’assoluto controllo del mercato della riparazione dei veicoli incidentati alle Assicurazioni, illudendosi che ciò produca l’automatica riduzione delle tariffe RC auto. “Tali specifici punti – spiegano Salvatore Vitarelli, presidente dei Carrozzieri Cna e Pierluigi Peroni, Presidente dei carrozzieri Confartigianato – renderebbero nei fatti obbligatoria la forma specifica nel risarcimento dei danni ai veicoli, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni. Questa soluzione rappresenta l’esatto contrario delle liberalizzazioni perché, nei fatti, si indirizzerebbe tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate, attraverso una consistente penalizzazione di natura economica per chi volesse utilizzare un altro percorso attualmente previsto dalle leggi”. Il rischio emerso nel corso dell’Assemblea spezzina è quello dell’espulsione dal mercato della riparazione di una stragrande maggioranza delle 17.000 carrozzerie italiane che hanno individuato nella propria indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato, mettendo inoltre a serio rischio la permanenza di 60.000 posti di lavoro.
Quello che spesso gli automobilisti non sanno ed il Governo finge di non sapere è che alle carrozzerie convenzionate vengono imposte dalle Assicurazioni condizioni contrattuali-capestro (basse tariffe orarie, tempi di riparazione ridotti, ricambi dati in conto lavorazione, servizi aggiuntivi richiesti a titolo gratuito, percentuali di ristorno sul fatturato) che costringe le carrozzerie convenzionate a lavorare nettamente sotto costo, mettendo così a rischio anche la qualità della riparazione. “E’ inoltre paradossale – proseguono i responsabili sindacali di Confartigianato, Nicola Carozza e di Cna Maurizio Viaggi – che il Decreto non abbia preso in considerazione il grave e palese conflitto di interesse in cui agiscono le Assicurazioni che, per legge, sono obbligate a risarcire il danno e non ad occuparsi direttamente della riparazione. Infatti, si permette a chi deve risarcire il danno, quindi a chi paga la riparazione, di decidere dove, come e quanto pagare. In quale economia liberista chi compra un servizio decide il prezzo e le modalità di vendita? Risulta fin troppo ovvio che le Assicurazioni che acquistano il servizio della riparazione dalle carrozzerie faranno in modo di pagare tale servizio il meno possibile, mettendo in primo piano i loro interessi a discapito di quelli delle carrozzerie e degli automobilisti”. Il Presidente regionale di Confartigianato Carrozzieri Pino Pace ha partecipato all’incontro alla Spezia ed ha ricordato che grazie all’impegno delle Associazioni il Consiglio regionale della Liguria ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna giunta e presidente ad attivarsi nelle sedi competenti perché siano riviste le misure di modifica alla regolamentazione attuale del risarcimento assicurativo dei danni ai veicoli. La ‘battaglia’ continua, Confartigianato e Cna non permetteranno che le carrozzerie italiane siano rottamate per decreto, in nome di una presunta riduzione delle tariffe RC auto e di una falsa liberalizzazione ed i carrozzieri chiedono al Governo di stralciare dall’articolo 8 del Decreto i commi 1c ed 1e, sostituendo il comma 1c con una proposta avanzata unitariamente dalle Associazioni di categoria. Verrà organizzato un presidio a Roma per sensibilizzare i consumatori sulle nuove norme e le Associazioni spezzine parteciperanno alla manifestazione nazionale che si svolgerà il prossimo 15 gennaio a Roma presso la sala del Capranichetta (in Piazza Montecitorio).
Sabato 21 dicembre 2013 alle 20:01:05
REDAZIONE
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Rc Auto, Cna e Lapam contro il Governo

lapam cna  “Il Governo si oppone alla libera concorrenza nel settore RC auto, con buona pace di chi sperava finalmente in un calo delle tariffe”. E’ con sorpresa e delusione che le Associazioni provinciali dei Carrozzieri di CNA e Lapam – che rappresentano 280 carrozzerie e oltre 2.000 occupati – accolgono la decisione del Consiglio dei Ministri in merito alla riforma della RC auto dello scorso 13 dicembre: un Decreto Legge che rende obbligatoria la “forma specifica” nel risarcimento dei danni dei veicoli incidentati, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine convenzionate con le assicurazioni, e pagate direttamente da queste ultime.

“Questa ipotesi – spiega Oriano Setti, responsabile provinciale di CNA Autoriparazione – è l’esatto contrario delle liberalizzazioni perché, nei fatti, si indirizzerebbe tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate, alle quali le Assicurazioni impongono condizioni di lavoro sotto costo, mettendo a rischio la qualità della riparazione. Inoltre, si impedirebbe ai cittadini di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e rivolgersi all’officina di fiducia. Liberalizzare significa ampliare l’offerta, mentre il provvedimento all’esame del Governo metterebbe fuori gioco migliaia di carrozzerie che hanno individuato nella propria indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato”. “La norma proposta si muove in un grave e palese conflitto di interesse – incalza Carlo Alberto Medici, responsabile provinciale per Lapam – in cui ricadono le Assicurazioni che, per legge, sono obbligate a risarcire il danno e non a occuparsi direttamente della riparazione. Le carrozzerie indipendenti non possono essere rottamate per decreto in nome di una finta liberalizzazione”.
Prezzi e normative a parte, centrale nella protesta di CNA e Lapam è il tema della sicurezza: la libertà di decidere chi effettuerà la riparazione, senza giochi al ribasso, garantisce una qualità maggiore del lavoro sugli autoveicoli (i quali, complice la crisi, sempre più spesso vengono riparati per posticipare l’acquisto del nuovo). Le Associazioni dei Carrozzieri, che aderiscono alla mobilitazione della categoria e annunciano una manifestazione a Roma nei primi giorni di gennaio, sollecitano l’eliminazione dell’obbligo di risarcimento in forma specifica dalla riforma dell’RC auto.

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Confartigianato Carrozzieri: ‘No all’obbligo del risarcimento in forma specifica’.

Sono a rischio la libertà di scelta dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese di carrozzeria.

foto museo auto verona

 

E’ il grido di allarme lanciato dalla Federazione Carrozzieri di Confartigianato Imprese Perugia, nella persona del Presidente Michele Pannacci, in merito a due ipotesi di provvedimenti riguardanti la riforma della disciplina RC Auto che sono all’esame del Governo e del Parlamento.
Il primo riguarda il pacchetto di norme nel settore assicurativo, il secondo è relativo ad una risoluzione in discussione presso la Commissione Finanze della Camera.

In entrambi i casi si renderebbe di fatto obbligatorio, il risarcimento “in forma specifica”: in parole semplici significherebbe l’obbligo di far riparare il veicolo incidentato presso una delle officine convenzionate con le assicurazioni.

Il Presidente della Federazione Carrozzieri di Confartigianato Imprese Perugia, Michele Pannacci, sottolinea che in questo modo oltre a limitare fortemente la libertà di scelta dei consumatori, si metterebbero in estrema difficoltà la maggioranza delle imprese di carrozzeria che non hanno convenzioni con le assicurazioni.

Proseguendo il Presidente Pannacci afferma che l’obbligo del risarcimento in forma specifica è incostituzionale, perchè con la sentenza della Corte Costituzionale del 19 Giugno 2009, n. 180 viene confermato che il sistema del risarcimento diretto è facoltativo e che tale sistema non può e non deve essere considerato e/o utilizzato come se fosse obbligatorio.
Ad oggi il risarcimento in forma specifica, afferma il Presidente Pannacci, è facoltativo è quindi in alternativa rispetto al sistema tradizionale (risarcimento corrisposto dalla compagnia del responsabile).
A dar ulteriore forza a queste considerazioni, è anche il decreto legge “CrescItalia” varato il 24 gennaio 2012, dal quale è stata eliminata una norma che avrebbe limitato la libertà dei cittadini e alterato la concorrenza nel mercato delle riparazioni auto.
Con l’approvazione della Legge n°27 del 24 marzo 2012 è stato già fatto un tentativo di favorire con un premio economico la riparazione in forma specifica, quando la proposta consisteva nel decurtare il risarcimento del danno del 30% se non venivano utilizzate le carrozzerie convenzionate: questa proposta fu però cancellata dal testo della Legge approvata anche grazie ad una forte mobilitazione della Categoria.

In ultimo, una considerazione, prosegue Pannacci: “appare incomprensibile il perché di azioni mirate ad indebolire ulteriormente una Categoria come quella delle carrozzerie, già di per sé fortemente provata dalla crisi economica e dalla recessione”.

Reti di impresa alla Borsa Mercoledì 11

Mercoledì 11 Dicembre 2013 al Palazzo della Borsa di Genova convegno sulle Reti d’Impresa a cura di “evolgo! – Rete impresa carrozzeria Italia”. Le storie degli imprenditori che hanno deciso di collaborare per resistere alla crisi

Evolgo: Il consigliere Enrico Morando ed il presidente Massimo Tosetti

Evolgo: Il consigliere Enrico Morando ed il presidente Massimo Tosetti

Resistere alla crisi, svilupparsi, trovare nuovi metodi di business e risultare vincenti. Di questo e di tanti altri temi si parlerà al convegno “Una rete tra le reti”Mercoledì 11 Dicembre 2013, dalle ore 10 in poi, presso la Sala delle Grida del Palazzo della Borsa di Genova (Via XX Settembre 44). L’importante appuntamento è organizzato da “evolgo!”, la rete di imprese di carrozzerie che è nata negli scorsi mesi e che già rappresenta un punto di riferimento in Italia, in quanto prima rete di imprese a livello nazionale in ambito Automotive. L’evento è in collaborazione con Assoretipmi, l’Associazione di Reti delle Piccole e Medie Imprese, e ha il patrocinio della Camera di Commercio di Genova, della Regione Liguria, del Comune di Genova e della Provincia di Genova. La partecipazione al convegno è gratuita ma è indispensabile la pre-registrazione.
 Occorre dare cortese riscontro alla Segreteria Organizzativa via telefono al numero 010 255825 oppure tramite e-mail all’indirizzo info@ddkpbridge.it entro e non oltre Lunedì 9 Dicembre 2013.

«Obiettivo del convegno – spiegano gli organizzatori – è quello di incrociare le esperienze delle Reti di Impresa già costituite, ma anche di quelle costituende, per raccogliere spunti utili a migliorare i percorsi di realizzazione, a favorirne lo sviluppo, ad evitare barriere e difficoltà che ne ostacolano crescita e consolidamento». Le istituzioni politico economiche, infatti, hanno individuato le Reti di Impresa come uno strumento che può dare un notevole impulso alla ripresa dell’economia del nostro Paese. Le Reti di Impresa hanno, quindi, i riflettori puntati e le attenzioni anche degli amministratori. In molte regioni sono anche usciti bandi che includono risorse importanti a favore delle Reti di Impresa e della loro crescita. «E’ importante far emergere – proseguono gli organizzatori – quali sono le criticità che incontrano gli imprenditori che si cimentano nella realizzazione di una Rete di Imprese;  come, ad esempio, quelle relative all’accesso al credito,  per evitare di tarpare le ali di quel tiepido entusiasmo che avvolge questi progetti». Durante il convegno, i cinque fondatori di “evolgo!” (Internet: http://www.evolgo.it), Massimo Tosetti – AutoService (presidente),
 Gian Carlo Berto – 
Bertocar (vice presidente),
 Michele Sirio – Carrozzeria 2000 (tesoriere),
 Enrico Morando – Carrozzeria Giardino
 e Giuseppe Pace – Carrozzeria Torino (consiglieri) – racconteranno la loro esperienza, per dare poi spazio a quella di molti altri imprenditori che hanno deciso di collaborare fra loro. Tra le Reti Impresa invitate, e che racconteranno la loro esperienza, ci sono Il Chinotto in Rete di SavonaQui Laigueglia, E-Plus Genova e Ribes, realtà interregionale la cui capofila è Esaote. «Le nostre aziende – dicono i fondatori di “evolgo!” – rappresentano l’essenza della professionalità, dell’esperienza, della storia e della tradizione genovese nell’ambito dell’autoriparazione e ciò che, con questa iniziativa, intendiamo proteggere e sviluppare è un contesto che coinvolge circa 600 aziende sul territorio regionale con più di 2000 occupati». Ma il progetto è ambizioso e i soci prevedono di espandersi anche al di fuori dei confini regionali. “evolgo!” nasce infatti come una vera e propria sfida e vuole contrastare le congiunture negative dell’attuale crisi economica. Gli appartenenti alla Rete vogliono essere protagonisti e non subire passivamente le leggi del mercato.

Il programma.

Apertura dei Lavori e Saluti: Felice Negri Vice Presidente Camera di Commercio e Presidente Confartigianato Ge; Massimo Tosetti, Presidente di “evolgo!”.

“Ruolo ed incentivi per le reti d’impresa nella programmazione comunitaria e regionale”, con Gabriella Drago, Dirigente Sviluppo Economico Regione Liguria

“Le Reti parlano: testimonianze dirette”, con Marco Abaton de Il Chinotto nella Rete; Paolo Buscaglia di Qui Laigueglia, Enrico Botte di Ribes e Giorgia Notari di E-Plus Genova.

“La crisi e le opportunità che essa può generare”, con Gian Carlo Berto, Vice Presidente “evolgo!”- Rete Impresa Carrozzeria Italia.

Tavola Rotonda: “Le strategie per vincere la crisi e il ruolo delle Reti di impresa”, con Renzo Guccinelli, Assessore allo Sviluppo Economico Regione Liguria; Pippo Rossetti, Assessore Bilancio Regione Liguria; Luca Costi, Direttore di Confartigianato Liguria; Maurizio Scajola, Segretario Generale Unioncamere Liguria; Aldo Caruso di Studio Caruso & Vitale; Gianluca Pozzoli, Direttore BNL Area Liguria; Eugenio Ferrari, Presidente di AssoretiPMI.

A seguire, dibattito. Conclusioni a cura di Massimo Tosetti, Presidente di “evolgo!”. Al termine dell’evento, verrà offerto un aperitivo.

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Carrozzieri cesenati sul piede di guerra contro assicurazioni e abusivi

Sono a rischio la libertà di scelta dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese di carrozzeria”, come rimarcano le associazioni dei carrozzieri di Confartigianato e Cna

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Carrozzieri cesenati in allarme. “Sono a rischio la libertà di scelta dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese di carrozzeria”, come rimarcano le associazioni dei carrozzieri di Confartigianato e Cna riferendosi a due ipotesi di provvedimenti all’esame del Governo e del Parlamento e riguardanti la riforma della disciplina Rc Auto. Il primo riguarda il pacchetto di norme nel settore assicurativo, il secondo si riferisce ad una risoluzione in discussione nella Commissione Finanze della Camera.

“In entrambi – evidenziano le associazioni – si renderebbe di fatto obbligatorio il risarcimento ‘in forma specifica’, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con l’assicurazione. In tal modo, oltre a ledere la libertà di scelta dei consumatori, si metterebbero in ginocchio i due terzi delle imprese di carrozzeria indipendenti che non operano in convenzione con le compagnie di assicurazione. L’obbligo del risarcimento in forma specifica è inoltre palesemente incostituzionale”.

Della spinosa questione si dibattuto a un affollato seminario promosso da Confartigianato, Cna e Consorzio carrozzieri Cesena tenutosi nella sede di Confartigianato Cesena in via Alpi sul tema delle fiduciarie e del rapporto con le assicurazioni e dell’abusivismo che danneggia gli operatori regolari del settore. Relatori i presidenti nazionali  Carrozzieri Silvano Fogarollo (Confartigianato), Franco Mingozzi (Cna). Moderatore Alberto Canducci, presidente Consorzio carrozzieri Cesena.

“I promotori dell’incontro – spiega Gabriele Savoia, responsabile Confartigianato Carrozzieri, che ha fatto gli onori di casa – hanno chiesto alle carrozzerie fiduciarie innanzitutto di essere unite e compatte e di rinunciare a un rapporto di collaborazione con le assicurazioni, che ha causato rilevanti danni alla categoria senza apportare alcun vantaggio economico alle carrozzerie fiduciarie, sottomesse alle condizioni imposte dalle assicurazioni stesse”.

Conclude Savoia: “Durante l’incontro è stato inoltre illustrato ai carrozzieri intervenuti il protocollo d’intesa sull’abusivismo siglato con il comune di Cesena e annunciato che a gennaio si terrà un convegno  per la categoria dell’autoriparazione, promosso da amministrazione comunale, consorzi e associazioni di categoria in cui verrà presentato il primo report sui controlli effettuati contro le attività abusive nel nostro territorio”.

MARCHE: CNA, “GIU’ LE MANI DALLE CARROZZERIE”

(AGENPARL) – Ancona, 02 dic – In un incontro ad Ancona l’appello degli autoriparatori ai Deputati marchigiani Petrini e   Lodolini, componenti della VI Commissione della Camera, dove sono in discussione i contestati   provvedimenti. A rischio chiusura oltre 500 officine marchigiane.  GIU’ LE MANI DALLE CARROZZERIE.  NO ALLA RIFORMA DEL SETTORE CHE FAVORISCE LE ASSICURAZIONI  Nel mirino delle associazioni di categoria il tentativo di rendere obbligatorio il risarcimento   in forma specifica, vale a dire dover far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle   carrozzerie convenzionate con le assicurazioni. Altra questione cruciale quella di vietare alle   carrozzeria l’utilizzo della cessione del credito nelle procedure di risarcimento RC auto.  “Sono a rischio la libertà di scelta degli automobilisti e la sopravvivenza di oltre 500 imprese di   carrozzeria sulle 3.967 attive nelle Marche. Per questo chiediamo di non approvare una riforma   che metterebbe in ginocchio il settore,a d esclusivo vantaggio delle compagnie di assicurazione”  E’ questo l’appello lanciato da Cna Autoriparazione e Anc Confartigianato Marche ai Deputati   Paolo Petrini e Emanuele Lodolini, componenti marchigiani della VI Commissione della Camera,   dove sono in discussione i provvedimenti contestati dagli autoriparatori.  Nel mirino delle associazioni di categoria il tentativo di rendere obbligatorio il risarcimento in   forma specifica, vale a dire dover far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle carrozzerie   convenzionate con le assicurazioni. Altra questione cruciale quella di vietare alle carrozzeria   l’utilizzo della cessione del credito nelle procedure di risarcimento RC auto.  “Questi provvedimenti, se approvati dal Parlamento” sostengono Cna Autoriparazione e Anc   Confartigianato Claudio Chiacchiera nel corso dell’incontro con i Deputati “metterebbero in   ginocchio i due terzi delle carrozzerie marchigiane indipendenti, che non operano in convenzione   con le assicurazioni. Inoltre verrebbe lesa la libertà degli automobilisti di essere risarciti in   denaro e farsi riparare l’auto dal carrozziere di fiducia. Senza contare le conseguenze sulla   sicurezza stradale, derivante da lavorazioni effettuate al risparmio”.  All’incontro hanno partecipato per Cna Autoriparazione il presidente regionale Paolo Morbidoni, il   responsabile regionale Massimo Galli e Fausto Bianchelli. Per Anc Confartigianato sono intervenuti   il presidente regionale Claudio Chiacchiera,Johnny Chiatti e Fabio Meriggi.  Da Petrini e Lodolini è stato assicurato l’impegno per far stralciare i punti contestati dai carrozzieri   dai provvedimenti all’esame della Commissione

I carrozzieri liguri sulle barricate

Un’autocarrozzeria  Un’autocarrozzeria

Genova – «A causa della crisi sempre più famiglie rimandano la riparazione della propria auto con il risultato che sulle nostre strade circolano mezzi sempre meno sicuri, con grave danno per la sicurezza stradale e un’innegabile perdita economica per gli operatori del settore della riparazione di autoveicoli». Così Pino Pace, presidente regionale di Confartigianato Carrozzieri, lancia l’allarme di un settore, rappresentato in Liguria da circa 800 operatori, che in questi giorni è col fiato sospeso anche per le decisioni al vaglio di governo e parlamento.

«Attualmente – spiega Pace – sono al vaglio a Roma due provvedimenti che la nostra categoria ritiene fortemente lesivi sia per gli automobilisti sia per gli operatori stessi e che, se passeranno, metteranno a rischio la sopravvivenza di due terzi delle 17mila officine che oggi operano sul mercato».

L’attenzione dei carrozzieri è puntata sul pacchetto di norme nel settore assicurativo, sul quale sta lavorando il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, e sulla risoluzione, primo firmatario Yoram Gutgeld, in discussione presso la commissione Finanze della Camera.

«In entrambi – spiega Pace – si renderebbe di fatto obbligatorio il risarcimento “in forma specifica”, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con l’assicurazione. In tal modo, oltre a ledere la libertà di scelta dei consumatori, si metterebbero in ginocchio la stragrande maggioranza delle imprese di carrozzeria indipendenti che non operano in convenzione con le compagnie di assicurazione».

La categoria denuncia, inoltre, che l’obbligo del risarcimento in forma specifica è incostituzionale perché “aggira la sentenza della Corte Costituzionale 19 giugno 2009, n. 180, dove viene confermato che il sistema del risarcimento diretto è facoltativo e che tale sistema non può e non deve essere considerato e/o utilizzato come se fosse “obbligatorio”, quanto piuttosto quale alternativa rispetto al sistema tradizionale (risarcimento corrisposto dalla compagnia del responsabile)”.

A dar ragione alle Associazioni di categoria dei carrozzieri è anche il decreto legge ‘CrescItalia’ varato il 24 gennaio 2012, dal quale, grazie alle battaglie delle tre associazioni, è stata eliminata proprio una norma che avrebbe limitato la libertà dei cittadini e altera la concorrenza nel mercato delle riparazioni di auto.

«Nel pacchetto di riforme proposte dal ministero dello Sviluppo economico – aggiunge Pace – c’è anche l’invalidazione della cessione del credito: in pratica, se passasse questa misura, l’automobilista danneggiato non potrebbe più scegliere di lasciare il credito di risarcimento assicurativo al proprio carrozziere affinché quest’ultimo possa effettuare la riparazione. Infine, le compagnie di assicurazione vorrebbero abbassare i tempi per la richiesta di risarcimento danni, oggi fissati a 24 mesi, con conseguente limitazioni all’utente finale».

La Liguria non è certo un’isola felice per i carrozzieri. Infatti, secondo l’Osservatorio regionale dell’artigianato su dati Aci 2011, il numero di autoveicoli nella nostra regione è di 523 ogni 1.000 abitanti. Si tratta del dato più basso a livello nazionale, con una incidenza abbondantemente al di sotto di quanto fatto registrare dalla media italiana, pari a 610 auto per abitante; anche l’aumento veicolare degli ultimi anni è stato inferiore alla media nazionale, in crescita del 1,1%.

Questa condizione trova in parte spiegazione dall’analisi della tipologia del parco veicolare circolante in Liguria: nel territorio si registra una minore presenza di autovetture rispetto alla media italiana (63% rispetto al 75% Italia) e una maggiore presenza di motocicli (27% contro il 13% nazionale). L’incidenza più elevata di autovetture si ritrova per la provincia di La Spezia (68% del totale), a Savona del 62,8%, mentre per Imperia e Genova si registrano le incidenza minori (rispettivamente 61% e 62%).

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IL SECOLO XIX