Riparazione a regola d’arte: c’è l’accordo per le linee guida, ma è polemica

   Varate le linee guida per le riparazioni a regola d’arte tra ANIA, Confartigianato, CNA e alcune organizzazioni dei consumatori. Le Associazioni dei Consumatori e degli Utenti del CNCU, tra cui Assoutenti, non ci stanno. Vediamo cosa è successo e il punto di vista dei protagonisti di questa vicenda.

In un incontro al Cnel ieri è stato formalizzato un accordo per varare le linee guida per le riparazioni a regola d’arte tra l’ANIA, Confartigianato, CNA, Casartigiani e altre organizzazioni dei consumatori. Una notizia che ha creato del clamore e altrettante polemiche. Ma andiamo con ordine.

La posizione di Confartigianato e CNA

Raggiunto da noi telefonicamente, Franco Mingozzi, presidente nazionale di CNA, ci ha poi raccontato che questo “accordo” vuole mettere uno “stop ai reclami e alle perdite di tempo”. Gli autoriparatori, i consumatori e le assicurazioni devono avere un obiettivo: collaborare per garantire riparazioni a regola d’arte, effettuate in tempi certi e con costi chiari. Il tutto operando sempre in conformità alle specifiche dei costruttori auto”.

Mingozzi ha poi dichiarato: “Al giorno d’oggi ci vuole buon senso: queste linee guida a mio giudizio sono di buon senso. Tutti noi abbiamo il diritto di poter riparare il veicolo dove vogliamo (anche io sono un automobilista), non vogliamo imporre niente a nessuno. Chiediamo però che tutti facciano la loro parte e che agiscano con buon senso, appunto, e con trasparenza”. Il presidente di CNA ha poi sottolineato che al tavolo non è potuta esserci Maria Bianca Farina di ANIA, ma un altro rappresentante dell’Associazione insieme a compagnie di assicurazione e una decina di sigle di consumatori.

Confartigianato, invece, fa sapere che le linee guida “puntano a offrire a chi ha subìto un sinistro auto servizi di riparazione qualificati e trasparenti, eseguiti sulla base di precise procedure di intervento in officina e fondati su chiare regole di rendicontazione e di liquidazione del danno”.

Le imprese di autoriparazione che aderiscono all’accordo si impegnano ad effettuare la riparazione del veicolo incidentato seguendo una serie di regole codificate, in relazione alla qualificazione e all’aggiornamento dell’autoriparatore, alla qualità e alla sicurezza del ripristino del mezzo, ai materiali e ai ricambi, in conformità alle specifiche tecniche delle case costruttrici, al preventivo, al contratto, alla fatturazione, alla riconsegna del veicolo fino alla tracciabilità dell’intervento di riparazione. Tutto questo è finalizzato ad avere in circolazione veicoli sicuri e, quindi, ad accrescere il livello di sicurezza stradale.

Le linee guida – continua la nota –  prevedono anche una semplificazione delle modalità per ottenere il risarcimento. “Il danneggiato potrà, infatti, far riparare il veicolo dal proprio autoriparatore di fiducia, senza anticipare la spesa. La compagnia assicuratrice, se accertata la responsabilità del sinistro, procederà al pagamento diretto all’autoriparatore entro 15 giorni dalla ricezione della cessione del credito e della documentazione fiscale che attesta l’intervento di riparazione. Le linee guida saranno comunicate al Ministero dello Sviluppo economico e le carrozzerie che aderiscono all’intesa saranno consultabili attraverso un’App”, conclude il documento ufficiale.

Assoutenti non ci sta

Dopo la nota ufficiale che abbiamo pubblicato lo scorso marzo, che recitava “basta con gli inciuci tra ANIA e la triplice artigiana” in merito alla riparazione dei veicoli a regola d’arteAssoutenti rilancia e fa sentire ancora la sua voce.

L’Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici, che è nata per tutelare e promuovere i diritti fondamentali dei consumatori, fa sapere di aver fatto recapitare una lettera ai Vicepremier Di Maio e Salvini e al Viceministro dello Sviluppo Economico Galli, al Ministro dell’Ambiente Lorenzo Costa e al Presidente del CNEL Tiziano Treu.

Ma perché? L’Associazione, che si è espressa già da tempo sul tema RC Auto e che non ha nessuna intenzione di firmare un accordo contro assicurati, carrozzieri indipendenti, vittime della strada e autoriparatori, non ci sta che le compagnie assicurative “provano ancora a risparmiare sui danni alla luce dell’accordo con CNA, Confartigianato e altre per realizzare una sorta di convenzionamento di massa degli autoriparatori”.

Come riporta anche il sito di Confartigianato, infatti, ieri sono state varate le linee guida per le riparazioni a regola d’arte dall’ANIA, dalle Associazioni degli Autoriparatori di Confartigianato, di Cna, di Casartigiani e dalle seguenti Organizzazioni dei Consumatori: Adiconsum, Adoc, Associazione Utenti Servizi Radio Televisivi, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, U.di.con.

Tramite la lettera inviata ieri 16 maggio, dunque, Assoutenti insieme alle Associazioni dei Consumatori e degli utenti del CNCU, scrivono che “il documento nulla ha a che vedere con le riparazioni a regola d’arte, non contiene alcun elemento oggettivo e riscontrabile e adotta formulazioni che saranno senza indugi sottoposte, nel caso lo stesso sia firmato, alla attenzione della Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”.

Rivolgendosi poi al Ministero dello Sviluppo Economico, la lettera riporta quanto segue: “Chiediamo pertanto al Ministero dello Sviluppo Economico di intervenire con urgenza per avvisare le parti che tale disegno è al di fuori dal campo di applicazione della norma, convocarle presso il MISE per un chiarimento e invitare i soggetti ad annullare il loro consesso autoreferenziale presso il CNEL. In ogni caso chiediamo che il CNCU, da Ella presieduta, certificato il frutto fallimentare dei lavori delle associazioni che hanno preferito travestire da “linee guida” un accordo commerciale fortemente limitativo della concorrenza sul mercato, riprenda con urgenza i lavori così come erano stati iniziati e che, in ogni caso, non recepisca il documento delle Confederazioni Artigiane e dell’ANIA”.

Assoutenti, inoltre, fa sapere che “il 12 maggio alla riunione presso il CNEL convocata dalle associazioni degli autoriparatori di Confartigianato e CNA insieme all’ANIA (l’associazione delle imprese assicuratrici), dove erano alla firma i presunti accordi sulle riparazioni a regola d’arte dei carrozzieri, la maggioranza delle associazioni del CNCU non ha firmato. Non firmatarie sono state infatti 13 associazioni su 20, tra cui Assoutenti, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Assoconsum, ACU, Casa – chi presente personalmente chi con delega – le quali hanno tentato di far verbalizzare il loro aperto dissenso, ma in un clima puramente antidemocratico non è stata permessa loro alcuna verbalizzazione né scandalosamente è stato concesso il diritto di parola da parte degli artigiani”.

Secondo Assoutenti, di conseguenza, il testo proposto “è totalmente vuoto di contenuti e senza allegati tecnici sui materiali e le modalità delle riparazioni, non contiene nulla su: procedure della riparazione, qualità dei ricambi, attrezzature, tecnologie e nuovi strumenti di riparazione”.

Per leggere il testo della lettera clicca qui.

 

FONTE

In arrivo la APP di Periti Auto

 mockup_2 Sono in fase avanzate le operazioni per diffondere la APP dei Periti Assicurativi. Conterrà la posizione sul territorio dei Periti Auto registrati che possono intervenire nell’immediatezza del sinistro per “cristallizzare” la situazione e la chiamata automatica di soccorso con l’invio del carro attrezzi o dell’ambulanza nel punto preciso in cui ce n’è bisogno rilevato in automatico dallo smartphone.

Ma vediamo nel dettaglio le funzionalità di questa nuova APP Android / Iphone.

In avvio l’app provvede subito a localizzare la persona, mostrando il livello di qualità di ricezione del segnale (Gps piu’ alto, Wifi medio, 3G meno preciso), anche con la precisione in metri con la quale si segnalerà la posizione dell’utente. Ci sono poi due pulsanti della stessa dimensione:

RICHIESTA INTERVENTO
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e  CHI SIAMO

premendo il pulsante “CHI SIAMO” si apre una pagina di spiegazioni sul servizio, chi ne e’ titolare, ed un disclaimer sulla privacy ed altre informazioni.

Premendo il pulsante dell’ intervento, viene richiesto all’utente se si tratta di sinistro o guasto. In caso di sinistro è data la possibilità, dopo la richiesta di soccorso se necessario, di aggiungere 4 foto georeferenziate ed inserire altre informazioni come ad esempio feriti, eventuali testimoni ecc ecc. e di chiedere se si desidera l’invio di un Perito Auto per “cristallizzare” il sinistro o semplicemente per un aiuto nella compilazione della CAI.

In caso di guasto si va direttamente all’invio di richiesta di soccorso.

La schermata della richiesta di soccorso richiederà :

nome e cognome della persona
targa del mezzo (pre-impostabili)

eventuali note descrittive (che vengono inviate al server per “apertura pratica”) ed un pulsante “invia segnalazione” alla pressione del quale è precompilato un sms da inviare ad un numero verde predefinito, con testo anch’esso predefinito, contenente i dati di localizzazione, nome cognome dell’utente e modello e targa del veicolo. Viene aggiunto anche il dato dell’ IMEI che identifica univocamente il telefonino.

In caso di sinistro, oltre all’ sms è previsto un invio al server delle foto, più i dati dell’utente, targa e tutti i dati inseriti dall’utente. In caso di mancanza di connettività, l’app sospende l’invio fino a che non sarà nuovamente disponibile una connessione ad internet.

E’ previsto, per semplificare la richiesta di soccorso in caso di emergenza,  il censimento della persona  che può inserire nome, cognome, targa del mezzo, da riproporre poi direttamente nella schermata di richiesta di soccorso.

mockup_1 Cari Colleghi Periti Auto, Investigatori, Accertatori, Ricostruttori, Avvocati, Periti R.E., Agenti di Assicurazione, Broker, Patrocinatori, Carrozzieri o di altre categorie legate al mondo dell’Infortunistica Stradale, se siete disponibili ad intervenire nell’immediatezza del sinistro per fare una rilevazione “light” (solo per sinistri senza feriti) con la compilazione della CAI, affrettatevi a registrarvi con gli orari e le zone di reperibilità e l’email, oltre al n° di telefonino ovviamente.

Scarica la App per Android https://play.google.com/store/apps/details?id=it.peritiauto.app

registrazione periti periti auto

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Truffa milionaria sui mutui Il pm chiude la maxi inchiesta

False perizie per «gonfiare» dei prestiti mai rimborsati Verso il rinvio a giudizio di tre immobiliaristi bresciani  Irrisolto il nodo delle presunte complicità di alto livello

False perizie e stime «gonfiate»: era un giro milionario

False perizie e stime «gonfiate»: era un giro milionario

Perizie compiacenti avevano trasformato dei ruderi in case di lusso gonfiando in modo fraudolento il valore degli immobili. Attraverso acquirenti di comodo, riuscirono a ottenere dalle banche mutui rimborsati poi solo in minima parte. In questo modo truffarono dieci istituti di credito e riuscirono ad intascare cinque milioni di euro attraverso 42 raggiri messi a segno nel Cremonese e nel Bresciano dal giugno del 2006 fino all’estate del 2011.
Ora la procura ha chiuso l’indagine nei confronti di settanta indagati, tra cui cinque professionisti finiti un anno fa in manette nell’ambito dell’inchiesta «Domus» della Guardia di finanza di Cremona, coordinata dal sostituto procuratore Fabio Saponara. Fra i presunti registi della truffa figurano un immobiliarista di Rovato e due di Manerbio. Per loro e altre 67 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, si va verso la richiesta di rinvio a giudizio. Dieci venditori degli immobili al centro della truffa – uno residente in Franciacorta e tre nella Bassa – sono usciti dall’inchiesta. Assistiti dall’avvocato Paolo Carletti, hanno dimostrato di essere stati vittime e non complici del raggiro, ha detto l’avvocato Paolo Carletti. Il blitz scattò nel maggio del 2013, quando furono arrestati Cristian S. e la sua compagna Simona D., entrambi residenti a Ostiano. In cella finirono anche i titolari di tre agenzie immobiliari: Stefano B. e Mario S. di Manerbio e Pierluigi T. di Rovato. Tutti sono attualmente in libertà.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il meccanismo della truffa era semplice «ma – si leggeva nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip, Guido Salvini -, seriale e portata avanti con grande capacità organizzativa in un momento in cui era facile accendere mutui». Individuate le case da acquistare, generalmente immobili fatiscenti, i titolari delle agenzie stilavano false perizie di stima. Poi assoldavano i compratori fittizi, pregiudicati o sinti reclutati nei campi nomadi di Pavia, come Athos, 30 anni, nipote di Mafalda, «la regina dei rom» morta nel ’77. Contraffatte erano anche le attestazioni di reddito degli acquirenti di comodo.
OTTENUTO IL MUTUO, gli immobiliaristi intascavano la differenza fra il prezzo reale e quello gonfiato, ne consegnavano una parte ai complici neointestatari della casa che nel frattempo si erano resi irreperibili, interrompendo il rimborso del prestito fondiario. Quarantatre gli episodi contestati: fra questi compravendite ad Alfianello, Cerveno, San Gervasio, Urago d’Oglio, Verolanuova, Pontevico, Seniga, Borgo San Giacomo, Gambara, Milzano, Comezzano-Cizzato, Rovato e Palazzolo.
Nell’indagine restano alcuni punti oscuri. «Non vi è dubbio alcuno che gli indagati, per portare a compimento la truffa – ha scritto fra l’altro il Gip -, potevano contare stabilmente su non ancora individute complicità di funzionari di banca, promotori finanziari, professionisti incaricati della stima degli immobili nonchè sui notai incaricati di redigere i contratti».

R.PR.

Rc auto. I carrozzieri protestano, gli automobilisti pagano

RC-auto-carrozzieriMesso da parte lo scarso stupore nel venire a conoscenza che le polizze Rca (responsabilità civile autoveicoli) italiane costano in media 231 euro in più rispetto agli altri Paesi europei, continua il confronto/scontro tra governo e carrozzieri. A provocare lo scontento dei rappresentanti di categoria è l’articolo 8 del decreto 145 (il cosiddetto “Destinazione Italia”, entrato in vigore lo scorso 24 dicembre, ndr), in particolare la norma sul «risarcimento in forma specifica», ossia sulla facoltà della compagnia assicuratrice di offrire al danneggiato, al posto del denaro, la riparazione del veicolo al costo stabilito dall’officina convenzionata con l’impresa. Qualora l’assicurato dovesse rifiutarsi, la somma di denaro che gli spetta non potrà essere superiore alla stima fatta per la sua riparazione dalla medesima officina convenzionata. In poche parole, l’utente non avrà più la libertà di rivolgersi all’officina di fiducia e, contestualmente, per le piccole imprese artigiane di carrozzerie indipendenti – ossia non convenzionate con le compagnie – aumenta il rischio di non sopravvivere. Il deputato socialista Marco Di Lello è intervenuto sulla vicenda, facendo riferimento alla concertazione, «una buona pratica riformista, introdotta da Amato nel 1992. Una pratica divenuta purtroppo desueta».

 

DI LELLO: I SOCIALISTI DALLA PARTE DI UTENTI E ARTIGIANI – Secondo il capogruppo del Psi a Montecitorio la conseguenza «è quella di errori come l’articolo 8 del decreto “Destinazione Italia” che, anziché privilegiare la liberalizzazione del mercato – consentendo ai clienti la libera scelta del proprio autoriparatore in caso di sinistro – impone obblighi dove a guadagnarci è solo il potere delle Assicurazioni». Di Lello, che ieri ha partecipato alla manifestazione nazionale dei carrozzieri organizzata dalle confederazioni artigiane a Roma ha poi aggiunto che restano «le nostre perplessità sulla “ratio” con cui è stato scritto il testo del decreto che dovrebbe liberalizzare, e invece restringe la possibilità di scelta su carrozzieri e medici legali. L’esponente socialista, dopo aver ricordato che «il dialogo tra governo e forze sociali è pratica ormai non più in uso» ha auspicato che il Parlamento apporti modifiche a questa norma «che tutela solo le lobby assicurative. I socialisti si impegneranno, certi di non restare soli in questa battaglia parlamentare».

 

LE RAGIONI DELLE ASSOCIAZIONI DEI CARROZZIERI – «Non vogliamo essere soggetti a vincoli che tra l’altro non sono previsti dal nostro ordinamento, ma dettati e imposti dalle compagnie di assicurazione, con l’aiuto delle Istituzioni». Questo è stato il commento di Mario Coltelli, presidente di Casartigiani Autoriparazione che all’Avanti! ricorda che l’Italia è «un Paese libero, dove sul mercato c’è libera concorrenza. Se dovesse passare questo concetto non saremmo più liberi di decidere il nostro futuro: nessuno ci deve imporre chi deve lavorare e chi invece deve chiudere l’attività».

 

 Siria Garneri

L’anno orribile dell’automobileil mercato torna ai livelli del 1979

Nel 2012 vendute poco di 1 un milione e 400 mila vetture.
Fiat perde 100 mila unità ma in Brasile fa il record

LA CRISI DEL SETTORE AUTO   unrae 2012

Nel 2012 vendute poco di 1 un milione e 400 mila vetture.
Fiat perde 100 mila unità ma in Brasile fa il record

MILANO- Indietro tutta di trentatre anni. Le vendite di auto in Italia tornano ai livelli del 1979: poco più di un milione e 400 mila unità, il 20% in meno del 2011 quando ne erano state immatricolate 1 un milione e 749 mila. A dicembre il calo è stato persino superiore rispetto ad altri mesi: -22%.

 

FIAT, DOLORI IN CASA E RECORD IN BRASILE-Per quanto riguarda il gruppo Fiat, le vendite in dicembre sono scese del 20,2% a 25.385 unità, mentre nell’intero 2012 il Lingotto ha immatricolato esattamente 100mila auto in meno, per una flessione del 19,4% a 414.925. Piccole consolazioni: la quota di mercato è salita al 29,26% in dicembre (dal 28,42% di un anno prima) e al 29,59% per l’intero 2012 (29,43% nel 2011); Panda e Punto si confermano ai primi due posti nella classifica dei modelli più popolari. Le soddisfazioni, invece, arrivano da altri paesi: in Brasile Fiat vende il doppio che in Italia. Nel 2012 ha immatricolato 838 mila veicoli (e ne ha prodotti 759 mila), il migliore risultato in 36 anni di attività. Rispetto al 2011 la crescita è dell’11%, la casa torinese così mantiene il primato interno . Giovedì arriveranno i dati della Chrysler, anche questi positivi sull’onda della ripresa americana.

 

GLI SCONTI NON FUNZIONANO– Ma torniamo all’Italia. A poco sono serviti sconti con importi spesso superiori ai 5 mila euro: più delle promozioni influiscono i rincari dei prezzi della benzina, dell’Rc Auto e gli aumenti delle imposte provinciali e dal primo gennaio pure quelli delle multe e dei pedaggi autostradali. «La crisi economica, la pressione fiscale sulle famiglie, le restrizioni al credito alle imprese hanno determinato una domanda totalmente anelastica rispetto alle straordinarie offerte» spiega Jacques Bosquet, presidente dell’Unrae. Altre conferme arrivano dagli acquisti delle famiglie: -22,9%, uno dei dati più bassi mai registrati.

«MERCATO FALSATO DALLE KM ZERO»- Secondo i concessionari poi la situazione è ancora più grave di quanto emerge dai dati: per Federauto «solo grazie a un massiccio intervento di chilometri zero dicembre si è riusciti a raggiungere quota 1,4 milioni». In dodici mesi – secondo i dealer- si sono perse 347.650 unità equivalenti a un fatturato di circa 7 miliardi di euro. E il 2013 non promette nulla di buono: per gli analisti è atteso un ulteriore calo, anche se in misura minore.

MALE ANCHE L’USATO– Ma i segnali non sono incoraggianti, va male anche l’usato: i passaggi di proprietà sono calati del 9,8.« Di solito quando il nuovo non tira il mercato dell’usato è in ripresa, ma nelle fasi veramente difficili quest’ultimo rallenta», spiega Gian Primo Quagliano direttore del centro studi Gl Events. Che non esclude qualche spiraglio di luce: «A partire da aprile-maggio potrebbe esserci un’inversione di tendenza: oggi l’automobile soffre di più dell’economia reale. Ma solo se ci sarà una politica economica meno punitiva ». Cioè se il prossimo governo metterà in atto un piano di rilancio, come quello richiesto dall’Anfia: «Rivedere provvedimenti troppo penalizzanti: come la riduzione della deducibilità del costo delle vetture aziendali, imposta sulle autovetture sportive e IPT».

Daniele Sparisci
danielesparisci

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