Noleggio a lungo termine, scende in campo Rent2Go

Banca Popolare di Sondrio, Gruppo Autotorino e Gruppo Barchetti hanno dato vita alla joint venture

Autotorino

Plinio Vanini, A.D. di Autorino

  Banca Popolare di Sondrio, Gruppo Autotorino e Gruppo Barchetti hanno dato vita alla joint venture Rent2Go Srl con l’obiettivo di entrare nel mercato italiano del noleggio auto a lungo termine. Il capitale sociale è suddiviso in parti uguali fra i tre soci, che hanno complessivamente versato mezzi propri per 5,4 milioni di euro. Rent2Go potrà contare sin da subito, su una rete territoriale di oltre 550 sportelli nelle regioni del nord Italia e a Roma e dintorni: 37 concessionari di Autotorino, 24 del gruppo Barchetti e 500 sportelli di Banca Popolare di Sondrio. L’ambizione è quella di raggiungere entro il 2025 una flotta aziendale di almeno 8.000 autovetture noleggiate a professionisti, aziende di medio-piccole dimensioni e privati.

Il cliente soddisfatto

Rent2Go farà del servizio al cliente finale il proprio fattore distintivo mettendo a fattor comune il know-how industriale di due dei maggiori concessionari auto italiani, Gruppo Autotorino e Gruppo Barchetti, e facendo leva sul supporto strategico e finanziario di Banca Popolare di Sondrio. «Siamo lieti di avviare – insieme a due prestigiosi e consolidati partner industriali – Rent2Go, società che ambisce ad acquisire una posizione rilevante nel mercato del renting» ha detto Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato di Banca Popolare di Sondrio. «Si tratta di una nuova modalità di fruizione di un bene di largo consumo come l’autovettura, già diffusa tra i possessori di partita IVA e che ci attendiamo possa trovare in breve tempo il gradimento anche da parte dei privati».

Competitività

«Con Rent2Go – continua Pedranzini – Banca Popolare di Sondrio si prefigge di diversificare il proprio core business, in coerenza con l’evoluzione dei bisogni della clientela, attraverso lo sviluppo di sinergie con partner primari, ampliando l’offerta con servizi innovativi. Qualità e competenza professionale costituiscono gli elementi basilari dell’iniziativa a favore di una clientela allargata, sempre con l’obiettivo di supportare la crescita economica dei territori serviti e migliorare la competitività delle nostre aziende. La partecipazione nel capitale di rischio di Rent2Go attesta il convincimento della banca nella bontà del progetto. La società si prefigge di poter essere operativa dal prossimo mese di luglio».

FONTE

In arrivo la APP di Periti Auto

 mockup_2 Sono in fase avanzate le operazioni per diffondere la APP dei Periti Assicurativi. Conterrà la posizione sul territorio dei Periti Auto registrati che possono intervenire nell’immediatezza del sinistro per “cristallizzare” la situazione e la chiamata automatica di soccorso con l’invio del carro attrezzi o dell’ambulanza nel punto preciso in cui ce n’è bisogno rilevato in automatico dallo smartphone.

Ma vediamo nel dettaglio le funzionalità di questa nuova APP Android / Iphone.

In avvio l’app provvede subito a localizzare la persona, mostrando il livello di qualità di ricezione del segnale (Gps piu’ alto, Wifi medio, 3G meno preciso), anche con la precisione in metri con la quale si segnalerà la posizione dell’utente. Ci sono poi due pulsanti della stessa dimensione:

RICHIESTA INTERVENTO
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e  CHI SIAMO

premendo il pulsante “CHI SIAMO” si apre una pagina di spiegazioni sul servizio, chi ne e’ titolare, ed un disclaimer sulla privacy ed altre informazioni.

Premendo il pulsante dell’ intervento, viene richiesto all’utente se si tratta di sinistro o guasto. In caso di sinistro è data la possibilità, dopo la richiesta di soccorso se necessario, di aggiungere 4 foto georeferenziate ed inserire altre informazioni come ad esempio feriti, eventuali testimoni ecc ecc. e di chiedere se si desidera l’invio di un Perito Auto per “cristallizzare” il sinistro o semplicemente per un aiuto nella compilazione della CAI.

In caso di guasto si va direttamente all’invio di richiesta di soccorso.

La schermata della richiesta di soccorso richiederà :

nome e cognome della persona
targa del mezzo (pre-impostabili)

eventuali note descrittive (che vengono inviate al server per “apertura pratica”) ed un pulsante “invia segnalazione” alla pressione del quale è precompilato un sms da inviare ad un numero verde predefinito, con testo anch’esso predefinito, contenente i dati di localizzazione, nome cognome dell’utente e modello e targa del veicolo. Viene aggiunto anche il dato dell’ IMEI che identifica univocamente il telefonino.

In caso di sinistro, oltre all’ sms è previsto un invio al server delle foto, più i dati dell’utente, targa e tutti i dati inseriti dall’utente. In caso di mancanza di connettività, l’app sospende l’invio fino a che non sarà nuovamente disponibile una connessione ad internet.

E’ previsto, per semplificare la richiesta di soccorso in caso di emergenza,  il censimento della persona  che può inserire nome, cognome, targa del mezzo, da riproporre poi direttamente nella schermata di richiesta di soccorso.

mockup_1 Cari Colleghi Periti Auto, Investigatori, Accertatori, Ricostruttori, Avvocati, Periti R.E., Agenti di Assicurazione, Broker, Patrocinatori, Carrozzieri o di altre categorie legate al mondo dell’Infortunistica Stradale, se siete disponibili ad intervenire nell’immediatezza del sinistro per fare una rilevazione “light” (solo per sinistri senza feriti) con la compilazione della CAI, affrettatevi a registrarvi con gli orari e le zone di reperibilità e l’email, oltre al n° di telefonino ovviamente.

Scarica la App per Android https://play.google.com/store/apps/details?id=it.peritiauto.app

registrazione periti periti auto

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Truffa milionaria sui mutui Il pm chiude la maxi inchiesta

False perizie per «gonfiare» dei prestiti mai rimborsati Verso il rinvio a giudizio di tre immobiliaristi bresciani  Irrisolto il nodo delle presunte complicità di alto livello

False perizie e stime «gonfiate»: era un giro milionario

False perizie e stime «gonfiate»: era un giro milionario

Perizie compiacenti avevano trasformato dei ruderi in case di lusso gonfiando in modo fraudolento il valore degli immobili. Attraverso acquirenti di comodo, riuscirono a ottenere dalle banche mutui rimborsati poi solo in minima parte. In questo modo truffarono dieci istituti di credito e riuscirono ad intascare cinque milioni di euro attraverso 42 raggiri messi a segno nel Cremonese e nel Bresciano dal giugno del 2006 fino all’estate del 2011.
Ora la procura ha chiuso l’indagine nei confronti di settanta indagati, tra cui cinque professionisti finiti un anno fa in manette nell’ambito dell’inchiesta «Domus» della Guardia di finanza di Cremona, coordinata dal sostituto procuratore Fabio Saponara. Fra i presunti registi della truffa figurano un immobiliarista di Rovato e due di Manerbio. Per loro e altre 67 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, si va verso la richiesta di rinvio a giudizio. Dieci venditori degli immobili al centro della truffa – uno residente in Franciacorta e tre nella Bassa – sono usciti dall’inchiesta. Assistiti dall’avvocato Paolo Carletti, hanno dimostrato di essere stati vittime e non complici del raggiro, ha detto l’avvocato Paolo Carletti. Il blitz scattò nel maggio del 2013, quando furono arrestati Cristian S. e la sua compagna Simona D., entrambi residenti a Ostiano. In cella finirono anche i titolari di tre agenzie immobiliari: Stefano B. e Mario S. di Manerbio e Pierluigi T. di Rovato. Tutti sono attualmente in libertà.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il meccanismo della truffa era semplice «ma – si leggeva nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip, Guido Salvini -, seriale e portata avanti con grande capacità organizzativa in un momento in cui era facile accendere mutui». Individuate le case da acquistare, generalmente immobili fatiscenti, i titolari delle agenzie stilavano false perizie di stima. Poi assoldavano i compratori fittizi, pregiudicati o sinti reclutati nei campi nomadi di Pavia, come Athos, 30 anni, nipote di Mafalda, «la regina dei rom» morta nel ’77. Contraffatte erano anche le attestazioni di reddito degli acquirenti di comodo.
OTTENUTO IL MUTUO, gli immobiliaristi intascavano la differenza fra il prezzo reale e quello gonfiato, ne consegnavano una parte ai complici neointestatari della casa che nel frattempo si erano resi irreperibili, interrompendo il rimborso del prestito fondiario. Quarantatre gli episodi contestati: fra questi compravendite ad Alfianello, Cerveno, San Gervasio, Urago d’Oglio, Verolanuova, Pontevico, Seniga, Borgo San Giacomo, Gambara, Milzano, Comezzano-Cizzato, Rovato e Palazzolo.
Nell’indagine restano alcuni punti oscuri. «Non vi è dubbio alcuno che gli indagati, per portare a compimento la truffa – ha scritto fra l’altro il Gip -, potevano contare stabilmente su non ancora individute complicità di funzionari di banca, promotori finanziari, professionisti incaricati della stima degli immobili nonchè sui notai incaricati di redigere i contratti».

R.PR.

Accesso pubblico ai dati sulle copertura assicurative dei veicoli

controllo di polizia                         E’ disponibile sul sito istituzionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (www.mit.gov.it) e sul portale dell’automobilista (www.ilportaledellautomobilista.it) l’applicazione per l’accesso alle informazioni sulla copertura assicurativa RCA dei veicoli.
La predetta applicazione consente di consultare i numeri di targa degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei ciclomotori immatricolati in Italia che non risultano in regola con gli obblighi assicurativi RCA.  Le informazioni sono aggiornate dalle compagnie assicuratrici con cadenza giornaliera. Coloro i quali, sapendo di avere in corso un regolare contratto di assicurazione RCA, verifichino che il proprio veicolo non risulta assicurato, sono pregati di contattare subito la propria Compagnia di assicurazione. I cittadini che, volendo utilizzare il proprio veicolo, non sono in regola con gli obblighi assicurativi, sono invitati a provvedere tempestivamente.

Si ricorda che, a norma dell’articolo 193 del codice della strada, è vietato circolare su strada senza copertura assicurativa RCA e che è prevista la sanzione del pagamento di una somma da € 841 a € 3.366, oltre al sequestro del veicolo. Si rende noto inoltre che, a norma dell’art. 31, comma2, della legge 24 marzo 2012 n.27, i cittadini inadempienti sono tenuti a regolarizzare la propria posizione assicurativa entro 15 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e sul Portale dell’Automobilista, scaduti inutilmente i quali si procederà alla trasmissione delle informazioni sui casi di inadempienza al competente Ministero dell’Interno affinché ne vengano informate tutte le forze di polizia e le Prefetture competenti.

PER ANDARE SUBITO AL LINK DOVE INSERIRE LA TARGA DA CONTROLLARE  CLICKA QUI O SULLA FOTO

ANIA e PD tagliano il danno da morte e alla persona

danno da morte

A pagare i profitti delle compagnie assicurative saranno le vittime della strada e gli artigiani carrozzieri, costretti a stringere patti con le compagnie per sopravvivere.

Continua il dibattito sulla riforma delle RC Auto e sull’introduzione di nuovi parametri di riferimento per il calcolo del risarcimento in caso di sinistro stradale. Unica costante nella vicenda, però, sembra essere il tentativo di favorire la lobby delle compagnie assicurative a spese dei contribuenti e delle vittime.Il Gruppo Pd, infatti, anziché concentrarsi sui punti contenuti nella Carta di Bologna, sostenuta da oltre 30 associazioni del settore, ha deciso di sposare l’emendamento presentato in Parlamento da CNA e le Confederazioni, tramite rete Imprese Italia che obbligherà i riparatori a concordare preventivamente il costo della riparazione con il perito assicurativo.E’ stata inoltre manifestata la volontà di intervenire sulle lesioni gravi e gravissime e sul danno da morte.

“Questi emendamenti uccideranno un’intera categoria di artigiani, i carrozzieri, e il diritto delle vittime ad essere risarcite. – Ha commentato Stefano Mannacio, membro CUPSIT – Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali Italiani. – Ora succederà ciò che è già successo per i colpi di frusta: i periti saranno istruiti dalle direzioni generali a risarcire sulla base di parametri rigorosamente stabiliti dalle compagnie. Le trattative stragiudiziali si bloccheranno. Per ottenere un risarcimento integrale bisognerà fare cause defatiganti. E, come se questo non fosse un quadro già abbastanza tragico, ben presto le compagnie avranno in pugno anche gli artigiani carrozzieri, costretti a piegarsi alle loro richieste per mantenere in vita la propria officina.”

“Stanno cercando di svendere il nostro lavoro al miglior offerente, ma Federcarrozzieri venderà cara la pelle dei propri associati! – Ha dichiarato Davide Galli, Presidente di Federcarrozzieri. – Il settore degli artigiani carrozzieri si trova in un momento di profonda difficoltà, con la più alta pressione fiscale d’Europa, che uccide ogni giorno decine di officine e limita la concorrenza, favorendo il lavoro sommerso, ingrassando le tasche di artigiani abusivi e favorendo le aziende che hanno personale a nero. Con i nuovi emendamenti saranno le Compagnie a stabilire il costo del nostro lavoro. Abbiamo incontrato tutti, dalla commissione finanza alla senatrice Vicari, ora è rimasto sola una persona da incontrare, appuntamento confermato.

Consegneremo le chiavi delle carrozzerie associate e i documenti dei consorzi che insieme a Federcarrozzieri prendono le distanze dalle confederazioni invitando i propri iscritti ad abbandonare la nave non rinnovando le
tessere confederali.”

Indignato il commento alla vicenda da parte dell’Associazione Italiana Familiari delle Vittime della Strada Onlus, che ha deciso di inviare una lettera aperta ai rappresentanti delle Istituzioni e dei Partiti presenti in parlamento. “Siete ancora in tempo per riaffermare agli occhi dei cittadini la Vostra dignità e il vostro ruolo di rappresentanza sociale, impedendo che si compia un vergognoso colpo di mano nella definizione del decreto “Destinazione Italia”, a danno delle vittime. – Scrive il Presidente Giuseppa Cassaniti Mastrojeni. – Non possiamo accettare che addirittura la sinistra sia a favore della diminuzione dei risarcimenti alle vittime. Smettetela di raccontare la favola dei risarcimenti e delle tariffe più basse in Europa rispetto all’Italia.”

Di seguito l’elenco completo dei punti contenuti all’interno della Carta di Bologna:

1. Portabilità delle polizze (Loi Hamon )

2. Riduzione tasso concentrazione sul mercato delle compagnie assicuratrici

3. Reale indipendenza di Ivass e Antitrust

4. Rottamazione risarcimento diretto

5. Libertà di scelta del riparatore (Loi Hamon )

6. Libera circolazione dei diritti di credito

7. Tutela delle Vittime con integrali risarcimenti

8. Libertà di scelta nelle cure

9. Libertà di valutazione del medico legale

10. Pene certe per i pirati della strada

11. Attenzione alla sicurezza attiva e passiva

12. Agenzia antifrode in campo assicurativo

La Carta di Bologna è stata promossa da: Federcarrozzieri, Associazione Familiari Vittime della Strada

(AIFVS), il Sindacato Italiano Specialisti in Medicina Legale e delle Assicurazioni (SISMLA), Assoutenti, il

Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali Italiani (CUPSIT), la Commissione RC dell’Organismo Unitario

dell’Avvocatura (OUA), l’Unione Avvocati Responsabilità Civile e Assicurativa (UNARCA), l’Associazione

Culturale Mo Bast!, l’Associazione Valore Uomo e lo Sportello dei Diritti.

Oltre alle associazioni promotrici, hanno sostenuto l’iniziativa Associazioni Carrozzieri Sardegna, Banca del

Veicolo, Consorzio Carrozzerie Artigiane, Consorzio Carrozzieri Artigiani, Consorzio Carrozzieri Bresciani,

Consorzio Autoriparatori Pontini, Consorzio In Rete Car, Rete Amica Carrozzeria della Val d’Aosta,

Associazione Periti Campani, Consorzio Carrozzieri Trentini, Consorzio TUO Torino, Carrozzeria Aperta,

Centro Tutela Consumatori Risparmiatori, Consorzio Gruppo Carrozzieri, Evolgo! Rete Impresa Carrozzeria

Italiane, Rete Carrozzeria Trasparente, SISCESA CISL – Sindacato Italiano Consulenti ed Esperti del Settore

Assicurativo, SISPA UGL – Sindacato Italiano Periti Assicurativi, UNILPI – Unione Nazionale Italiana Liberi

Professionisti e Infortunistiche, Consorzio Carrozzerie Riunite, Associazioni Carrozzieri della Provincia di

Genova, Centro Artigiano di Revisione, Gruppo Autoriparatori Uniti e SicurAUTO.it.

Banche: mercato casa più trasparente con nuove perizie immobiliari

Banche: mercato casa più trasparente con nuove perizie immobiliariTrasparenza e correttezza delle valutazioni immobiliari, oggettive e confrontabili, alla base di una maggiore consapevolezza del valore dell’investimento e, quindi, di una più efficiente attività di erogazione creditizia ai mutuatari.

È questo l’obiettivo primario del Protocollo d’intesa per la raccolta, l’archiviazione e l’utilizzo di dati ed informazioni per le valutazioni immobiliari firmato tra ABI, Tecnoborsa, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori, Consiglio Nazionale Geometri e Geometri laureati, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari laureati, Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati, Consiglio Nazionale dei Geologi.

Punto di partenza le Linee Guida ABI per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie finalizzate ad introdurre principi per l’esecuzione di perizie improntate a criteri di massima trasparenza, certezza ed economicità – anche mediante la considerazione delle caratteristiche energetiche e di sicurezza sismica e idrogeologica degli edifici, nonché delle aree verdi di pertinenza degli stessi – per concorrere a modernizzare il mercato italiano del credito ipotecario, rendendolo più efficiente, dinamico ed integrato a livello Europeo.

http://www.prontoconsumatore.it/2013/12/19/banche-mercato-casa-piu-trasparente-con-nuove-perizie-immobiliari/

Chi ha esercitato la pratica del «pagamento di sinistri inesistenti»?

Leggendo Il Secolo XIX ho visto che altri personaggi si dedicano “alla Pratica”. Oltre ai carrozzieri, ai medici, ai periti, agli agenti, ai liquidatori, ai vigili e, andando a vedere le ultime inchieste, chi più ne ha più ne metta,  ci sarebbero anche gli amministratori delle stesse compagnie.

Carige, dossier-choc sulle assicurazioni

Un dossier di una ventina di pagine, che contiene il dettaglio di una quindicina di operazioni irregolari, cui corrispondono decine di milioni di euro manovrati in maniera illecita. Diversi i personaggi coinvolti, di cui molti minori – prestanomi, agenti delle agenzie assicurative – ma su tutti i vecchi vertici delle assicurazioni Carige, il presidente con deleghe operative Ferdinando Menconi e l’amministratore delegato Diego Fumagalli, rispetto ai quali si valuterà di procedere a un’azione di responsabilità.

Contiene materiale scottante il dossier che il consiglio di amministrazione di Banca Carige si appresta a esaminare martedì prossimo. Sarà presentato dal nuovo vertice delle due compagnie, il giurista Guido Alpa, ed è stato realizzato da uno studio legale di Roma. Il cda della banca lo analizzerà per poi deliberarne o meno il passaggio all’assemblea dei soci delle due società (Carige Assicurazioni e Vita Nuova). Sarà l’assemblea a votare se procedere a un’azione di responsabilità nei confronti di Menconi e Fumagalli. Per il momento non è coinvolto l’ex presidente del gruppo Giovanni Berneschi. Fonti qualificate rivelano al Secolo XIX che con ogni probabilità si procederà verso l’azione di responsabilità, perché la relazione descrive nel dettaglio modi e tempi di «attività illecite condotte dai vecchi vertici delle compagnie dal 2003 in avanti».

«Si evidenziano fatti che hanno un rilievo penale – spiega la fonte –. Irregolarità contabili e distrazione di ingenti somme, con varie modalità». Una ricostruzione dettagliata di «fatti, dati e nomi» che dimostra il «comportamento tenuto dal vecchio management e da altri soggetti in quegli anni a danno delle società». Alcune di queste operazioni hanno architetture sofisticate, altre sono più semplici, come la pratica del «pagamento di sinistri inesistenti» o le triangolazioni di immobili a prezzi crescenti. Parte di questi fatti erano stati denunciati dal Corriere della Sera nel 2006, ma il gruppo ha sempre respinto al mittente le accuse. Ora una particolareggiata indagine documenta che i comportamenti che hanno «arrecato danno» alle società in quegli anni erano «sistemici». Fonti spiegano che dopo essere stato consegnato al board della banca, il dossier potrebbe già martedì stesso finire anche in procura.

Mentre sta per esplodere il caso-assicurazioni, la banca continua a lavorare nella direzione della ricapitalizzazione chiesta da Bankitalia. Al momento di certi ci sono solo i 100 milioni di euro derivanti dalla vendita della Sgr, mentre è ferma l’operazione di F2i su Autofiori. Per l’Autostrada dei Fiori «non ho sentito nessuno, al momento è tutto sospeso», dice Carlo Michelini, senior partner e chief investment officer di F2i in merito alla cessione del 20,6% messo in vendita da Carige. Il fondo di Vito Gamberale sarebbe pronto a sborsare intorno ai 90 milioni di euro. «Il board di Carige – spiega però Michelini – è impegnato per la nomina dell’ad», per cui «si prenderà qualche settimana».

Il 30 ottobre si riunirà il consiglio di indirizzo della Fondazione, socio di controllo al 47% della banca, per votare la sfiducia al presidente Flavio Repetto e rinnovare il cda. «È in atto una guerra tra bande, ma se passerà una linea di ragionevolezza ci dovremo rivedere con gli enti di indirizzo per trovare per il cda dieci persone di altissimo profilo», afferma il presidente della Regione Claudio Burlando, spiegando che nel nuovo board dovranno sedere «almeno 4 o 5 esperti di finanza di livello nazionale».

Autore: Gilda Ferrari – Shippingonline / Il Secolo XIX (Articolo originale)

Unipol: siglato accordo con nuova Italease

 Dopo essere risorta dalle ceneri della vecchia Banca Italease, Alba vuole ora rivolgersi alle banche retail italiane come polo specializzato nel leasing. In un periodo in cui fare raccolta è ancora molto difficile, gli istituti di credito preferiscono appoggiarsi a soggetti esterni per i servizi legati al credito specializzato.
Si tratta di un’opportunità preziosa che Alba Leasing vuole cogliere per irrobustire il proprio business in un periodo certamente complesso. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il primo passo di questa strategia è un contratto di distribuzione sottoscritto con Unipol Banca nel settore della locazione finanziaria. Nello specifico, l’intesa prevede l’attivazione di sinergie congiunte in ambito sia commerciale che operativo, attraverso le quali Alba e Unipol Banca vogliono sostenere e sviluppare le rispettive aree di business. Grazie alla nuova convenzione, la clientela di Unipol Banca potrà richiedere i prodotti di Alba Leasing, che copre l’intera gamma di finanziamenti in leasing per l’acquisto di macchinari e attrezzature d’impresa, immobili, autovetture e veicoli commerciali o industriali e altri beni di natura specialistica come il nautico e il fotovoltaico. Per Alba Leasing l’operazione rappresenta un passo nel piano di ampliamento del proprio canale distributivo: attualmente 41 banche su tutto il territorio nazionale sono convenzionate Alba, per un totale di 4.717 sportelli. Da parte sua, Unipol Banca, che è presente con circa 300 filiali in 18 regioni, rafforza l’offerta commerciale ampliando ulteriormente il portafoglio prodotti a disposizione della propria clientela. “Con questa operazione di convenzionamento allarghiamo il nostro raggio d’azione a una banca che non e’ nostro azionista, e questo rappresenta un’opportunità’ di ulteriore crescita”, spiega a MF-Milano Finanza Fabio Vendramin, responsabile pianificazione e controllo di gestione di Alba Leasing. Le ragioni di questa strategia sono presto dette: “In una fase di forte incertezza come quella attuale, con un costo della raccolta ancora molto impegnativo, le banche preferiscono rivolgersi a operatori specializzati per i servizi di leasing e questo per noi rappresenta un’opportunità'”. In vista ci potrebbero quindi essere altri importanti contratti, anche se per il momento si escludono intrecci azionari tra Alba Leasing e i suoi partner.