DDL CONCORRENZA CARD OBBLIGATORIA

Lettera aperta dell’avv Giuntini, responsabile uff. legale APAID, al Governo

——– Messaggio originale ——–
Da: Avv. Fabio Giuntini
Data: ven 22 lug 2022, 13:52
A: segreteria.pichetto@mise.gov.itmassimo.greco@mise.gov.itdgmccvnt.segreteria@mise.gov.it
Cc: moretto_s@camera.itsqueri_l@camera.itmicheli_m@camera.itcolla_j@camera.itmorgoni_m@camera.it
Oggetto: DDL CONCORRENZA CARD OBBLIGATORIA

Egregio Onorevoli, ritengo necessario invitarVi ad una riflessione nell’auspicio di evitare di emanare una legge che otterrà l’effetto contrario a quello che dovrebbe essere il suo spirito, ossia aumentare la concorrenza a beneficio dei consumatori e non degli operatori del settore.

Sembra infatti che dal settore assicurativo le maggiori Compagnie, che in Italia detengono circa il 75% del mercato e che quindi operano in regime di oligopolio, abbiano chiesto al legislatore di rendere obbligatoria la CARD anche a quelle Compagnie che aventi sede all’estero ed abilitate ad esercitare in Italia, non hanno aderito alla CARD; ciò sull’assunto che le stesse Compagnie avrebbero la possibilità di vendere le polizze RCA con tariffe più basse di quelle che invece aderiscono alla CARD.  Il ragionamento, quindi, sarebbe che le Compagnie di cui sopra in tal modo subirebbero una concorrenza sleale. Di conseguenza per eliminare tale effetto sembra che abbiano chiesto al legislatore di obbligare anche le altre Compagnie (quelle straniere) ad aderire alla CARD, in modo che anche queste ultime siano costrette ad aumentare le proprie tariffe RCA.

Se tuttavia, infatti, siffatto suggerimento non fosse arrivato da quel settore, non si comprende perché il legislatore abbia pensato di dover inserire tale previsione nel Disegno di Legge concorrenza.

Il paradosso è evidente: tale norma non andrà a beneficio dei consumatori bensì di quelle Compagnie che in tal modo avranno ottenuto di limitare la concorrenza in pieno contrasto con lo spirito della legge sulla concorrenza.

Buon lavoro.

Distinti saluti.

Avv. Fabio Giuntini

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Via A. Rimassa 47/1A

16129-Genova

Tel. 010.860.09.90-010.860.33.41

 

Napoli, finti incidenti per ottenere rimborsi: maxi truffa alle assicurazioni

Le indagini hanno svelato un vero e proprio sistema collaudato che, tramite la dichiarazione di falsi incidenti o di sinistri avvenuti in modo differente da quanto dichiarato, si faceva rimborsare dalle assicurazioni, truffano le maggiori compagnie italiane. Nove persone sono state arrestate.

Era una vera e propria associazione a delinquere, operante con un sistema collaudato che, però, è stato scoperto dalle forze dell’ordine. Questa mattina, agenti della Polizia di Stato hanno dato esecuzione a nove mandati di custodia cautelare emessi dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura. L’attività investigativa ha infatti permesso di accertare, tramite intercettazioni telefoniche e acquisizioni di atti e documenti, l’esistenza di una associazione a delinquere dedita alla truffa delle compagnie assicurative italiane, nella provincia di Napoli, diretta dall’avvocato Gianluca Piccirillo del Foro di Napoli, legale specializzato nel trattare casi di sinistri stradali.

Nella fattispecie, gli inquirenti hanno notato che l’avvocato Piccirillo, quasi in maniera seriale, denunciava incidenti mai avvenuti, oppure verificatisi con modalità differenti da quelle dichiarate, al fine di ottenere dalle compagnie assicurative rimborsi che in realtà non gli spettavano. Per farlo, il legale si avvaleva di una serie di collaboratori fidati che lo aiutavano ad inscenare i sinistri posticci. Sugli atti processuali, poi, venivano apposte marche da bollo che le indagini hanno rivelato essere contraffatte.

continua su: http://napoli.fanpage.it/napoli-finti-incidenti-per-ottenere-rimborsi-maxi-truffa-alle-assicurazioni/
http://napoli.fanpage.it/

Arriva il “negoziatore”

928e7572-3fb1-4cd3-ab73-ea9a4bf4e489_290_120 La figura del negoziatore, intodotto dal decreto 132, si interporrà tra la compagnia assicuratrice e l’automobilista nel caso in cui sorgano controversie

Una delle novità in campo Rca, presente nel decreto 132 convertito con Legge n. 162/2014 del 10 novembre, è quella del “negoziatore”.

La figura del negoziatore si interporrà tra la compagnia assicuratrice e l’automobilista nel caso in cui sorgano delle controversie sull’indennizzo dopo che si è verificato un sinistro. Si tratta di un avvocato super partes che si occupa di studiare la pratica facilitando l’iter del sinistro e assicurando maggiore velocità nei pagamenti.
La negoziazione assistita viene descritta nel Decreto Legge n. 132/2014 come quella procedura mediante la quale assicurazione e assicurato converranno di operare per risolvere in via amichevole la controversia relativa ad un sinistro in ordine al risarcimento Rc auto, tramite l’assistenza di avvocati.
La negoziazione assistita sarà gestita da un avvocato che cercherà una soluzione che possa accontentare entrambe le parti. La negoziazione assistita sarà obbligatoria per l’assicurato: chi non si presenta alla negoziazione, o dichiara espressamente di non volerla effettuare, potrebbe avere pesanti risvolti a suo sfavore nel giudizio civile per il risarcimento del danno. Esiste già tra l’altro un tipo di negoziazione facoltativa, da effettuare tramite l’Ivass: il rischio è di avere troppe norme per lo stesso problema.

La filiera virtuosa del sinistro. Dalla denuncia al risarcimento in forma specifica

logo UEA

Si terrà sabato 10 maggio, presso la sede dell’Università Parthenope, Villa Doria D’Angri – Via Petrarca 80, Napoli  il convegno organizzato da UEA su “La filiera virtuosa del sinistro. Dalla denuncia al risarcimento in forma specifica”. PROGRAMMA ore 9.00 Registrazione partecipanti ore 9.30 Inizio dei lavori e  saluti istituzionali Chairman, Francesco Barbieri, Direttore Attualità Uea PRIMA SESSIONE Relazione introduttiva prof. Francesco D’Innella, docente di Diritto delle assicurazioni, Università Parthenope Uea Pensiero” Alfonso Santangelo, Università Parthenope e consigliere Uea Tutela legale: il valore del servizio al cliente” Marco Rossi, direttore commerciale Das SpA Le attività di controllo tecnico nella filiera di gestione del sinistro” Higinio Silvestre Borbon, insurance specialist Asacert SpA Una modalità efficace e trasparente per contrastare le frodi assicurative” Maurizio De Dominicis, Università Parthenope e avvocato patrocinante in Cassazione ore 11.15 Coffee Break SECONDA SESSIONE “La riparazione diretta in Europa e in Italia: una nuova opportunità di servizio” Stefano Sala, amministratore delegato Per SpA “Agenti assicurativi e amministratori di condominio: un caso di successo di riparazione diretta” Armando Bianchessi, titolare di Bianchessi sas, agenzia Toro Generali Una buona pratica di assistenza in caso di sinistro: il valore della relazione” Carlo Colombo, consigliere Uea Considerazioni finali Filippo Gariglio, presidente Uea La partecipazione al convegno è gratuita. Per iscriversi è sufficiente mandare una mail con i propri dati (nome, cognome, indirizzo mail e numero di telefono) all’indirizzo: info@uea.it

Sanremo: solidarietà dell’avvocato Matteo Morini agli autoriparatori per il decreto ‘ammazzacarrozzerie’

Schermata 12-2456629 alle 13.52.02L’avvocato Matteo Morini ci ha scritto per esprimere la sua totale solidarietà a tutti gli autoriparatori che rischiano di dover chiudere la loro attività se dovesse essere approvato il decreto già denominato ‘ammazzacarrozzerie’:

“Non intendo aggiungere nulla rispetto a quanto già comunicato dagli stessi Autoriparatori e dalla Cna; tuttavia, avendo letto per motivi professionali la bozza del decreto, desidero evidenziare ulteriori due punti del decreto medesimo che ulteriormente ‘decreteranno’ la fine dell’attività delle carrozzerie. – in primo luogo il decreto prevede, addirittura modificando una norma del codice civile, il divieto della cessione del credito; sino ad oggi, infatti, chi aveva subito un danno alla propria vettura a seguito di un sinistro e non aveva i soldi per pagare il Carrozziere (il che accade quasi sempre) poteva consegnare la vettura per le opportune riparazioni alla Carrozzeria di fiducia la quale, previa cessione del credito da parte del Cliente, riparava la vettura e la consegnava al Cliente che, pertanto, non doveva sostenere alcun esborso; in un secondo momento, la Carrozzeria provvedeva ad attivarsi per conseguire il risarcimento, eventualmente in via giudiziale, nei confronti della Compagnia Assicuratrice; ciò non sarà più possibile, con la conseguenza che chi non avrà i soldi per pagare subito il Carrozziere non potrà più riparare la macchina e, per poter eseguire i lavori di riparazione,  dovrà attendere i tempi (che a volte durano anni) necessari per conseguire il risarcimento dalla Compagnia; diminuirà pertanto,  anche per questo motivo,  il lavoro delle Carrozzerie; – in secondo luogo, disattendendo una costante giurisprudenza di tutti Giudici di merito, la bozza del decreto prevede che non sarà più possibile riparare la vettura se il costo di riparazione dovesse superare il ‘valore di mercato’ della vettura medesima; in poche parole, in tutti i casi in cui il costo di riparazione dovesse risultare superiore al valore commerciale della vettura danneggiata, sarà inevitabile la demolizione della vettura medesima, con conseguente ulteriore diminuzione del lavoro delle Carrozzerie (sul punto, rimarco che il Decreto ha utilizzato l’espressione ‘valore di mercato’; valore, indicato dai Periti di assicurazione e che è sempre inferiore di almeno il 50% rispetto all’effettivo costo che una persona dovrà poi sostenere per acquistare una vettura analoga a quella distrutta). Se a ciò si aggiunge quanto già abbondantemente anticipato dagli Autoriparatori e dalla Cna, è del tutto evidente che l’attività delle Carrozzerie sarà destinata a scomparire. Conoscendo, infine (da oltre venticinque anni) come ‘lavorano’ le Compagnie di Assicurazione, sono pressoché certo che, una volta entrata in vigore la norma, le Compagnie costituiranno presso tutti  grandi centri delle proprie Carrozzerie (che saranno delle emanazioni commerciali delle stesse Compagnie) presso cui tutti saranno costretti a rivolgersi per le opportune riparazioni (e chi oggi lavora presso le altre Carrozzerie, titolari e dipendenti, resteranno senza lavoro). Auspico che tutti i Politici che hanno a cuore il problema del lavoro (che, a parole, sembrerebbe essere il loro primo obiettivo)  leggano attentamente il contenuto del decreto, che ha due soli evidenti obiettivi: distruggere un’intera categoria professionale e migliorare i bilanci delle Compagnie di Assicurazione”.

 Carlo Alessi

Truffa alle assicurazioni, avvocato torna in libertà. Palermo: Operazione “Phantom Crash”

PALERMO. Torna in libertà l’avvocato Rosalba Marchione finita agli arresti domiciliari lo scorso 28 novembre nel corso dell’operazione Phantom Crash della polizia con la quale era stata scoperta una truffa ai danni di importanti compagnie assicurative. I giudici hanno accolto l’istanza di revoca della misura cautelare, presentata, subito dopo l’interrogatorio di garanzia con il giudice Piergiorgio Morosini, dal legale della donna, l’avvocato Vincenzo Alesci.

LA NOTIZIA http://wp.me/p2HmWw-1gW

Operazione “Phantom Crash” Palermo – Truffa alle assicurazioni, 23 arresti: in manette anche avvocati e periti.

Un’indagine della polizia scopre una rodata organizzazione che operava nella zona di Partinico. Agli arresti domiciliari gli avvocati Ennio Cipolla e Rosalba Marchione. I finti incidenti venivano provocati in una specie di pista di collisione e poi denunciati alle compagnie.

Truffa alle assicurazioni, 23 arresti: in manette anche avvocati e periti

Auto noleggiate apposta per simulare incidenti stradali e ottenere così risarcimenti assicurativi: è uno dei risvolti della truffa scoperta a Palermo dalla polizia nell’indagine “Phantom crash” che ha consentito di individuare un’organizzazione di cui facevano parte anche avvocati e periti infortunistici e che dispondeva di una “pista di collisione” nelle campagne di Partinico dove le vetture potevano scontrarsi tra loro in modo da subire i danni per i quali poi si chiedeva l’indennizzo. Mente della frode, secondo l’accusa, Vincenzo Nobile, 54 anni, che si avvaleva della complicità dei femiliari e di altre persone di fiducia per predisporre le simulazioni dei sinistri. Vittime diverse compagnie, quali  Hdi, Fondiaria Sai, Allianz, Vittoria, Liguria, Ugf, Generali, Cattolica, Chartis insurance, Sara e Direct line. Nobile è stato condotto in carcere.

VIDEO / Gli incidenti simulati

Sono stati invece posti agli agli arresti domiciliari gli avvocati Ennio Cipolla, 44 anni e Rosalba Marchione, 35 anni, i periti assicurativi Umberto Li Vecchi, 54 anni, Fabio Orlando, 43 anni, Stefano Fedele, 65 anni e Antonio La Mantia, 52 anni, e ancora Provvidenza Saputo, 45 anni, Carmela Mattina, 55 anni, Giuseppe Marino, 47 anni, Francesco Marrocco, 36 anni. Ad altri dieci indagati sono stati notificati provvedimenti di obbligo di dimora. Associazione a delinquere finalizzata alla truffa è l’accusa contestata dal Pm Geri Ferrara, che ha diretto l’indagine, avviata circa due anni fa.

Truffa alle assicurazioni le foto degli arrestati

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I mezzi coinvolti, in molte occasioni, risultavano gli stessi anche se le targhe venivano sostituite a seguito di denunce di deterioramento o di smarrimento, e si procedeva, dunque, alla reimmatricolazione dei veicoli. In altri casi, le targhe dei mezzi coinvolti nei falsi incidenti venivano pure alterate, in modo indurre le compagnie assicuratrici in errore circa lo stato della pratica risarcitoria.

Nell’appezzamento di terreno di  proprietà di Nobile dov’era stata approntata la “pista di collisione” di circa 50 metri di lunghezza per 5 di larghezza, c’era anche deposito di parti di carrozzerie già danneggiate, di auto di diverso tipo quali portiere, cofani, paraurti ed altro materiale, da adoperare volta per volta nella costruzione dei finti sinistri.

la repubblica.it/palermo
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LA TRUFFA DELLE ASSICURAZIONI A PARTINICO

Operazione Phantom crash
Ecco i nomi degli arrestati

partinico-truffa

CRONACA 28 novembre 2013

di Redazione

La polizia ha smantellato una organizzazione che nella zona di Partinico (Palermo) avrebbe messo a segno decine di truffe nei confronti di compagnie assicurative automobilistiche. In queste ore dalle prime luci dell’ alba è in corso l’operazione “Phantom Crash”con la quale i poliziotti del locale commissariato, insieme al Commissariato di Corleone e della Squadra Mobile di Palermo, stanno eseguendo 23 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti ritenuti, a vario titolo, inseriti in un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di note compagnie assicurative. Tutte le persone arrestate sono di Partinico.

GUARDA LE FOTO DEGLI ARRESTATI

Ecco i nomi:

Vincenzo Nobile (’59), arresti in carcere;

Provvidenza Saputo (’68), arresti domiciliari;

Carmela Mattina (’58), arresti domiciliari;

Giuseppe Marino (’66), arresti domiciliari;

Francesco Marrocco (’77), arresti domiciliari;

Ennio Cipolla (’69), avvocato, arresti domiciliari;

Rosalba Marchione (’78), avvocato, arresti domiciliari;

Umberto Li Vecchi (’59), perito liquidatore, arresti domiciliari;

Fabio Oralndo (’70), perito liquidatore arresti domiciliari;

Stefano Fedele (’47), perito liquidatore, arresti domiciliari;

Antonio La Mantia (’61), perito liquidatore, arresti domiciliari.

I nomi delle persone coinvolte nel blitz.

L’unico a finire in carcere è stato Vincenzo Nobile, 54 anni, pregiudicato di Partinico, proprietario del fondo messo a disposizione dell’organizzazione è in cui venivano simulati gli incidenti.
Ai domiciliari vanno, invece: Provvidenza Saputo, 44 anni; Carmela Mattina, 55 anni; Giuseppe Marino, 47 anni; Francesco Marrocco, di 36; Rosalba Marchione, avvocato di 34 anni di Partinico; Ennio Cipolla, avvocato di 43 anni di Partinico; Umberto Li Vecchi, perito di 53 anni di Partinico; Fabio Orlando, perito di 42 anni di Partinico; Stefano Antonio Fedele, perito di 65 anni di Partinico; Antonio La Mantia, 51 anni, perito di Partinico.
Obbligo di dimora per Leopoldo Buda De Cesare, 54 anni; Laura Pizzo, 31 anni; Roberto Fiorentino, 22; Rosalia Ingrao, 49 anni; Anna Maria Vitale, 49; Agatino Bommarito, 54; Giuseppe Sgroi, 50; Salvatore Cassarà, 57 anni; Antonino Fedele, 38. Indagati a piede libero Ciro Pellegrino, 50 anni; Giovan Battista Saputo, 39; Salvatore Zulfo, 53 anni; Gioacchino Zulfo, 50; Agostino Tognetti, 32 anni; Francesco Miraglia, 28; Giuseppe Ferreri, 52 anni; Angelo Vitale, 36 anni; Salvatore Landa, 42 anni; Massimiliano Meli, di 40.
– See more at: http://www.palermomania.it/news.php?id=56218#sthash.60X62DQl.dpuf

I nomi delle persone coinvolte nel blitz.

L’unico a finire in carcere è stato Vincenzo Nobile, 54 anni, pregiudicato di Partinico, proprietario del fondo messo a disposizione dell’organizzazione è in cui venivano simulati gli incidenti.
Ai domiciliari vanno, invece: Provvidenza Saputo, 44 anni; Carmela Mattina, 55 anni; Giuseppe Marino, 47 anni; Francesco Marrocco, di 36; Rosalba Marchione, avvocato di 34 anni di Partinico; Ennio Cipolla, avvocato di 43 anni di Partinico; Umberto Li Vecchi, perito di 53 anni di Partinico; Fabio Orlando, perito di 42 anni di Partinico; Stefano Antonio Fedele, perito di 65 anni di Partinico; Antonio La Mantia, 51 anni, perito di Partinico.
Obbligo di dimora per Leopoldo Buda De Cesare, 54 anni; Laura Pizzo, 31 anni; Roberto Fiorentino, 22; Rosalia Ingrao, 49 anni; Anna Maria Vitale, 49; Agatino Bommarito, 54; Giuseppe Sgroi, 50; Salvatore Cassarà, 57 anni; Antonino Fedele, 38. Indagati a piede libero Ciro Pellegrino, 50 anni; Giovan Battista Saputo, 39; Salvatore Zulfo, 53 anni; Gioacchino Zulfo, 50; Agostino Tognetti, 32 anni; Francesco Miraglia, 28; Giuseppe Ferreri, 52 anni; Angelo Vitale, 36 anni; Salvatore Landa, 42 anni; Massimiliano Meli, di 40.

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I nomi delle persone coinvolte nel blitz.

L’unico a finire in carcere è stato Vincenzo Nobile, 54 anni, pregiudicato di Partinico, proprietario del fondo messo a disposizione dell’organizzazione è in cui venivano simulati gli incidenti.
Ai domiciliari vanno, invece: Provvidenza Saputo, 44 anni; Carmela Mattina, 55 anni; Giuseppe Marino, 47 anni; Francesco Marrocco, di 36; Rosalba Marchione, avvocato di 34 anni di Partinico; Ennio Cipolla, avvocato di 43 anni di Partinico; Umberto Li Vecchi, perito di 53 anni di Partinico; Fabio Orlando, perito di 42 anni di Partinico; Stefano Antonio Fedele, perito di 65 anni di Partinico; Antonio La Mantia, 51 anni, perito di Partinico.
Obbligo di dimora per Leopoldo Buda De Cesare, 54 anni; Laura Pizzo, 31 anni; Roberto Fiorentino, 22; Rosalia Ingrao, 49 anni; Anna Maria Vitale, 49; Agatino Bommarito, 54; Giuseppe Sgroi, 50; Salvatore Cassarà, 57 anni; Antonino Fedele, 38. Indagati a piede libero Ciro Pellegrino, 50 anni; Giovan Battista Saputo, 39; Salvatore Zulfo, 53 anni; Gioacchino Zulfo, 50; Agostino Tognetti, 32 anni; Francesco Miraglia, 28; Giuseppe Ferreri, 52 anni; Angelo Vitale, 36 anni; Salvatore Landa, 42 anni; Massimiliano Meli, di 40.

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BLOG SICILIA

https://peritiauto.wordpress.com/2013/12/05/truffa-alle-assicurazioni-avvocato-torna-in-liberta-palermo-operazione-phantom-crash/

CHIETI, FALSI INCIDENTI STRADALI 8 ARRESTI E 82 DENUNCE

Schermata 03-2456376 alle 10.11.09CHIET: Inscenavano falsi incidenti stradali con falsi testimoni poi la documentazione, ovvero le constatazioni amichevoli, veniva consegnata ad un avvocato affinchè seguisse la pratica per ottenere il risarcimento dei danni dalle compagnie di assicurazione.Mentre un medico compiacente redigeva certificati attestanti i danni fisici subiti dalle presunte vittime. Un meccanismo portato alla luce della Squadra Mobile della Questura di Chieti che ha condotto le indagini iniziate dal sostituto procuratore della Repubblica di Pescara, Gennaro Varone.

Ai domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alle frodi alle assicurazioni, sono finite 8 persone, per una nona è stato emesso un obbligo di dimora. Tra gli arrestati un avvocato di Pescara mentre tra gli indagati è finito il medico che avrebbe redatto i falsi certificati.

Gli inquirenti hanno ricostruito decine e decine di incidenti stradali fittizi anche con contestuali lesioni spesso risarcite. Lo studio dell’avvocato era stato perquisito a maggio del 2012 e nell’occasione fu sequestrata una voluminosa documentazione. Le indagini sono andate avanti per circa due anni, con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, e hanno portato all’esame di mille pratiche di richieste di risarcimento dei danni: pratiche che, come ha detto nel corso di una conferenza stampa il dirigente della Mobile teatina, Francesco Costantini, presente il questore Filippo Barboso, erano almeno formalmente ineccepibili ma fondate su presupposti falsi come gli incidenti e i certificati.

Il meccanismo ha causato danni alle numerose compagnie di assicurazione coinvolte per svariate centinaia di migliaia di euro.

I provvedimenti restrittivi riguardano Filippo De Felice, 51 anni nato a Chieti ma residente a Pescara, Luca Capasso, 41 anni avvocato pescarese, Andrea Liverotti, 43 anni di Montesilvano, Fernando Colaiocco, 48 anni sempre di Pescara, Giovanni Di Blasio, 38 anni di Pescara, Giuseppe Fumia, 51 anni e Fabrizio Fusilli di 41, pure di Pescara, e Sandro Pio Tommaso Russo, 30 anni di San Severo. Di Pescara la nona persona raggiunta da obbligo di dimora. Fumia a marzo del 2012 venne arrestato in flagranza, sempre dalla Mobile di Chieti, con 120 grammi di cocaina.

Quella sugli stupefacenti è un’indagine parallela a quella sulle frodi (si tratta di filoni investigativi iscritti nel medesimo procedimento penale) ed aveva consentito agli uomini dell’antidroga teatina di arrestare 12 persone e di sequestrare 2 chilogrammi tra cocaina ed eroina, 28 chilogrammi di marijuana a Miglianico e 54.000 euro in contanti. Per quel che concerne le frodi – l’operazione è stata ribattezzata «Fatal crash» – sono in corso ulteriori indagini.

Corriere Adriatico

Incidenti falsi, truffe vere: Ecco i trucchi più diffusi

Si adescano cittadini in precarie condizioni economiche, li si convince a dichiarare il falso, si stipula un accordo. Le Fiamme Gialle hanno scovato l’ennesima organizzazione

Simulare finti incidenti stradali per riscuotere il premio dalla compagnia assicurativa. È la truffa più collaudata e perfetta da decenni. Le agenzie assicurative sono ormai abituate a questo genere di raggiro. Qualche giorno fa, un’organizzazione è stata scoperta dalla tenenza della GdF a Gioia. Sono stati denunciati in 42 su tutto l’hinterland barese. C’è di tutto. Titolari di agenzie pratiche auto. Finti testimoni o passeggeri che dichiarano incidenti stradali mai avvenuti. E poi professionisti, dal medico ortopedico che dichiara fratture inesistenti all’avvocato che istruisce la pratica legale di richiesta di risarcimento alla compagnia assicurativa. I registi dell’operazione sono, in alcuni casi, i titolari di agenzie pratiche auto e antinfortunistiche. E c’è un preciso tariffario per suddividere la posta.

La dinamica è questa. Adescano cittadini in precarie condizioni economiche. Li convincono a dichiarare il falso, cioè di aver subito o causato un incidente stradale. Si stipula un accordo. C’è anche il falso testimone che dichiara di avere assistito ad un finto incidente. Molto spesso, alcune persone testimoniano più volte, in diversi episodi, a breve distanza di tempo. Per questo vengono smascherati. Ma la dinamica è ancora più precisa. Ad esempio, le auto incidentate non vengono mai riparate. E ciò nonostante l’assicurazione abbia già pagato il premio. Questo escamotage serve all’organizzazione per ripetere un numero indefinito di volte la stessa truffa. La stessa auto incidentata serve per altri raggiri simili.

Altro metodo: accade che cambino compagnia assicurativa. Come di norma, circa un mese prima che scada il contratto stipulato con la compagnia assicurativa, l’utente riceve a casa l’attestato di rischio. La cosiddetta «sinistrosità», un certificato con il quale si documenta il numero di incidenti di cui si ha colpa. E questo per tutti gli anni di durata del contratto. Pochi giorni prima della scadenza di contratto. Ed in previsione di un imminente cambio di compagnia assicurativa, il gruppetto organizza un finto incidente. Supponiamo che l’utente non abbia mai avuto incidenti a sua responsabilità. A cosa serve questa tempistica? Il falso incidente creato ad arte 15 giorni prima del cambio di compagnia, viene addebitato per il pagamento del danno all’assicurazione con cui ancora vige il vecchio contratto. E il truffatore è pronto per un falso incidente. E la nuova compagnia è ovviamente ignara.

Le dinamiche sono diverse. Ma le possibilità sono tante. Chi diagnostica una lesione ossea? Un ortopedico che potrebbe far parte anch’egli del giro. Il classico «colpo di frusta» alla colonna vertebrale cervicale, ad esempio, è difficilmente diagnosticabile in quanto tale. Non ci sono lesioni a legamenti, ossa. Ma il paziente dichiara di avere ugualmente un finto dolore al collo ed alla testa. La diagnosi è quasi d’obbligo se la radiografia non mette in luce alcuna lesione. Per non parlare di diagnosi false di fratture.

Il tariffario: Una finta frattura ossea? Vale fino a 5.000 euro

Quanto si guadagna grosso modo da un incidente stradale organizzato ad arte? Esiste un tariffario. Una frattura ossea finta? Vale fino a 5mila euro. Per lesioni più serie si può arrivare a 30mila euro. Un colpo di frusta costava all’assicurazione 1500 euro, fino a poco tempo fa. Se i complici erano titolare di agenzia e 2 automobilisti, l’incasso era di 500 euro a testa. Oggi, il governo ha abbassato il risarcimento per questa lesione. Il colpo di frusta vale un punto per l’invalidità. Se l’automobilista finisce fuori strada da solo e simula un falso incidente con un trattore, al conducente del mezzo agricolo vanno fino a 1.500 euro. Per il danno all’autoveicolo, i complici contrattano. Il falso testimone chiede quasi sempre tra il 60 ed il 70% dell’importo risarcito. Molto dipende dall’entità del danno, ovviamente. E dall’anno di costruzione. Se l’auto fintamente incidentata è nuova, le compagnie pagano il 90%, ad esempio 4700 euro se il danno è di 5mila euro. Ma del giro possono far parte anche meccanici e carrozzieri. Specie se non rilasciano regolare ricevuta fiscale.

Autore: Valerio Sgaramella – La Gazzetta del Mezzogiorno

Falsi incidenti a Perugia: carrozziere e avvocato nei guai

Falsi incidenti a Perugia: carrozziere e avvocato nei guai

Un avvocato e un carrozziere di Perugia simulavano falsi incidenti per ottenere risarcimenti gonfiati. Smascherati dalle forze dell’ordine.

Scoperta a Perugia l’ennesima truffa messa in atto da un avvocato e un carrozziere compiacente. Secondo la Procura e la Guardia di finanza la truffa era semplicissima: venivano simulati incidenti stradali per poi chiedere il rimborso delle riparazioni, oppure il risarcimento per il colpo di frusta e altre lesioni, tutte chiaramente inesistenti. I sinistri erano simulati ed erano riconducibili a tre tipologie: in un primo caso l’automobile andava a tamponare un’altra vettura ferma allo stop o al semaforo. In un altro caso l’automobilista disattento, nel fare manovra urtava un’altra vettura parcheggiata. Nel terzo caso la dinamica era quella dell’incidente con una vettura che viaggiava sulla corsia di marcia opposta; dopo l’urto la macchina del truffatore finiva contro un muro, per aumentare i danni.
Venivano quindi chiesti alle assicurazioni risarcimenti “gonfiati”, presentando perizie taroccate e spese riparative per migliaia di euro. Sull’inchiesta pesa anche l’ombra del riciclaggio di auto incidentate. Si stanno ora analizzando vari materiali sequestrati ai fini dell’indagine.
Car Carrozzeria
22/2/13