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Le 10 lezioni che ho imparato da Steve Jobs su Life &Leadership
E ‘un peccato che un visionario come Steve Jobs non stia camminando in mezzo a noi . Questo ricorda veramente a tutti noi come la vita è breve e preziosa. Proprio come non ci sarà mai un altro Parks Rosa , Wayne Gretzky , Nelson Mandela , o Gandhi , non ci sarà mai un altro Steve Jobs . Qui di seguito ci sono dieci lezioni di leadership che ho imparato da Steve nel breve tempo che abbiamo avuto insieme .
1 . semplificare
Jobs ha chiesto che l’iPod non avesse alcun pulsante, compreso un interruttore on / off . Questo sembrava inverosimile per gli ingegneri che lavorano al progetto, ma Jobs non avrebbe cambiato idea . Gli ingegneri sono stati spinti ai loro limiti e di conseguenza le loro menti si sono ispirate. Jobs indica “che è stato uno dei miei mantra/focus la semplicità. Semplice può essere più difficile che complesso: Devi lavorare duro per mantenere il pensiero pulito per renderlo semplice. Ma ne vale la pena , alla fine, perché una volta arrivati lì , si possono spostare le montagne . ”
2 . Il potere del ” NO”
Jobs è stato altrettanto orgoglioso dei tanti prodotti che ha eliminato nel corso degli anni, tra quelli che erano stati successi monumentali. A un certo punto ha lavorato sodo su un dispositivo simile al Palm Pilot, ma ugualmente eliminato nel concentrarsi sul mercato della telefonia cellulare. Il risultato fu l’iPod e iPhone. Oggi , la nostra azienda crea mensilmente un elenco “progetti da non fare “.
3 . Il denaro è sopravvalutato
“Essere l’ uomo più ricco del cimitero non ‘ a me importa… andare a letto la sera dicendo che abbiamo fatto qualcosa di meraviglioso .. questo è quello che conta per me . ”
L’innovazione non ha nulla a che fare con quanti dollari avete destinato alla Ricerca e Sviluppo. Quando Apple si avvicinò con il Mac , IBM stava spendendo almeno 100 volte di più in R. e S. Non si tratta di soldi. Si tratta di persone che hai, come si sta a concentrazione, e quanto si ottiene. [ Fortune , 9 novembre 1998 ]
4 . Non è quello che dici: è come lo si dice
Jobs fu un incantatore anche nelle parole chiave e nei lanci di prodotto. Il “suo” fattore mancante è palpabile quando non è sul palco.
Non tutti i prodotti sono la sua amministrazione stati i più all’avanguardia sul mercato, ma i consumatori percepirono come se lo fossero. Parte di questo era data dalla segretezza che Jobs pretendeva intorno ai prodotti . Questo segreto ha alimentato i desideri dei consumatori per i prodotti, una volta che sono stati pubblicizzati.
Questo è il punto critico – la percezione diventa realtà . Parte del successo di Jobs si è basata sul concetto che ” I vostri clienti sognano una vita più felice e migliore. Non muovere prodotti. Invece percepiscono che quel prodotto arricchire la vita . ”
5 . Riconoscere le Buone Idee
Jobs e Apple non hanno creato il mouse del computer , il podcasting o il touch screen , ma hanno riconosciuto il loro valore e integrate queste innovazioni nei loro prodotti . A volte non si tratta di inventare la “cosa” si tratta di inventare un modo per rendere la “cosa” migliore .
6 . Evita la Maggioranza
Le azioni di Jobs hanno esemplificato il mantra “se la maggioranza avesse sempre ragione saremmo tutti ricchi” . Come Henry Ford prima di lui ha indicato « Se chiedo al pubblico quello che vuole direbbe un cavallo più veloce “, il gruppo di Jobs in genere lo ha evitato e ha dato al pubblico ciò che pensava avesse bisogno . Questo ha funzionato per la maggior parte del tempo , quando non c’era un’opzione sicura prima del progetto c’erano delle lezioni con lui .
” Ecco i pazzi , i disadattati , i ribelli , i facinorosi , i pioli rotondi in fori quadrati … perché quelli che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo , sono quelli che lo fanno. ”
7 . Mangia il Tuo Pranzo
C’è un detto nella Silicon Valley che dovete mangiare il vostro pranzo prima che qualcun altro lo faccia . Jobs ha avuto la convinzione di fare questo con l’introduzione di iPhone, ben sapendo che avrebbe come ha cannibalizzare le vendite della nave ammiraglia iPod . Lasciare la strada vecchia per abbracciare l’ignoto è una vera prova di leadership.
8 . Tendere alla perfezione
La notte prima dell’apertura del primo negozio Apple, a Jobs non piaceva l’aspetto delle piastrelle così le staccò tutte e le fece sostituire. Anche prima del lancio dell’ iPod ha voluto che tutti i jack per le cuffie fossero sostituiti in modo che fossero più “Cliccanti “.
9 . Piccole Squadre
Jobs non ha voluto che la sua squadra iPhone si conformasse con le nozioni preconcette di tutto il mercato della telefonia mobile e ha collocato la squadra in un edificio separato . Questo urtò alcuni dipendenti che quindi non furono selezionati, ma i risultati sono inconfutabili .
Il team originale Macintosh aveva 100 membri . Ogni volta che ha raggiunto 101 membri avrebbero dovuto rimescolare e rimuovere qualcuno dalla squadra. la convinzione di Jobs era che lui riusciva a ricordare solo 100 nomi . [ Fonte : Leaner Kahney, The 10 Commandments of Steve,” Newsweek , pagina 35 , settembre 2011]
10 . Segui Il Tuo Cuore
“Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita , avrei voglia di fare quello che sto per fare oggi ? ” E ogni qualvolta la risposta è stata “No” per troppi giorni di seguito, so che ho bisogno di cambiare qualcosa . “E ‘ triste pensare che Jobs è morto alla giovane età di 56 . Eppure la sua eredità vive nelle lezioni che ha instillato in altri, come me .
La mia speranza è che si trovino queste lezioni utili tanto da inserirle nella vostra vita, come ho e comincio a fare io.
10 Lessons I learned from Steve Jobs on Life & Leadership
It is unfortunate visionary Steve Jobs is no longer walking among us. It truly reminds all of us how short and precious life is. Just like there will never be another Rosa Parks, Wayne Gretzky, Nelson Mandela, or Gandhi, there will never be another Steve Jobs. Below are ten leadership lessons that I learned from Steve in our short time together.
1. Simplify
Jobs demanded that the iPod not have any buttons on it; including an on/off switch. This seemed implausibility for the engineers working on the project, but Jobs wouldn’t bend. The engineers were pushed to their limits and as a result the scroll wheel was inspired. Jobs indicates “that’s been one of my mantras — focus and simplicity. Simple can be harder than complex: You have to work hard to get your thinking clean to make it simple. But it’s worth it in the end because once you get there, you can move mountains.”
2. The power of “NO”
Jobs is just as proud of the many products he killed over the years as the ones that were monumental successes. At one point he worked hard on a device similar to the Palm Pilot, but appropriately killed it to focus on the cell phone market. What resulted was the iPod and iPhone. Today, my company monthly create’s a “Don’t Do These Projects” list.
3. Money is overvalued
“Being the richest man in the cemetery doesn’t’ matter to me…Going to bed at night saying we’ve done something wonderful..that’s what matters to me.”
Innovation has nothing to do with how many R&D dollars you have. When Apple came up with the Mac, IBM was spending at least 100 times more on R&D. It’s not about money. It’s about the people you have, how you’re led, and how much you get it. [Fortune, November 9, 1998]
4. It’s not what you say; it’s how you say it
Jobs keynotes and product launches spellbound audiences. The missing “it” factor is palpable when he’s not on stage.
Not all products under Jobs were the most cutting edge on the market, however consumers perceived them to be. Part of this was Jobs overzealous demand of secrecy around products. This secrecy helped feed consumers desires for the product once they were revealed.
That is the critical point – perception becomes reality. Part of Jobs success was based on the notion that “Your customers dream of a happier and better life. Don’t move products. Instead, enrich lives.”
5. Recognize Good Ideas
Jobs and Apple did not create the computer mouse, podcasting or the touch screen, but they recognized their value and integrated these innovations into their products. Sometimes it’s not about inventing the “thing” it’s about inventing a way to make the “thing” better.
6. Shun the Majority
Jobs actions epitomized the mantra of if the majority was always right than we’d all be rich. Like Henry Ford before him who indicated “If I asked the public what they wanted they would say a faster horse,” Jobs typically eschewed focus groups and gave the public what he thought they needed. This worked the majority of the time, when it didn’t it was a chance for him to fail forward into the next project taking the lessons with him.
“Here’s to the crazy ones, the misfits, the rebels, the troublemakers, the round pegs in the square holes… because the ones who are crazy enough to think that they can change the world, are the ones who do.”
7. Eat Your Own Lunch
There is a saying in Silicon Valley that you need to eat your own lunch before someone else does. Jobs had the conviction to do this with the introduction of the iPhone, knowing full well it would and did cannibalize the sales of the flagship iPod. Letting go of the familiar and embracing the unknown is a real test of leadership.
8. Strive for perfection
The night before the opening of the first Apple store, jobs didn’t like the look of the tiles so he had them all ripped up and replaced. Right before the iPod launch job also had all the headphone jacks replaced so that they were more “clicky.”
9. Small Teams
Jobs didn’t want his iPhone team to be muddled with pre-conceived notions around the mobile market and had the team placed in a separate building. While this rubbed some employees the wrong way for not being selected, the results are irrefutable.
The original Macintosh team had 100 members. Whenever it reached 101 members they would have to reshuffle and remove someone from the team. Jobs belief was that he could only remember 100 names. [Source: Leaner Kahney, The 10 Commandments of Steve,” Newsweek, page 35, September, 2011]
10. Follow Your Heart
“If today were the last day of my life, would I want to do what I am about to do today?” And whenever the answer has been “No” for too many days in a arrow, I know I need to change something.” It’s sad to think that Jobs passed at the young age of 56. Yet his legacy lives on in the lessons he’s instilled in others, like me.
My hope is you find these lessons as helpful as I have and begin to incorporate them into your life.
Intervista al dott. Stefano Re, nuovo direttore di UCI Ufficio Centrale Italiano (Carta Verde)
Mappa dei paesi in cui è operativo il servizio Carta Verde. Si segnala il recente ingresso del Montenegro come Bureau autonomo, la richiesta di ingresso da parte di Kazhakhstan (prevista per il 2014), di Armenia e Georgia (in fase di analisi), mentre rimane sempre sospesa la questione Kossovo, che ha tutte le carte in regola salvo il riconoscimento da parte dell’ONU quale Stato indipendente.
Il dott. Silvio Lovetti, da molti anni Direttore dell’UCI, Ufficio Centrale Italiano, ha terminato l’attività ed il dott. Stefano Re, funzionario dello stesso ente, ne ha assunto le mansioni.
Cos’è l’UCI è la prima domanda che nasce spontanea.
L’UCI è un ente nazionale che opera dal 1953 quale ufficio italiano per la gestione della Carta Verde. Le sue attività sono disciplinate per legge in concerto con gli altri uffici nazionali europei ed extraeuropei detti Bureaux.
L’ Ufficio Centrale Italiano, UCI, è l’Ufficio Nazionale di Assicurazione per l’Italia per i veicoli a motore in circolazione internazionale.
Costituito nel 1953, opera come Bureau per l’Italia nell’ambito del sistema della Carta Verde istituito in Europa dal Sottocomitato dei Trasporti su strada della Commissione per l’Europa dell’ONU.
L’attività dell’UCI è disciplinata dagli articoli 125 e 126 del decreto legislativo 7 settembre 2005, numero 209 (Codice delle assicurazioni private ).
L’UCI si occupa principalmente di gestire le problematiche relative al risarcimento dei danni causati sul territorio italiano da veicoli immatricolati o registrati in Stati esteri che circolano temporaneamente in Italia. L’UCI è anche responsabile degli incidenti provocati all’estero da veicoli italiani, in relazione ai quali è tenuto a rimborsare gli omologhi uffici esteri.
Tutto questo avviene appunto sulla base di convenzioni stipulate con gli omologhi Uffici Nazionali di Assicurazione (Bureaux) costituiti negli altri paesi aderenti al sistema della Carta Verde.
L’UCI è abilitato a provvedere al risarcimento dei danni causati da veicoli esteri che temporaneamente si trovano sul territorio italiano, nella Repubblica di San Marino e nella Città del Vaticano.
L’impegno comporta per l’UCI l’obbligo di liquidare i danni e di pagare agli aventi diritto i relativi risarcimenti. Ha sede a Milano ed occupa circa 30 persone.
Chi sono i soci di UCI?
Sono le compagnie di assicurazione che esercitano il ramo auto in Italia, sia Italiane che estere, purché autorizzate. Quelle che lo sono da anni e quelle che vogliono entrare nel mercato che chiedono di essere soci provvisori per un anno, sottoscrivendo 1000 quote per 510 €, sino al perfezionamento della pratica, dopo l’autorizzazione diventano di diritto soci di UCI.
Con tutti questi soci, alle riunioni ci sarà un sacco di gente?
Una volta era così, oggi con 7 gruppi assicurativi che coprono il 92% del mercato, non c’è neanche bisogno che andiamo a fare le riunioni in un altro locale.
Quanti sinistri gestisce UCI ogni anno?
Sono circa 50.000, affidati alle varie compagnie o società mandatarie delle compagnie estere. Solo circa 3.000 sono gestiti direttamente da UCI e sono quelli che hanno alcune problematiche di gestione. O sono causati da veicoli esteri non assicurati o sono stati restituiti dalle varie società mandatarie.
Come si diventa società mandataria di una compagnia estera?
Anzitutto è necessario sottoscrivere una convenzione con l’UCI, impegnandosi a rispettare le norme a cui è sottoposto l’UCI e fornendo delle qualifiche e garanzie. Va poi contattata direttamente una compagnia estera non rappresentata per proporre la propria candidatura e sottoscrivere con essa un contratto per la gestione dei sinistri avvenuti in Italia con tale compagnia estera non rappresentata. Poiché il mandatario dovrà anticipare i risarcimenti ai danneggiati per conto della Compagnia estera, il contratto dovrà prevedere delle garanzie di ritorno dei capitali.
Ottenuto il mandato di una compagnia estera, questa segnalerà al proprio Bureau nazionale l’intenzione di nominare un mandatario in Italia. Tale richiesta nomina verrà comunicata ad UCI, dopodiché si sottoscrive un accordo con UCI per accettare le regole della procedura ed UCI a quel punto accetterà la nomina dandone conferma al Bureau estero.
Inoltre, ma qui l’UCI non è coinvolto, si può diventare mandatari anche per i sinistri occorsi ad un assicurato italiano con una compagnia estera avvenuta all’estero. Questi ultimi sono i sinistri regolati dalla IV direttiva Auto della Comunità Europea.
Quali sono i paesi che riconoscono la Carta Verde sono scritti sulle varie carte verdi presenti in ognuna delle nostre auto. Ma i confini sono stabili?
No, si era partiti negli anni 60 con alcune delle nazioni europee e ora siamo arrivati a tutto il continente. Le nuove frontiere sono quelle dei paesi dell’ex Unione Sovietica e dei Balcani. Nel 2009 quando è entrata la Russia pensavamo che avendo oltre 150.000 di veicoli avremmo avuto un forte impatto. Fortunatamente l’incremento è stato solo di 2000 sinistri.
Qual è il corrispettivo che una compagnia paga per la gestione di un sinistro?
La tariffa è del 15% del valore liquidato con un minimo di 200 € ed un massimo di 3.500. Ma è possibile, in base ai volumi gestiti o altri parametri di valutazione, che le società mandatarie e le compagnie estere si accordino diversamente.
Date anche un servizio di informazione all’utenza?
Questa attività era demandata per legge all’ISVAP che con le nuove regolamentazioni sta cedendo l’incarico alla CONSAP che è diventato organismo di indennizzo per tutti i sinistri. Noi diamo informazioni solo per i sinistri che derivano dalla gestione della Carta Verde. Non dimentichiamo che il servizio Carta Verde è nato come servizio privato e non pubblico. Anche dopo il 69 con l’RCA obbligatoria, la Carta Verde era facoltativa. Veniva venduta solo in alcune agenzia convenzionate ed ai posti di frontiera. Poi è stato fatto un accordo con le associazioni delle compagnie ed infine è stato regolamentato per legge.
Sul nostro sito è possibile trovare ulteriori informazioni sull’UCI: www.ucimi.it
Versamento dell’IVA dopo la riscossione del corrispettivo
STUDIO DOTTORI COMMERCIALISTI ASSOCIATI DOTT. SERGIO CHIODI DOTT. GIORGIO MEZZADRI DOTT. MARCO ODAGLIA DOTT. MASSIMILIANO IAZZETTI DOTT. FLAVIA PARETO DOTT. GIOVANNI BATTISTA PARODI DOTT. GUIDO RUGGIERI DOTT. ELENA ROSSI
VIA B.BOSCO 57/9 TEL. +39 010565894 (r.a..)-+39 5459631 16121 GENOVA (ITALY) http://www.studiodottcomm.com FAX + 39 010543485 C.F./ P.I.: 01519030991 E-MAIL: infostudio@consultge.com
Circolare ai clienti,
Circolare n. 10
7 novembre 2012
Versamento dell’IVA dopo la riscossione del corrispettivo (c.d. “IVA per cassa”) – Nuova disciplina – Provvedimento attuativo
INDICE
1 Premessa …………………………………………………………………………………………………………………. 3
1.1 Provvedimenti attuativi …………………………………………………………………………………………… 3
1.2 Decorrenza ………………………………………………………………………………………………………….. 3
1.3 Abrogazione dell’attuale regime ………………………………………………………………………………. 3
2 Soggetti interessati …………………………………………………………………………………………………….. 3
3 Effetti dell’opzione ……………………………………………………………………………………………………… 3
4 Operazioni attive escluse dall’IVA per cassa ……………………………………………………………….. 4
5 Operazioni passive escluse dall’IVA per cassa ……………………………………………………………. 4
6 Adempimenti relativi alle operazioni attive del cedente o prestatore …………………………….. 4
6.1 Obblighi di fatturazione e registrazione …………………………………………………………………….. 4
6.2 Calcolo del volume d’affari e del pro rata ………………………………………………………………….. 5
6.3 Computo delle operazioni in sede di liquidazione periodica ………………………………………… 5
7 Adempimenti relativi alle operazioni passive del cedente o prestatore …………………………. 5
8 Esercizio dell’opzione …………………………………………………………………………………………………. 5
8.1 Decorrenza dell’opzione …………………………………………………………………………………………. 6
8.2 Rapporti con il “vecchio” regime ……………………………………………………………………………… 6
9 Cessazione dell’opzione ……………………………………………………………………………………………… 6
9.1 Operazioni passive ……………………………………………………………………………………………….. 6
9.2 Liquidazione relativa all’ultimo mese di applicazione dell’IVA per cassa ……………………….. 6
1 PREMESSA
L’art. 32-bis del DL 22.6.2012 n. 83, convertito nella L. 7.8.2012 n. 134, ha previsto un nuovo regime riguardante la liquidazione dell’IVA secondo la contabilità di cassa (c.d. “IVA per cassa”).
1.1 PROVVEDIMENTI ATTUATIVI
Con il DM 11.10.2012:
sono state emanate le disposizioni attuative del nuovo regime dell’IVA per cassa;
è stata stabilita la decorrenza della nuova disciplina.
Con un successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate saranno invece stabilite le modalità per:
esercitare l’opzione per l’applicazione del nuovo regime dell’IVA per cassa;
revocarne gli effetti.
1.2 DECORRENZA
La nuova disciplina dell’IVA per cassa si applica alle operazioni effettuate dall’1.12.2012.
1.3 ABROGAZIONE DELL’ATTUALE REGIME
Dalla suddetta data dell’1.12.2012 sarà abrogato l’attuale regime dell’IVA per cassa, di cui all’art. 7 del DL 29.11.2008 n. 185 convertito nella L. 28.1.2009 n. 2 e al DM 26.3.2009.
2 SOGGETTI INTERESSATI
La liquidazione dell’IVA per cassa è ammessa per i soggetti passivi che, nell’anno solare precedente, hanno realizzato o, in caso di inizio di attività, prevedono di realizzare un volume d’affari non superiore a 2 milioni di euro.
Risulta, pertanto, ampliata la platea dei soggetti interessati alla nuova disciplina, posto che nell’attuale regime il limite del volume d’affari è pari a 200.000,00 euro.
Calcolo del volume d’affari
Nel calcolo del volume d’affari vanno considerate:
sia le operazioni assoggettate al regime dell’IVA per cassa;
sia le operazioni escluse da tale regime, come quelle soggette ad inversione contabile (c.d. “reverse charge”).
3 EFFETTI DELL’OPZIONE
Gli effetti dell’opzione per il nuovo regime dell’IVA per cassa si producono esclusivamente in capo al cedente o prestatore, in quanto:
l’IVA relativa alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate nei confronti di cessionari o committenti soggetti passivi d’imposta diviene esigibile:
– all’atto del pagamento dei relativi corrispettivi;
– ovvero, decorso un anno dal momento di effettuazione dell’operazione, salvo che il cessionario o committente, anteriormente a tale termine, sia stato assoggettato a procedure concorsuali;
il diritto alla detrazione dell’IVA relativa agli acquisti effettuati dal cedente o prestatore sorge:
– al momento del pagamento dei relativi corrispettivi;
– ovvero, decorso un anno dal momento di effettuazione dell’operazione.
Detrazione IVA da parte del cessionario o committente
A differenza dell’attuale regime, per il cessionario o committente, il diritto alla detrazione non è più “agganciato” al pagamento del corrispettivo, ma sorge in ogni caso al momento di effettuazione dell’operazione.
Resta inteso che laddove il cessionario o committente dell’operazione abbia, a sua volta, esercitato l’opzione per la liquidazione dell’IVA per cassa, il diritto alla detrazione potrà essere esercitato:
a decorrere dall’atto del pagamento del relativo corrispettivo;
ovvero, decorso un anno dall’effettuazione dell’operazione.
4 OPERAZIONI ATTIVE ESCLUSE DALL’IVA PER CASSA
Sono escluse dalla disciplina dell’IVA per cassa:
le operazioni effettuate nell’ambito di regimi speciali di determinazione dell’imposta. Si tratta, in via esemplificativa:
– dei regimi “monofase” (es. commercio di prodotti editoriali, di sali e tabacchi);
– del regime del margine per le cessioni di beni usati, di oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione;
– del regime delle agenzie di viaggio e turismo;
le operazioni effettuate nei confronti di soggetti che non agiscono nell’esercizio di imprese, arti o professioni. In tale ipotesi, dovrebbe essere confermato che:
– il cessionario o committente è considerato soggetto passivo in caso di utilizzo promiscuo del bene o servizio, vale a dire per finalità imprenditoriali/professionali e “private”, nonché in caso di “spendita” del numero di partita IVA (salvo che il cedente o prestatore disponga di informazioni contrarie);
– l’ente non commerciale è considerato soggetto passivo quando agisce nell’esercizio d’impresa, anche se i beni o servizi acquistati sono utilizzati, promiscuamente, nell’attività di impresa e in quella istituzionale, nonché in caso di “spendita” del numero di partita IVA (salvo che il cedente o prestatore disponga di informazioni contrarie);
le operazioni effettuate nei confronti dei soggetti che assolvono l’IVA mediante il meccanismo dell’inversione contabile (c.d. “reverse charge”);
le operazioni ad esigibilità differita costituite dalle:
– cessioni di prodotti farmaceutici, di cui al n. 114) della Tabella A, Parte III, allegata al DPR 633/72, da parte dei farmacisti;
– cessioni di beni e prestazioni di servizi poste in essere, verso il pagamento di corrispettivi specifici o di contributi supplementari, a favore dei soci, associati o partecipanti degli enti e associazioni non aventi per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali o agricole;
– cessioni di beni e prestazioni di servizi nei confronti di alcune specifiche tipologie di soggetti, aventi generalmente carattere pubblico, quali lo Stato, gli enti pubblici territoriali, le ASL, le Camere di Commercio, ecc.
Separazione delle attività
Riguardo alle operazioni effettuate nell’ambito di regimi speciali di determinazione dell’imposta, il regime dell’IVA per cassa può essere adottato per le operazioni effettuate, in applicazione delle regole ordinarie dell’IVA, dai soggetti che, previa separazione dell’attività ai sensi dell’art. 36 del DPR 633/72, applicano sia un regime speciale, sia il regime ordinario.
5 OPERAZIONI PASSIVE ESCLUSE DALL’IVA PER CASSA
Sono escluse dal differimento del diritto alla detrazione:
gli acquisti di beni e servizi assoggettati a IVA con il meccanismo dell’inversione contabile (c.d. “reverse charge”);
gli acquisti intracomunitari di beni;
le importazioni di beni;
le estrazioni di beni dai depositi IVA.
6 ADEMPIMENTI RELATIVI ALLE OPERAZIONI ATTIVE DEL CEDENTE O PRESTATORE
6.1 OBBLIGHI DI FATTURAZIONE E REGISTRAZIONE Per le operazioni alle quali si applica il regime dell’IVA per cassa, gli obblighi di fatturazione e di registrazione devono essere adempiuti secondo le regole ordinarie, avuto riguardo al momento di effettuazione delle operazioni poste in essere.
Indicazione di un’apposita dicitura in fattura
Le fatture emesse devono però riportare l’annotazione che si tratta di operazione con “IVA per cassa”, con l’indicazione della norma di riferimento (art. 32-bis del DL 83/2012).
L’omessa indicazione di tale dicitura integra una violazione meramente formale che non preclude il diritto di avvalersi del regime speciale.
6.2 CALCOLO DEL VOLUME D’AFFARI E DEL PRO RATA
Analogamente alla disciplina attualmente vigente, le operazioni assoggettate all’IVA per cassa concorrono a formare il volume d’affari del cedente o prestatore e partecipano alla determinazione del pro rata di detrazione in relazione all’anno in cui le operazioni stesse sono effettuate; conseguentemente, ai citati fini, è irrilevante il momento in cui l’imposta diventa esigibile.
6.3 COMPUTO DELLE OPERAZIONI IN SEDE DI LIQUIDAZIONE PERIODICA
Le operazioni assoggettate al regime dell’IVA per cassa sono computate nella liquidazione periodica relativa al mese o trimestre nel corso del quale:
è incassato il corrispettivo;
ovvero, scade il termine di un anno dal momento di effettuazione dell’operazione.
Incasso parziale del corrispettivo
Nel caso in cui sia effettuato un incasso parziale del corrispettivo, l’imposta diventa esigibile ed è computata nella liquidazione periodica nella proporzione esistente fra:
la somma incassata e
il corrispettivo complessivo dell’operazione.
7 ADEMPIMENTI RELATIVI ALLE OPERAZIONI PASSIVE DEL CEDENTE O PRESTATORE
Per il cedente o prestatore, il diritto alla detrazione dell’IVA relativa ai beni e servizi acquistati può essere esercitato:
a partire dal momento in cui i relativi corrispettivi sono pagati o, comunque, decorso un anno dal momento di effettuazione dell’operazione;
secondo le regole ordinarie ed alle condizioni esistenti:
– nel momento del pagamento del corrispettivo;
– ovvero, alla scadenza dell’anno.
Pagamento parziale del corrispettivo
Nel caso in cui sia effettuato un pagamento parziale del corrispettivo, il diritto alla detrazione sorge in capo al cedente o prestatore nella proporzione esistente fra:
la somma pagata e
il corrispettivo complessivo dell’operazione.
8 ESERCIZIO DELL’OPZIONE
L’opzione per l’applicazione del regime dell’IVA per cassa e la revoca della stessa sono esercitate secondo le modalità che saranno stabilite con un apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
Non è chiaro se l’opzione debba esercitarsi secondo la disciplina prevista dal DPR 442/97 e, quindi, se possa desumersi dal comportamento concludente del soggetto passivo, con successiva comunicazione dell’opzione in sede di dichiarazione annuale.
In ogni caso, l’opzione ha effetto per tutte le operazioni attive e passive poste in essere dal cedente o prestatore.
8.1 DECORRENZA DELL’OPZIONE
L’opzione per l’IVA per cassa ha effetto a partire:
dal 1° gennaio dell’anno in cui è esercitata;
ovvero, in caso di inizio dell’attività nel corso dell’anno, dalla data di inizio dell’attività.
Le operazioni che hanno già partecipato alle liquidazioni periodiche effettuate fino alla data del 31 dicembre precedente l’esercizio dell’opzione non rientrano nella disciplina dell’IVA per cassa.
Come anticipato, limitatamente all’anno 2012, primo anno di applicazione del nuovo regime, l’opzione ha effetto per le operazioni effettuate a partire dal 1° dicembre.
8.2 RAPPORTI CON IL “VECCHIO” REGIME
Nel passaggio al nuovo regime dell’IVA per cassa, quello attuale sarà abrogato dall’1.12.2012.
In assenza di una specifica disciplina transitoria, deve ritenersi che le operazioni poste in essere in applicazione dell’attuale regime restano assoggettate al medesimo, sicché l’IVA a debito e a credito deve essere computata nella liquidazione del periodo (mese o trimestre):
in cui le relative fatture vengono, rispettivamente, incassate e pagate, anche se dopo il 30.11.2012;
ovvero, scade il termine di un anno dal momento di effettuazione dell’operazione, qualora le fatture non siano state ancora incassate o pagate.
9 CESSAZIONE DELL’OPZIONE
Se, in corso d’anno, il volume d’affari supera il limite di 2 milioni di euro, il cedente o prestatore esce dal regime dell’IVA per cassa e riprende ad applicare le regole ordinarie a partire dal mese successivo a quello in cui la soglia è stata superata.
9.1 OPERAZIONI PASSIVE
Per le operazioni passive, la disciplina IVA ordinaria si applica con riferimento alle fatture ricevute a partire dal mese successivo, ancorché l’acquisto sia stato effettuato nel periodo di applicazione del regime dell’IVA per cassa.
9.2 LIQUIDAZIONE RELATIVA ALL’ULTIMO MESE DI APPLICAZIONE DELL’IVA PER CASSA
In caso di superamento della soglia di 2 milioni di euro, così come in caso di revoca dell’opzione da parte del cedente o prestatore, sono previste disposizioni di semplificazione, volte ad evitare la coesistenza, per la stessa attività, di due regimi di liquidazione dell’imposta.
È stato, infatti, previsto che, nella liquidazione relativa all’ultimo mese di applicazione dell’IVA per cassa:
deve essere computato a debito l’ammontare complessivo dell’IVA “in sospeso” relativa alle operazioni attive i cui corrispettivi non sono stati ancora incassati;
può essere esercitato il diritto alla detrazione dell’IVA “in sospeso” relativa agli acquisti di beni o servizi i cui corrispettivi non sono stati ancora pagati.
Cordiali saluti
Studio Dottori Commercialisti Associati
I periti auto sono o dovrebbero essere esperti anche di barche, visto che la legge gli assegna il compito di periziarle. Quanti sono andati a vedere le novità del salone di Genova 2012?
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Genova – Aperto nel segno della crisi, il Salone Nautico Internazionale di Genova chiude con un calo di visitatori del 22% (sono stati 176 mila) rispetto alla passata edizione, ma con segnali di moderato ottimismo e la volontà di un cambio di passo per rispondere alle nuove esigenze del mercato.
«Non è una sorpresa – dice la presidente di Fiera di Genova,,,, Sara Armella – ma gli operatori segnalano una ripresa delle vendite e dei contatti qualificati soprattutto con l’estero». Il Salone va verso una riprogettazione. «Recepiamo le indicazioni degli operatori – afferma Armella – la necessità di un cambio di passo che si traduce in un salone più leggero», tradotto, meno costoso per gli espositori, «e con più spazi espositivi in acqua, più pensati per le prove in mare, intensificando l’esperimento di quest’anno».
Sara Armella ha sottolineato anche l’intenzione di collaborare con Ucina Confindustria Nautica per trovare le soluzioni adeguate, compresa l’internazionalizzazione che è stata compiuta anche in questa edizione, per aiutare il settore che negli ultimi quattro anni ha perso l’80% del fatturato e 20mila posti di lavoro.
L’edizione 2012 è stata segnata anche dall’assenza alla cerimonia inaugurale degli imprenditori per protesta contro la scarsa attenzione da parte del Governo verso il settore. Le parti però ieri si sono incontrate grazie alla riunione che Ucina ha avuto con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, in prefettura a Genova, che ha annunciato misure di supporto e poi ha visitato il Salone.
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