Nell’invitare tutti gli associati APAID a partecipare all’incontro di Catania si comunica che la segreteria di AICIS ci ha comunicato che: “in virtù di una collaborazione futura con la vostra associazione, diamo la possibilità ai vostri iscritti di poter partecipare al Convegno di Catania Aicis alle stesse condizioni dei nostri soci. Al momento della registrazione, in sede di Convegno, dovranno esibire tessera o altro per dimostrare l’appartenenza ad APAID”
Non perdetevi questa occasione di incontro, di formazione e di crescita professionale.
Parliamo sempre di perizie e di danni. Quella di oggi è la documentazione di un danno perpetrato a nostre spese. E quando dico nostre intendo di tutti le persone e le aziende che con questa fornitura ci lavorano e ci vivono.
Il nostro ufficio di Camogli (GE), ha ricevuto le ultime due bollette dell’energia elettrica e a fronte di una riduzione dei consumi del 10% rispetto alla fattura precedente, l’aumento del costo è stato del 300%.
Da 88,18 € x 387 Kw a 231,34 € x 352 Kw !!!
Oltre a ringraziare il nostro attuale Governo ed il ministro della transizione ecologica Cingolani, mi chiedo cosa c’entri la guerra in Ucraina che mi risulta ci abbia solo chiuso il gas. L’energia elettrica in Europa non si fa con le centrali elettriche nucleari, idroelettriche, eoliche, fotovoltaiche o a carbone?
Ma ci stanno truffando? Pare di si. ANSA “Cingolani: una colossale truffa” e se lo dice un ministro della Repubblica Italiana è un dato di fatto. E se ci truffano non dobbiamo denunciare e chiedere i danni?
Michele Grilli Head of Motor Claims spiega quali sono le soluzioni digitali introdotte da Sara Assicurazioni nel processo di stima dei danni.
L’intervento di Grilli descrive un perito che non serve fino a 2.500 euro per “mancanza di necessità dell’intervento“, ben sostituito da un PC o da un carrozziere e il servizio di authority affidato ai dipendenti o a società che non usano periti. Presenta il “perito fast” che in 48 ore deve tappare le falle del processo e le sue carrozzerie fiduciarie “che offrono i migliori servizi sul mercato“, il “perito che è abilitato alle valutazioni da remoto” ed “Il cliente può fare le foto in modo molto semplice da inviare ad un motore di intelligenza artificiale…e la pratica è pronta per essere liquidata”
Così si forma la lobby delle compagnie italiane, sempre più grandi e sempre di meno che non vogliono ingerenze delle compagnie straniere e le hanno obbligate di aderire al clan della CARD. Tante belle cose intanto il risultato è sempre lo stesso, far costare tanto i sinistri. In tutte le aziende il margine di profitto è una percentuale del costo del prodotto o del servizio. Più costa il servizio, che nelle assicurazioni sono i danni, più costa il prodotto finale, la polizza, più alto è il margine.
Volete un esempio. Il ramo incendio fabbricati con il tasso del 0,2% (due per mille), perché il costo della polizza assicurativa casa scoppio incendio è calcolato in base al costo del servizio. Non è un costo elevato perché l’incendio è un evento raro ed i costo totale per le compagnie è basso. Provate a pensare a quei paesi dove gli incendi sono più frequenti ed i pompieri non efficienti come i nostri. Bè i costi sono doppi, così i tassi ma anche i profitti, che sono una percentuale sui prezzi.
Anche di questo si parlerà domani nel congresso di Roma con le rappresentanze dei Periti e del Senato. Quando la legge sarà pronta questo andazzo non sarà più possibile.
Mi sono riletto la presentazione del DDL che ci riguarda da parte dei Senatori che l’hanno redatto. Casa dire? PAROLE SANTE!!!
Senato della Repubblica
XVIII LEGISLATURA
N. 1217
DISEGNO DI LEGGE
d’iniziativa dei senatori ANASTASI, CASTALDI, DRAGO, LANZI, GALLICCHIO, LANNUTTI, DONNO, MATRISCIANO, DESSÌ, CORBETTA, GAUDIANO, VACCARO e LOREFICE
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA L’8 APRILE 2019
Modifica del capo VI del titolo X del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, per l’istituzione dell’albo professionale degli esperti danni e valutazioni
Onorevoli Senatori. – Il presente disegno di legge reca modifiche al codice delle assicurazioni private, istituendo l’albo professionale degli esperti danni e valutazioni, con l’obiettivo di limitare il fenomeno della de-professionalizzazione della categoria dei periti assicurativi.
Il codice delle assicurazioni, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, che ha sostituito la legge 17 febbraio 1992, n. 166, disciplina l’attività peritale e regola l’istituzione e il funzionamento del ruolo dei periti assicurativi per l’accertamento e la stima dei danni a cose derivanti dalla circolazione, dal furto e dall’incendio dei veicoli a motore e dei natanti.
La figura del perito è cruciale nel mondo delle assicurazioni: istituita con l’iscrizione al ruolo dei periti dalla legge n. 166 del 1992, valuta i danni, stabilisce i conseguenti risarcimenti ed effettua consulenze. Da essi dipendono gli esiti delle controversie tra consumatori e assicurazioni e tra compagnie. Per tale ragione è sempre necessario garantire che l’attività peritale sia svolta secondo requisiti di professionalità, trasparenza, competenza e indipendenza.
Il perito, pertanto, in considerazione del ruolo super partes che è chiamato a ricoprire, è soggetto terzo nella valutazione del danno, poiché, nel corretto esercizio della professione, fissando il valore del risarcimento, partecipa, con il proprio pronunciamento, anche all’aumento del costo della polizza assicurativa.
Negli anni, contrariamente, si sono diffuse pratiche che hanno compromesso la garanzia di terzietà, limitando il libero accertamento e la libera stima del danno. Le imprese assicuratrici usano, sempre più spesso, ricorrere a personale dipendente per l’esercizio della valutazione e i periti stessi hanno, frequentemente, operato come fiduciari delle compagnie. Nell’immaginario collettivo ne è scaturito l’erroneo convincimento che il perito sia vero e proprio rappresentante delle compagnie assicurative.
Il presente disegno di legge si compone di quattro articoli e interviene sul codice delle assicurazioni private al fine di rivedere la normativa attualmente vigente, tutelando la terzietà della figura del perito, anche attraverso il ricorso alla definizione di « esperto », mutuando la terminologia in uso in molti Paesi europei.
In particolare, si intende intervenire attraverso tre linee di azione: accertamento del danno in capo all’esperto esclusivamente su incarico della Concessionaria servizi assicurativi pubblici Spa (CONSAP), divieto per le compagnie di assicurazione di procedere all’accertamento e alla determinazione del danno, quantificazione della tariffa degli esperti in capo alla CONSAP, a fronte di accordo fra compagnie ed associazioni di categoria.
Sono, inoltre, estese le motivazioni di incompatibilità fra l’appartenenza all’albo ed altri incarichi o lavori.
L’articolo 1 reca modifiche al capo VI del titolo X del codice delle assicurazioni private. Abroga di fatto il ruolo dei periti assicurativi e istituisce l’albo professionale degli esperti danni e valutazioni, a cui è obbligatorio iscriversi per l’esercizio della professione. Esclude le imprese di assicurazione dall’accertamento e stima dei danni alle cose derivanti dalla circolazione, dal furto e dall’incendio dei veicoli a motore e dei natanti.
Disciplina l’organizzazione dell’albo in due sezioni e ne affida la tenuta e l’aggiornamento alla CONSAP: alla prima sono iscritti coloro che svolgono le attività di accertamento e stima del valore dei veicoli a motore e dei natanti e dei danni subìti conseguenti a responsabilità civile e garanzie dirette veicoli, nonché di ricostruzione della meccanica degli incidenti causati da veicoli e natanti, compresi i rilievi degli elementi allo scopo destinati; alla seconda sono iscritti coloro che svolgono le attività di accertamento e stima del valore dei veicoli a motore storici e dei relativi danni subiti.
Sono altresì esclusi dall’iscrizione all’albo e dunque dall’esercizio dell’attività di valutazione e stima, oltre agli agenti, ai mediatori di assicurazione e agli intermediari iscritti al Registro unico degli intermediari (RUI), anche i dipendenti di imprese di assicurazione, di società partecipate o controllate dalle medesime imprese e loro società partecipanti o controllanti, e i dipendenti pubblici e privati.
L’articolo 2 reca disposizioni per il coordinamento del testo, modificando – tra gli altri – alcuni articoli del capo VIII del titolo XVIII e dei capi II e III del titolo XIX del codice delle assicurazioni private.
L’articolo 3 assegna ad un regolamento della CONSAP la definizione dei criteri per l’affidamento di incarichi agli esperti danni e valutazioni, d’accordo con le organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative, e la designazione degli stessi per la valutazione dei casi.
L’articolo 4 reca misure per la determinazione delle tariffe delle prestazioni degli esperti danni e valutazioni.
Torniamo a parlare del problema delle frodi assicurative. Anzi dell’inconsistente, direi quasi inesistente problema delle frodi assicurative.
Non passa giorno in cui le compagnie assicurative non gridino allo scandalo delle truffe, vero male del mondo, per giustificare i rincari dei premi, i risarcimenti al ribasso, i tempi biblici di attesa per ottenere il ristoro per un danno subìto, la disparità di trattamento economico tra assicurati residenti nel nord Italia e nel sud e via dicendo: di fatto ogni inefficienza del sistema assicurativo e liquidativo italiano, in un modo o in un altro, sarebbe dovuto ai soliti “furbetti” che incassano risarcimenti non dovuti per sinistri fasulli.
Eppure, da quanto emerge negli ultimi dati pubblicati dall’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, il fenomeno sarebbe del tutto risibile.
Le compagnie sostengono che siano sospette addirittura il 25% del totale delle richieste di risarcimento in ambito RC auto (circa 500 mila sinistri sui quasi 2 milioni che vengono denunciati ogni anno). In altre parole, secondo le imprese di assicurazione un automobilista su quattro sarebbe un truffatore, o un presunto tale.
Si badi bene, però. Le compagnie parlano di posizioni “a rischio frode”. Pertanto non si tratta di truffe accertate, sventate o perseguite. Ma di meri sospetti, sentori più o meno motivati o motivabili, che portano i liquidatori a ritenere che un certo sinistro debba essere particolarmente attenzionato, esaminato e verificato da specifiche strutture anti frode, le cosiddette “Aree Speciali”.
In realtà, se verifichiamo quanti di questi “sospetti” trovano poi una conferma nei fatti, possiamo constatare che meno di un caso su cento è oggetto di specifica querela per truffa da parte delle compagnie (lo 0,8%, per essere precisi). E anche laddove il caso venga portato all’attenzione della magistratura, soltanto uno su dieci si conclude con una sentenza di condanna. Di fatto, di quel 25% di “frodi sospette”, meno dello 0,1% sarebbero vere e proprie truffe accertate.
Su questi numeri ha concentrato la sua attenzione Massimo Treffiletti, Responsabile del Settore Assicurativo di Konsumer Italia: “Servono più controlli – sostiene Treffiletti – in particolare da parte dei periti assicurativi, che tornino ad analizzare il nesso di causalità e a verificare i danni prima delle riparazioni”. Inoltre va compreso come si possa intervenire sugli indicatori di rischio, perché è evidente che il divario tra truffe presunte e accertate è abissale.
Certo che il sospetto che ci sia qualcosa di più di una semplice serie di parametri di significatività troppo imprecisi e severi è alto.
In queste pagine più volte abbiamo criticato il funzionamento del sistema di risarcimento diretto, in particolare il meccanismo di rimborso forfettario previsto per la compagnia gestionaria chiamata, in forza di tale procedura, a risarcire il danno del proprio assicurato incolpevole.
Ebbene, se la compensazione tra le compagnie coinvolte avviene mediante il riconoscimento di una somma fissa, per quale motivo la compagnia dovrebbe investire tempo e risorse per indagare sulla “genuinità” dei sinistri che prevedono in astratto risarcimenti più bassi di tale importo standard?
Perché mai le assicurazioni dovrebbero sguinzagliare la propria intelligence antitruffa per richieste di risarcimento per mille, mille e cinquecento euro, se poi il forfait che vanno ad ottenere è di importo maggiore?
E’ dello stesso parare anche Konsumer che, sempre attraverso le parole di Treffiletti, sostiene “Serve modificare il sistema dei forfait nel risarcimento diretto – afferma ancora Treffiletti – così come è strutturato oggi rende sconveniente indagare su un danno al di sotto dell’importo del forfait, in quanto il recupero della spesa è garantito dalla stanza di compensazione, vero o falso che sia il sinistro denunciato.”. Chiaro e limpido.
Di sicuro il cittadino meno attento, quando gli viene fatto credere che un sinistro ogni quattro sia una sospetta truffa, non potrà che convincersi che questa sia la causa di tutti i mali del mondo assicurativo, dando credito alle compagnie.
Alla riunione on line di ieri erano presenti 14 colleghi delle varie sigle di categoria che hanno presentato gli emendamenti che abbiamo condiviso nei precedenti articoli.
Di comune accordo, sentiti anche i membri della 10° commissione del Senato che ha elaborato il progetto della nuova legge, è stata fissata la data di giovedì 23 giugno 2022 a Roma per presentare il Disegno di Legge e gli emendamenti ricevuti da tutte le fonti e discutere sui dettagli del testo finale.
Abbiamo chiesto al presidente di ACI, Automobile Club d’Italia la disponibilità della sede di Via Marsala che è proprio vicino alla stazione Termini. Attendiamo conferma per la sede, ma la data è da mettere in agenda. 23/6/22 ore 10:00- 13:00.
La presenza è importante per partecipare alla scrittura della legge che ci riguarda e che può cambiarci la vita. E’ gradita la conferma della partecipazione, scrivendo a: info@apaid.it, bastano 2 righe con nome cognome e città di provenienza, l’iscrizione è gratuita, ma i posti sono limitati.
Riceviamo e pubblichiamo: Incontro decreto Periti Liquidatori
Da: <info@collegioligureperiti.it>
Date: mar 12 apr 2022 alle ore 13:05
Subject: incontro decreto Periti Liquidatori
To: <soci 2022>
Gentili soci buon giorno, invio questa comunicazione ai soci del settore nautico, scusate il disturbo per gli altri che comunque possono se interessati partecipare.
Incontro in presenza presso la nostra sede la Chiatta, ormeggiata a Calata Rotonda fra l’acquario e il Galeone al Porto Antico con il parcheggio dell’acquario di fronte, mercoledì 20 ore 18 il nostro socio Marino Roberto che partecipa attivamente ai lavori presso il Ministero, ci dara informazioni sui lavori in corso del DDL per i Periti Liquidatori e la richiesta di separare la parte nautica dal settore auto.
Per chi interessato a partecipare pregherei d’inviarmi conferma, al più presto alla email info@collegioligureperiti.it.
Ringraziando dell’attenzione colgo l’occasione per augurare una serena Pasqua a tutti i soci da parte del Direttivo
Il segretario Gaetano Tappino
NDR: Il 4 aprile era il termine ultimo per presentare gli emendamenti alla proposta di legge e dopo varie riunioni con le altre associazioni è stato presentato il testo pubblicato sul nostro sito peritiauto.it.
Il 5 aprile la discussione in 10° commissione del Senato ha visto la proroga dei termini al 3 maggio per cui questa riunione può essere l’occasione per rivedere il testo degli emendamenti se dovessero emergere proposte di interesse condiviso.
Martedì 13 aprile 2021, si è tenuto via web un convegno avente ad oggetto “Il contenzioso e le frodi assicurative (anche) in tempo di pandemia: dati, riflessioni e proposte. Atto III” promosso dal Movimento Forense – Sezioni di Napoli, Napoli Nord e Santa Maria Capua Vetere con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord e col coordinamento organizzativo dello Studio legale Vizzino, che ha visto la partecipazione di rappresentanti della Procura della Repubblica di Napoli Nord e delle Compagnie assicurative e ha registrato numero importante di partecipanti: oltre 300.
Anche quest’anno, in un contesto estremamente critico, si sono cimentati, in un confronto costruttivo, i maggiori esponenti degli organi, delle autorità e delle diverse figure professionali che operano nel settore assicurativo, contribuendo, ciascuno dal proprio punto di vista, a focalizzare le problematiche ed a richiamare al senso di responsabilità per la individuazione di azioni tese a contribuire alla deflazione del contenzioso pendente e ad arginare il dilagante fenomeno delle truffe assicurative.
Dagli interventi dei partecipanti, subito si sono registrate preoccupazioni scaturenti dalle inefficienze degli Uffici giudiziari, dalla inadeguatezza del Sistema, in piena crisi pandemica, a gestire il contenzioso e smaltire l’arretrato, nonché si è lamentata una inadeguata gestione e circolazione delle informazioni per contrastare le frodi.
Sono state attentamente analizzate fattispecie concretizzanti “le nuove truffe assicurative” e si è costatata, col supporto dei dati statistici, una certa riduzione delle richieste di risarcimento delle lesioni- a ragione della meno agevole accessibilità della strutture di PS in vigenza della misure di contenimento covid 19- e contemperamento un costante aumento di vertenze aventi ad oggetto sinistri multipli, coinvolgenti per lo più motoveicoli di significativo valore economico, di fattispecie dannose coinvolgenti biciclette e velocipedi o ancora di eventi dubbi di furti parziali o di sinistri tra natanti, o ancora di incidenti con veicoli circolanti in modo illegittimo, perché privi di copertura assicurativa rca o con targa estera o con targa prova in assenza dei requisiti di legge.
Su tale evidenze, è stato significativo l’intervento dell’avv. Riccardo Vizzino, esponente dei fiduciari delle imprese assicurative ed impegnato principalmente nell’ambito dei procedimenti “antifrode” che, dopo aver proceduto all’analisi dei fenomeni offrendo dati empirici, si è fatto promotore di importanti iniziative, sostenendo l’opportunità che le compagnie assicurative assumano l’iniziativa processuale in via preventiva facendo ricorso, in particolare, a due tipologie di azioni contemplate nel codice di rito e cioè all’accertamento negativo del credito ed all’accertamento tecnico preventivo, al fine di evitare la dispersione della prova.
Ha inoltre presentato, con il favore dei partecipanti, la costituzione di un Osservatorio per il monitoraggio delle truffe assicurative, i cui obiettivi sono: tracciare un quadro più accurato della situazione delle frodi; trattare questioni relative sia all’offerta sia alla domanda (individuando la ricorrenza di soggetti noti alla base della creazione di finti sinistri); individuare le tendenze emergenti in una fase precoce; condividere informazioni oggettive sulle migliori prassi per la pianificazione e l’organizzazione di interventi; fornire a chi ha potere decisionale l’evidenza necessaria a supportare il progetto e la valutazione di strategie ad hoc.
In tale prospettiva, l’avvocato Riccardo Vizzino ha sollecito l’IVASS ad aggiornare le proprie banche dati sinistri con i dati del contenzioso ed elaborare soluzioni per contrastare il fenomeno di attribuzione dei premi ad altre regioni per veicoli circolanti in Campania, in cui è contabilizzato il sinistro.
Con attinenza a ciò si è anche discusso del malcostume che afferisce al fenomeno dello Shopping del foro: il dott. Iannuzzi, Giudice di Pace del mandamento di Marano, ha sottolineato che la maggior parte del contenzioso che alimenta gli uffici giudiziari campani è rappresentato da falsi sinistri.
E con specifico riferimento ai finti sinistri con lesioni, si è palesata l’urgenza di verificare la genuinità della documentazione medica, respingendo quella non corredata da idonea documentazione fiscale inerente alle prestazioni professionali eseguite per i presunti danneggiati.
Al contempo, si è discusso in ordine alla possibilità evitare la migrazione dei processi penali a migliaia di chilometri dai luoghi in cui vengono perpetrati i reati. La Procura di Treviso è, infatti, paralizzata da querele e cause penali provenienti da Napoli.
Altresì si è riflettuto sulla necessità di potenziare l’attività antifrode sul FGVS, incrementando la remunerazione dei fiduciari.
Il dott. Capuano di Generali Italia ha invitato ad investire nella prevenzione delle frodi che impattano sulla fiducia dei clienti sani e per accelerare la trasformazione digitale. Si è dunque rimarcata l’esigenza di contrastare sia il fenomeno della speculazione per l’aggravamento del danno che quello fraudolento. L’avvocato Cipolloni, responsabile della Stanza di Compensazione e del Ruolo Periti Assicurativi di Consap, ha condiviso la necessità di interventi mirati ad eliminare ogni possibile appiglio volto a generare frodi o speculazioni che provochino danni non solo a chi li subisce ma a tutta la collettività.
Inoltre, ha evidenziato come la Legge n° 27 del 24 marzo 2012 , che ha modificato l’art.139 del C.a.p., – introdotta con l’obiettivo di contrastare le speculazioni sulle microlesioni ed in particolare sui colpi di frusta – ha avuto come risultato quello di ridurre la frequenza dei sinistri con danni lievi alla persona. A livello complessivo, nel periodo dal 2012 ad oggi, i sinistri Card con danno a persona entrati in stanza di Compensazione hanno avuto una flessione del 39,3% .
Ha altresì posto l’attenzione sul fenomeno dei cd.“ sinistri fantasmi”, quei sinistri disconosciuti dai responsabili ed effettuati da personaggi senza scrupoli che si sono adeguati anche alla pandemia da Sars-19 per i quali si potrebbe intervenire interrompendo, per esempio, la procedura di liquidazione.
L’Avvocato Cipolloni ha poi ricordato l’importanza della funzione dei periti assicurativi nell’ambito della lotta alle frodi assicurative sottolineando come solo i periti iscritti al Ruolo , gestito da Consap, abbiano per specifica previsione di Legge, quella competenza e professionalità all’accertamento e stima dei danni derivanti da circolazione necessarie sia per combattere i sinistri fraudolenti sia per contenere i costi medi dei sinistri al fine di evitare l’aumento delle polizze assicurative che interessano tutti i consumatori.
Il dott. Carmine D’Antonio, intervenuto quale relatore per l’IVASS ha dichiarato che l’Istituto svolge un sistematico monitoraggio del contenzioso assicurativo r.c.auto e natanti sensibilizzando il mercato verso l’impegno ad una politica di deflazione delle cause pendenti.
Inoltre, ha presentato i numeri del contenzioso in Campania e il confronto con i dati nazionali, richiamato i positivi risultati ottenuti nel triennio 2017-2019 ed evidenziato quali positivi potenziali vantaggi possono derivare dalla ricerca di efficienza della Giustizia per gli assicurati virtuosi.
Gli esponenti dell’avvocatura, nell’esprimere l’esigenza di riaffermare l’educazione alla legalità, sono stati concordi anche sull’importanza di intervenire sui propri iscritti quando deviano dalla condotta lecita ed esaminare fatti distorsivi. Le frodi, dal loro punto di vista, alterano il mercato, incidono sulle aspettative dei cittadini, sono un danno per la collettività virtuosa, danneggiano chi il sinistro lo ha subito realmente e rallentano il contenzioso lecito.
Un espresso invito a tutti è stato quello di agire durante la pandemia con grande responsabilità sociale, creando sinergie per superare le incertezze, cooperando per gli auspicati interventi normativi e organizzativi.
I periti sollevano qualche dubbio sull’utilità della videoperizia assicurativa: le parti danneggiate della vettura che sono visibili vengono fotografate tramite automobilista e perito.
CHE COSA STA CAMBIANDO – Videoperizia assicurativa: ecco una delle tante eredità che la pandemia ha lasciato agli automobilisti. Numerose compagnie, per evitare che il perito si sposti e in nome del distanziamento sociale, si fanno mandare le foto delle parti danneggiate della macchina che sono visibili. A immortalare il veicolo è l’assicurato o il riparatore con uno smartphone comune, guidati dal perito o da un operatore. Dopodiché, la compagnia formula l’offerta di risarcimento. Ma Luigi Mercurio, presidente dell’Aiped (l’Associazione italiana periti estimatori danni), solleva perplessità sulla validità della videoperizia. Manca una verifica diretta delle parti danneggiate.
SOLO INDICATIVO – In realtà, secondo Mercurio, una stima del genere dovrebbe avere un valore puramente presuntivo e non dovrebbe diventare in futuro la regola per tutte le compagnie assicurative. Invece l’Ania (l’Associazione nazionale imprese assicuratrici) sostiene che questa tecnica investigativa sarà operativa anche al termine dell’emergenza sanitaria. Non è una tecnica professionale ed esaustiva, sostiene Mercurio, perché non consente analisi complete e documentate: non permette un accertamento reale. Senza considerare che possono sfuggire tutte le parti danneggiate non visibili.
QUAL È IL VERO OBIETTIVO? – Tutto questo, attacca Mercurio, avrebbe l’unico obiettivo di far risparmiare le compagnie: zero spese riferite ai consulenti. A tutto svantaggio degli automobilisti. L’Aiped denuncerà, alle varie autorità di controllo, l’utilizzo generalizzato della videoperizia.
I danni ai raccolti dovuti a eventi climatici avversi sono in aumento, ma le aziende agricole possono tutelarsi agendo con prontezza
Gli imprevisti ambientali per gli agricoltori sono una realtà all’ordine del giorno, episodi che mettono a dura prova i bilanci delle imprese oltre che il sistema nervoso degli imprenditori. Lo si è visto anche in questi ultimi mesi in cui molte aziende agricole hanno dovuto affrontare i danni dovuti alla siccità prima e agli episodi alluvionali poi.
Al verificarsi sempre più frequente di queste situazioni avverse l’importante è non farsi prendere da un senso di panico e smarrimento per i danni subitima pensare subito a tutelarsi, reagendo con tempestività nell’avviare il giusto iter per poter ottenere il risarcimento.
Si ripercorrono qui di seguito i passaggi da seguire nel momento in cui si subisce un danno dovuto a un evento ambientale avverso.
Denunciare l’accaduto
Il primo passo è quello di denunciare l’accaduto alla propria compagnia assicurativa. Rivolgersi al più presto al proprio assicuratore è un fattore fondamentale, in quanto ogni polizza ha termini specifici entro cui è necessario procedere per poter accedere al risarcimento. In genere si parla di tempi molto stretti, con un margine di circa tre giorni dal verificarsi dell’evento.
E’ possibile comunque sempre verificare i termini specifici entro cui fare la segnalazione, consultando i documenti della polizza sottoscritta o contattando il responsabile del consorzio per agricoltori più vicino (in questa pagina è possibile trovare la lista di tutti i Condifesa con i rispettivi contatti).
Valutare il danno: denuncia per memoria o richiesta di perizia?
Nel momento in cui si contatta l’assicurazione bisogna cercare di valutare la gravità del danno e, in particolare, di capire se esso possa superare o meno la percentuale di franchigia prevista dalla polizza.
Infatti se il danno è lieve sarà sufficiente avviare una segnalazione del danno per memoria.
Se, in caso contrario, il danno è più consistente, sarà bene richiedere la perizia tecnica. In questo caso interverrà il perito assicurativo che si recherà nell’azienda per verificare l’effettiva entità del danno.
È bene sottolineare che è sempre possibile convertire una denuncia di danno per memoria in una richiesta di perizia. Questo perché può capitare che un danno che inizialmente appariva come lieve peggiori con il passare dei giorni, andando a superare la franchigia prevista.
La perizia e i documenti necessari
La perizia viene eseguita sempre dai periti assicurativi, solitamente liberi professionisti pagati dalla compagnia con cui si è sottoscritta la polizza.
In vista dell’arrivo del perito bisogna predisporre i seguenti documenti: una copia del certificato di assicurazione, il piano colturale e, se possibile, una mappa aziendale; quest’ultima in particolare può essere molto utile in quanto permette al tecnico di avere in poco tempo un quadro chiaro della proprietà.
È fondamentale essere presenti durante i rilievi del tecnico, in modo da agevolare il suo operato, evidenziando le situazioni più critiche ed evitando errori.
Può capitare di non trovarsi in linea con le considerazioni del perito e di non riuscire ad accordarsi con lui sulla reale entità del danno. In questo caso conviene non firmare il bollettino e contattare invece il prima possibile il consorzio di riferimento. Quest’ultimo provvederà ad inviare gratuitamente nella proprietà dell’interessato uno dei suoi periti, il quale si occuperà di verificare la perizia fatta dalla compagnia assicurativa.
Il risarcimento
Una volta firmato il bollettino il più è fatto, ora si può confidare nell’arrivo del risarcimento. L’erogazione del pagamento viene gestita interamente dalla compagnia di assicurazione, la quale in genere deroga il risarcimento direttamente al beneficiario della polizza tramite assegno o bonifico. L’arrivo del pagamento solitamente arriva entro la fine dell’anno in corso.
Ecco quindi in pochi passaggi come reagire a un imprevisto ambientale. Che si tratti di grandine, vento forte, eccesso di pioggia, sbalzo termico o di qualsiasi altro fenomeno che danneggi i raccolti, niente panico! Se si è sottoscritta la polizza giusta al momento giusto la soluzione si troverà sempre.
Se invece ancora non si ha una polizza assicurativa bisogna cercare di dotarsene il prima possibile. E’ possibile consultare le prossime scadenze per la sottoscrizione delle polizze in questa pagina, nel sito di Condifesa Venezia.
Date le recenti perplessità sollevate da Luigi Mercurio, presidente Aiped (Associazione italiana periti estimatori danni), sulla validità della video perizia, noi ideatori e creatori di ALLYmobile, la piattaforma delle video perizie online, teniamo a ribadire e sottolineare l’importanza della tecnologia a supporto del processo assicurativo e delle attività peritali.
Questo strumento, usato correttamente dai periti, può offrire un valido contributo nel gestire le pratiche da remoto, non solo in questo periodo di emergenza epidemiologica che ci troviamo ad affrontare. Infatti, la stessa associazione Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici), sostiene che l’uso della video perizia sarà una tecnica operativa anche al termine dell’emergenza sanitaria.
Secondo l’opinione del Presidente Aiped, la stima ottenuta dalla video perizia dovrebbe avere un valore puramente indicativo in quanto non considerata una tecnica professionale ed esaustiva; essa non consente di ottenere analisi complete e documentate.
Noi di ALLYmobile siamo completamente in disaccordo con quanto dichiarato da Mercurio poiché abbiamo elaborato con la nostra piattaforma un sistema di video perizia online semplice, intuitivo e allo stesso tempo completo.
Con ALLYmobile, infatti, ogni perito avrà la possibilità di utilizzare una tecnologia in grado di geo localizzare il dispositivo del suo cliente con una precisione impeccabile e, grazie al video a supporto della customer service, si potranno interfacciare in un’unica piattaforma tutti gli attori del sinistro, dall’assicurato al perito, dal riparatore al liquidatore.
Il sistema sviluppato permette di garantire un processo di gestione del sinistro mediante un’indagine preliminare attenta, anche se la pratica viene gestita tramite smartphone, poiché vengono registrate e inviate le informazioni necessarie per la pratica.
ALLYmobile basandosi sull’uso della video chiamata da smartphone, iOS e Android, permette di effettuare una video perizia dettagliata a distanza geo localizzata e, oltre ad acquisire foto e video, consente all’operatore di ottenere, inviare e scaricare documenti firmati come ad esempio accettazioni e quietanze; tutto nel rispetto del Regolamento Consap n.1 del 23 ottobre 2015 che disciplina le modalità di accesso all’attività peritale e lo svolgimento della stessa.
Grazie all’utilizzo dei moderni sistemi di comunicazione la video perizia avviene in condizioni controllate attraverso una video chiamata tra il danneggiato e la supervisione del perito che, può valutare da remoto, la consistenza del danno ed elaborare una stima di esso in tempo reale.
Sarà il perito a valutare se integrare la video perizia con un sopralluogo tradizionale presso il danneggiato.
Il sistema di video perizia ALLYmobile rende agevole tutta la procedura attraverso un’interfaccia semplice, pensata appositamente per il mercato assicurativo.
Dunque, perché non provare a sfruttare i progressi tecnologici anche nel proprio lavoro?
Scegli ALLYmobile per le tue video perizie online, subito per te 10 video chiamate in omaggio.
Benché le flotte spendano meno della media per riparare le auto danneggiate alcune volte le compagnie assicuratrici offrono ancora meno di quanto la flotta abbia speso. Che fare? Accettare, citare in giudizio o chiedere un parere ad un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) da presentare al liquidatore. Questa a volte è la via migliore.
Oggetto: Parere su pratica di sinistro attivo per risarcimento danni su auto targa XX904XX
Vs. rif. RCA 32050/02 (Ns.rif. 65/03)
Come da Vostro gradito incarico abbiamo esaminato la pratica in oggetto e l’abbiamo completata eseguendo una nuova perizia sulla vettura, che si allega.
Allo scrivente Perito Assicurativo Roberto Marino, iscritto all’albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio del Tribunale di Genova, liquidatore libero professionista di alcune Compagnie di Assicurazioni, veniva posto il seguente quesito:
Considerato che la Soc.NLT, relativamente al sinistro in oggetto, ha pagato la/le fattura/e di riparazione dell’auto coinvolta per un totale di €. 2.325,00 + IVA ed ha ricevuto dalla Compagnia Assicuratrice del civilmente responsabile, direttamente o per interposizione della Compagnia Mandataria nel caso della C.I.D. €. 2.000,00 dica il consulente se si è trattato di un errore di valutazione della Compagnia che ha effettuato l’offerta o se si è trattato di una fatturazione eccessiva da parte della Carrozzeria per un danno che invece era di più modesta entità.
Premesso che il danno emergente che il liquidatore della Compagnia Assicuratrice deve risarcire non è relegato al solo pagamento delle fatture relative che il danneggiato ha ricevuto, ma a tutta una serie di danni diretti ed indiretti che per brevità si riassumono in: danni materiali alla vettura, danni da fermo tecnico, danni da svalutazione commerciale della vettura, danni da interruzione di un servizio, danni dati dal costo della gestione della pratica all’interno della struttura del danneggiato inteso come proprietario, danni dati dal costo della gestione della pratica all’interno della struttura del danneggiato inteso come utilizzatore, danni da trasporto del veicolo dalla sede dell’utilizzatore alla Carrozzeria che ripara il mezzo e viceversa, costo dell’auto sostitutiva e di ogni altro danno dato dalla perdita di tempo e dai costi che chi gestisce il bene danneggiato deve sostenere. Questo è alla base di ogni testo riguardante l’estimo ed è normalmente riconosciuto da ogni sede di Tribunale e Giudice di Pace sul territorio nazionale. Questo fa anche parte del quesito d’uso che viene posto al Consulente Tecnico d’Ufficio dal Giudice.
Come detto si è provveduto a far eseguire la perizia allegata. Questa è fatta a titolo indicativo essendo compilata usando un valore di costo orario ed una scontistica sui ricambi riservati dalla Carrozzeria e dal Ricambista alla Soc.NLT e a fronte di un’assicurazione di volumi ed un impegno di continuità di lavoro della quale deve beneficiare solo la Soc.NLTe non la Compagnia che deve risarcire. Questo perché la scontistica ottenuta fa parte di budget e voci di bilancio che vanno ripartite su tutta l’attività di SOC.NLT e non sui singoli sinistri. Il quesito eventualmente posto dal Giudice in un’ipotetica Causa sarebbe “ Quale le riparazioni ed il loro valore considerando i prezzi di listino della casa costruttrice il veicolo in oggetto ed il costo medio della manodopera sulla piazza ( dove si radica la causa, quindi la residenza del debitore/Compagnia o quella della zona del sinistro)”
Nello specifico si ritiene che:
in via stragiudiziale, senza considerare nemmeno fermo tecnico e svalutazione commerciale della vettura, l’offerta fatta dalla Compagnia è da ritenere inferiore ad un valore di normale correntezza. La richiesta del Carrozziere è inferiore ad una normale valutazione anche se si usa il costo orario riservato alla SOC.NLTe lo sconto sui ricambi a cui la SOC.NLT ha diritto viene girato alla Compagnia. Se si usa invece il costo orario medio dettato dall’’ANIA per una Carrozzeria come quella che ha fatturato (che è una 3° S secondo il parametro ANIA) di 28,28 €/h per MILANO dove l’auto è stata riparata, e se lo sconto fatto alla SOC.NLT sui ricambi viene acquisito giustamente dalla SOC.NLT l’offerta fatta è insufficiente. Un’offerta accettabile in questa situazione è di almeno 2.814,00 €.
In via Giudiziale la cifra di risarcimento al quale SOC.NLT ha diritto è molto superiore alla cifra richiesta. In questo caso la manodopera sarebbe da considerare almeno a 36 €/h e bisognerebbe aggiungere tutte le voci accessorie, come sopra ampiamente esposto.
“Auto elettrica e autonoma. La grande scommessa dell’industria dell’automobile”. Lo Studio 2018 di AlixPartners presentato alla filiera della mobilità in occasione di #FORUMAutoMotive.
“Auto elettrica e autonoma. La grande scommessa dell’industria dell’automobile”. Lo Studio 2018 di AlixPartners presentato alla filiera della mobilità in occasione di #FORUMAutoMotive.
Diesel avviato verso il declino in tutta Europa. In Italia discesa più lenta.
Le immatricolazioni di veicoli elettrici toccheranno quota 20% entro il 2025.
Automobilisti poco interessati alla guida autonoma.
Il declino delle motorizzazioni tradizionali e, in particolare del diesel, è iniziato in tutta Europa. Entro il 2030 il gasolio rappresenterà una soluzione residuale riservata solo a elevati chilometraggi e a grandi veicoli premium. Nonostante l’attuale gap infrastrutturale (solo 424.000 i punti di ricarica pubblici in tutto il Vecchio Continente), le immatricolazioni di veicoli elettrici raggiungeranno quota 20% entro il 2025, anche sull’onda dei cospicui investimenti delle Case automobilistiche (255 miliardi di dollari nei prossimi 8 anni e oltre 200 nuovi modelli in rampa di lancio nei prossimi 3 anni), alle prese anche con la sfida dei veicoli a guida autonoma e con la diffidenza dei consumatori: il 57% si dichiara non interessato all’acquisto degli autonomous vehicle e, comunque, è disponibile a pagare solo 2.000 dei 21.000 dollari necessari per mettere le mani su un’auto autonoma di livello 4 (alta automazione).
Sono questi i principali trend emersi dall’analisi della società globale di consulenza aziendale AlixPartners dal titolo “Auto elettrica e autonoma. La grande scommessa dell’industria dell’automobile”, illustrata da Giacomo Mori, Managing Director, nel corso della tradizionale tavola rotonda con la filiera della mobilità organizzata alla vigilia di #FORUMAutoMotive, il movimento di opinione sui temi legati alla mobilità a motore promosso dal giornalista Pierluigi Bonora.
L’analisi parte dalla fotografia dei principali trend in atto nel mercato automotive mondiale e dalla previsione delle sue linee di sviluppo: di qui al 2025 il mercato globale crescerà del 2,2% annuo, sotto la forte spinta della Cina (4% di crescita annuale e 10 milioni di veicoli in più tra il 2017 e il 2025) e con il sostegno più contenuto dell’Europa (+1,6% annuo), a sua volta trainata dallo sviluppo dei Paesi dell’Est. Protagonista dei prossimi anni di crescita sarà l’evoluzione verso l’elettrificazione e la guida autonoma.
La svolta storica delle motorizzazioni. Nel 2025 la penetrazione di veicoli elettrici e ibridi plug-in raggiungerà il 20%, sottraendo quote di mercato alle alimentazioni tradizionali a benzinae soprattutto diesel. La svolta verso alimentazioni alternative riguarderà non solo le vetture, ma anche i veicoli commerciali leggeri e pesanti, per i quali le alimentazioni a gas, gas e diesel (su cui l’Italia ha una posizione di leadership tecnologica) ed elettriche a fuel cell arriveranno al 10% già nel 2025.
Primi segnali del declino delle motorizzazioni tradizionali appaiono già evidenti in Europa, dove tra il 2015 e il 2017 la market share del diesel è scesa dal 52% al 45%, con la sola Italia che ha visto crescere questa motorizzazione del 2%; nei primi 9 mesi del 2018 la contrazione delle vendite di vetture diesel si è palesata anche nel nostro Paese (dal 56% al 48% del mercato). A beneficiarne sono stati i modelli a benzina (+7 punti percentuali di quota) e, seppure in valori assoluti ancora non rilevanti, le ibride plug-in e le elettriche (+105% rispetto al 2017).
Le strategie delle Case sull’elettrico (investimenti per 255 miliardi di dollari): 200 nuovi modelli nei prossimi 3 anni. Il cronico ritardo infrastrutturale. Anche sull’onda delle recenti, ma sempre più diffuse in tutto il Continente, limitazioni alla circolazione dei veicoli a gasolio, le Case costruttrici stanno riducendo la produzione e gli investimenti sui modelli diesel che entro il 2030 rappresenteranno una soluzione residuale riservata a elevati chilometraggi e a grandi veicoli premium in grado di assorbire costi aggiuntivi di tecnologie di post-trattamento.
Per gestire l’elettrificazione del settore, l’industria automobilistica sarà costretta a investire 255 miliardi di dollari nei prossimi 8 anni in tutto il mondo, 10 volte in più di quanto non abbia fatto negli ultimi 8 anni, con il mercato cinese che ne riceverà direttamente 50 miliardi. I costruttori globali dovranno contribuire per il 72% a questi investimenti e questo comprimerà i margini di profitto.
Le vendite delle EV (zero emissioni) a livello globale passeranno necessariamente dalla diffusione di adeguate infrastrutture di ricarica, che oggi, a causa di una crescita lenta e a macchia di leopardo in Europa, ne sta ritardando l’avvento: al mondo sono 424.000 i punti di ricarica pubblici (132.000 in Europa e 214.000 in Cina). Lo sviluppo delle infrastrutture in Europa richiederà capitali privati, che a loro volta richiederanno ritorni sugli investimenti, e la necessità di un maggiore utilizzo delle colonnine di ricarica già esistenti, per evitare l’aumento del prezzo dell’energia alla colonnina, che renderebbe poco competitivo l’elettrico.
Nonostante queste sfide, i costruttori hanno annunciato una massiccia campagna di nuovi lanci di vetture elettriche e ibride plug in: più di 200 nei prossimi 3 anni, in buona parte provenienti dai costruttori cinesi (circa 1 lancio su 3).
Gli effetti perversi del declino del diesel. La soluzione gas. La generalizzata riduzione della quota dei veicoli diesel (strutturalmente più efficiente del motore a benzina), accompagnata dalle nuove procedure di test post “Dieselgate” e allo spostamento delle preferenze dei consumatori verso i Suv, rende oggi difficilmente raggiungibile l’obiettivo di limitare le emissioni di CO2 a 95 gr/km entro il 2021; soprattutto se si pensa che lo scorso anno i livelli medi di emissioni sono addirittura aumentati di 0,3 gr/Km. Oggi, quindi per raggiungere l’ambizioso obiettivo fissato per i prossimi 3 anni, i veicoli Ue dovrebbero registrare ogni anno una contrazione del 4,6% di queste emissioni.
In questo contesto, in attesa che l’elettrico diventi un’alternativa solida e concreta, il gas rappresenta una soluzione che garantisce un miglioramento delle emissioni di CO2 attraverso una tecnologia disponibile ed economica, che richiede minori investimenti infrastrutturali. L’Italia, pur in ritardo sull’elettrificazione, è leader nelle infrastrutture e nella tecnologia del gas.
Le incognite sulla guida autonoma. L’analisi di AlixPartners evidenzia come il secondo fronte di sviluppo strategico per il mercato è rappresentato dalla guida autonoma, che richiederà anch’essa crescenti investimenti (56 miliardi di euro già spesi nel 2018, erano 36 nel 2016) non solo da parte dei costruttori, ma anche dei player tecnologici che vorranno giocare un ruolo importante nell’industria. Oggi la sfida sta soprattutto nell’accettazione del cliente e nella sua propensione a spendere: il 57% dei consumatori, infatti, non acquisterebbe un veicolo a guida autonoma se fosse disponibile oggi.
Il consumatore è oggi disponibile a pagare solo 2.000 dei 21.000 dollari necessari per mettere le mani su un’auto autonoma di livello 4 e questo evidenzia come i sistemi di produzione previsti dovranno ridurre i costi dell’80-90% prima di incontrare in maniera significativa la domanda.
“L’insulsa e indiscriminata guerra al diesel ha portato, come primo risultato tangibile, all’aumento delle emissioni di anidride carbonica” evidenzia Pierluigi Bonora – Promotore di #FORUMAutoMotive, “ed è particolarmente grave che gli stessi accusatori, alla luce di quanto sta accadendo, non dicano una parola. Insomma, si combatte chi, grazie ai progressi fatti in questi anni, può contribuire invece a risolvere i problemi. C’è ancora troppa demagogia all’interno dei centri di poteri, legata a doppio filo con gli immancabili business, in questo caso di matrice green. E persiste tanta ignoranza tra chi è preposto, ahinoi, a decidere su quale tecnologia sia necessario puntare, entrando a gamba tessa sulle strategie dei gruppi del settore. Intanto, anche le Case automobilistiche cominciano ad avvertire i primi malesseri dovuti ai nuovi pesanti investimenti richiesti. A rischio, in proposito, è il raggiungimento degli obiettivi finanziari. Ma anche l’occupazione vede addensarsi le nubi all’orizzonte. La puntuale analisi degli amici di AlixPartners, che ci seguono da tanti anni e che ringrazio, delinea lo stato dell’arte della situazione. E fa riflettere”.
“La transizione verso l’elettrificazione è ormai una tappa obbligatoria, dati gli obiettivi a lungo termine per la riduzione di CO2” afferma Giacomo Mori, managing director di AlixPartners, che sottolinea “la velocità del passaggio deve però essere gestita con attenzione dalle istituzioni centrali della UE, per garantire il graduale adeguamento di capacità produttiva e di competenze della filiera automotive alle nuove tecnologie dell’elettrico’.
“Non bisogna neanche sottovalutare i problemi in termini di costo che possono rallentare il processo di elettrificazione del settore, come quelli legati alla disponibilità delle materie prime per le batterie o la carenza di infrastrutture per la ricarica” aggiunge Dario Duse, managing director di AlixPartners che conclude “Il gas naturale compresso (CNG) è una potenziale tecnologia ponte da sfruttare anche per una transizione graduale verso l’elettrificazione, in particolare in Italia, dove le infrastrutture sono già sviluppate”.
Il 22 ottobre c’è stato il primo incontro tra i Carrozzieri di Confartigianato, Ania e Consumatori sulle linee guida delle riparazioni a regola d’arte.
Si è parlato di quali debbano essere le corrette condizioni di concorrenza sul mercato dell’autoriparazione, del contenimento dei costi per gli utenti, della riduzione e prevenzione di situazioni di contenzioso e conflittualità. Ma chi giudica tutto questo? Quali sono i principi che devono ispirare le linee guida per la definizione degli standard minimi per la riparazione a regola d’arte. Chi fornirà le raccomandazioni per un servizio di qualità?
Nel corso dell’incontro sono stati condivisi tra Confartigianato Carrozzieri, le altre Organizzazioni di categoria, Ania e le Associazioni dei Consumatori questi argomenti, ma i Periti Assicurativi che devono per il ruolo che gli appartiene, rispondere a tutte queste domande dov’erano? Noi non siamo stati invitati, ma neanche le altre e più prestigiose associazioni di periti assicurativi lo sono state. Ania come al solito, forte del fatto che, come recita l’articolo 156 comma 2: Le imprese di assicurazione possono effettuare direttamente l’accertamento e la stima dei danni alle cose derivanti dalla circolazione, dal furto e dall’incendio dei veicoli a motore e dei natanti, si arroga anche la capacità di giudicare se le riparazioni siano fatte a regola d’arte senza coinvolgere i periti assicurativi in fase di decisione di quali siano gli standard minimi da seguire per eseguire e valutare una riparazione a regola d’arte. Tanto lo stesso articolo al comma seguente 3 dice: Nell’esecuzione dell’incarico i periti devono comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza. Mica l’ANIA!!!
Nell’ambito dell’incontro si è deciso di proseguire il confronto sempre e strettamente trilaterale approfondendo alcuni temi necessari per mettere a punto le regole condivise dai tre schieramenti senza periti, finalizzate a migliorare i servizi di riparazione, tutelare gli utenti e garantire la sicurezza stradale, rimuovere le attuali distorsioni del mercato che penalizzano gli autoriparatori, assicurare la corretta e trasparente informazione dei consumatori su diritti e tutele in materia di qualità del servizio di riparazione dei veicoli. Fregandosene di quanto possano dire i periti, del contributo che dovranno per legge dare su tutto quanto discusso e sulle regole non condivise ancorché condivisibili.
Gli aspetti che saranno oggetto della prossima riunione alla quale ad oggi non mi risulta siano state invitate associazioni di periti è fissata per il 20 novembre.
Si legge nel comunicato di Confartigianato che il prossimo incontro riguarderà le riparazioni a regola d’arte secondo gli standard delle case automobilistiche eseguite solo da aziende abilitate in base alla legge n. 122 del 1992 e successive modifiche, per continuare con gli aspetti dell’innovazione tecnologica dei sistemi e degli strumenti riparativi e con la formazione continua per l’aggiornamento costante delle competenze, in linea con l’evoluzione in campo automobilistico. Di questo ai periti non deve interessare nulla, sono solo dei addetti alle operazioni ausiliarie del traffico che compilano un moduletto di perizia e poi quel che capita non deve interessare loro.
Altri temi che saranno esaminati nel prossimo incontro del 20 novembre riguardano la tracciabilità dell’intervento ripartivo e la carta d’identità dell’automobile e l’uso di componenti, materiali di consumo e ricambi conformi alle normative vigenti.
Chiedo a Confartigianato, Ania ed Associazioni dei Consumatori che partecipano agli incontri di invitare anche le associazioni dei Periti Assicurativi, non per dar loro un contentino, ma per attingere dalla loro professionalità e competenza e per coinvolgerli sin da subito un un’evoluzione che comunque li vedrà coinvolti.
Inserzioni come queste fanno capire che il lavoro del perito, così come lo ricordavamo, sotto l’acqua e sotto il sole con il suo mezzo a 2 o 4 ruote, non esisterà più nel giro di qualche anno.
Ne abbiamo riportati solo due, su Milano, ma anche le sedi locali degli uffici sinistri delle compagnie stanno affidando a studi peritali più o meno grossi le perizie telematiche nate nel 1994 e cresciute di anno in anno sino a diventare al momento la fonte più consistente di perizie, almeno nel numero degli elaborati.
Una “botta” l’ha data Auto Presto e Bene, prima di Sai ed ora di Unipol che canalizza sui periti telematici la maggior parte degli incarichi. Sono poi seguite le società di servizi automotive che lavoravano prevalentemente per i noleggi, ora anche loro diventati fornitori di perizie telematiche oltre a fornitori di convenzioni riparative da offrire agli assicurati delle compagnie.
La soluzione sarebbe, ognuno si paga i suoi danni! ed allora voglio vedere se una compagnia non mi fa periziare anche uno specchietto retrovisore esterno per vedere se il motorino elettrico funziona ancora, come una volta. Ma sino a che vigerà la CARD o l’accordo tra le compagnie che sostiene” facciamo tutti così” che è più comodo e veloce, e poi adeguiamo i costi delle polizze, questa tendenza non si fermerà. E la legge che prescrive una perizia per ogni sinistro RCA passata dai 50 articoli della versione originale del 1992 ai 5 del codice delle assicurazioni attuale potrà anche essere cancellata. Salvo che un’associazione o un sindacato “maggiormente rappresentativo della categoria” riparta con le denunce ed i ricorsi.