Quanto guadagna e cosa fa un perito assicurativo: stipendi 2023

Il perito assicurativo svolge un lavoro di grande responsabilità. Ecco quali sono i requisiti richiesti e quanto guadagna.

Il lavoro del perito assicurativo è davvero faticoso e complesso.

Non ci si improvvisa in questa professione, come nelle altre del resto, ma nella fattispecie per svolgere la professione di perito assicurativo serve possedere una pluralità di requisiti e competenze che vengono ripagate, però, da uno stipendio mensile che ha notevoli margini di crescita.

Diciamoci la verità: quella del perito assicurativo è una professione che non conosce crisi. Gli incidenti automobilistici sono all’ordine del giorno (qui come difendersi dalla truffa dello specchietto rotto) e le assicurazioni per accertare il danno riportato da un cliente, manda sul posto il perito per sincerarsi dell’ammontare del danno.

Quali sono i requisiti per diventare perito assicurativo? Di seguito, vi forniremo la guida completa per capire meglio cosa fa e quanto guadagna un perito assicurativo.
La guida per diventare perito assicurativo

Perito assicurativo: chi è

Il perito assicurativo è una figura importantissima all’interno del mondo delle assicurazioni. Il suo ruolo viene riconosciuto dalla legge n.166 del 1992 e dai periti dipendono gli esiti delle controversie tra consumatori e assicurazioni e tra le compagnie.

Inoltre, può essere chiamato anche direttamente dal tribunale, come mediatore tra le due parti per raccogliere e presentare prove.

Questa figura professionale, libero professionista con partita Iva, si occupa di:

  •  Compiere perizie;
  •  Valutare e stimare i danni di cui l’assicurazione dovrà occuparsi;
  •  Determinare i conseguenti risarcimenti;
  •  Fare consulenze in rapporto alle quali ne deriva un aumento del costo dei premi delle assicurazioni.

Proprio per la delicatezza e l’accortezza con la quale è chiamato a svolgere la professione, il perito assicurativo deve essere competente e indipendente, di pari passo con le qualità di professionalità e trasparenza.

Oltre a queste, è bene che il perito disponga anche di ottime capacità di comunicazione e relazione interpersonale per far sì che si giunga ad un punto d’accordo tra assicuratori e vittime di un sinistro.

Non ci devono essere legami tra il perito e nessuna delle parti in causa e coinvolte nell’esito della sua perizia, onde evitare spiacevoli risvolti.

Perito assicurativo: quali mansioni svolge

In base a quello che è il suo lavoro, il perito procede a fare ispezioni, verifiche, studi, deduzioni e valutazioni. Alcune delle mansioni di sua competenza sono:

  •  Esame dei rischi assicurabili;
  •  Esame delle richieste di risarcimento;
  •  Raccolta delle informazioni necessarie all’indagine;
  •  Individuazione del valore di un veicolo;
  •  Analisi mirate alla ricerca della responsabilità all’origine dei danni;
  •  Verifica della copertura assicurativa sui danni;
  •  Valutazioni circa la corretta maniera di compiere una riparazione, nel rispetto delle regole e allo stato delle arti;
  •  Controllo della qualità e del livello delle riparazioni compiute;
  •  Emissione, presentazione e possibile difesa dei propri rapporti di perizia;
  •  Perizie su riparazioni già compiute;
  •  Svolgimento di studi statistici.

A queste attività, si vanno ad aggiungere ai requisiti del paragrafo precedente delle altre credenziali altrettanto importanti che il perito assicurativo deve possedere, vale a dire:

  •  Buone capacità matematiche e statistiche per effettuare articolati calcoli di stima dei danni e dei risarcimenti;
  •  Conoscenza approfondita del diritto civile e assicurativo per poter regolare le sue decisioni sulla base delle normative vigenti;
  •  Competenze informatiche che gli consentono di padroneggiare software ad hoc per ricostruire le dinamiche dei sinistri, per analizzare i dati e per redigere i report.

Perito assicurativo: come diventarlo

Per diventare perito assicurativo occorre svolgere un percorso formativo, dal momento che le capacità da possedere in più campi sono molte.

Per lavorare come perito assicurativo occorre:

  •  Diploma di scuola superiore quinquennale;
  •  Laurea preferibilmente in Economia, Giurisprudenza e Ingegneria.

Colui il quale è interessato ad intraprendere questa professione, deve frequentare un corso specifico che potrà essere in presenza o a distanza.

Alla fine del periodo di formazione, per ottenere l’abilitazione alla professione, bisogna superare una prova scritta e una prova orale.

La prova scritta verte su:

  •  Diritto assicurativo;
  •  Diritto civile;
  •  Diritto procedurale civile;
  •  Conoscenze tecniche, meccaniche e fisiche dei mezzi a motore;

Nello specifico, il test scritto è suddiviso in due distinte prove: una teorica a crocette e una di tipo pratico, che attiene alla creazione di una perizia completa.

La prova orale, invece, è mirata a verificare tutte le altre competenze e gli elementi non valutati nella prima prova. Ovviamente, la prova orale saggerà anche la trasparenza e onorabilità della persona che intende lavorare come perito assicurativo.

Successivamente, l’aspirante perito assicurativo potrà iscriversi all’albo dei periti assicurativi, tenuto dall’IVASS e garantisce onorabilità e integrità dei professionisti.

É bene fare molta attenzione ad un punto: la professione di perito assicurativo non è compatibile con il lavoro nella Pubblica amministrazione e, ovviamente, non bisogna avere condanne penali.

Perito assicurativo: quanto guadagna

Trattandosi di un libero professionista, seppur carico di competenze e requisiti, il guadagno del perito assicurativo risente della precarietà che riguarda tutti coloro i quali lavorano con Partiva Iva. Lo stipendio mensile varia in base al numero di pratiche e ai clienti che si hanno.

Tuttavia, si può fare una stima in base alla quale stabilire che il guadagno minimo mensile per un perito assicurativo è intorno ai 1.300 euro, sui 19.500 euro l’anno.

Secondo il portale di lavoro Indeed.it, la città italiana con gli stipendi più alti per il ruolo di perito assicurativo è Milano con 2.218 euro al mese. A Roma, la retribuzione media scende a poco più di 1.000 euro al mese.

Però il salario che è destinato ad aumentare sulla base della notorietà e bravura del perito, e può raggiungere anche la cifra di diverse migliaia di euro.

Sorgente: Quanto guadagna e cosa fa un perito assicurativo: stipendi 2023 | Forze Italiane

XXXV Convegno Nazionale AICIS 16 Settembre, Catania

Nell’invitare tutti gli associati APAID a partecipare all’incontro di Catania si comunica che la segreteria di AICIS ci ha comunicato che: “in virtù di una collaborazione futura con la vostra associazione, diamo la possibilità ai vostri iscritti di poter partecipare al Convegno di Catania Aicis alle stesse condizioni dei nostri soci.  Al momento della registrazione, in sede di Convegno, dovranno esibire tessera o altro per dimostrare l’appartenenza ad APAID”

Non perdetevi questa occasione di incontro, di formazione e di crescita professionale.

Aicis Convegno-Congresso 2022 5 (pdf)

 

Rischi di incidente vicino allo ZERO, lo dice Report

In una puntata di Report andata in onda 2 giorni fa si parla di auto a guida autonoma, ma si parla anche di qualcosa più vicino a chi coi sinistri ci campa. La fine delle perizie e la fine della gestione sinistri.

Si ipotizza che tra 10 o 20 anni in Italia il parco circolante passerà da 40 a 4 milioni di auto autonome il che vuol dire tutte che si trasforma in sinistri zero.

Buona Visione: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Lalgoritmo-al-volante-30b91e46-4eb3-46d2-8ab0-8c31e5a1e26c.html

 

 

Le Box junction

L’uso scorretto della box junction può creare ingorghi a catena, come in questo tipico gridlock a New York

La box junction o yellow box junction[1] (letteralmente: “area (gialla) di intersezione”), chiamata anche yellow box (“area gialla”) oppure semplicemente box soprattutto negli Stati Uniti d’America, è un particolare tipo di segnaletica orizzontale tracciata per il controllo del traffico veicolare e in particolare per la prevenzione della congestione stradale nelle intersezioni più trafficate e degli ingorghi a scacchiera (gridlock). La box junction fu introdotta nel Regno Unito nel 1967, in seguito ad una positiva sperimentazione condotta a Londra[2].
Regola di funzionamento
Schema di una Yellow box junction
Schema di una Yellow box junction

La superficie centrale dell’incrocio trafficato viene dipinta con un grande quadrilatero (box) al cui interno vi è una griglia di linee diagonali oppure una grande croce baricentrica che parte dagli angoli. Le strisce possono essere tracciate con vernice di colore giallo o bianco a seconda delle norme di circolazione dello Stato.

Box junction gialla a Londra nel 1969
Box junction gialla a Londra nel 1969

La regola di funzionamento è semplice: «se non puoi attraversarla, non entrare nella “gabbia”». I veicoli non possono cioè entrare nella zona delimitata fino a quando la propria uscita non è libera[3]; nel caso di svolta che preveda l’attraversamento del flusso in direzione opposta, per esempio la svolta a destra in Inghilterra, un solo veicolo può entrare nell’area gialla se la via di uscita è libera ed aspettare il suo turno finché non si esaurisce il traffico passante nella direzione opposta.

Diffusione
Sia in Irlanda sia nel Regno Unito dove i veicoli circolano a sinistra, gli automobilisti possono entrare nella box e aspettare per svoltare a destra, ma solo quando il traffico proviene dalla direzione opposta o vi sono altri veicoli in attesa di svoltare nella stessa direzione.[4]Simile segnaletica a griglia può essere dipinta anche in altri ambiti stradali che devono mantenersi liberi dal traffico congestionato, come ad esempio le uscite e i passi carrai dei depositi dei veicoli di emergenza oppure in prossimità dei passaggi a livello.La box junction è molto utilizzata nelle strade di alcuni paesi europei come CiproIrlandaMaltaPortogalloRegno UnitoRepubblica Ceca[5] e Serbia; è altresì presente in alcune zone degli Stati Uniti d’America, tra cui la città di New York e il Colorado[6], e altri paesi tra cui BrasileCanadaFilippineHong KongIndonesia[7]MalaysiaSingaporeSudafrica e Taiwan.

Le box junction si trovano anche nei punti di transito pedonale più affollati delle stazioni della metropolitana di Londra.

Sanzioni
(EN)«You MUST NOT enter the box until your exit road or lane is clear.» (IT)«NON BISOGNA entrare nell’area finché la propria uscita o corsia non è libera.»
(Highway Code – article 174[8])

Entrare illecitamente in una box junction, cioè quando la via d’uscita non è libera oppure accodandosi ad un altro veicolo già fermo all’interno oppure fermandosi anche solo parzialmente nella griglia, ad esempio solo con le ruote anteriori, è sanzionato dall’articolo 174 del codice della strada del Regno Unito con una sanzione pecuniaria di 120 sterline (circa 138,80 euro), ridotte a 60 £ (69,40 €) se pagate entro 14 giorni[9].

Negli incroci più trafficati della città di Londra sono state installate numerose telecamere e sensori che rilevano automaticamente le infrazioni commesse degli automobilisti[10]. Nel 2015 l’ente Transport for London ha incassato 6,5 milioni di sterline con le contravvenzioni automatizzate e, per questo motivo, è stata accusata di “mungere” gli automobilisti[11]. Dal 2010 al 2016 la municipalità di Hammersmith e Fulham ha incassato 12 milioni di sterline in sette anni con questo sistema automatizzato.[12]

Equivalenti
Segnale stradale usato in Cile che impone il divieto di bloccare gli incroci.
Segnale stradale usato in Cile che impone il divieto di bloccare gli incroci.

Sempre nel Regno Unito è diffusa per finalità simili anche un altro tipo di segnaletica orizzontale costituita dalla scritta bianca “KEEP CLEAR” (tenere sgombro).

In AustraliaNuova Zelanda e Unione europea le norme di circolazione prevedono che ogni intersezione stradale sia equivalente ad una box junction: l’automobilista infatti non può impegnare l’incrocio finché lo spazio di uscita dall’altro lato è occupato, a prescindere che vi sia o no una specifica segnaletica. Nell’Unione europea questa regola si applica anche negli incroci semaforici in cui la corsia d’attesa si interseca con altre strade minori precedenti il semaforo. Analogamente in caso di traffico congestionato non è mai consentito ad alcun veicolo di fermarsi sulle strisce pedonali e, per ovvi motivi di sicurezza, al passaggio a livello sui binari ferroviari o tranviari.[13]

Box junction a Padova
Box junction a Padova

Ad esempio, in Italia l’articolo 145, comma 7 del Nuovo codice della strada stabilisce che:

«È vietato impegnare un’intersezione o un attraversamento di linee ferroviarie o tranviarie quando il conducente non ha la possibilità di proseguire e sgombrare in breve tempo l’area di manovra in modo da consentire il transito dei veicoli provenienti da altre direzioni.»

Per la violazione di questa norma di circolazione è prevista la sanzione amministrativa da euro 162 a euro 646 e in caso di reiterazione della stessa violazione, in un periodo di due anni, consegue anche la sospensione della patente da uno a tre mesi[14]

Nel caso di arresto della circolazione, in Svizzera il conducente non può fermarsi sul passaggio pedonale e, alle intersezioni, sulla carreggiata usata dai veicoli che circolano in senso trasversale[15]. In caso di infrazione è prevista una multa disciplinare di 60 franchi svizzeri (pari a 55 euro circa)[16].

La stessa regola si applica in ogni incrocio della Russia[17].

     
Segnali utilizzati negli Stati Uniti d’America

Al fine di prevenire gli ingorghi stradali, in molti stati degli USA le normative stradali vietano di impegnare incroci, passaggi a livello e attraversamenti pedonali fino a quando l’autista non è sicuro di liberare subito l’area interessata[18][19]. Non vi è una speciale segnaletica per indicare questa regola, tranne a New York e altre città, ma alcune amministrazioni hanno lanciato la campagna Don’t block the box (“non bloccare l’area”) e installato avvisi e pannelli informativi in prossimità di incroci problematici, per aumentare la consapevolezza dell’esistenza di questa norma che prevede sanzioni fino a 500 dollari e sottrazione di due punti dalla patente di guida, o altre sanzioni a seconda del singolo Stato.

NDR: Su Google Maps si possono trovare varie intersezioni con diverse scacchiere di intersezione come questa a Montecarlo

Un motore a benzina diverso? SI PUO’ FARE!!!

Questa mattina mi son svegliato … con l’idea di approfondire la conoscenza del nuovo motore della Aston Aeronspace OMEGA 1.

L’avevo intravisto ieri sera e ci stavo pensando tanto che mi ha rovinato il sonno. Un motore di soli 15 chili che sviluppa 160 cavalli che può essere accoppiato con un altro per 320 cavalli e 30 chili ed un altro ancora per 45 chili e 480 cavalli e così via fino a quanto serve e quanto c’è spazio. Gli usi non sono solo automotive ma nell’ultima immagine del filmato che si vede cliccando sull’immagine sono elencati praticamente tutti gli utilizzi da quello agricolo a quello spaziale.

Enjoy the short film and meditate people, meditate …

 

I 15 lavori senza laurea con stipendio molto alto (anche da casa): la classifica

Ci sono 15 lavori senza laurea, per i quali basta il solo diploma, che hanno uno stipendio molto alto. Dall’analista di intelligence al perito assicurativo, alcuni è possibile svolgerli da casa, in smart working. Vediamo qual è la classifica.

Ci sono 15 lavori senza laurea con uno stipendio molto alto e parte dei quali si possono svolgere da casa. D’altronde con la pandemia di Covid molte abitudini sono cambiate ed è facile trovare lavori da casa anche ben retribuiti.

La classifica dei 15 lavori senza laurea con stipendio alto è stata elaborata negli Stati Uniti dal sito Business Insider che ha tenuto conto dei dati statistici del 2020 del Bureau of Labor Statistics. Una classifica d’oltreoceano ma che trova chiari riscontri anche nel nostro Paesesebbene con le dovute differenze.

Una parte di questi lavori ben pagati e senza laurea possono anche essere svolti in smart working. Il lavoro agile d’altronde ha occupato gran parte del 2020 e continua a essere raccomandato, dato il perdurare della pandemia, anche con il nuovo anno in Italia e nel resto del mondo.

Abbiamo visto quali sono i 20 lavori per Millennial con stipendi a 6 cifre. Vediamo ora quali sono i 15 lavori senza laurea strapagati e da poter fare anche da casa secondo la classifica.

I 15 LAVORI DA CASA SENZA LAUREA E CON STIPENDIO ALTO: LA CLASSIFICA

Tra i 15 lavori da casa senza laurea e che prevedono uno stipendio alto negli Stati Uniti, la classifica pone al primo posto quello del Gestore di trasporti, stoccaggio e distribuzione.

Un lavoro questo che negli Stati Uniti fanno circa 132mila persone e con uno stipendio di 87mila euro l’anno (103mila dollari). Un lavoro tuttavia che non è possibile svolgere da casa, ma che non richiede la laurea e per il quale basta il diploma.

Andando avanti con la classifica troviamo:

  • Responsabile e supervisore degli addetti alle vendite non al dettaglio

Al secondo posto della classifica troviamo chi si occupa di supervisionare e coordinare l’attività degli addetti alle vendite all’ingrosso. Lo stipendio è di 72mila euro (86mila dollari), si può fare senza laurea e sono 249mila le persone che svolgono questo lavoro negli USA.

  • Analista di intelligence

Al terzo posto della classifica dei 15 lavori senza laurea e con stipendio alto troviamo quello di analista di intelligence. Chi fa questo mestiere ricerca minacce per la sicurezza nazionale e lo stipendio è di 72mila euro 86mila dollari.

Diciamo subito che in Italia per fare l’analista di intelligence e lavorare per la sicurezza nazionale è necessario avere la laurea e inoltre si viene assunti non mediante concorso pubblico, come può avvenire per le Forze dell’ordine, ma attraverso un reclutamento mirato. Per fare l’analista di intelligence in Italia vengono richieste anche elevate conoscenze linguistiche.

  • Agente immobiliare

Per l’agente immobiliare lo stipendio negli USA è di 81mila dollari ovvero 68mila euro per 42mila addetti del settore.

Anche in Italia per fare l’agente immobiliare basta avere il diploma. Nel nostro Paese questo lavoro può essere svolto anche senza laurea, ma è necessario in ogni caso aver frequentato un corso di formazione con il superamento di un esame camerale. Quello dell’Agente immobiliare è un mestiere che in Italia può anche essere svolto come libero professionista.

  • Direttore delle Poste

In USA un direttore delle Poste ha uno stipendio di 78mila dollari l’anno ovvero 65mila euro e per diventarlo non serve la laurea.

Diversa è la situazione in Italia dove oggi, sebbene fino a qualche anno fa era un lavoro che si poteva svolgere anche senza laurea, è molto difficile arrivare a ricoprire il ruolo di direttore o direttrice delle Poste con il solo diploma.

Lo stipendio rispetto agli Stati Uniti poi nel nostro Paese è molto più basso. In Italia lo stipendio di un direttore delle Poste va dai 40 ai 43mila euro annui.

  • Gestori di proprietà e di immobili

60mila euro, vale a dire 71mila dollari, è lo stipendio per i gestori di proprietà e immobili che in USA sono 220mila.

  • Rappresentate

Il rappresentante di vendita è al settimo posto nella classifica dei 15 lavori senza laurea e con stipendio alto. In USA lo stipendio è di 71mila dollari ovvero 60mila euro.

Per fare il rappresentante di vendita in Italia, a seconda sia chiaro del settore, è richiesta la laurea come è evidente dai numerosi annunci che si possono trovare sul web.

  • Perito assicurativo

Il perito assicurativo prende in USA uno stipendio di 69mila dollari che tradotti sono 58mila euro. Il perito assicurativo quantifica i danni per i quali è richiesto un indennizzo. Il lavoro del perito assicurativo può essere svolto senza laurea anche in Italia.

  • Agente assicurativo

L’agente assicurativo invece, come in Italia, vende prodotti e servizi assicurativi. Nella classifica è in nona posizione. Lo stipendio in USA è di 67mila dollari annui che tradotti nel nostro conio sono 56mila euro.

  • Assistente amministrativo

L’assistente amministrativo è colui che fa funzionare l’azienda e si occupa di documenti e scadenze. Lo stipendio è di 62mila dollari medi lordi l’anno che in Italia sono 52mila euro. Un lavoro questo che si può svolgere da casa.

  • Risorse umane per braccianti agricoli

Chi lavora nel campo delle risorse umane per braccianti agricoli si occupa di reclutare operai per i campi. Lo stipendio è di 62mila dollari negli Stati Uniti che in Italia si traduce in 52mila euro.

Quella del reclutatore di braccianti agricoli non è una figura che in Italia sia presente o conosciuta. Nel nostro Paese come sappiamo purtroppo esiste la piaga del caporalato, un sistema criminale di sfruttamento della manodopera, specie di immigrati irregolari, che lavora senza diritti e dignità.

  • Responsabile dipendenti in ufficio

Questa figura coordina i dipendenti in ufficio e funge da tutor. Lo stipendio è in media di 60mila dollari, in euro sono 50mila euro.

  • Responsabile dei lavoratori trasporto merci

Un lavoro senza laurea, per il quale basta il diploma quello del responsabile dei lavoratori del trasporto merci. Negli USA lo stipendio è di 58mila dollari ovvero 49mila euro.

  • Detective

Quello del detective è lavoro che in USA coinvolge 35mila persone con uno stipendio di 57mila dollari ovvero 48mila euro. È difficile trovare in Italia una figura che rispecchi quello che nell’immaginario collettivo è il detective statunitense.

Forse ci si avvicina l’investigatore privato o il commissario di Polizia. In Italia tuttavia per diventare commissario di polizia da civile è richiesta la laurea.

  • Impiegato di agenzie di intermediazione

A chiudere la classifica dei 15 lavori senza laurea, parte dei quali è possibile anche svolgere da casa, è il mestiere dell’Impiegato di agenzie di intermediazione che ha uno stipendio di 55mila dollari, 46mila euro annui.

In Italia lo ricordiamo, tra i lavori senza laurea che si possono svolgere e che sono anche ben pagati con uno stipendio alto, troviamo moltissimi lavori nel campo dell’informatica come il Software Developer. La laurea è preferibile certo e requisito in più, ma non indispensabile.

Teresa Maddonni

Fonte: Money.it

 

 

 

“Massaggiatori e guide rimasti senza indennizzi”

Massaggiatori, cuochi, guide turistiche, chinesiologi, artiterapeuti, wedding planer, tributaristi, periti assicurativi, fotografi e osteopati. Per loro niente ristori. Non sono iscritti ad alcun albo professionale e rappresentano solo alcune delle 39 tipologie di professionisti dimenticati dagli indennizzi per andare avanti. Nelle Marche, secondo una indagine dell’osservatorio professioni Cna, sono 9 mila, pari all’1,5 per cento degli occupati e contribuiscono al Pil regionale con 130 milioni di redditi annui complessivi. Come vanno avanti? Male. “Uno su due è stato costretto a fermarsi – afferma Gino Sabatini, presidente Cna Marche – durante la crisi pandemica. Solo uno su sei di loro ha potuto continuare a lavorare senza apportare sostanziali modifiche alla propria organizzazione”. Una situazione drammatica, specialmente tra chi presta servizi alla persona, dal fotografo al massaggiatore, dal chinesiologo all’osteopata. Complessivamente il calo del fatturato nel 2020 è stato del 41,3 per cento. Per loro non sono arrivati neanche i ristori. Secondo l’indagine della Cna, il 56,4 per cento di professionisti non iscritti agli ordini, indica come maggior problema, proprio la perdita di fatturato, seguito dalla perdita della clientela per il 35,3 per cento. Per il 47 per cento di loro, altri scogli da affrontare sono rappresentati dai costi fissi. Affitti, bollette, tributi e contributi. Si tratta di spese ricorrenti acuite dall’inattività forzata e ne mettono a rischio la sopravvivenza. “Chiediamo attenzione – dichiara Otello Gregorini, segretario Cna Marche – per queste categorie di lavoratori dimenticati, esclusi da provvedimenti in grado di garantire sostegni di ampio respiro, per non soccombere di fronte alle conseguenze economiche provocate dal Covid”.

FONTE: https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/massaggiatori-e-guide-rimasti-senza-indennizzi-1.5940469

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Bugatti Chiron e Porsche 911 si scontrano: 3,5 mln di euro di danni

Incidente di lusso in Svizzera al Passo del Gottardo

 Foto ANSA
Foto ANSA
Un eccesso di “cavalli” sicuramente la causa di un incidente “di lusso” avvenuto a Ferragosto in Svizzera (dove se no?). Al Passo del San Gottardo si era formata una coda di mezzi, tra auto, camper e … supercar! Due di loro, in una azzardata mossa di sorpasso, si sono urtate. I due conducenti, stanchi di aspettare in fila, hanno avuto la stessa idea: superare tutti.  Purtroppo uno dei due non si accorto della prima auto già in corsia di sorpasso, ed uscendo in velocità l’ha urtata violentemente. Coinvolto anche un camper, il cui guidatore è stato ricoverato a scopo precauzionale.

All’arrivo della Polizia del Canton Ticino, dopo aver sgomberato la strada nel frattempo bloccata, nello scrivere il verbale (non si sa se i due abbiamo compilato o meno la constatazione amichevole)  è stata riferita una prima stima dei danni, di circa 3,7 milioni di franchi, cioè 3,5 milioni di euro. Da qui i titoli della stampa svizzera l’ha definito “un incidente di lusso”.

Ed ora la palla passa ai periti assicurativi (non li invidiamo) e soprattutto ai carrozzieri che dovranno rimettere in strada i due costosissimi bolidi con, immaginiamo, l’emissione di una fattura particolarmente congrua… fortunelli

20 ago 2020

 

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