Io ho firmato per rendere pubblica la banca dati sinistri. Firma anche tu!
Salve a tutti e buon inizio di settimana.
In rete è in corso una petizione per rendere pubblica la banca dati sinistri stradali.
La banca dati è stata pensata come meccanismo di lotta alla frode assicurativa. Tuttavia è stata completamente dimenticata un’altra situazione in cui si potrebbero verificare tentativi di frode: la compravendita di autoveicoli usati tra privati e/o concessionarie.
Perché è importante firmarla?
Rendendo pubblica la banca dati nazionale riguardo ai sinistri stradali, permetterebbe ai singoli cittadini di conoscere i sinistri stradali (commessi e/o subiti) a carico di un autoveicolo e quindi poterne meglio valutare la bontà prima dell’acquisto.
Il sistema ad oggi messo in atto costituisce una protezione anti-frode per le Compagnie Assicurative, ma lascia invece senza salvaguardia alcuna il privato cittadino che con quelle stesse informazioni (eventualmente ripulite da dati sensibili o soggetti a privacy) potrebbe determinare la bontà del bene prima dell’acquisto.
Come firmare la petizione?
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Ritengo che si rischierebbe, dato che il registro ANIA è comunque incompleto (mancano molti CVT) e che non vengono registrati i sinistri avuti al di fuori del circuito del risarcimento assicurativo di dare indirettamente più valore a quei veicoli che non vengono trovati in questo registro ma che comunque hanno avuto danni, magari anche gravi (uscita di strada ecc),
Considerando poi che questa tipologia di danni, in cui non interviene alcun rimborso da parte di una assicurazione, sono quelli in cui più facilmente si ricorre a riparazioni in economia a volte anche spinta oltre il lecito, si rischia di “certificare” con una sorta di garanzia ciò che non è.
Il fatto che un veicolo non rientri in questo registro non da, a mio avviso, alcun valore aggiunto allo stesso; meglio l’intervento di un professionista che possa verificare eventuali riparazioni o meno.
Da considerare inoltre che l’assenza in questo registro potrebbe essere facilmente strumentalizzata da venditori “disinvolti”.
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…la banca dati sinistri, da 2 anni, è gestita da IVASS, oggi denominato AIA, archivio antifrode.
La tua remora è corretta ma basterebbe indicare che i dati sono quelli acquisiti da fonti assicurative e quindi NON UNA CERTIFICAZIONE nell’assenza di danni, ma un mero elenco di quelli denunciati/richiesti alle compagnie assicurative.
Nessuna certificazione, nessun imprimatur di verginità 😀
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