Tra gli indagati medici, professionisti e periti
Incidenti falsi o “gonfiati” e certificati medici compilati ad hoc, per una truffa alle assicurazioni da un milione di euro. C’è la chiusura delle indagini dell’operazione “Micosca” a firma del sostituto procuratore Antonio Negro. Sono 73 gli indagati che compaiono nell’avviso notificato che gli agenti della polizia stradale di Lecce e i colleghi della polizia giudiziaria guidata dal vice questore aggiunto Antonio De Carlo stanno notificando in queste ore. Oltre alle dodici persone finite ai domiciliari nel dicembre scorso, poi scarcerate dal Riesame e ad una tredicesima sottoposta all’obbligo di dimora ci sono altri 60 soggetti.
I NOMI: Tra gli indagati ci sono gli ex liquidatori “Unipol” Lorenzo Micocci, 42enne di Botrugno, e Nicola Scardino, 42enne di Brindisi; gli avvocati Donato Maruccia, 38enne di Corigliano d’Otranto, e Monica Francesca Vinci, 41enne di Parabita; i medici Claudio Girasoli, 45enne di Lecce, chirurgo in servizio presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Galatina, Donatella Russo, 41enne di Scorrano, altro chirurgo, nonché i periti assicurativi Osvaldo Dell’Onze, 67enne di Lecce, Giorgio Stomeo, 63enne di Lecce; i carrozzieri Antonio Martella, 52enne di Surbo,Leonardo Corlianò, 57enne di Zollino; Alessandro Sbocchi, 43enne di Castrignano de’ Greci, titolare dell’omonima ditta, e Concetto Vilei, titolare di un’agenzia investigativa.
Tutti sono stati scarcerati dal Riesame perché, nel frattempo, le esigenze cautelari sono venute meno. Oltre ai 13 raggiunti da una misura cautelare ci sono altre 60 persone indagate a piede libero.
Ecco tutti gli altri nominativi: i dottori Alfonso Giulio De Carlo, 52 anni, di Monteroni, specialista in ortopedia e traumatologia; Rossano Aurelio Giaracuni, chirurgo, di 58 anni, residente ad Aradeo; Furio Rubino, medico in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi”, 55, di Lecce; Ivano Marchello, medico legale, 58 anni, di Cavallino; i fisioterapisti Flavio Carrozzo, in servizio presso l’istituto Angelico di Galatina, 43 anni del posto e Fabrizio Brindisino, di 31 anni di Lequile; Sergio De Blasi, 34 anni, di Martano, con il ruolo nell’organizzazione di titolare dell’omonima ditta e procacciatore di persone che avrebbero partecipato nelle diverse truffe per conto di Donato Maruccia; l’avvocato Maurizio Spedicato, 37 anni, di Monteroni;
E poi ancora; Cosimo Amatulli, 36 anni, di San Pietro Vernotico; Vincenzo Angelini, 41, di Surbo; Carmelo Basile, 56, di Maglie; Alessandro Bongiorno, 28, di Lecce; Luigi Campanile, 63, di Maglie; Fabio Coluccia, 25 anni, di Bagnolo del Salento; Francesco De Amicis, 40, di Lecce; Salvatore De Blasi, 75 anni, di Martano; Luigi Gabriele De Giorgi, 60 anni, di Lecce; Anna Francesca De Giuseppe, 55, di Uggiano La Chiesa; Francesco Luigi Dell’Anna, 37, di Martignano; Giovanni De Matteis, 32, di Surbo; Lidia De Riccardis, 31, di Corigliano d’Otranto; Anna Della Stella, 29, di Maglie; Leonardo Delle Donne, 51, di Martignano; Juan Pablo Ferrari, 36, di Roma; Graziano Filieri, 25, di Galatina; Aldo Garofalo, 36, di Melissano; Alessandro Gemma, 30, residente a Modena ma nato a Maglie;
E poi: Angela Leone, 42 anni, di Botrugno; Alessandro Leucci, 26, di Botrugno; Maria Grazia Leucci, 21, sempre di Botrugno; Gianluigi Maggio, 35, di Sanarica; Piero Mancarella, 26, di San Donato; Pietro Mancarella, 59 anni, di Surbo; Raffaele Mancarella, 31, di Surbo; Rosanna Mangia, 58 anni, di Soleto; Andrea Maniglio, 38 anni, di Lecce; Carmen Maniglio, 35, di Lecce; Luigi Manni, legale rappresentante dell’omonima carrozzeria, 59 anni, di Melissano; Giuseppe Mele, 60 anni, di Castrignano dei Greci; Brizio Pantaleo Mercuri, 43 anni, di Lecce; Antonio Miccoli, 61, di Soleto; Tommaso Miccoli, 28, di Galatina; Vincenzo e Matteo Micocci, rispettivamente di 43 e 37, entrambi originari di Botrugno così come Grazia Miggiano, 76 anni; Aleandro e Sara Moretti, di 28 e 26 anni, di Melpignano; Simone Moschettini, 23, di Martano; Rosanna Placì, 60 anni, di Melissano; Rosaria Margherita Placi, 70, di Specchia; Francesca Plevi, 42, di Lecce; Loredana Rosafio e Pasquale Rosafio, di 37 e 64 anni, residenti a Melissano; Gaetano Rubrichi, 50enne, di Uggiano La Chiesa; Anastasia Schito, 30, di Lecce, Gianluca e Simonetta Toma, di 36 e 42 anni, residenti a Cursi; Maurizio Ugolini, 51 anni, di Soleto. Infine Sofia e Vincenza Zecca, 57 e 61 anni, entrambe residenti a Lecce.
L’INDAGINE – Il vaso di Pandora venne scoperchiato dopo anni di indagini, che hanno fatto luce su almeno 37 falsi incidenti stradali avvenuti nel Salento, organizzati dai protagonisti per incassare i risarcimenti da parte di alcune compagnie assicurative, ed acceso un faro su altri dieci sinistri “dubbi”, che sono ora al vaglio degli investigatori. Ognuno degli arrestati aveva un ruolo definito. L’input alla truffa sarebbe giunto direttamente dai due liquidatori che, anziché tutelare la propria compagnia assicurativa, consentivano il buon esito delle frodi, liquidando i falsi incidenti stradali.
Gli avvocati Maruccia e Vinci, invece, oltre ad occuparsi di tutte le incombenze di carattere tecnico-giuridico, avrebbero creato loro stessi le condizioni per i falsi incidenti, consigliando ed istruendo i loro clienti, indirizzandoli verso medici compiacenti, per il rilascio di false certificazioni attestanti lesioni compatibili con i sinistri stradali. Sinistri che, ovviamente, non si sono mai verificati.
Un ruolo avevano anche i periti assicurativi, che compilavano false relazioni, ed i carrozzieri, che organizzavano falsi incidenti, utilizzando i dati di persone ignare, intestatarie di autovetture che, per un motivo o per l’altro, erano nella loro disponibilità. Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Anacleto Chittano, Luigi e Leonardo Covella, Luigi e Arcangelo Corvaglia, Francesca Conte, Vincenzo Blandolino, Giovanni Battista Cervo, Luigi Rella, Viola Messa, Riccardo Giannuzzi, Enrico Chirivì e Americo Barba.
L’ha ribloggato su assopec.
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In un paese serio questa “feccia” di così detti professionisti,dovrebbe essere sospesa a vita dalla “professione” oltre che pesantemente intaccata sul patrimonio (tanto il carcere non serve), questo anche a difesa di chi esercita la professione in modo “normale” cioè onestamente. Succederà anche in Italia?????
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Sono daccordo con De Orsi, ma purtroppo e troppo spesso, esiste connivenza, attiva e passiva, da parte delle Compagnie assicuratrici, le quali, spesso, per “quieto vivere”, omettono di evidenziare e denunciare eventuali anomalie procedurali.
Rimane il fatto che le stesse Compagnie, troppo spesso, “resistono” su sinistri che risulterebbero con evidenza “veritieri”, solo perchè superano il costo medio.
Sarà per superficialità o scarsa preparazione degli addetti ai lavori?
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