Dallo sportello dei diritti di Giovanni d’Agata uno scoop e il comunicato stampa di Fedecarrozzieri. Una sentenza molto importante.
La Corte di giustizia boccia gli accordi tra assicuratori e riparatori perché anticoncorrenziali.
La Corte di giustizia boccia gli accordi tra assicuratori e riparatori perché anticoncorrenziali. Decidendo la causa C-32/11 Allianz Hungária Biztosító Zrt e a. / Gazdasági Versenyhivatal la Corte di Giustizia Europea ha stabilito, a tutela dei danneggiati-assicurati per la RC auto che gli accordi sui prezzi per la riparazione di veicoli assicurati conclusi tra le società di assicurazioni e le officine di riparazione hanno natura anticoncorrenziale. Ne consegue che tali accordi sono dunque vietati in quanto, per loro natura, risultino dannosi al buon funzionamento della normale concorrenza.
Federcarrozzieri, l’associazione dei riparatori indipendenti, commenta con soddisfazione la decisione della Corte di Giustizia. “Noi ci battiamo da sempre contro le imposizioni delle imprese assicurative che pretenderebbero di vietare agli automobilisti di far riparare i veicoli dal carrozziere di fiducia”. Così Davide Galli presidente di Federcarrozzieri commenta la decisione della Corte. “Ora aspettiamo che anche in Italia l’Antitrust, al quale abbiamo indirizzato una memoria in merito alle stesse questioni, si attivi per evitare che le imprese assicuratrici possano, attraverso clausole contrattuali di dubbio valore, arrivare al risultato di controllare il mercato delle autoriparazioni, a scapito della qualità del lavoro e a danno degli automobilisti”.
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La sentenza
Da CUPSIT, Fonte Sportello dei Diritti
A pochi giorni da questa sentenza della Corte di Giustizia Europea che si pronuncia negativamente sugli accordi tra compagnie assicurative e carrozzerie fiduciarie, in Italia l’AGCM va controcorrente.
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Giusto Gaetano.
in Italia stiamo andando nella direzione opposta!! Con la prospettiva di un contratto assicurativo che preveda il risarcimento diretto in “forma specifica”, la compagnia assicurativa attua un vero e proprio sistema di monocrazia, dove il potere viene esercitato da un unico individuo o da un solo gruppo direttivo. Vediamo cosa accadrà ora!
Per quanto riguarda i Periti, a volte “bistrattati” dalle compagnie, è scandaloso che non ci sia un organo di tutela (reale) per la categoria. Le compagnie se ne servono a loro piacimento facendo sottoscrivere dei “poveri” contratti, ormai quasi sempre a tempo determinato e senza nessuna garanzia!
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Dino Anversa • Purtroppo niente di nuovo, questo è lo stesso motivo per cui sono decaduti gli accordi ANIA-OO.AA. e gli accordi relativi alle nostre parcelle, pertanto ritengo che nulla cambi.
Anche lo sfruttamento del famoso pagamento in “forma specifica” che viene spacciato come riparazione presso la carrozzeria di fiducia della compagnia mentre la Corte di Cassazione si è espressa ben 15 anni fa chiarendo cosa è realmente il risarcimento in forma specifica:
“La domanda di risarcimento del danno subito da un veicolo, a seguito di incidente stradale, quando abbia ad oggetto la somma necessaria per effettuare la riparazione dei danni, deve considerarsi come richiesta di risarcimento in forma specifica, con conseguente potere del giudice, ai sensi dell’art. 2058 secondo comma, c.c., di non darvi ingresso e di condannare il danneggiante al risarcimento per equivalente, ossia alla corresponsione di una somma pari alla differenza di valore del bene prima e dopo la lesione, allorquando il costo delle riparazioni superi notevolmente il valore di mercato del veicolo. (Cass., 4 marzo 1998 n. 2402).”
Eppure si continua “giocare” sull’equivoco per cui il risarcimento in forma specifica è quando la compagnia ripara a proprie spese, così non è, ma tanto nessuno interviene e così sarà anche per la sentenza della Corte di Giustizia Europea, per la procedura CARD che non è obbligatoria ecc. ecc. ecc.
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É una sentenza importante.
In Italia abbiamo addirittura compagnie che fanno sottoscrivere contratti rca in cui si vieta agli assicurati di cedere il credito derivante da sinistro a carrozzerie non convenzionate.
I ricorsi pendono da oltre un anno presso l’AGCM.
Le autority italiane sono sempre un po’ lente e banali nelle loro inchieste e nelle loro conclusioni salvo accelerare e tirare in ballo la libera concorrenza quando si parla di parcelle dei periti. Come se periti e compagnie avessero lo stesso potere contrattuale.
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